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Autore: _Alien_    30/08/2014    3 recensioni
[Spoiler di tutto TID e TMI, compresi possibili spoiler di COHF]
Sono passati sette anni dalla fine della Guerra Oscura e gli Shadowhunters newyorkesi sono in fibrillazione per il matrimonio fra Alec e Magnus. Per questo lieto evento, vengono invitati anche Tessa Gray e Jem Carstairs, che possono finalmente conoscere una nuova storia di Lightwood, Herondale e Fairchild. Ma qualcosa è destinato a turbare l'equilibrio dell'Istituto: i confini spazio-temporali si stanno lentamente incrinando e Alec, Isabelle, Jace e Clary si ritroveranno inspiegabilmente catapultati nella Londra vittoriana. Riusciranno a tornare indietro, nel presente?
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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New York, 2032
- Questa è la tua stanza. – disse Julie, indicandole col mento la porta aperta – Se hai problemi di ogni tipo chiama me o Amatis.
- Ok, grazie. – annuì Clary. Entrò nella stanza, ma non riconobbe l’arredamento dell’Istituto. Le ante dell’armadio erano specchi, la finestra era grande, il letto basso e ampio. Clary si guardò attorno, spaesata, e poi girò verso quella che un giorno sarebbe stata figlia sua e di Jace. Ancora non riusciva a crederci.
- Julie. – la chiamò. La ragazza puntò i suoi enormi occhi dorati, gli occhi di Jace, nei suoi.
- Posso chiederti come mai porti questo nome?
La ragazza, che fino ad allora era rimasta in tensione, rilasciò un po’ il fiato che aveva trattenuto.
- Oh, bhe… è una storia lunga. Non credo ti vada di sentirla… - mormorò, aggiustandosi un ricciolo rosso dietro l’orecchio.
- Invece mi piacerebbe. – ribatté Clary, appoggiandosi ad un tavolino di vetro dietro di lei.
- Ecco… tu e papà avete avuto un altro figlio, prima di me… mio fratello maggiore, Jonathan Lucian. Lui è sempre stato un tipo ribelle, impulsivo, a cui non piace che a gente gli dica cosa fare. Ehm… Lui non era molto contento del mio arrivo, in fondo aveva solo due anni, e così cominciò ad assillare te e papà che voleva scegliere lui il mio nome. Tu preferivi qualcosa come Eleanor o Phoebe, papà invece optava per Celine o Drusilla…
- Drusilla? Oh mio Dio, non ti avrei mai chiamata Drusilla, per nulla al mondo! – esclamò indignata Clary. Certo che Jace aveva pessimi gusti in fatto di nomi!
- Papà ha detto la stessa cosa di Phoebe. – un sorriso si fece strada sul viso tanto simile a Jace di Julie – Quindi è stato John a darmi il nome, alla fine. Julie era il nome di una Shadowhunter morta durante la Guerra Oscura. È diventata famosa perché è riuscita a difendere da sola un gruppo di quindici bambini durante l’attacco delle fate e a portarli in salvo nella Sala degli Accordi, prima di soccombere. John è rimasto colpito da questa storia e così propose il nome Julie. E tu e papà avete accettato.
Clary rimase senza parole. Julie fece di nuovo un sorriso timido.
- Aspetta qui. Voglio farti vedere una cosa. – disse prima di uscire dalla stanza. Clary si accomodò sul letto, di spalle alla finestra. Julie fu di ritorno poco dopo, tra le mani aveva una cornice molto grande. Evidentemente la foto che conteneva era molto estesa.
- Questa è la nostra famiglia. – mormorò porgendole la foto e sedendosi accanto a lei. Clary la prese con le dita che tremavano. C’erano davvero un sacco di persone. Lei, con i muscoli un po’ più sviluppati. Jace, con il pizzo dorato sul mento macchiato di qualche chiazza d’argento. Simon, con una folta barba scura. Isabelle, sempre affascinante e con un’unica striatura di grigio tra i capelli neri. Alec, gli occhi ancora luminosissimi e i capelli sale e pepe. Magnus, l’unico a non essere cambiato, almeno fisicamente. E poi c’erano delle facce nuove. Un ragazzo dai capelli così chiari da sembrare bianchi e gli occhi verdi. Jonathan. Ecco perché l’aveva chiamato così. Era molto simile a quello che sarebbe potuto essere suo fratello. Accanto a lui c’era Julie, la più minuta del gruppo.
