Anime & Manga > Free! - Iwatobi Swim Club
Ricorda la storia  |      
Autore: SmartieMiz    29/08/2014    1 recensioni
Spoiler! 2x09
Tuttavia, Haruka non è un libro finito. L’inchiostro continua a macchiare le pagine del libro formando nuove parole che Makoto non riesce più a comprendere, come se appartenessero ad una lingua a lui sconosciuta.
[Pairing MakoHaru | Angst/Fluff/Introspettivo | Missing Moment]
Genere: Angst, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Haruka Nanase, Makoto Tachibana
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Titolo: You and I'll be safe and sound
Rating: verde
Genere: angst/fluff/introspettivo
Pairing: MakoHaru
Spoiler! 2x09

 

Note: Eccomi con questa cosina scritta ieri e completata oggi :3 E' una sorta di approfondimento sul rapporto tra Makoto e Haru con l'aggiunta dei miei pensieri (?) Spero vi possa piacere!
Per quanto riguarda il titolo, ho scritto prima la fic e poi ho cercato il titolo e niente, è tratto dalla canzone "Safe and Sound" che si addice perfettamente alla MakoHaru (esiste un video bellissimo MakoHaru sulle note di questa canzone su Youtube, se volete dare un'occhiata... <3).


 

Questi personaggi non mi appartengono; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

 

 

~  You and I'll be safe and sound
 

                              



