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Autore: CSlover    29/08/2014    3 recensioni
Lui è l'affascinante frontman di una delle band di maggior successo al mondo. Lei un'instancabile attrice in ascesa. A volte è difficile capire cos'è reale e cosa invece non lo è quando è in gioco la fama. (CaptainSwan)
AVVISO: Questa è una traduzione della Fanfiction di niniadepapa "The Lost Boys". Non ho alcun diritto sulla storia e ringrazio ancora l'autrice per aver dato il suo consenso alla traduzione e alla pubblicazione.
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Cap 14 – Che Cosa Succede Adesso?

 
 "Ti ho detto di non chiamarmi così".
Stava per colpirla di nuovo sul suo orgoglio danneggiato così da farla arrabbiare, quando il sorriso svanì dal suo volto nel momento in cui le labbra di Emma incontrarono le sue.
Cazzo. Lo stava baciando. Lei stava davvero baciando lui. Come era accaduto? Non se lo aspettava - non così . Aveva voluto metterla alla prova, sì, e beh sarebbe stato ingiusto non ammettere che in un angolo recondito della sua mente aveva voluto che lei accettasse la sua proposta di mettere in scena qualcosa - ma intendeva solo flirtare, magari qualche strofinamento con i nasi o forse anche uno stupido tenersi per mano. Niente di più.
Ed eccolo lì, le sue labbra su quelle della donna irritante che aveva incontrato niente meno che due settimane prima e la cui vita era stata così incoerentemente intrecciata alla sua. Come erano arrivati ​​a questo punto?
Tutti i pensieri lasciarono il suo cervello in quel momento così da potersi concentrare solo sulla sua morbida bocca attaccata alla sua. Anche in un atto puro e intimo come un bacio, lei continuava a combattere: lo sentiva nella sua tensione e il modo in cui toccava la sua pelle, con i pugni aveva afferrato con forza la camicia, i denti stretti dietro le labbra. Non era sicuro che avrebbe potuto ridere della sua scelta di farsi valere in un modo così entusiastico o rispondere con ferocia era l'unico modo che conosceva. Aprì la bocca per cercare di stroncare non troppo delicatamente il labbro inferiore, così lei avrebbe preso il suggerimento. Non era il tipo che si tirava indietro.
Non fino a quando il retrogusto amaro del cioccolato sulle sue labbra gli fece rendere conto che stava alzando la posta in gioco.
Che cos'era che aveva letto riguardo ai baci con la lingua? "Senza lingua, è troppo poco personale" o qualcosa del genere? O era un'altra regola ridicola delle ragazze come quelle di cui avevano parlato poco fa?
Un mormorio silenzioso al suo fianco ruppe l'incantesimo, portandolo di nuovo a dove erano e a cosa stavano facendo: fingere un appuntamento. Fingere, erano un uomo e una donna che stavano gioendo della reciproca compagnia, che si stavano conoscendo, condividendo un drink, prendendo forse un assaggio dai loro piatti. Scambi di sguardi prolungati. Tocchi leggeri.
Non cercare di strapparsi a vicenda la bocca in una battaglia che nemmeno ricordavano come era cominciata.
Non sarebbe stato positivo se questa situazione fosse sfuggita loro di mano e quel bacio avrebbe dovuto essere più che sufficiente per Gold e Regina - era più di quanto avesse mai pensato di dare loro, ad essere onesti. Così, con un ultimo breve assalto alla sua dolce bocca, si tirò indietro, tenendo gli occhi fissi sulle sue labbra ora arrossate e leggermente gonfie, non era ancora pronto a guardarla. Notò come il suo respiro uscì irregolare e in piccoli sussulti e si meravigliò dell'effetto che aveva avuto su di lei.
Beh non poteva negare che il suo battito cardiaco stava andando un po' troppo in fretta, ora che ci pensava ...
Era stato solo un bacio, giusto?
Lui non voleva nemmeno pensare a cosa sarebbe successo se le cose fossero andate oltre ...
No. Jones, no. NO. Smettila.
Strinse gli occhi e la sua mano si avvicinò a grattare i capelli sulla nuca, sospirando e pregando che lei dicesse qualcosa. Non era lei quella sempre disposta a riempire i loro silenzi imbarazzanti  con qualche frase graffiante e pronta a saltargli alla gola ogni volta che ne aveva voglia? Perché non diceva nulla?