- Questo qui è Maxwell, per tutti Max. È il primogenito di zia Izzy e zio Simon. – spiegò Julie, indicando un ragazzo alto e magro, i tratti aristocratici e gli occhi di Isabelle, ma i riccioli castani di Simon.
- Lei è Aura. La sua storia è un po’complicata e lei non vorrebbe che te ne parlassi, per cui cerco di fartela breve. Zio Alec e zio Magnus la trovarono proprio fuori dalla porta dell’Istituto, il giorno in cui nacqui io. Infatti festeggiamo il nostro compleanno insieme. – stavolta indicò una ragazza alta, le punte dei capelli neri tinte di blu elettrico, gli occhi blu a mandorla e un paio di enormi ali bluastre da pipistrello sulla schiena.
- Questo qui è suo fratello Raphael, di un anno più piccolo. È il più dotato fra noi, nonostante sia così giovane. Ha il dono dell’Angelo, come papà. – e le mostrò un ragazzo dalla pelle ambrata e gli occhi verdi.
- E poi loro sono i piccoli della famiglia. Rebecca ha dodici anni, ha da poco ricevuto i primi marchi. E poi c’è Jordan, sei anni, nessuno si aspettava il suo arrivo. Ha colto zia Izzy e zio Simon impreparati. – ridacchiò Julie mentre gli occhi di Clary si concentravano sui due ragazzini della scena. Rebecca era identica ad Isabelle, anche se gli occhi e un paio di lentiggini sulle guancie erano di Simon. E Jordan assomigliava spaventosamente a Max, il fratellino defunto di Alec e Isabelle, con gli stessi riccioli castani e gli occhi grigi.
- Chissà da dove ha ereditato questi occhi… - commentò Clary, assorta.
- Zio Magnus dice che alcuni spiriti degli Shadowhunters scelgono di proteggere un bambino per tutto il corso della sua vita. Probabilmente zio Max ha deciso di vegliare su Jordie. È una bella cosa.
Per qualche ragione, Clary si commosse.
- Siete così belli… - sussurrò con voce spezzata – Non posso credere che un giorno avrò questa famiglia. Tu hai sedici anni, vero?
- Sì. E anche Aura. – annuì Julie.
- Oh… ma dove sono tutti gli altri? Io dove sono? E Jace? E mio figlio Jonathan?
- I miei genitori e gli zii sono ad Idris per la riunione annuale del Consiglio. Anche John è andato con loro, ormai ha diciotto anni. Siamo rimasti io, Aura, Raf, Max, Becky e Jordie. Aura e Raf vivono a Brooklyn, ma quando i loro genitori non ci sono preferiscono stare qui con noi. Aura non ha potuto fare a meno di portarsi da casa Kitty Solo…
- Kitty Solo?
- È il suo gattino, ha pochi mesi.
- Oh… e per quanto riguarda Amatis?
- Lei e William Carstairs sono i nostri istruttori, ma non vivono in pianta stabile qui. Nonna e nonno vivono ad Idris, mentre zia Amy e Will devono ancora decidere dove trasferirsi… stanno insieme da un po’di tempo, c’è sempre stato del tenero fra loro…
- William Carstairs?
- Il figlio di Tessa Gray e Jem Carstairs, il fratello maggiore del ragazzo di John.
- John è fidanzato?
- Già, con Ezra…
- Ed è felice?
- Molto.
- Bene… e tu? Tu hai già trovato qualcuno?
Julie arrossì violentemente.
- Bhe, io ho conosciuto Derek McKenzie, un bambino scambiato da piccolo dalle fate… un ragazzo – fata, come lo ha soprannominato Aura.
- E ti piace?
- Tanto. Solo che non so come dirglielo… e non so se lui ricambia.
Clary sorrise e si azzardò ad accarezzarle una guancia. Julie si irrigidì.
- In amore vince chi fugge, ma non troppo. Fagli capire che sei interessata, ma non stargli incollata tutto il tempo. – le consigliò. La Nephilim dagli occhi dorati annuì.
- Ok, ehm… come ho già detto, se hai bisogno di qualcosa, chiamami.
Si alzò dal letto, impacciata. Aveva il suo stesso corpo minuto, come Amatis. Fece per uscire, ma si bloccò sulla soglia.