Makoto sa e ha sempre saputo che il silenzio di Haruka non è un’eternità priva di suoni. Sa che in quel silenzio vi sono celate parole e pensieri profondi, troppo intimi per poter essere condivisi ad alta voce.
Haruka non si ostina a tacere dinnanzi a Makoto, bensì riesce a trasmettere parole e pensieri con gli occhi, con lo sguardo, con la mente, con il cuore, a volte anche contro la propria volontà. È come un libro aperto per Makoto. È come un libro letto e riletto a tal punto da permettere a Makoto di sapere a memoria ogni singola pagina.
Tuttavia, Haruka non è un libro finito. L’inchiostro continua a macchiare le pagine del libro formando nuove parole che Makoto non riesce più a comprendere, come se appartenessero ad una lingua a lui sconosciuta.
Diverse volte Haruka è un mistero anche per lui: sa che sta male, ma non sa con precisione cos’è in questo momento a provocargli così tanta sofferenza.
Vederlo così fa star male anche lui.
Haruka è sveglio in questo momento, o almeno così gli sembra. Makoto sbatte leggermente le palpebre.
«Haru?».
«Mm?».
«Tutto bene?».
«Sì».
Certi di Haruka equivalgono a dei no, ormai Makoto l’ha imparato col passare degli anni.
«Ne sei sicuro, Haru?», gli chiede, premuroso.
«Sì. Non è niente».
Makoto fa un lungo sbadiglio, poi fa qualcosa di inaspettato. Scende dal proprio letto e s’infila in quello dell’amico.
«Che fai?», domanda Haruka. Non c’è stupore nel suo sguardo, ma Makoto sa di averlo colto ugualmente di sorpresa.
«Ti sono vicino», risponde Makoto con assoluta naturalezza.
Haruka sospira leggermente. «Non ce n’è bisogno… davvero», lo rassicura, ma il terrore nella sua voce è così palpabile da allarmare ancor di più il suo amico.
Makoto avverte la schiena tremante di Haru, eppure non fa così freddo.
Non accade una cosa del genere da un po’ di anni: Haruka si era ritrovato solo e Makoto lo esortava a dormire da lui. In quel periodo Haruka era visibilmente scosso e gli incubi non gli davano pace.
Makoto non aveva esitato e ogni volta si era sdraiato accanto a lui. La sua presenza era confortante e bastava a sciogliere il gelo e l’amarezza che affliggevano Haruka.
Makoto sa cosa ha dovuto subire Haruka. È l’unico a sapere della piccola cicatrice sulla sua nuca, nascosta da un ciuffetto di capelli corvini.
Makoto sa che Haruka ha le sue fragilità, e non lo ha mai giudicato.
Makoto sa che Haruka ha anche reagito e continua a combattere ogni giorno.
Makoto semplicemente sa, e non chiede altro. Non insiste.
Tace, ma si perde nei suoi occhi blu.
Tace, ma legge il suo sguardo.
Tace, ma decifra la sua mente.
Tace, ma impara ogni battito del suo cuore, fino a sentirlo proprio.
Tace, e continua ad amare.
È in casi come questi che però non basta tacere, leggere e amare.
Makoto desidera che Haruka non si nasconda, bensì si apra.
Lui è sempre pronto ad ascoltare e no, questa volta gli sguardi non possono bastare.
E intanto Haruka continua a tremare.
«Non può non essere niente, Haru», gli dice Makoto con una dolcezza impressionante: «altrimenti non ti avrei trovato sveglio».
«Andrà bene».
«No», questa volta il suo tono si fa severo: «Non devi far in modo che tutto scorra, ma devi reagire e non devi arrenderti».
Makoto sa che una lacrima solitaria ha appena bagnato il volto del suo amico.
«Sono stanco, Makoto. Non ho motivo di reagire. A che serve?».
Le parole di Haruka arrivano a Makoto come una pugnalata dritta al petto.
Makoto si rattrista. Sente di aver fallito come amico, come persona. Riesce a sentirsi in colpa, sebbene nessuno dei due sia realmente colpevole.
Le sue braccia robuste si posano con delicatezza intorno alla vita di Haruka, ancora tremante. Sente che è la cosa più giusta da fare.
«Tu… tu non devi preoccuparti, Makoto», parla ancora Haruka, sgranando appena gli occhi per il gesto dell’altro: «Ti preoccupi già abbastanza per me».
Sono io che devo preoccuparmi per te, pensa Haruka, ma le parole gli muoiono in gola ogni volta.
Makoto non dice niente. Non vuole essere invadente, non vuole forzare Haruka a parlare.
Non l’ha mai fatto e di certo non lo farà adesso.
Non lo farà, anche se ha bisogno di risposte e chiarimenti.
Non lo farà, anche se vuole soltanto che Haruka si apra a lui una volta e per tutte.
Non lo farà, anche se avverte una sorta di distacco tra lui e Haruka.
È come se un’onda si fosse innalzata con lo scopo di allontanarli.
Makoto combatte i suoi pensieri e affronta le sue paure stringendo fortemente a sé Haruka, cosa che non ha mai fatto prima d’ora. Più la coscienza gli sussurra parole e pensieri spaventosi, più Makoto stringe Haruka a sé con fare protettivo e allo stesso tempo con uno smisurato bisogno, poggiando gentilmente il capo sui suoi capelli.
Haruka si lascia avvolgere dalle braccia sicure dell’amico.
«Scusa», è l’unica parola che riesce a mormorare Haruka. Il suo è un sussurro che Makoto riesce a sentire alla perfezione, come se il suo udito fosse atto all’ascolto di ogni singola parola e di ogni singolo respiro di Haruka.
È un “scusa” che nasconde un “grazie di tutto”, che nasconde un “perdona il mio essere così”, che nasconde un “forse non riesco a dimostrarti quanto tu sia importante per me”.
Makoto l’ha capito. Ancora una volta, Makoto sa.
E ancora una volta Makoto non lo abbandona.
«Andrà tutto bene, Haru. Vedrai».
Detto da Makoto è vero. Haruka non trema più.
Forse non andrà immediatamente bene, non è così semplice, ma tutto si sistemerà, un giorno.
Le cose andranno bene per entrambi.
Andrà tutto bene.
 

 

Just close your eyes
The sun is going down
You’ll be alright
No one can hurt you now
Come, morning light
You and I’ll be safe and sound

 
 

~

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Free! - Iwatobi Swim Club / Vai alla pagina dell'autore: SmartieMiz