Stanco di aspettare raccolse tutto il suo coraggio per incontrare i suoi occhi - quegli occhi di smeraldo, pieni di vitalità, di crude emozioni e di vita – le prese le mani che erano ancora aggrappate alla camicia come se la sua vita dipendesse da questo; dolcemente le spostò e le lasciò cadere lentamente sul suo grembo. Questo sembrò scuoterla dal suo comportamento di ghiaccio e fissandosi le mani, finalmente lascò andare la presa. Vedeva le spalle muoversi in sincronia con il suo respiro, che rallentava mentre si calmava dopo il loro bacio.
Il loro bacio.
Non aveva ancora realizzato quello che era successo probabilmente.
Rivolgendo l'occhio al cameriere, si schiarì la gola e le chiese: "Sei pronta ad andare?"
Lei annuì cercando di non incontrare di nuovo i suoi occhi e optò per fissare le sue mani, giocando con il tovagliolo con cui aveva armeggiato tutta la serata, l’aveva notato, ma non aveva voluto dirglielo dato che sapeva che era abbastanza nervosa. Agitò una mano in direzione del povero ragazzo, catturò il suo sguardo e face un movimento che indicava di portare loro il conto. Attese fino a quando giunse il momento di andare dopo aver pagato, lottò con se stesso per un paio di minuti di silenzio in cui tutto quello che voleva fare era chiederle, solo domandare. L’avrebbe respinto? Urlato contro? Dato un'occhiata acida? L’avrebbe mandato al diavolo dicendogli di lasciarla in pace? Lei era così imprevedibile, era meglio non sapere ...
"Perché l'hai fatto?"
Oppure no. A quanto pare il suo cervello e la sua bocca non erano esattamente coordinati.
Oh diavolo, era ora. Vediamo cosa aveva da dire a riguardo. Appoggiò il braccio sul tavolo e la testa sulla mano, rimase in attesa, ben sapendo che sapeva cosa le aveva chiesto. Non avrebbe osato giocare al muto con lui, non a questo punto. La vide sussultare un po' e non pochi secondi dopo che uno sguardo impertinente aveva rubato i suoi lineamenti, girò gli occhi giocosi verso di lui, lasciandolo un po' disorientato. Che cosa stava facendo?
Oh, giusto. Stavano ancora recitando per il pubblico si rese conto.
"Dovevo chiuderti la bocca in un modo o nell'altro, no?"
Dovette reprimere una risata vera. Era brillante. Non solo perché doveva restare nel personaggio: aveva rigettato la palla in capo, era ancora in lotta contro di lui. Le sorrise di rimando sollevando il sopracciglio.
"E non c’era champagne in giro stasera, hai pensato che il modo migliore per farlo fosse baciarmi?" Lui ridacchiò scuotendo la testa divertito. Questa ragazza era troppo "Se avessi fatto questo la notte del Galà sarebbe andato tutto molto più liscio, Swan ..."
"Oh sono sicura che non sarebbe stato così epico:.. tu che rovinavi il mio vestito ed io che ti baciavo in cambio" Il suo sguardo inflessibile fissò il suo volto intensamente "Io non sono una delle tue groupies, come avrai già capito".
Oh lo sapeva. Anche se avrebbe potuto sottolineare che aveva iniziato ad ascoltare i loro album, ma decise di seguire un percorso diverso.
"Beh, almeno ho scoperto qualcos'altro stasera" fece una pausa ad effetto, sapendo che l’avrebbe incuriosita. Quando finalmente lo guardò per sentire quello che stava per dire, lui inclinò la testa e le labbra formarono un vero e proprio sorriso, aggiungendo "Sai di cioccolato".
Vide che cercò di combattere un sorriso e continuò a ghignare finché lei non rispose con gli occhi rivolti al cielo come se fosse stanca di doverlo ascoltare "E tu sai di vino".
 
 
Tornarono al parcheggio dove era la sua auto e ancora una volta le aprì la portiera del passeggero, commentando il suo più che discutibile equilibrio su quei tacchi che indossava. Era d’accordo con lui - come poteva non esserlo? Poté vedere la sua smorfia un paio di volte quando mise piede a terra e non poteva biasimarla, quelle scarpe sembravano mortali - ma a causa dell'orgoglio che aveva ammesso di avere in precedenza fece finta di niente.
Stava cominciando a rendersi conto di quanto lei cercasse di nascondere il fatto che lui la facesse ridere. Ogni volta che aveva detto qualcosa che aveva trovato minimamente divertente, aveva notato come aveva provato a non darlo a vedere, chiudendosi, come se questo gli avrebbe dato un qualche tipo di potere su di lei, il fatto che pensava di poter in un modo o nell'altro farla sorridere. E lo preoccupava più di quanto volesse ammettere, ma poteva almeno andare a casa con la consapevolezza che stasera aveva riso, apertamente, con lui. Di lui. E a causa di lui.
