CAPITOLO 2 
la mattina seguente mi svegliai di buon umore,consapevole del fatto che finalmente vivevo a Londra e stavo per realizzare il sogno di una vita.Ancora sentii i 9 ragazzi scherzare,credo che se continueranno così imparerò i loro nomi e tutto su di loro a memoria.Andai in bagno mi lavaii e mi vestii semplicemente con una maglia a maniche lunghe bordeaux,dei jeans neri e le converse basse bianche.Oramai ai miei piedi sono delle specie di pantofole.Mi truccai leggermente con un po di matita e mascara.Decisi di uscire,ma senza una meta precisa,volevo semplicemente esplorare il posto e fare un po di spesa dal momento che l'unica cosa che avevo in casa era la carta igienica,ma non credo sia l'ideale per pranzo.Appena chiusi il portone mi ritrovai lungo una via piena di persone,quel via vai era così rilassante che mi persi nei miei pensieri e misi le cuffiette ascoltando wherever you are dei 5sos.Mi piacevano davvero tanto,ma come ogni altra band solo al livello di fan non di idoli.Assorta nei miei pensieri mi ritrovai improvvisamente per terra,affianco o meglio sopra di me c'era un ragazzo vestito di nero e con tanto di cappuccio. "oh ehm scusami" dissi timidamente.Dovrebbero darmi un premio tipo FIGURA DI MERDA LONDINESE,perfetto. 
" nah non ti preoccupare,piuttosto credo questo sia tuo" disse il ragazzo dai capelli biondi ridandomi il telefono con ancora la canzone in riproduzione,assomigliava davvero a quello di ieri sera. "uhm si è mio" dissi a bassa voce;fissò  la canzone che era in riproduzione,poi guardò me e disse: "ottima scelta,wherever you are" in quel momento si tirò un po' indietro il cappuccio e realizzai chi fosse. "Piacere Michael".
in quel momento non sapevo se fare la fan e chiedero foto ecc. oppure fare la persona normale.Optai per la seconda.
"posso sapere come si chiama questa bellissima ragazza davanti a me"
mi girai e mi guardai intorno,perfetto era difronte a me e già parlava di un altra ragazza.
"oh ehm non ne ho idea,sai ecco ehm..mi sono trasferita ieri è da poco che io viv"
non feci in tempo a finire la frase che mi strinse a se e mi sussurrò all'orecchio:"in realtà parlavo di te piccola."
da dopo quel PICCOLA le mie guance diventarono di tutte le sfumature di rosso e penso che in una sfida di intensità di rosso tra me ed un pomodoro la vittoria sarebbe stata una scelta difficile.
"a-a-alice" dissi con quel poco di voce che mi era rimasta.
mi afferrò la mano e vi appoggiò sopra un foglietto appena stato scritto da lui.
"questo è il mio numero,mi puoi far vedere l'ora?"disse.
appena estrassi il telefono per dirgli l'ora lo prese e digitò qualcosa.
"così sarò sempre con te" 
senza neanche una risposta mi diede un bacio sulla guancia destra e se ne andò.
è simpatico?gli piaccio?diventeremo amici?Sono solo alcune delle domande che mi porsi.