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Autore: Angy_Sunny    29/08/2014    2 recensioni
Quando Laney, ormai quindicenne, riceve un'inaspettata visita dalla sua amata cugina Alicia, non sa che lei e Corey stanno per iniziare un viaggio verso Toronto, per aiutare la ragazza a recuperare i suoi ricordi più belli.
Scopriranno quanto l'amore per qualcuno possa spingere le persone a buttarsi, a rischiare, a superare i limiti.
E magari, grazie all'esempio della diciottenne, anche loro due riusciranno a superare le barriere che da anni gli impediscono di dichiarare i propri sentimenti.
Genere: Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Corey Riffin, Laney Penn, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una calda giornata di fine agosto quando alla porta di Laney Penn- che ormai aveva compiuto quindici anni da un bel pezzo- si presentò una ragazza a lei molto familiare.
Lunghi capelli rossi, pelle candida, occhi verdi inquieti, guanti in pelle…Non c’era alcun dubbio: era sua cugina Alicia.
Senza dire nemmeno una parola, si abbracciarono.
Da quanto tempo non si vedevano?
Due, forse tre anni?
In ogni caso, a nessuno interessava perché in quel momento l’unica cosa importante era prolungare quell’abbraccio il più possibile.
Ben presto però, i 30 gradi che il termometro segnava si fecero sentire e le due furono costrette a staccarsi.
-Cosa ci fai qui?- fu la prima cosa che chiese Laney, ancora incredula.
Sua cugina era una delle persone più importanti nella sua vita.
Nonostante non si vedessero spesso, erano affiatate come due sorelle.
Alicia le era sempre stata vicino, in tutti i momenti belli e brutti che avevano costellato la sua vita.
Era il suo modello, il suo idolo.
Era stata lei a trasmettergli la passione per la musica e a insegnarle a suonare il basso.
Sua cugina era più grande di ben tre anni (che fra adolescenti può essere una distanza insormontabile), ma con lei si comportava come se avesse a che fare con una coetanea.
Alicia era, in poche parole, una persona meravigliosa.
-Sono venuta a trovarti, cuginetta!- rispose con un sorriso luminoso.
Le due entrarono in casa e si sistemarono sul divano.
-Allora, come te la passi? Ho sentito parlare molto della tua band ultimamente- disse la più grande, mentre le scorrevano davanti agli occhi tutti i momenti passati in quella casa.
-Sì, ce la caviamo bene-
-E invece con Co…Colin? No, aspetta…Va beh, quello con i capelli blu- iniziò Alicia cercando di ricordare il nome che aveva visto tante volte fra i blog.
-Corey?- chiese Laney, temendo dove volesse arrivare.
-Sì! Insomma…tu e lui…-
La bassista avvampò e, cercando di non dare a vedere il suo imbarazzo, borbottò un “non c’è niente fra me e lui, è solo un amico”.
Ma agli occhi della diciottenne , che avevano spesso indagato nel cuore della cugina,  non sfuggiva nulla.
-Andiamo! Si vede lontano un miglio che è pazzo di te- sorrise maliziosa.
-Ma cosa dici!- replicò incerta l’altra.
-Vuoi dire che non ti piace nemmeno un pochino?- Alicia si avvicinò sempre di più alla rossa, ghignante.
In tutta risposta, lei sbuffò e questo significava che le dava ragione, anche se indirettamente.
-Lo sapevo!- esclamò lasciandosi poi andare ad una risata da pazzoide.
Laney, dopo qualche attimo di rabbia per essere stata “scoperta”, la imitò.
Il cellulare della quindicenne vibrò, segno che le era stato inviato un messaggio.
Sbloccò lo schermo e controllò: era Corey.

I gemelli sono malati, vieni almeno tu al garage?

Solitamente avrebbe scritto “okay” senza esitazione perché la band veniva prima di tutto, ma quel giorno quel primato vacillava a causa della sua ospite.
Non voleva rovinare quel ritrovo.
-Cosa è successo?- chiese notando la sua aria preoccupata.
-Niente, era Corey che mi diceva delle prove- rispose la rossa, quasi sussurrando.
-Posso venire anche io?- Alicia saltò in piedi, gli occhi le brillavano.
Aveva ben diciotto anni, ma dentro era ancora una bambina.
L’altra sorrise, le piaceva quel compromesso.
-Va bene, andiamo-
Si diressero verso la porta e uscirono, immergendosi in quell’ondata di sole cocente.
Laney s’incamminò sulla strada che aveva percorso ormai milioni di volte, felice che adesso ci fosse sua cugina con cui condividerla.