- Mam- Clarissa?
- Dimmi.
- Grazie.
- Per cosa? – chiese confusa.
- Per avermi ascoltata. Come fai sempre. – ed uscì definitivamente, lasciandosi dietro una sempre più confusa Cacciatrice diventata leggenda.
 
Si era addormentata. Non sapeva per quanto tempo avesse dormito, né quali sogni avesse fatto. A svegliarla era stato un vocio sommesso, ma concitato, poco lontano dalla sua porta. Si alzò a fatica e dischiuse la porta quel tanto che bastava per scorgere due figure. Una era Julie, l’altra era la ragazza dalle ali blu, la figlia adottiva di Alec e Magnus.
- Non credo proprio che sia tua madre, Julie. Andiamo, dice di venire dal passato?! – stava gesticolando la ragazza dagli occhi blu, a mandorla – Come possiamo fidarci di lei?
- È lei, Aura, ne sono sicura. Come parla, come si muove, le cose che dice… solo mamma farebbe così. – ribatté la rossa. Aura scosse la testa.
- Ma non può essere… cioè, è impossibile!
- Sono tante le cose impossibili che accadono ogni giorno nel nostro mondo, lo sai.
- Lo so. – sospirò Aura – Io sono fra queste. Ma non possiamo dirle nulla. Né su di me, né su Derek, né sulla Guerra Celeste. Quello che sa è già abbastanza. Se le dicessimo di più, non sappiamo quali ripercussioni avrà sul flusso spazio-temporale…
- Ok, ok. Non le dirò niente. Comunque non sarà lei la principale protagonista di ciò che è successo… puoi crederci? È passato solo un mese.
- Già. Un mese fa Alicante era sull’orlo del baratro e io ero rinchiusa nella Città Silente. Fortuna che le cose si siano risolte…
Un miagolio richiamò l’attenzione di Clary. Proprio davanti alla sua porta c’era un gattino. Era piccolo, non doveva avere più di tre mesi, completamente nero. C’erano solo due note di colore: il bianco della punta della coda e il blu degli occhi. Istintivamente Clary spalancò la porta e il gattino si avvicinò ancora di più, guardandola incuriosito. Poi si strusciò contro i suoi piedi, facendo le fusa. Clary si inginocchiò e gli accarezzò la schiena dolcemente, tutto in quella creaturina ispirava tenerezza.
- Kitty Solo!
Il gattino sollevò la testa in direzione di Aura. In un istante lasciò perdere Clary, fece un balzo e si ritrovò tra le braccia della ragazza. Quella che, a giudicare dalle ali, doveva essere una strega, la guardò con quegli occhi blu terribilmente penetranti, della stessa sfumatura di quelli di Alec. Per una frazione di secondo, le sembrò che le pupille della strega si restringessero e diventassero verticali. Sicuramente suggestione. Gli occhi blu di Aura incontrarono quelli altrettanto blu di Kitty Solo.
- È davvero lei?
Clary rimase interdetta. Stava parlando con un gatto? Gli stava domandando se la rossa che aveva di fronte fosse davvero Clarissa Fairchild – pardon, Herondale?
Il gattino miagolò e la sua padrona annuì pensierosa. Strinse al petto il gatto e tornò a fissare Clary, stavolta più rilassata.
- Bhe, questo è davvero strano. – mormorò, portandosi una ciocca di capelli corvini dietro l’orecchio – Suppongo che ci vogliano delle presentazioni. Io sono Aura.
La strega tese timidamente la mano e Clary gliela strinse. La Cacciatrice le rivolse un piccolo sorriso. Guardandola meglio, si accorse dell’eye-liner glitterato che le contornava gli occhi, dei vari anelli alle dita, della camicetta fucsia, la fibbia della cintura a forma di stella tempestata di glitter, la gonna a balze celeste. Lo stile era indubbiamente quello di Magnus, ma c’era una certa maniera sommessa di interagire che rispecchiava il modo di fare di Alec.
Lo sguardo di Clary cercò la chioma rosso fuoco o gli occhi dorati di Julie, ma di sua figlia non c’era traccia.
- Julie è andata nella sala addestramento, le ho chiesto di riunire tutti quanti. – Aura le aveva letto nel pensiero. Clary sbatté le palpebre un paio di volte.
