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Autore: Defiance    30/08/2014    4 recensioni
Steve, Capitano della squadra di basket amato da tutte le ragazze.
Natasha, capo-cheerleader amata da tutti i ragazzi.
Thor, il nuovo arrivato ‘bello e dannato’.
Loki, il fratello sfigato del ‘bello e dannato’.
Tony, il genietto della scuola.
Bruce, il secchione evitato da tutti.
Clint, il solitario che evita tutti.
Cosa succede se portiamo gli Avengers al liceo? E se fossero addirittura all’ultimo anno?
Leggete e lo scoprirete! Ne accadranno delle belle!
AU: tutti umani/normali. Genere: teen drama.
Avvertenze: Presenti anche Sharon Carter e Sam (Falcon), personaggi introdotti in CATWS. Personaggi secondari tratti da altri film Marvel (X-men, Spiderman).
Genere: Drammatico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: AU, Movieverse, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Revenge








Tragedia.
Più comunemente nota come lunedì mattina.
La scuola sembrava come al solito popolata da zombie e Clint non era ancora riuscito a riferire a Natasha quello che Steve gli aveva raccontato riguardo Thor, visto che, a quanto pareva, la ragazza non aveva risposto a nessuna delle chiamate del Capitano.
“Cosa nascondi, Barton?” indagò la russa, scrutandolo di sottecchi.
Inaspettatamente, il giovane si limitò a sospirare e non le occorse alcuno sforzo per fargli sputare il rospo.
“Suppongo che avrei dovuto dirtelo anche prima. Thor è in ospedale perché ha tentato di suicidarsi, Nat” 
“E tu come lo sai?” boccheggiò lei, avvertendo una morsa lancinante allo stomaco.
“Steve è andato a trovarlo ieri. Gli ha raccontato tutto e gli ha detto di dirlo anche a te, ma tu hai respinto tutti i suoi tentativi di contattarti” spiegò Clint, parcheggiando l’auto il più lontano possibile dall’area ‘top’.
“Oh” mormorò la Romanoff, imprecando silenziosamente contro la sua stupidità.
“A quanto pare Thor ha un passato oscuro alle spalle” cominciò lui, ma si interruppe quando notò lo sguardo di tutti puntato proprio su di loro.
I due si guardarono perplessi per un istante, poi notarono che Loki procedeva verso di loro con un’inquietante aria da funerale e l’aspetto di uno che stava per dare di stomaco.
“Mi dispiace. Io… non so come sia potuto succedere. Non siamo stati noi del giornalino, giuro. Anche mio fratello è coinvolto e non gli avrei mai fatto qualcosa del genere. Mi dispiace” farfugliò, passando una copia del mensile ai ragazzi.
Natasha si affrettò a sfogliare la rivista, per poi sbiancare non appena lesse il titolo dell’articolo causa di tutti quegli sguardi.

