Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer
Segui la storia  |       
Autore: Silversa    29/08/2014    1 recensioni
E l'osservai, una stella che cadeva in quel cielo scuro. L'osservai e chiusi gli occhi.
Voglio baciarlo.
Due parole, quindici lettere, un'emozione che volevo sperimentare.
Anche lui lo notò. E mi sorrise.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Calum Hood, Luke Hemmings
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
ALL OF THE STARS






La storia descritta in questa fanfiction é di pura fantasia.
Il titolo della storia é preso dalla canzone di Ed Sheeran, proposta per il film "colpa delle stelle".

Le parti in neretto fanno parte della canzone 'All of The stars" di Ed sheeran.










Epilogo







In un minuto é tutto imballato, ho un biglietto per un'altro posto, anche se non vorrei andare. Le parole sono difficili da dire, specialmente quando non c'è un motivo valido per farlo, i pensieri che affollano la mia mente riguardanti gli ultimi cinque anni sono dolorosi, e mi rendo conto di come si miei occhi il tempo é sembrato scorresse lento, ma ovviamente é stata una mia impressione.
Ricordo ancora che lui mi disse: "non lasciarmi mai, Cal" e ritorna a galla quel pensiero che avevo sotterrato negli strati della mia mente, che avevo sepolto fino a fare in modo che rimanesse segreto per sempre.
Ritorna lui, candido e perfetto.





"Sei sicuro che possiamo rimanere qui?" gli domandai, mentre l'aria fredda penetrava nelle mie ossa, notando dei brividi anche sulle sue braccia.
Pochi giorni prima della sua scomparsa.
"Certo" rispose lui, tranquillo, prendendomi per mano e trascinandomi verso l'esterno.
L'aria mi colpì il volto, e, nonostante facesse un freddo immane, mi tolsi la giacca per posar la sulle sue spalle. Luke mi guardò stranito, i nostri visi vicini a leggere ogni sfumatura presente che avevamo lasciato nel dimenticatoio "stai tremando" sussurrò.
"Lo so, ma tu sei più importante di me" risposi nello stesso modo. Il fiato solleticava le nostre labbra, lasciate dischiuse, e gli occhi che non accennavano alcun distacco.
Stavo tremendamente bene.
"Per quale motivo mi hai portato quassù?" Domandai, osservando il tetto spoglio dell'ospedale.
"Volevo baciarti senza che qualcuno c'interrompesse" annunciò, spavaldo com'era sempre stato "vieni qua, che ti riscaldo io.." Continuò, allungando le braccia.
E mi avvicinai, mi strinsi a lui, per sentire ancora il suo sapore.





Rileggo quel foglio bianco che non ha mai incontrato occhi indiscreti e leggo le prime frasi.
É solo un'altra notte
e sto fissando la luna
ho visto una stella cadente e ho pensato a te.

Ancora una volta la mia mente é preda di ricordi che affliggono il mio cuore, che impazzisce, annebbiandomi e perdendosi nell'emozione di un bacio.




E l'osservai, una stella cadente in quel cielo scuro.
L'osservai e chiusi gli occhi.
Voglio baciarlo.
Due parole, quattordici lettere, un'emozione mai sperimentata prima.
Anche lui l'aveva notata,e mi sorrise.
"Cos'hai desiderato?" Domandò, con tranquillità innocente.
"E tu?" Domandai a mia volta.
"Che tu possa fare ciò che hai desiderato" rispose, con un'alzata di spalle "quindi...cos'hai desiderato?"
"Io.." C'è un'istante in cui puoi scegliere chi essere e per cosa lottare. Non sono mai stato un codardo,così affrontai la verità e gli e la dissi: "ho desiderato di baciarti".
Luke alzò lo sguardo,
Ci osservammo.
"Perché non lo fai?". E non ci pensai due volte.





Continuo a leggere le parole che sono state scritte, incise nel mio cuore.
Tu sei dall'altra parte
mentre l'orizzonte si divide in due
io sono lontano dal vederti.
Riesci a vedere le stelle d'America,
mi chiedo, le vedi anche tu?

Sorrido, ricordandomi di quel giorno, delle sue parole.



