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Autore: Wannabeyours    30/08/2014    2 recensioni
"Non permetterò che un animale simile ti rovini la vita, Charlie.", grugnii Chad, senza mollare la presa dalla maglietta di Luke che a sua volta lo guardava con un sorrisetto al quanto divertito.
Non capivo i loro comportamenti, non capivo come la situazione si era scaldata fino ad arrivare a quel punto.
"Sei forse geloso del fatto che lei voglia più me che te, Fletcher?", continuò il biondo, mantenendo sempre sul viso quell'aria beffarda.
Sussultai per un secondo al suono delle sue parole, rimanendo quasi scioccata per la franchezza che aveva usato per dire una cosa simile.
Inclinai leggermente la testa verso quella di Chad ed osservai attentamente il suo viso tramutarsi in una smorfia terrificante, tanto da farmi accapponare la pelle, notai subito dopo le sue nocche spingere ferocemente sul petto di Luke, senza lasciare la presa dalla sua amata maglietta dei Nirvana, in quel momento pensai al peggio.
TRAILER: https://www.youtube.com/watch?v=q5DjomErWPQ&list=UUq5rpkaxUgoophO0qQCKdGg
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Luke Hemmings
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Continuavo a fare avanti e indietro per tutto il corridoio del College ormai da minuti tanto da farmi quasi venire il mal di testa, ma non mi interessava detto sinceramente, volevo solo togliermi l'oppressione di dosso che lentamente mi stava divorando come un leone divora la sua preda appena cacciata, e posso assicurarvi che è una sensazione bruttissima..
Il fatto che lui fosse così strano e allo stesso tempo così scortese nei miei confronti senza nemmeno conoscermi mi feriva, e non ne capivo nemmeno il perchè.
Fatto sta che non sapevo a che lezione partecipare l'ora seguente, quindi mi limitai a sfruttare l'occasione per concedermi a me stessa, cercando di calmare tutto quell'afflusso di energia negativa che si era accumulata al mio interno.
Osservai quasi con disgusto tutti gli studenti del College che allegramente si recavano ai loro armadietti, preparandosi per la lezione successiva e maledii le loro risate divertite dovute a chissà quale motivo, il fatto di vedergli così maledettamente felici mi opprimeva ancor di più.
"Charlie", scossi la testa non appena notai un'ombra davanti a me squotere quella che sembrava una mano davanti ai miei occhi probabilmente per attirare la mia attenzione, misi subito dopo a fuoco l'immagine e riconobbi il volto sempre così allegro di Chad che cercava di riportarmi alla realtà.
"Ehm, si", risposi spostando completamente l'attenzione del mio sguardo verso di lui.
"A cosa stavi pensando?", sussultai per un secondo, nel dubbio se raccontargli i miei problemi oppure starmene in silenzio e ignorare la faccenda.
Ovviamente la mia scelta fu la seconda opzione."A nulla, dopo ho un'ora buca e pensavo a cosa fare".
"Cosa? Che figo, io ho la Lenger dopo, che palle. Le prof di merda quest'anno me le sono beccate solo io".
Continuò a parlarmi per tutto il tragitto del corridoio del suo odio represso verso i prof che avrebbe dovuto sopportare l'intero anno, la cosa poteva interessarmi oppure no, più no che si, ma fatto sta che i miei pensieri mi opprimevano a tal punto da non riuscire nemmeno a fingermi interessata ai suoi discorsi e la cosa era al quanto frustrante per entrambi.
"Ti lascio ai tuoi pensieri, a dopo Charlie",sentii le labbra screpolate di Chad premere sulla mia guancia subito dopo a quelle parole e quasi rimasi scioccata per il suo gesto, ma evidentemente aveva capito che qualcosa non andava e voleva che me la sbrigassi da sola.
"A dopo Chad", risposi rimanendo ancora impantanata nei miei pensieri.
Continuai a camminare senza sosta, percorrendo l'intero corridoio più e più volte, ridurmi a tal punto per qualcuno non mi era mai successo, e odiavo, odiavo da morire quella sensazione.