Ex Top Messi A Nudo

Certamente, tutti voi vi sarete domandati, almeno una volta, cosa si celi dietro la bella vita delle persone più popolari della scuola.
Oggi vi sveleremo alcuni segreti per cui avreste pagato milioni di dollari.
Al centro dello scandalo, Natasha Romanoff e Steve Rogers, con l’insabbiato incidente allo sfigato della scuola, Bruce Banner: a quanto pare, i due guidavano ubriachi quando la loro auto ha investito in pieno il povero Banner.
Al volante, ci sarebbe stata proprio la meglio conosciuta come Vedova Nera: beh, Natasha, ora sappiamo perché ti chiamano così: sei un’assassina.
D’altro canto, cattivo sangue non mente mai; neanche Clint Barton appare essere uno stinco di santo, visto il suo periodo in riformatorio quando aveva solo tredici anni, causa: ripetuti furti in svariati negozi di Londra. Forse è un bene che se ne stia in disparte e lontano di tutti, non ci serve un Robin Hood qui.
Tony Stark fa il botto, infiltrandosi nel server della scuola e rubando i test di Storia e Matematica, che poi sono stati venduti agli studenti per qualche dollaro. ATTENZIONE ai vostri pc gente, hacker in agguato.
Cento punti anche per la sua ragazza, Pepper Potts, che ultimamente si atteggia come una santerella tutta casa-chiesa, prendendosi gioco di coloro che non sanno della sua scappatella con Hank McCoy e del sesso sfrenato da sballata con Alexander Summers, in spiaggia, due estati fa: complimenti Pepper, hai vinto il premio ‘ipocrita dell’anno’.
E fuori dal girone dei fuorilegge, non resta nemmeno il nuovo arrivato, Thor Odinson: un’adolescenza spesa tra erba ed ecstasy, finchè la sua amica Angel Salvadore, deceduta giovedì per asfissia, non è entrata di in coma a seguito di un’overdose. 
Sembra che solo allora il nuovo acquisto della squadra di basket della scuola, si sia deciso a farsi aiutare e ad uscire da quel circolo vizioso: un anno dopo la riabilitazione, tuttavia, il giovane si è trasferito qui.
Ovviamente, speriamo che il motivo sia il senso di colpa e non una ripresa  familiarità con quelle sostanze, se non qualcosa di peggio.
Difficile da credere, perchè si sa, un drogato resta pur sempre un drogato.

Natasha gettò via il giornale, sconvolta e adirata allo stesso tempo, non voleva terminare di leggere quello stupido articolo.
“È quello che stavo cercando di dirti riguardo Thor. Ciò che ha fatto è stato per via della notizia della morte di quella sua amica” le sussurrò nell’orecchio Clint, sinceramente convinto che la questione più importante di cui discutere sia quella.
“Scusami un attimo. Ora devo uccidere una persona” asserì digrignando i denti la russa e correndo inviperita verso Sharon.
“Carter!” urlò, afferrandola per le spalle e sbattendola contro gli armadietti.
“Non credevo che fossi così subdola. Dico davvero, sei riuscita a sorprendermi: sapevo che sei una persona meschina, ma non credevo potessi arrivare a tanto” urlò, reprimendo l’istinto di prenderla a ceffoni.
“Aiuto! Aiuto! Vuole uccidermi!” strillò la bionda, facendo scoppiare a ridere i suoi amichetti.
“Tranquilla, non ho intenzione di sporcarmi le mani con te, non ne varrebbe la pena!” ribattè acida la Romanoff, lasciandola andare e osservandola disgustata.
“Se io sono meschina, come la definisci una persona che va a letto con il ragazzo della sua migliore amica? Per me è una puttana” la insultò Sharon; come diavolo faceva a saperlo?
“Qua l’unica puttana sei tu!” reagì lei, tornando a fronteggiare la giovane.
“Allora è vero. Sei stata con Steve” boccheggiò l’altra, consapevole dell’umiliazione che si era auto inflitta.
Natasha si maledì: avrebbe dovuto capire che la Carter stesse bluffando.
“Sì, ma nessuno di noi se lo ricordava fino ad una settimana fa, perché eravamo sotto l’effetto di metamfetamine somministrateci a nostra insaputa da quel coglione di Barnes! È successo la notte dell’incidente di Banner, non ero ubriaca! James ha corretto l’acqua con la droga!” 
Sbraitò la rossa, indicando con foga Bucky, il quale, bianco cadaverico, si accucciò contro il suo armadietto: era convinto di non essere stato visto.
“Resti comunque una puttana. E un’assassina” sputò Sharon, guardandola con odio.
“Ma davvero? Perché io non ero consapevole di ciò che facevo, ma tu Bucky te lo scopi da anni e nel pieno delle tue facoltà mentali. Come ti definiresti tu, ah?” la insultò la Vedova Nera, che ormai puntava praticamente ad ‘uccidere’.
“Faresti meglio a dirlo a Steve, prima che lo faccia io” aggiunse poi, voltandosi per andarsene ma arrestandosi immediatamente nel vedere il Capitano proprio dietro di lei; ed ecco spiegata anche l’espressione che la Carter aveva assunto circa un minuto prima.
Natasha, riprese immediatamente a camminare, sorpassando il ragazzo senza più rivolgergli lo sguardo.
Lentamente, Steve si diresse verso quello che aveva fino a quel momento considerato il suo miglio amico e gli mollò un violento pugno dritto sul naso. Barnes non provò nemmeno a reagire.
“Questo è per Natasha. E per me, perché per Sharon non ne vale la pena” chiarì, facendo per andarsene.
Poco prima di lasciare l’edificio, tuttavia, il biondo si fermò e disse:
“Mi chiedo come tu possa essere cambiato così tanto. Non sei più il Bucky che conoscevo quattro anni fa e che consideravo un fratello”