- Come hai fatto a...?
- Tu e Julie vi assomigliate. Certo, la volta in cui ho dovuto tirarla giù dal lampadario papà mi ha detto che aveva lo stesso carattere di zio Jace, ma è stato molto tempo fa. Avevamo solo otto anni. – ridacchiò – Potresti seguirmi, per favore? Ti faccio conoscere il resto della combriccola.
- Oh, certo. – annuì la Nephilim. Le due si incamminarono in silenzio, cominciando a percorrere un lungo tratto del corridoio. Clary abbassò lo sguardo sulla mano destra di Aura, quella che incessantemente accarezzava Kitty Solo, e notò una runa tra il pollice e l’indice della ragazza. Era una runa che non aveva mai visto prima, una specie di infinito, con una delle due estremità lasciata aperta. Le linee nere poi si diramavano più in là, fin quasi al palmo della mano, e poi terminavano bruscamente.
- Questa è la runa dell’adelfìa, che significa “fratellanza” in greco antico. È un po’come il rito dei parabatai, solo che in questo caso si unisce la vita di un Cacciatore a quella di un Nascosto. – spiegò Aura, che doveva aver notato la sua curiosità.
- A chi ti sei legata? – chiese Clary.
- A Julie. Giusto per rinnovare il legame tra Herondale e Lightwood. – sorrise la strega – Lei è la mia migliore amica, ne abbiamo passate tante insieme. Non riesco ad immaginare una persona migliore come mia adelfè.
- Tu e lei non…
- Oh, no. Lei è interessata a Derek, il ragazzo – fata, e io esco con un vampiro.
- Ah. Immagino che Alec non ne sia molto entusiasta.
- Affatto. Lui è il classico padre iperprotettivo e apprensivo. Magnus invece è più, come dire, disponibile. È stato lui a fare a me e a Raf il discorso dell’ape e del fiore e di quando certe volte l’ape vuole stare con un’altra ape. Ma neanche lui è stato troppo contento di sapermi in compagnia di un vampiro. Suppongo sia influenzato da esperienze personali…
- Direi di sì. Camille metteva i brividi.
- Già.
Clary guardò la strega, sconcertata. Camille era stata uccisa da Maureen anni e anni prima che Aura nascesse. Come faceva a conoscerla? Forse Magnus ne aveva parlato ai suoi figli, ma da come le aveva risposto, Aura doveva averla conosciuta di persona. La giovane si era evidentemente accorta di aver fatto un passo falso e per il resto del tragitto non disse una parola.
Quando giunsero alla sala addestramento, Clary fu accolta da un mormorio non troppo sommesso. Appena i ragazzi si accorsero di lei, smisero subito di parlare. Julie si avvicinò a lei e le si piazzò a sinistra, perché alla sua destra c’era Aura. Solo allora, dato che sapeva dove guardare, Clary notò la runa dell’adelfìa sul palmo sinistro di sua figlia, mentre sul dorso c’era la runa della Vista. Era mancina come Jace.
- Ragazzi, lei è Clarissa. – annunciò Julie – A questo punto, vorrei che vi presentaste ufficialmente tutti quanti. Poi ci riuniremo e assieme a lei elaboreremo un piano. Tutti d’accordo?
I ragazzi annuirono. Il più altro tra loro, Max, si fece avanti per primo.
- Io sono Maxwell Gabriel Lightwood. Mi piacciono i fumetti e la musica grunge. – disse con un sorriso, lo stesso che le avrebbe rivolto Simon. Clary ricambiò il sorriso. Il ragazzo affianco a Max decise di prendere la parola.
- Mi chiamo Raphael Ragnor Lightwood. Ehm… odio il glitter.
- E stare al centro dell’attenzione. – completò per lui Aura. Il ragazzo sbuffò, ma rivolse alla strega uno sguardo complice. Era carino, con la pelle ambrata e gli occhi verdi e luminosi. La Cacciatrice venuta dal passato si stupì scorgendo delle venature dorate all’interno dell’iride quando la luce lo colpiva direttamente.
- Quindi ora tocca a me. – affermò con decisione una vocina femminile alle spalle di Maxwell. La ragazzina identica ad Isabelle e il bambino uguale a Max si erano nascosti dietro le gambe del fratello maggiore e fecero capolino nello stesso momento. La ragazzina si portò al fianco del fratello, incrociò le braccia e inarcò un sopracciglio con atteggiamento da vera dura.
