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Autore: TastemyMarsBar    29/08/2014    2 recensioni
I più brillanti maghi della loro epoca, Albus Silente e Gellert Grindelwald, si incontrarono in seguito a mille casualità nell'estate del 1899 a Godric's Hollow. Cosa successe tra di loro in quell'estate, cosa li portò tanto lontani?
|| dal prologo ||
La cera della candela macchiava il foglio, ne bruciava le estremità. La piuma non aveva ancora toccato la pergamena, e forse mai l’avrebbe fatto.
Cosa scrivere? Cosa dire? Come trovare le giuste parole?
Avrebbe rovinato tutto, ma era il momento.
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Albus Silente, Ariana Silente, Bathilda Bath, Elphias Doge, Gellert Grindelwald | Coppie: Albus/Gellert
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Capitolo 1
L’intera Godric’s Hollow si era trasformata in un banchetto, musica e grandi fuochi, tavolate e risa, bambini che correvano via dalle madri, a giocare su una delle colline attorno. Albus ricorda la sua prima festa del Babbano, il Luglio del 1891 in cui si erano appena trasferiti nel paesino: la madre aveva deciso di tenere ben nascosti i fantasmi della loro storia, ma non aveva potuto impedire ai due bambini di scorrazzare per le intricate stradine della città, di rotolarsi nell’erba fino a non riconoscere più un lembo di pelle che non fosse coperto di fango. Mentre Aberforth inseguiva una capretta, Albus era tornato al villaggio in tempo per assistere al grande spettacolo organizzato dai giovani del paese: raccontavano la storia di Aengus, il mago che per primo aveva deciso di nascondersi dai Babbani dopo aver visto la sua famiglia uccisa tra atroci sofferenze. Attorno alle loro tombe aveva costruito un paese, che presto era stato popolato. Tanti erano i maghi ormai stanchi della continua caccia, e con il potere delle loro bacchette crearono un angolo a prova di Babbano. Michael e Bae, i Cacciatori di Streghe, erano rappresentati con maschere enormi e mostruose, e reggevano grandi torce di fuoco nero, mentre Aengus era un giovane pallido e bellissimo che li sfidava coraggiosamente e aveva la meglio su di loro. Alla fine della recita, tutti i maghi si strinsero assieme e iniziarono a intonare un canto mano nella mano.

Do never fail
Don’t cry at all
Remember, the enemy
Smiles when you fall

Hide your own life
Hide your own love
Remember, the enemy
Smiles when you fall

Build a small town
build your own wall
Remember, the enemy
Smiles when you fall

There is time, though
to dance and to live
this time is the enemy
who’s going to leave.


Nelle parole, nella musica, nei volti di tutti c’era la genuina paura che una caccia tornasse, c’era la paura di essere di nuovo ricercati, sterminati, c’era un fantasma di lacrime e fuoco. Ma c’era anche la speranza che aveva donato Aengus, c’era la possibilità di un futuro migliore. Possibilità che ora onoravano mangiando e bevendo, e dando fuoco – questo il piccolo Albus non lo dimenticherà mai – a un fantoccio dal viso uguale a quello delle maschere della recita, un fantoccio che bruciando urlava le sue ultime parole d’odio nei confronti dei maghi per poi trasformarsi in un’esplosione di stelle cadenti e farfalle d’artificio.
È il Giugno 1899. Ora, Godric’s Hollow è immersa nei preparativi di quella che sarà una delle migliori rappresentazioni del Babbano mai avvenute: il giovane Albus Silente, prodigio della scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, si è offerto di aiutare i paesani con le sue eccezionali abilità di Trasfiguratore e mago.
“Un…due…tre…su!” Cento bacchette tiravano su i tendoni pronti ad ospitare il cibo, altre dieci sistemavano i costumi di scena, una chioma fulva serpeggiava tra i vicoli, andava avanti e indietro controllando che tutti stessero seguendo alla perfezione le sue indicazioni.
 “Albus, qual è il colore migliore per i capelli di Aengus?”
“E se usassimo un Drago per dar fuoco al Babbano? Geniale, no Albus?”
“Banchetti di Veggenti, tutti amano le Veggenti! Albus, senti qui!”
“Albus, che ne pensi?”
“Albus, ho bisogno di aiuto!”
“Albus…”
“Albus!”
“Albus?”