***

“Sali, ti accompagno a casa” la invitò Clint, accostandosi accanto alla ragazza senza spegnere l’auto.
“Non ce ne bisogno. Torna a scuola e dì che mi sono sentita male” ribattè gelidamente lei, proseguendo imperterrita lungo il suo tragitto.
“Nat, non fare la stupida. Entro a seconda, muoviti” insistette stizzito il ragazzo, aprendole lo sportello.
Natasha sbuffò e salì in macchina, ma, nonostante l’astio che stava dimostrando, era felice che il fratello l’avesse seguita.
Significava che forse c’era una speranza per loro
La casa era totalmente vuota, visto che i genitori dei due erano ancora a Portland e non sarebbero di certo tornati prima di un altro paio di giorni, cosa che faceva incredibilmente comodo a entrambi.
“Ascoltami bene, Nat. Non devi dargli peso, okay?” si raccomandò Barton, posandole una mano sulla spalla destra in un gesto fraterno, un segno di supporto.
“Sto bene, Clint, davvero. Ho solo bisogno di dormire” assicurò la ragazza, entrando nella sua stanza. Poco prima di richiudersi la porta alle spalle, tuttavia, la giovane sussurrò un flebile grazie che fece spuntare un sorrisetto sul volto del fratello, il quale si diresse nuovamente verso l’uscita.

“Torni a scuola?” domandò Steve, chiudendo lo sportello della sua macchina e dirigendosi verso Barton, che proprio in quel momento stava attraversando il vialetto.
“Sì, non mi importa di quello che dicono” rispose lui, scrollando le spalle. 
“Beh, mi aspettavo che Natasha facesse altrettanto” commentò il biondo, gettando un rapido sguardo al balconcino che dava sulla stanza della russa.
“Se Nat è tornata a casa non è certamente per ciò che è successo con la Carter. Sai perfettamente che ha reagito così per te” replicò deciso Clint, alzando gli occhi al cielo nel vedere l’espressione confusa di Rogers.
“Oh andiamo! Ha detto davanti a tutti la cosa di Sharon e James, senza volerlo ha umiliato anche te e questo la fa sentire terribilmente in colpa, ma non lo ammetterà mai, quindi ti eviterà finchè non sarà sicura che sia passata ad entrambi. Sono due anni che vivo sotto il suo stesso tetto, so come perfettamente agisce” chiarì il giovane, lasciando il Capitano ancora più turbato.
“Non mi importa nulla di quella storia” obiettò il biondo, corrugando la fronte.
“Allora va’ a dirglielo. Ti ho lasciato la porta aperta” lo informò Barton, facendogli l’occhiolino.
“Oh, hai un bel destro, comunque” aggiunse prima di salire in macchina, un sottile riferimento al pugno che aveva mollato solo una mezz’ora prima a Barnes.
Steve non riuscì a trattenere una risata, poi si avviò verso la stanza di Natasha.









Angolo Dell'Autrice
E ce la fa!
Scusate ancora il ritardo, ma finalmente
sono riuscita ad aggiornare e spero tanto
che sia valsa la pena di aspettare.
Allora, cosa ne pensate?
Fatemi sapere se vi va, mi auguro che
il capitolo vi piaccia!

Bell


  
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