In realtà era irritato da questo, ma poi scattò come un allarme in un angolo della sua testa per ricordandogli che questo era tutto uno stratagemma che serviva alla band per poter tornare al successo. Non doveva provare niente per questa ragazza. Lei aveva la sua vita, la sua carriera. Questo era un lavoro che era stato affidato ad entrambi e che avrebbero dovuto svolgere nel miglior modo possibile.
Ma naturalmente c'era sempre quella piccola voce che lo chiamava e aggiungeva che non avrebbero ucciso nessuno se fossero andati d'accordo. E per rendere questo possibile, sarebbe stato meglio se Swan avesse effettivamente goduto della sua compagnia e in una certa misura avesse smesso di aggredirlo ogni volta che le era intorno. E cazzo se lui non era divertente. Era stato chiamato in molti modi nella sua vita - stronzo, idiota o testardo,  ma accidenti non avrebbe permesso a nessuno di negare che era un tipo affascinante.
Si disse che una delle cose che lo infastidiva di più era che questa donna incredibilmente ostinata, insisteva a non riconoscere qualcosa di così banale e inerente al suo personaggio.
Era perché non si fidava ancora di lui.
Quando accese la radio venne fuori una delle loro canzoni e le chiese qualcosa che si stava domandando dalla notte precedente "Allora, cosa ne pensi del nostro album?"
Emma stava guardando distrattamente dal finestrino, così si fermò per un po' fino a quando non gli rispose"? Hmmm Oh, sì, è  ... davvero molto bello. Ho ascoltato l'ultimo anche se - dovrò sentire gli altri due".
Abbozzò un piccolo sorriso alla sua risposta. Sapeva anche quanti album avevano pubblicato. Huh. La prese in giro commentando "Guardati e poi dici che non sei una groupie".
"Non lo sono - ma a quanto pare sono circondata da groupies che insistono per farmi ascoltare le tue cose. Mi hanno sopraffatta".
"Dovrò ringraziare Ruby per questo" riconobbe. Red Lips stava cominciando a prendere punti su di lui.
Il silenzio cadde su di loro ancora una volta, la canzone riempì l'interno della vettura con le domande senza risposta e le conseguenze di tutto ciò che era successo quella sera sospese in aria, minacciando di consumare entrambi. Killian non era sicuro del perché volesse rassicurarla a tutti i costi, ma era tutto quello a cui riusciva a pensare in quel momento. Non voleva farla sentire in trappola o infelice, anche se nessuno avrebbe potuto biasimarla se l'avesse fatto - aveva firmato il contratto, dopo tutto. Guardandola con attenzione le chiese "Allora – sei  meno preoccupata per questo?"
"Cosa?" Non aveva idea di cosa stesse parlando, vero?
"Dai Swan. Stavi tremando come una foglia quando abbiamo iniziato quest’avventura. So che non eri convinta al 100%. Ti senti un pò meglio ora che abbiamo rotto il ghiaccio? Ora sai un po’ più di me, come io so qualcosa in più di te. E' un inizio" si strinse nelle spalle, come se cercasse di farlo sembrare più facile di quanto in realtà fosse. Nonostante sapesse che non fosse per niente semplice. Affatto. Per entrambi.
Lei si fece beffe di lui "Oh sì, sono sicura che presto faremo la presa della fiducia e canteremo Kumbaya insieme".
Era incredibile. Lui cercava di calmarla e lei in cambio gli dava addosso. Questo lo fece irritare.
"Oh, per l'amor del cielo, dammi una pausa. Ci sto provando, ok?" Sorrise immaginandosi di cadere nelle sue braccia facendo una presa della fiducia. Lui e i ragazzi avevano dovuto praticarlo una volta in una convention a cui Gold aveva suggerito partecipassero alcuni mesi fa, per risolvere alcuni problemi di stress che stavano avendo con il tour e l'album.
A parte questo non avrebbe messo la sua vita nelle mani dei suoi compagni. Coglioni.
Sempre sorridendo al ricordo, aggiunse "Anche se non nego che è stato divertente".
Lei si fece beffe  di lui di nuovo, offesa "Certo che si. Sono divertente. Dovresti saperlo".
"Oh, tu sei divertente e io non lo sono?" Questa ragazza doveva avere qualche nervo scoperto.
"Se non fosse così intento ad essere un maiale-sputa-insinuazioni, sarebbe più facile per me ridere effettivamente alle sue battute brillanti e ai suoi scherzi, signore".