"Forse mi ritiene troppo brutta per i suoi standar e mi fissava perchè avevo qualcosa nei capelli, oppure per la mia faccia da schifo", pensai fra me e me. "Oppure non ho un buon profumo", alzai leggermente il braccio verso l'alto per poi chinare il viso verso di esso, in modo da odorarmi. "Oh, avanti sono più profumata di Shakira", mormorai, ma per paura decisi di entrare nel bagno delle ragazze e darmi una piccola rinfrescata.
"Non capisco perchè ti interessa così tanto, Charlie.  Andiamo, è uno sconosciuto, fra l'altro strano e maleducato. E' totalmente andato fuori di testa. Che ti importa", mormorai nuovamente dopo essermi rinfrescata il viso con un pò d'acqua. Posizioni le mani ai borbi del lavandino che lentamente stringevo con le dita, picchiettando nervosamente il pollice contro di esso, mentre con lo sguardo osservavo attentamente il riflesso del mio viso sul piccolo specchietto del bagno imbrattato di gocce d'acqua e sporco. "Non essere paranoica", aggiunsi infine.
Rimasi per qualche minuto davanti allo specchio, incoraggiandomi mentalmente svariate volte tanto da funzionare.
Spostai lo sguardo sull'orologio situato davanti all'uscita del bagno e notai che le lancette segnavano pochi minuti alla fine dell'ultima ora, il tempo era letteralmente volato, così decisi di incamminarmi verso la mensa che a poco si sarebbe riempita completamente, e rimanere a digiuno sarebbe stato troppo persino per i miei standard.
Mi incamminai verso la porta che lentamente aprii, e non appena uscii fuori sentii una massa pesante venirmi in contro tanto da farmi quasi cadere a terra, ma fortunatamente la persona a cui ero andata incontro era disposta di ottimi riflessi tanto da afferarmi con entrambe le mani, sorregendomi così stretta a lui per non farmi cadere.
"Porca troia, stai attenta", borbottò la voce roca appartenente evidentemente alla persona a cui ero finita addosso.
Alzai lo sguardo e non appena intravidi il suo volto mi trovai quasi più imbarazzata di quanto già non fossi, era ormai sicuro, DIO MI ODIAVA.
Notai le sue mani farsi spazio sulla mia schiena, stringendola con le dita gelate e lunghe tanto da incutermi timore, sentii solo del freddo trasparire dalla sua anima, ma non nei suoi occhi .Bellissimi occhi azzurri color ghiaccio, belli da annegarci dentro e allo stesso tempo cupi, e in quel momento capii che lui desiderava essere il ghiaccio più di qualunque altra cosa al mondo.
La frase "Gli occhi sono lo specchio dell'anima" in fin dei conti non è del tutto una boiata poetica buttata lì sul ridere. I suoi occhi lo descrivevano alla perfezione.
"Scusami tanto", mormorai cercando di mantenere un tono serio, senza lasciar trasparire il mio imbarazzo o il disagio che provavo in quel momento per via dell'orrenda situazione.
Sentivo i suoi occhi bruciare sui miei non appena il suo sguardo intrecciò il mio.
Era addolorato, sofferente, malinconico e spaventato quanto me, e non appena capii di aver fatto un passo falso, si allontanò quasi intimorito da me.
"E' ok, ciao.", subito dopo scomparve senza lasciare alcuna traccia.
Ero totalmente confusa dalla situazione.
"Charlie, che cazzo fai", grugnii una voce aggressiva, subito dopo sentii una mano afferarmi per il braccio, stringendomelo così forte con le dita da bloccarmi la circolazione del sangue.

//ALLORA, SO CHE E' PRESTO PER UN NUOVO CAPITOLO, MA HO AVUTO L'ISPIRAZIONE  PROPRIO STASERA E NON HO RESISTITO PER POSTARVELO!
DOMANI PARTIRO' PER VENEZIA AGGIORNERO' LA STORIA FRA UN PAIO DI GIORNI. VI LASCIO CON QUESTO CAPITOLO! DSFGKJ.
Chad:
Luke:
Charlie:
   
 
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