- Io sono Rebecca Maryse Lightwood e quello lì è il mio fratellino Jordan Timothy.
- Potevo presentarmi anche da solo. – puntualizzò con un sospiro il più piccolo della famiglia. La sua voce era ancora più esile di quella di sua sorella.
- Tanto per completare il giro, il mio nome completo sarebbe Aura Cecily Lightwood. Pardon, Bane-Lightwood.
- E io sono Julie Charlotte Herondale. Per dare un taglio a tutta questa monotonia di Lightwood.
Clary si stava giusto chiedendo se Julie avesse ereditato il leggendario umorismo degli Herondale. Evidentemente sì.
 
- Non so cosa ne pensiate voi, ragazzi, ma in quanto membro del Conclave di New York più anziano…
- Max, hai diciassette anni. – gli ricordò Aura – Non sei esattamente il più anziano. Quel posto spetta a mio padre Magnus, che ha ben quattrocento anni.
- Intendo attualmente. – specificò Max – Comunque ritengo sia il caso di richiamare i nostri genitori e John. Non è una situazione che siamo in grado di gestire.
- Dopo tutto quello che è successo negli ultimi sei mesi, direi che possiamo gestire qualunque tipo di situazione. – mormorò Julie più a se stessa che all’assemblea. Inutile dire che Clary era sempre più curiosa di sapere cosa fosse successo. Aveva capito soltanto che ci andava di mezzo Aura, il famoso Derek e una battaglia ad Idris. Avrebbe cercato di chiedere spiegazioni a Julie più tardi. Erano tutti seduti in cerchio, nella sala addestramento, e stavano discutendo da dieci minuti se richiamare o meno gli adulti dell’Istituto a New York. Clary si sentiva un po’ a disagio, era evidente che non aveva alcuna possibilità di essere inclusa in quel gruppo di ragazzi così familiari ma al tempo stesso estranei. Si immaginò Jocelyn che pretendeva di partecipare a un uscita a sei, con lei, Jace, Simon, Magnus e i Lightwood. Non sarebbe stato esattamente carino, per il semplice motivo che c’era un salto generazionale notevole. E nonostante Clary avesse solo ventidue anni, si rendeva conto di essere comunque vista come la quarantenne che quei ragazzi erano abituati a conoscere.
- Io direi di capire anzitutto la causa del problema. Clarissa, come sei finita qui? – domandò Aura.
- Non ne ho idea. Abbiamo avuto dei problemi con i Portali e… bho, io sono finita qui. Probabilmente anche altri del gruppo saranno dispersi…
- Chi viaggiava con te? – intervenne Raphael.
- Il nostro solito gruppo. Alec e Magnus, Jace e io, Isabelle e Simon. Eravamo stati convocati ad Idris dall’Inquisitore, dovevamo andarci per forza.
- E non c’è nessun altro, a parte te? – chiese Max.
- No, almeno credo. Io mi sono risvegliata da sola. Poi ho incontrato Julie e…
- Amatis! – Julie si alzò in piedi mentre due figure entravano nella stanza. Amatis era minuta, i capelli rossi raccolti in una coda alta e gli occhi azzurri velati di preoccupazione. Stringeva la mano del ragazzo al suo fianco, alto e magro, dai lineamenti delicati, i capelli castani e lisci e gli occhi neri, leggermente allungati. Sia il suo sguardo che quello della Graymark si soffermò su Clary.
- Clarissa, loro sono Amatis Graymark e William Carstairs. – fece brevemente le presentazioni Julie – Ragazzi, stavamo giusto decidendo che cosa fare.
- Mi pare ovvio. Dobbiamo avvisare non solo il resto di noi a New York, ma anche tutto il Conclave. Questa è una faccenda seria. – disse Amatis, poi si rivolse a Clary – Da quale anno vieni, precisamente?
- 2014.
- Allora andremo ad Idris e chiederemo a Magnus di rispedirti da dove sei venuta. Non c’è altro modo. – concluse Amatis – Non capisco cosa ci sia da discutere.