Quando entrarono nel polveroso garage dalla porta aperta, sembrava deserto.
-Corey?- lo chiamò Laney, stranita da quel silenzio.
Il blu spuntò dalla porta che dava sulla cucina con una tazza di cereali in mano.
-Dove eri finito? Mi hai fatto preoccupare- gli disse la rossa fingendosi arrabbiata.
-Scusa Pulce, ma avevo fame- le sorrise, poi notò la ragazza che era rimasta sulla soglia della porta.
-Lei chi è?- sussurrò all’orecchio dell’amica.
-Oh, è mia cugina. Vieni che te la presento- lo trascinò fino alla serranda.
-Corey, lei è mia cugina Alicia, Alicia, lui è il mio amico Corey- li presentò calcando sulla parola “amico”.
Sperava solo che la cugina non fiatasse sull’argomento “cotta”.
Superati i convenevoli, i tre si andarono a sedere sul bordo del palco.
-Quindi non sei di qui- disse Corey alla nuova arrivata.
-No, abito a Orlando, in Florida- rispose lei guardando gli strumenti lì intorno.
-Wow, un bel viaggio fin qui!-
-Sì,lo so, ma per la mia cuginetta questo ed altro- Alicia scompiglio i corti capelli di Laney.
Il blu sorrise: gli sarebbe piaciuto avere un parente così.
-E poi ci tenevo che ci fosse per festeggiare il mio diciottesimo compleanno- continuò.
Laney la guardò con un sopracciglio alzato: si era quasi dimenticata che, ufficialmente, non era ancora maggiorenne.
-Quando compi gli anni?- gli chiese il ragazzo sgranocchiando l’ultimo boccone di cereali al cioccolato.
-Fra cinque giorni-
-Allora auguri! Farai uno di quei mega party da diciotto anni?- Corey già si immaginava una festa in piscina con la musica a palla e cocktail ovunque.
-No, non esattamente…Diciamo che sarà un po’ particolare- un sorriso si fece spazio sul volto di Alicia.
Ancora una volta, la bassista era confusa.
Forse era arrivato il momento di dare spiegazioni dettagliate.
-Lanes, ti ricordi di Derrick?- chiese, come se Corey non fosse presente.
-Sì, il batterista della tua ex-band-
-Avevi una band?- il blu sgranò gli occhi, improvvisamente interessato.
Le due ignorarono la sua domanda.
-Beh, sta male…Nel senso, da quando ci siamo separati credo sia caduto in una specie di depressione e io voglio, anzi devo, aiutarlo- alcune lacrime cominciarono a solcare le guance pallide della ragazza, incurante del fatto che uno sconosciuto stesse assistendo a quella scena.
-Sai, noi due compiamo gli anni nello stesso giorno e io voglio fargli una sorpresa- continuò, accennando un sorriso amaro.
Gli altri due rimasero in silenzio mentre quegli occhi verdi li scrutavano.
-Ho bisogno di voi però-
-Cosa?- chiesero all’unisono Corey e Laney.
-Sì, avete capito bene. I miei non sanno che sono qui, sono scappata. Loro non avrebbero mai compreso, non mi avrebbero mai lasciato andare. Hanno sempre odiato la band e Darrick e i miei amici. Avevo bisogno di qualcuno di cui fidarmi e tu, Lanes, sei perfetta per questo ruolo!- il suo sguardo si spostò sul blu.
-Anche tu Corey, ora che ho capito chi sei so di potermi fidare-
Il silenzio calò nel garage.
-Cosa dovremmo fare, di preciso?- chiese il ragazzo con voce sommessa.
-Venire con me fino a Toronto (N.d.A. I produttori sono canadesi, quindi mi piace pensare che anche Peaceville sia in Canada)-
-Cosa? Alicia, sono 1200 kilometri!- esclamò Laney, che ancora non credeva a quel piano assurdo.
-Lo so. Ecco perché ve lo sto chiedendo. Ho bisogno di aiuto e voi siete le uniche persone a cui posso rivolgermi- la ragazza era disperata, ormai piangeva a dirotto.
I due musicisti non erano ancora convinti.
Insomma, si stavano mettendo in grossi guai.
Ma era pur sempre un’amica e gli amici non si abbandonano mai.
-Okay- sentenziò Laney.
Alicia s’illuminò e, ripetendo un’infinità di volte “grazie” (quasi fosse una cantilena), li abbracciò.
-Quando si parte?- chiese Corey, di nuovo energico.
La rossa lo guardò come se avesse appena fatto la domanda più stupida del mondo.
-Adesso-


 



 
 
Angolo Angy
Io sono un’idiota colossale.
Insomma, ho ben due raccolte e una long da mandare avanti, più un’altra long in un altro fandom e, ovviamente, cosa faccio?
Pubblico un’altra long.
P, insultami pure.
P: No, non c’è gusto se mi dai il permesso.
Guarda, meglio se ti ignoro.
Comunque, ormai è fatta, quindi posso solo sperare che almeno non sia venuta fuori una schifezza totale.
Adesso devo andare a scrivere il nono capitolo della Guida.
Lasciate una recensione per farmi sapere che ne pensate.
Ciao ^^
Angy
  
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