"Voglio vedere le stelle d'America" mi disse, sorridendo "o quelle di Amsterdam"



La macchina é sempre la stessa, non la cambio per niente al mondo, quella macchina ha assistito all'amore tra me e Luke.
Come metto piede fuori dalla mia casa, la vedo, quella giallo ocra, che si trova in Reeve Street numero 12, spoglia. Le foglie sono sparse lungo il viale, la finestre sono abbassate, quella casa é deserta. Non ci abita più nessuno, la. La famiglia Hemmings non vive più in Australia, sono andati ad Amsterdam, come il volere di Luke.
Mia madre mi osserva mentre chiudo il cofano dell'auto, dove dentro vi sono le valigie e il resto delle cose di cui ho bisogno per vivere in America.
Si avvicina con cautela, prima di abbracciarmi e sussurrare: "Stammi bene, Calum".
Annuisco, salendo nell'auto.
E lo vedo ancora.




"E un bel regalo" mormorò, riferendosi alla macchina, mentre una canzone che non conoscevo si faceva largo per riempire i nostri pensieri.
"Già" dissi.
"La desideravi?" Chiese, come se dietro quella domanda si celasse qualcos'altro.
"Si" risposi.
Poi lui chiuse gli occhi, e lo guardai stranito, non li aveva ancora aperti, quando parlò: "Chasing Cars. Amo questa canzone"
Sembrò cullarsi di quella musica, e persi il tempo ad osservarlo: bello. Ingiustamente bello.





Mi sembra di tornare indietro nel tempo, sento battere il suo cuore in radio, mentre suonano le note di Chasing Cars.
La canticchio, ho conosciuto questa canzone grazie a lui, continuo a cantarla finché non mi fermo e scendo dalla macchina.


A passo lento e indeciso mi sto avvicinando a lui, lo riesco a sentire.
So che non può più aprire gli occhi, ma spero possa a sentire il battito del mio cuore accelerare freneticamente.
E penso a lui, che ha rubato il mio cuore all'età di undici anni, quando ancora l'amore era una fantasia scritta tra i libri e i film Disney.
Eppure lui me l'aveva detto: oltre a "l'amore é qualcosa di difficile e noi non sempre possiamo prendercene cura" c'era stato "l'amore é una malattia dalla quale non si può guarire" e aveva ragione, perché una parte di me é andata via con lui, dispersa in quell'ospedale, la mia anima si é staccata dal mio corpo e candida com'é se n'é andata con lui, dissolvendosi.




E arrivo da te, abbandonato in un'angolo di questo posto ingiallito, dove vedo la tua forma grigia. Li vedo i fiori su di te, appassiti, e rimedio subito.
E la stringo forte, la lettera che ho scritto per te. La metto in mezzo ai fiori così che, quando, un giorno tornerai, la leggerai e ti ricorderai che ti ho amato, e che Calum Hood é diventato un'uomo.
E, mentre io sono invecchiato, tu sei sempre rimasto uguale, in quella fotografia che ti ho scattato io uno di quei giorni in cui la malattia non ti faceva alcun effetto.v
E dimmi: come stai? Ti sei fatto amare? Ma soprattutto, hai visto le stelle?
Perché io ne ho viste, molte. E ho desiderato che tu potessi tornare da me un'ultima volta, ma la vita non vuole. La vita é ingiusta.
Spero di rincontrarti un giorno,quando anche io sentirò quel brivido che scorre sulla mia pelle, o quel dolore che risucchia l'interno del mio corpo.
Saremmo sempre migliori amici, vero?
Io sempre Calum Hood, e tu sempre Luke Hemmings.

Ti amo.



E, mentre poggio la lettera nella tua tomba, la vedo la tua risposta.
Hai mandato una stella cadente, per me.
Perché ormai il nostro amore é il frutto delle stelle.











OCCHI A ME.

É FINITA. É FINITA.
PIANGO........
RINGRAZIO TUTTI VOI CHE L'AVETE SEGUITA, PERCHÉ É SOLO ED ESCLUSIVAMENTE GRAZIE A VOI SE QUESTA STORIA É GIUNTA AL CAPITOLO FINALE.
Spero che non vi abbia deluso, non sapevo come scriverlo e ho chiesto consigli a mia madre, quindi in pratica mi ha aiutato anche lei (?)
E niente....

GRAZIE A VOI CHE AVETE RECENSITO
GRAZIE A VOI CHE AVETE MESSO NELLE RICORDATE/PREFERITESEGUITE
GRAZIE A VOI CHE AVETE SOLAMENTE LETTO
GRAZIE A VOI CHE AVETE DATO LA VOSTRA OPINIONE.


INSOMMA, GRAZIE A TUTTI!!

Ci sentiamo presto....

Ah.

Se mi volete contattare, io sono su twitter: @LaliFray.


Un bacio!











 

- Silver





 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer / Vai alla pagina dell'autore: Silversa