- Ma Amatis, se il problema fosse solo rispedirla nel passato, l’avremmo già fatto. – intervenne Aura – Il punto è come. I Portali sono studiati in modo tale da avere una sola direzione temporale. Quella di Clarissa non è uguale alla nostra, per cui dovremmo sconvolgere l’equilibrio dei Portali per farla tornare indietro. Non sono sicura che mio padre…
- Se tuo padre non ne sarà in grado, troveremo un altro stregone. Comunque non è il momento di discutere, non più. Dobbiamo andare ad Idris. Ora. – Amatis era categorica.
- Se partiamo tutti, lasceremo l’Istituto incustodito. Qualcuno deve restare per forza. – fece notare Raf.
- Resto io. – parlò per la prima volta William.
- Ok, resto anch’io. Così voi due cuccioli non verrete sballottati da una parte all’altra del pianeta. – disse Max rivolgendosi ai fratellini. Jordan mise il broncio mentre Becky diventava tutta rossa.
- Ma io voglio venire con voi! Ormai sono una Shadowhunter a tutti gli effetti, guarda! – strepitò, mostrando la runa della Vista sulla mano destra – Dovete portarmi con voi!
- Rebecca, ti prego, non fare la bambina. – la rimproverò Max – Allora è tutto deciso…
- Non credo proprio. – si intromise Julie – Amatis, perché tutta questa fretta? Non mi sembra il caso di agire in modo così avventato e precipitoso.
- Io ho la responsabilità su tutti voi. Vi devo ricordare che, quando gli altri adulti non ci sono, sono io il capo di questo Istituto? – sbottò la rossa – Non posso permettere che succedano altri casini come quelli degli ultimi mesi. Per cui prima ci liberiamo di lei, meglio è.
Clary rimase interdetta. Quindi lei era solo uno dei tanti casini? Non si sarebbe mai aspettata che sua sorella potesse dire una cosa del genere. Non sarebbero andate molto d’accordo nel futuro, ne era certa. Nonostante tutto, però, aveva ragione. Non aveva senso restare in una dimensione che non era la sua. Quindi decise di intervenire.
- Sono d’accordo con Amatis. Non posso restare qui e credo che Magnus saprà trovare una soluzione al problema. Per quanto mi riguarda, sono pronta ad andare ad Idris.
- Oh! – si lasciò sfuggire Julie, evidentemente sorpresa. Aura scosse la testa e sospirò, poi si alzò in piedi. Kitty Solo, che fino ad allora era rimasto sul suo grembo, balzò per terra e continuò ad orbitare attorno alla sua padrona.
- Immagino che allora vi serva un Portale. – disse la strega, facendo scrocchiare le dita.
- Decisamente. – annuì Julie.
Anche Raphael si alzò e bisbigliò qualche parola all’orecchio della sorella, che annuì con un sorriso. Ci volle un po’ prima che un ampio Portale blu cobalto venisse creato nel centro della sala addestramenti e nel frattempo Julie e Raphael prepararono due zaini con armi di vario genere. Clary notò che sotto le maniche lunghe del maglione di Raf, si intravedeva la punta di un pugnale. Ebbe qualche attimo di panico davanti al Portale, temeva di perdersi di nuovo, e si girò verso Julie.
- Potresti… potresti prendermi per mano?
La ragazza la guardò come se le avesse chiesto informazioni sull’ingresso all’Inferno più vicino, ma non esitò a porgerle la mano. Clary strinse la mano di sua figlia, poi chiuse gli occhi e saltò nel Portale.

NdA: Preferita da 13, seguita da 42 e ricordata da 4.... e in più ben 18 recensioni (ringrazio Chesy, Misaki Ayuzawa, Clary F, Moony01, ambra irene e Aryelle per questo)!!! Mai avrei pensato di raggiungere questi risultati, per cui vi ringrazio tantissimo e ringrazio anche i lettori silenziosi, non avete idea di quanto questo mi incoraggi ad andare avanti! Mi sono divertita da morire a scrivere questo capitolo e vorrei fare una piccola serie sulla "nuova generazione" di Shadowhunters, così da conoscere meglio John, Julie, Aura e gli altri. Che ne pensate? Fatemi sapere e grazie ancora!!!
A presto,
_Alien_
P.S. c'è qualcuno esperto di immagini ed edit vari? Mi piacerebbe fare qualcosa per questa fanfic, ma io sono una totale imbranata in queste cose...... qualcuno sarebbe così gentile da aiutarmi?
  
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