Non era mai stato chiamato con così tanti nomi in un’unica conversazione in tutta la sua vita. Doveva essere stato un record. Non lasciò cadere il discorso, si toccò il mento e la guardò, una mano che stringeva il volante e l'altra abbassava la musica così avrebbe ascoltarlo senza possibilità di fraintendere nulla "Giuro che ho intenzione di iniziare un elenco di tutte le volte che ti faccio sorridere".
Sbatté le palpebre, sorpresa "Cosa?"
Lui annuì e proseguì "Già. E sarà doppio conteggio se sorridi e triplo se ridi".
"Sei così pieno di te che non è nemmeno divertente" ribatté lei, strappando lo sguardo dal suo.
"E' l'unico modo per farti capire che in realtà ti piaccio"spiegò. Era abbastanza evidente nella sua testa.
"Perché vuoi piacermi?"
"Mi piaci".
La testa di Emma scattò verso di lui e rimase a fissarlo a bocca aperta "Davvero?"
Si strinse nelle spalle, indicando i fatti che aveva appreso da quando aveva incontrato questo enigma di una donna "Beh, per quanto riguarda la compagnia ,  non sei così male, a quanto pare sei una fantastica ubriacona, hai quasi un orgasmo quando mangi il cioccolato e hai osato baciarmi davanti a una macchina fotografica solo perché eri incazzata con me". Lui incontrò di nuovo i suoi occhi con le labbra verso l'alto "Sei una specie di mistero, Miss Swan".
"Questo non significa che ..." fu bruscamente interrotta dal segnale acustico del suo telefono. Gli rivolse uno sguardo di scusa e lo tirò fuori dalla profondità della sua borsa. La vide con la coda dell'occhio mentre leggeva tutto quello che le era stato inviato. Guardò accigliata lo schermo e lesse ad alta voce "Controlla il tuo Twitter ".
Cosa.
"Cosa?"
"E' un messaggio da Mary Margaret" Lei emise un lungo respiro, una mano che stringeva il bracciolo e l'altra con ancora in mano il dispositivo in una morsa di ferro "Okay, qui non c’è niente, credo".
Lui aggrottò la fronte, non proprio sicuro che fosse pronto ad affrontare la musica. Era più facile perdersi qui, nella sua auto, con lei al suo fianco, mantenendo la loro battaglia di ingegni viva e bruciante e ignorare che il resto del mondo era probabilmente a conoscenza del fatto che proprio ora avevano lasciato il luogo in cui avevano condiviso una serata romantica che coinvolgeva cibo deliziosamente costoso, dessert aromatizzati e un bacio. Sentì il suo sbuffo sotto il suo respiro, mormorando e brontolando incoerentemente e quando un minuto dopo erano in attesa di un altro semaforo, si voltò verso di lui con gli occhi verdi in  attesa.
"Beh, Ruby sarà entusiasta" Alzò lo schermo del suo telefono e lui socchiuse gli occhi per vedere una piccola foto "Siamo ufficiali su Twitter ".
Afferrò il suo telefono, portandolo più vicino al volto, già temendo quello che avevano scritto. Riconobbe l'app Twitter e giunse alla conclusione che doveva essere stata una delle persone che erano a Il Cielo che aveva già inviato foto dal suo telefono per gli infiniti utenti sul web per giudicare quello che avevano immortalato con le loro macchine fotografiche. In questo caso, era una  certa randomprincess_consuela che a quanto pare aveva scritto "STO MORENDO. OMG. COSA STA SUCCEDENDO. MORTA. NON SO NEMMENO. COS'E' L’ARIA" sopra l'immagine allegata. Batté su di essa in modo che apparisse più grande per permettergli di ispezionarla più da vicino.
... Wow.
Non si aspettava che sembrasse così… vero?
Non era sicuro da chi o da dove fosse stata scattata esattamente, ma dovevano aver avuto un’ottima visuale dal punto in cui avevano scattato, doveva ammetterlo. I capelli intrecciati di Emma cadevano pigramente sulla sua spalla, le mani contro il materiale scuro della sua camicia che lo aveva portato più vicino a lei, entrambi i loro occhi chiusi. Accidenti, i telefoni di nuova generazione e le loro macchine fotografiche potrebbero far apparire il look più casual come appena usciti da una fottuta sessione fotografica.
Guardandola da vicino, improvvisamente gemette "Oh Dio".
"Cosa?" si  appoggiò subito sopra il cruscotto, allarmata.