Centinaia di persone lo chiamavano, lo interpellavano, chiedevano il suo parere. No, i draghi proprio no: sono pericolosi! E perché non chiedere a Cornac di fare Aengus? È un Metamorfomagus, decideremo dopo il colore dei capelli. A ogni domanda aveva una risposta, e il suo cervello era fin troppo stanco di rispondere a quelle ovvietà, eppure ne era in un qualche modo soddisfatto: quegli uomini avevano bisogno della sua intelligenza superiore.
“Albus, caro…”
“Non ho tempo ora, signora Bath. Mi dispiace tantissimo, ma la festa non si organizzerà da sola.”
“Solo un momento, tesorino. È qualcosa decisamente più al tuo livello di queste sciocchezze…”
Albus alzò la testa. “Credo che dopotutto la festa possa attendere, del resto manca quasi un mese!”
Smettendo di prestare orecchio alle richieste degli uomini affaccendati attorno a lui, seguì l’anziana donna in casa. Ora che ci pensava, non l’aveva mai vista bene: pur vivendo a due passi da una brillante studiosa di Storia della Magia, aveva sempre preferito rifugiarsi nella sua camera e nei suoi libri, senza osare mai mettere il naso fuori dai suoi confini domestici. Mentre varcava la soglia di casa di Bathilda, gli balenò in mente un pensiero. Forse i recenti avvenimenti potevano aprirgli le porte su un futuro migliore, come promettevano i libri dalle copertine di cuoio che riempivano il salotto della strega: scaffali su scaffali che avevano l’aria di essere stati letti e riletti, consunti e ancora carichi di promesse di rivelazioni.
“Ho ricevuto una lettera” gli annunciò raggiante. “Mio nipote… un ragazzo molto intelligente, il migliore del suo corso a Drumstrang, sarà qui tra pochi giorni. Finalmente una compagnia adeguata per il mio giovanotto!”
 Gli scompigliò i capelli con un gesto affettuoso.
“Un giovane nipote? Non me ne aveva mai parlato, miss Bath!”
“Non sono in ottimi rapporti con sua madre, mia sorella… Il ragazzo però ha insistito per trascorrere del tempo qui, vuole aiutarmi con un trattato sulle influenze storiche in Beda il Bardo e altre fiabe medioevali.”
“Sembra affascinante! Non mi dispiacerebbe partecipare alla vostra ricerca.”
Doveva assolutamente approfittare di tutte le possibilità che Godric’s gli dava, dato che erano così limitate… in quell’esatto momento avrebbe potuto essere sulle spiagge di Napoli con il suo caro Elphias, invece organizzava una stupida festa contadina. La ricerca accademica poteva essere un modo per passare il tempo, e il giovane di Drumstrang poteva essere una compagnia anche più piacevole di quella di Doge. Meno adorante, certo, ma forse più coinvolgente.
“Ne ero certa, mio caro. Devo ammettere di essere stata ispirata proprio da quei tuoi commenti su Baba Raba e la Babbanofilia.”
“Una piaga che riusciremo ad estirpare dalla nostra società, nonostante abbia radici così profonde!” esclamò Albus
“Attento, mio caro. Non fare affermazioni così avventate… oh, ma avremo modo di parlarne! Ora va’, cura i preparativi per la festa, tutto deve essere perfetto per il giorno dei Fuochi.”

 
Ed ecco il primo vero capitolo della mia long, un po' in anticipo visto che ho ricevuto due recensioni più di quante me ne aspettavo! ;)
Ringrazio Insaluber e jeska__ per le recensioni e malechugs per aver aggiunto la mia storia ai preferiti, spero che questo primo capitolo non abbia deluso le vostre aspettative. 
Dal prossimo capitolo credo che inizierò a pubblicare con scadenza settimanale (probabilmente ogni mercoledì). 
Alla prossima e grazie ancora!

lezLilith
   
 
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