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Autore: draft    30/08/2014    1 recensioni
Ma una cosa non poteva ottenere. La cosa che bramava più di tutte. L'amore. Non sapeva cos'era, ma lo desiderava come un cacciatore desidera la sua preda.
*384 parole*
Genere: Dark, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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C'era una volta... No, forse non è il caso di iniziare così. Comunque dicevamo, c'era uno specchio rotto.

Camminava, ormai da ore. Al suo passaggio tutte le cose diventavano più belle: i fiori, i fiumi, persino il cielo splendeva. Lei ne assorbiva tutte le qualità. Dei fiori prendeva il profumo e i colori, dei fiumi le idee, dell'aurora prendeva il potere di affascinare. In sostanza lei si abbelliva. Ma una cosa non poteva ottenere. La cosa che bramava più di tutte. L'amore. Non sapeva cos'era, ma lo desiderava come un cacciatore desidera la sua preda.

E qui entra in gioco il nostro specchio rotto. Lei lo vide, ma non riusciva ad assorbirne nulla. Era rotto in sette parti. Ignorava se fosse mai stato bello, ciò la incuriosiva. Voleva ripararlo, ma come non sapeva. Così sfruttò il dono dei fiumi: la saggezza. Come i fiumi si riversano nel loro corso, così le idee le sgorgarono nella mente. Allora capì, doveva donare la propria bellezza allo specchio. Era consapevole del fatto che il sole che era in lei non sarebbe sorto mai più, quindi rifiutò, e ricominciò a camminare. Ma dallo specchio sorsero sette donne.

"Noi siamo l'amore" dissero all'unisono. Lei le guardò meravigliata, non conoscendo l'amore credette subito alle donne.

"Io vi bramo" rispose.

"Ripara lo specchio e ci avrai. La tua bellezza per l'amore"

Lei allora prese i sette pezzi dello specchio. Con uno di essi si aprì un varco nel petto, vicino al cuore. Da li uscì la bellezza che riparò lo specchio.

"Amore, dove siete?" chiese lei guardandosi intorno per cercare le donne.

L'unica donna che le restituì lo sguardo era all'interno dello specchio. Lei fu sopraffatta dalla pena per quell'essere. La donna dello specchio era, infatti, l'essere più brutto che avesse mai visto. Guance scavate e ombre scure contornavano degli occhi spenti, ciechi. Le labbra secche e i radi capelli opachi. I vestiti logori lasciavano intravedere il petto, lì, proprio sul cuore, un'enorme cicatrice ormai vecchia.

Dove fosse l'amore, lei non lo scopri mai. Assorbita dal suo stesso riflesso, fu fatta prigioniera dello specchio.

L'amicizia camminava, ormai da ore. Al suo passaggio tutte le cose diventavano più belle: i fiori, i fiumi, persino il cielo splendeva. Lei dava bellezza alle cose. Poi vide uno specchio, o meglio sette parti di esso.
  
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