Mise una mano sul viso, non osando guardarla e parlando tra le dita "Avrei dovuto pensarci, non è il mio profilo migliore - è quello di sinistra".
Poté quasi sentire i suoi occhi che lo fissavano. Quando lasciò cadere la mano e si voltò verso di lei, ancora una volta, fu sorpreso di vederla sopprimere un sorriso.
"Guardati, tutta preoccupata per la tua bella faccia" la prese in giro.
La studiò per un minuto e quando un clacson forte fece cenno da dietro, con i suoi occhi davanti a sé sulla strada, la chiamò di nuovo.
"Swan?"
"Sì?"
"Stai sorridendo" Un sorriso da orecchio a orecchio, alzò un dito di una mano, contando ad alta voce "Uno".
 
 
Ugh. Quella maledetta sveglia. Quella canzone maledetta. C’è un modo per uccidere una canzone? Se sì,  gli sarebbe piaciuto imparare a farlo.
Perché non l’aveva ancora cambiata?
Ripeté quel mantra più e più volte, avvolto nelle lenzuola e con la testa sotto il cuscino, scorse con un dito lo schermo con forza per fermare il suono sgradevole senza nemmeno guardare.
... Aspetta un secondo. Non era la canzone che aveva impostato come sveglia, era ...? Allora che cos’era? Avvicinò il telefono ai suoi occhi con le palpebre ancora pesanti, tentando di leggere il nome, il messaggio o qualsiasi altra cosa con cui quel coso lo stava torturando. Alla fine riuscì a capire che era una chiamata di August. Rispose e non si prese nemmeno la briga di salutare il suo amico – gemette appena. Ad alta voce.
"Ehi, ragazzo innamorato. Come stai?".  La voce allegra del suo amico non fece nulla per alleggerire la sua consueta vena acida mattutina.
"Cosa vuoi?"gracchiò con la voce intasata dal sonno e dalla stanchezza. Ugh. Come avrebbe voluto dormire e sognare e... non ... questo.
August fece un rumore un 'tut-tut', come per rimproverare un bambino. Che cosa gli era preso? "Dovresti sapere ormai che sono il tuo messaggero e sono costretto a dirti tutto quello che sta succedendo, Killian".
Mise una mano sul viso, in modo che la luce proveniente dalla finestra facesse capolino solo tra le dita "Che cosa hai fatto di male in un'altra vita per essere gravato da un lavoro così noioso, povero cristo?"
"Woah – queste sono delle belle parole per qualcuno che si è appena svegliato. Sono impressionato". Oh, guarda un pò. Era nello stato d'animo di scherzare oggi. Oh che bella giornata.
Sospirando, si passò stancamente una mano sugli occhi "Sì sì, sono incredibile, lo so. Adesso vuoi dirmi che c’è?"
"Beh, prima di tutto - non hai intenzione di dirmi come sono andate le cose con Emma ieri sera?"
Oh. Giusto. L’appuntamento. Ora, chiunque avesse una connessione internet o un televisore o un minimo interesse per il gossip sapeva che lui e Swan erano una probabile coppia.
Fai che questa bella giornata resti tale, per favore.
"Come se non avessi già sentito abbastanza, bugiardo! La notizia era già in giro non più di dieci minuti dopo che abbiamo lasciato il ristorante, per l’amore di dio, sono sicuro che Gold ti ha detto anche su questo". Si chiese che cosa avesse detto Gold dopo aver visto quei tweets e gli articoli scritti pochi minuti più tardi. Forse era stato di guardia con Belle, con le facce premute sullo schermo, in attesa che i due protagonisti del suo show facessero quello che gli aveva detto - o voluto, almeno.
"Sì, le foto erano abbastanza divertenti per essere onesti".
Per quanto sapesse che tutto questo sarebbe successo, lo faceva un po' agitare il fatto che tutti avrebbero visto quelle foto e si sarebbero chiesti come fossero arrivate a quel punto le cose tra lui e Swan  "Ce ne sono tante?" Chiese, non proprio sicuro di essere pronto per la risposta.
"Non così tante. I paparazzi hanno preso alcuni scatti di voi all’entrata e all’uscita del ristorante, tu che la aiuti ad entrare in macchina e basta".
Huh. Aspetta… aveva visto una foto del bacio, giusto? O se l’era sognata? Non era stato davvero aggredito dalla bocca di Swan? No, doveva essere vero,  non poteva dimenticare che la sua mente poteva evocare scenari piuttosto interessanti nei suoi sogni, intendiamoci, ma l'odore di cioccolato che ancora lo ossessionava non poteva essere un prodotto della sua immaginazione.
Non aveva realizzato che il suo dito stava tracciando distrattamente le labbra, magari cercando di riportare alla memoria la sua bocca contro quella di lei, mentre cercava di aprirla così che le loro lingue sarebbero state intrappolate in un’altra delle loro battaglie che amavano così tanto combattere .. .
La voce di August lo risvegliò da quei pensieri veramente sbagliati "... Ma per quanto i paparazzi non siano ammessi all'interno del ristorante, i telefoni lo sono e gli altri clienti sembra abbiano considerato che la scena che tu ed Emma stavate mostrando loro, fosse abbastanza degna da essere conservata nella memoria del loro telefono. E anche di ogni sito web disponibile, ovviamente " aggiunse con voce allegra. Dio, avrebbe voluto colpirlo.
"Sì, scommetto che è stato divertente per voi vederle, eh?" Poteva già immaginarseli a battere i pugni e ridere tutti insieme tra un  'quello è il nostro ragazzo!' Se l’avessero scoperto mentre erano in giro tutti insieme. Tipico comportamento da Lost Boys. Stronzi.
Ah, ma chi stava prendendo in giro?  Lui avrebbe fatto lo stesso se fosse stato uno degli altri - era una cosa da ragazzi.
"Non hai nemmeno voglia di sapere? Controlla i tuoi SMS adesso. Sono sicuro che ne troverai un paio davvero divertenti" August commentò con una risata. Oh dio. Non vedeva l’ora di leggere i messaggi ... Sospirando ancora una volta si appoggiò sui gomiti e un pensiero improvviso gli venne in mente. "Hai parlato con Gold? E’ d’accordo con tutto questo?".
Il suo amico sembrava sorpreso dalla sua preoccupazione “Stai scherzando? Ne è entusiasta”.
"Certo che lo è" borbottò a denti stretti. Quel bastardo, era sicuro che aveva scommesso che ce l’avrebbe fatta.
August continuò a parlare, ma lui continuava a fare pensieri poco saggi verso il loro manager "Comunque, questa non era solo una chiamata in stile so-cosa-hai-fatto-la-notte-scorsa. C'è del lavoro da fare, amico".
Niente da fare. Stava scherzando. Lanciando fuori un altro forte gemito, cadde di nuovo sul letto con un tonfo, stringendo i denti per non piagnucolare come un bambino che rifiuta di alzarsi per andare a scuola "Gesù Cristo, può un ragazzo avere una pausa da queste parti?".
"Certo, andare ad un appuntamento con una bella signora in un oscenamente sontuoso ristorante è il non plus ultra del duro lavoro" August commentò sarcastico.
"Sì beh, difendersi da Swan non è così facile, lascia che te dica".
Il ragazzo, doveva saperlo.
Il compagno rispose dicendo "Eppure sei riuscito a far si che lei ti desse un bacio. Il tuo mojo irlandese continua a funzionare, vedo".
Ah, il mojo irlandese. Passò un lungo periodo di tempo fino a che non rivelò ai suoi compagni il suo segreto più recondito, dopo che tutti si erano incontrati la prima volta agli inizi della band. Bisognava essere molto cauti con informazioni preziose come quella. Soprattutto quando si prevedeva la possibilità di rimorchiare.
Un professionista non rivela mai i suoi segreti, dopo tutto.
"Vedi? Te l'avevo detto che era vero!" Riuscì a dire ridacchiando.
Poteva quasi sentire i suoi occhi roteare "Stavo scherzando, Killian. Comunque.... stiamo provando l’ultima scaletta. Questa sera, Non essere in ritardo"
"Provando? Per che cosa?"
"Dobbiamo esibirci in uno spettacolo questa settimana".
Dovevano? Huh. Non ricordava avessero qualche impegno quella settimana o questa cosa delle uscite con Swan aveva iniziato a produrre frutti a un ritmo incredibilmente veloce?
Non era possibile. Era troppo presto, Gesù. Certo che no. Sarebbe stato ridicolo, non erano passate nemmeno 24 ore, per l'amor di dio. Riprendi il controllo, Jones. Cercando di mantenere una voce indifferente, rispose: "Oh. Bene allora"
"Provocherai una rissa vero?"
"Perché dovrei farlo?"
"Non lo so. E tipico di te, immagino" Si fermò un attimo e improvvisamente Killian non riuscì a comprendere bene le parole che il suo amico stava per dirgli "Oh, farai meglio ad essere pronto - a parte suonare, ti intervisteranno".
Aspetta, cosa.
"Cosa?" Ruggì, completamente livido.
"Ci vediamo alle 4. A dopo fratello" quel viscido codardo riagganciò, il bip della linea chiusa fu l'unico suono che sentì mentre cercava di ottenere un qualche tipo di risposta a questo nuovo sviluppo.
Stava per uccidere quel figlio di puttana. Il peggior messaggero di sempre.
 
 
Killian fu molto tentato di andare a prendere un po' di corda per strozzare i suoi amici in modo da farli stare zitti. Sapeva che questo sarebbe successo quando aveva accettato di firmare l’accordo, ma Gesù, la situazione gli stava sfuggendo di mano. Voleva solo che questa prima fase di sciocche prese in giro fosse superata una volta per tutte (ragazzi, lui era pronto per questo)  anche se immaginava che sarebbe stato praticamente impossibile, conoscendo i suoi compagni.
Erano i Lost Boys, dopo tutto. Quante volte avrebbe dovuto ripeterlo a se stesso in modo che gli si sarebbe impresso nella memoria? Erano fondamentalmente dei bambini. E cos’altro sanno fare di meglio i bambini? Prendere in giro i loro amici.
Sbattendo forte la bacchetta sul piatto Jefferson gli si rivolse di nuovo con un sorrisetto "Andiamo Killian… con che cosa hai drogato il suo drink per far si che ti baciasse?".
Roteò gli occhi e tenendo il manico della chitarra con forza nella mano sinistra, dopo aver praticato un cambio di accordo impegnativo, rivolse al suo amico uno sguardo duro, cercando di sembrare severo "Se avessi voluto drogarla, non l’avrei portata in un luogo pubblico, Jeff. E più una cosa da te".
Risero tutti e Filippo scosse la testa mentre era seduto su una delle sedie disposte lungo la cabina che stavano usando per la prova "E 'così strano, anche se sappiamo che siete andati là, interpretando una parte e noi siamo tutti consapevoli della verità che c’è dietro. Avresti dovuto vedere Aurora la notte scorsa, era completamente fuori di testa, non poteva crederci. Era così eccitata per te, che quasi piangeva". Oh Dio, davvero? Povera ragazza, aveva cercato di farlo mettere con un paio di sue amiche per anni, ma lui le aveva sempre respinte, sapendo che se non avesse funzionato - e lui era sicuro sarebbe andata così, in quanto non era alla ricerca di qualcosa di più del semplice divertimento e di una ragazza disponibile al momento e di certo non aveva bisogno che la fidanzata del suo amico gli trovasse  delle ragazze -  lei ci sarebbe rimasta male per le sue amiche. Quindi “no, grazie” era la risposta che dava alle ragazze che le chiedevano di fargli conoscere il famigerato Killian Jones "E' stato molto divertente da vedere a dire la verità. Era convinta che fossi incapace di amare".
Questa frase fece aumentare ancor di più le risate dai suoi compagni, che non erano a conoscenza di come i suoi pugni erano stretti dietro la sua chitarra in un povero tentativo di nascondere il leggero tremito del suo corpo.
Era triste pensare che le persone a cui si sentiva più vicino non erano a conoscenza dei suoi segreti più oscuri, i suoi peggiori rimpianti.
"Ah, povera Aurora. Crede ancora nel cuore puro di Killian" Victor rifletté, lanciandogli uno sguardo divertito.
"Sì.. il mio cuore è marcio. Possiamo per favore andare avanti?" disse seccamente, muovendosi per suonare alcune delle note delle canzoni che avrebbero suonato. Non voleva ammettere che era un po' preoccupato di suonare nuovamente per un pubblico,  non lo facevano da quando era finito il tour di sei mesi fa e anche se avevano continuato a suonare e a provare, questo sembrava un test. Qualcosa di grande, qualcosa da dimostrare.
Si chiese se questo era quello che Emma sentiva ogni volta che doveva fare un provino per un ruolo. Avrebbe dovuto chiederglielo in futuro.
Woah. Da dove venivano quei pensieri?
"Aww andiamo Killian, stiamo solo scherzando. Sai che sto scherzando" Victor aggiunse, forse finalmente riconoscendo che era un po' stanco di prenderlo in giro. Gli diede scherzosamente un pugno sul braccio "E sarei anche più che entusiasta se riuscissi ad avere il numero di Ruby per me, ora che siamo a questo punto".
Roteando gli occhi, August improvvisamente alzò la testa e agitò una mano al vetro della finestra che separava lo studio  dalla sala dove stavano oziando  e girando la testa, vide Belle e Gold con Grace che si trascinava dietro di loro, che si stavano avvicinando alla porta che conduceva alla cabina. Sentì Filippo sussurrare "Ricordate, Grace non sa niente di tutto ciò, perciò fate in modo di tenere la bocca chiusa" e poi tutti si scambiarono cenni e abbracci con i tre nuovi arrivati. Belle baciò la guancia di Killian e sussurrò scherzosamente al suo orecchio "Ben fatto, marinaio. Spettacolo divertente da guardare".
"Sono contento che ti sia piaciuto" borbottò sottovoce, anche se avrebbe voluto risponderle seccamente come aveva fatto con i suoi compagni da quando era arrivato lì. Belle era più vulnerabile e non riusciva a trovare il modo di essere arrabbiato con lei .
Rivolgendogli uno sguardo innocente gli disse  "Sembrava ti stessi divertendo".
"Zitta, Gold" rise pungendola nelle costole, facendola ridere e lei gli colpì il braccio in cambio.
Gold sollevò una mano, portando la loro attenzione verso di lui "Okay, siamo tutti pronti per la performance di questa settimana?" Tutti annuirono e si voltò con uno sguardo intenso verso di lui "E Jones - per quanto riguarda l'intervista? Ci sei?"
Come se avesse voce in capitolo? "Cosa vuoi dire?"
"Non sarà un’intervista lunga, il padrone di casa non sapeva che uno dei suoi ospiti avesse tempo molto limitato a disposizione, quindi hanno dovuto occupare gli ultimi minuti dello spettacolo,  mi ha contattato per vedere se fossi stato interessato ad andare come ultimo intervistato della trasmissione" gli spiegò il manager. Ah. Ecco perché non aveva saputo niente fino ad ora, era stata una cosa dell’ultimo momento. Agitò la mano con impazienza e rispose: "Sì, va bene, comunque".
"Sei pronto per l’assalto?".
Sospirò, pizzicandosi il ponte del naso "Sì. Non preoccuparti, è tutto sotto controllo".
"Okay. Oh e la settimana dopo dovremmo chiedere a Miss Swan e alle sue amiche di presentarsi gentilmente al concerto come avevamo programmato".
La confusione gli si incise sul volto e quasi balbettò "Pensavo che avesse il tour promozionale del film di Glass con il cast?".
"Sì, infatti lei sarà impegnata queste due settimane, ma è libera di notte, no?" il significato nascosto dietro le parole di Gold era: "Lei deve venire".
"Oh". Non era sicuro di come si sarebbe sentito se Emma e la sua famiglia si fossero presentati al loro concerto. Si, adesso lei era più aperta nei suoi confronti e inoltre sapeva che aveva ascoltato la loro musica e le era piaciuta. Ma vederli suonare in pubblico, era un'altra cosa.
Esibirsi era una delle migliori esperienze della sua vita. Non ne aveva mai abbastanza delle sensazioni, l’esaltazione, l'adrenalina, il contatto con il pubblico, lo scambio di energia tra palco e la folla, i testi che si intrecciano tra loro e le note e le scintille che galleggiavano nell'aria.
Era la cosa più simile alla magia che avesse mai sperimentato.
E per quanto durante il loro appuntamento avesse mostrato ad Emma un po’di se e le avesse permesso di conoscerlo un po' più di quanto facesse di solito, questo era un livello del tutto diverso per lui.
Le sue riflessioni si interruppero quando sentì la mano di Grace che lo tirò alla sua sedia, facendolo sedere e mettendoglisi in braccio. Gli piaceva chiamarla il suo piccolo gattino, dato che le piaceva sedersi in braccio agli altri alla ricerca del posto più caldo nella stanza. E lei era così. Le baciò la fronte delicatamente mentre le accarezzava i riccioli e le chiese "Come è stata la tua giornata, principessa?".
Lei arricciò il naso e disse: "La scuola è stata noiosa". Improvvisamente si girò con gli occhi eccitati verso di lui. Oh no. "Fino a che papà non mi ha parlato di te e della ragazza con quei bellissimi capelli biondi. Posso chiamarla zia Emma, ​​adesso?".
Fu difficile non farla cadere dal suo grembo in stato di shock quando il resto della gente nella stanza represse una risata alle parole della ragazzina, mentre lui cercava di non soffocare.


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Che bacio eh?? E la promessa di contare i sorrisi? Killian Jones sa come conquistare una ragazza :P
Credo che questo capitolo termini in modo un pò più soft rispetto ai precedenti...almeno niente momenti clou lasciati in sospeso :D
A prestissimo con il prossimo aggiornamento 
  
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