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Autore: willow11    31/08/2014    8 recensioni
Cosciente del suo "dono", Santana torna ad Hogwarts per imparare a controllare i suoi poteri.
La storia è il seguito di OBLIVIATE ed è ambientata durante il sesto libro della saga di Harry Potter, saranno presenti i personaggi principali della saga.
Santana/Hermione
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Finn Hudson, Quinn Fabray, Rachel Berry, Santana Lopez
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Obliviate'
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obliviate 2.13



Santana aprì gli occhi leggermente infastidita dalla forte luce del giorno che entrava prepotente nella sua stanza.
Aveva ancora la schiena dolorante per via del combattimento con gli inferi

Assonnata si stropicciò gli occhi e si girò dall’altra parte.
E la vide.

Hermione era li che dormiva rilassata e completamente indifesa.

Santana si era dimenticata cosa si provasse a vedere dormire la persona con cui si era appena fatto l’amore.

Semplicemente non lo credeva possibile.

La guardò dormire per almeno un’ora, perdendosi nei pensieri più nascosti, fantasticando sul futuro e desiderando di passarci altre mille notti insieme.

Poi Hermione aprì gli occhi.

Dopo qualche secondo di spaesamento addolcì lo sguardo e sorrise arricciando la bocca.
Santana amava come arricciava la bocca.

-Buongiorno…- disse piano Hermione.
Santana sorrise e si avvicinò per poggiarle un leggero bacio.
-Buongiorno…- 
Hermione sorrise al suono di quella voce così profonda, che le aveva fatto perdere la testa durante la notte appena trascorsa.

-sei sexy in modalità romantica…-
-Io sono sempre sexy!- La schernì la latina.
La Grifondoro alzò un sopracciglio di disappunto.
-Ah è così?- La punzecchiò ancora Santana.
Hermione annuì divertita.
-Mi sta forse sfidando signorina Granger…?-
La ragazza si morse un labbro e Santana non se lo fece DIRE due volte.
La baciò con passione facendo scorrere le mani sul quel corpo di cui adesso era consapevole.

Hermione sospirò a quel tocco e si lasciò travolgere da quella Serpeverde che l’aveva completamente sconvolto l’esistenza.



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Santana camminava con il sorriso stampato sulle labbra.
Era da poco passato mezzogiorno, e anche se avrebbe preferito di gran lunga passare tutta la giornata a letto con Hermione, doveva capire cosa sarebbe successo adesso che Silente era morto.

L’aria che si respirare in corridoio era davvero strana.

C’era tensione e preoccupazione e, nonostante la scuola non fosse ufficialmente finita, aveva già incrociato diversi allievi con la valigia pronti a lasciare Hogwarts.


-Ma mamma non ho ancora salutato i compagni di squadra!!!-
Santana riconoscendo quella voce si affacciò alla finestra che dava al cortile interno.
La sua piccola e prodigiosa allieva Marley Rose stava con tutte le forze provando a resistere alla madre che la stava letteralmente trascinando fuori dal castello.
Si sentì impotente, talmente impotente che le venne da urlare.
-Marley!!!!-
-Madama Lopez!!!- rispose la ragazzina vedendo la sua insegnante preferita affacciarsi dalla finestra del secondo piano.
-Ricordati di esercitarti con le palle ad effetto, così l’anno prossimo lo vinciamo sicuro il campionato!!- Le urlò sorridendo.
La piccola Serpeverde si sentì rinascere.
-Va bene!!!- rispose lei urlando.
-Passa delle buone vacanze!- rispose ancora la latina.
Marley annuì felice e se ne andò seguendo la madre.
Santana sospirò con un sorriso tirato, aveva letto la mente della madre di Marley, ed era certa di una cosa, Marley Rose non sarebbe tornata ad Hogwarts.
Come biasimare la donna, dopo quello che era successo?


Doveva assolutamente trovare Quinn e farsi aggiornare.
Doveva parlarle e raccontarle quello che aveva visto la notte precedente, poi avrebbe deciso cosa fare.
Inoltre aveva lividi ovunque dovuti alla colluttazione.
Decise di andare in infermeria, probabilmente avrebbe beccato due piccioni con una fava.

E infatti.

Il sorriso le morì dalla labbra appena mise piede in infermeria.
Quinn e Rachel, senza nessun tipo di pudore si stavano sbaciucchiando su uno dei lettini vicino alla finestra. In più la bionda era decisamente poco vestita.

La latina si concentrò con tutte le sue forze per proteggersi dai loro pensieri sessualmente attivi.
-Faberryyyyyyy!!!!- Urlò ad alta voce visto che entrambe non l’avevano sentita entrare.

Quinn e Rachel si staccarono di botto imbarazzate.

-Mi era mancata la tua soave voce cuginetta... E poi che hai detto?- rispose a tono Rachel finendo la fasciatura alla spalla a Quinn che stava seduta sul lettino con i pantaloni e il reggiseno.
-Troppo complicato- rispose l'ispanica con un ghigno, poi si soffermò sulla grossa fasciatura di Quinn -non ti devi battere se non ti sai difendere- disse sarcastica.
-E’ stato un attimo mi hanno preso alle spalle…- rispose seccata Quinn mentre Rachel l’aiutava a rimettersi la camicetta -è solo un graffio comunque-
-Si certo… Un graffio profondo dieci centimetri…- ridacchiò l’infermiera.

Santana a quel punto la guardò storta, sentendosi colpevole di non essere stata li a combattere con loro.

-Ma l’ho fatto apposta, per farmi medicare da te…- rispose Quinn con voce roca.
Rachel le chiuse l’ultimo bottone e la guardò maliziosa.
Quinn si morse il labbro.

Santana tossì rumorosamente per attirare la loro attenzione.

-Ma parliamo di te…- disse Quinn cambiando decisamente tono -lo sfregiato è passato prima, aveva il torace pieno di lividi e graffi… Ci ha detto che avete combattuto con una specie di zombie…-
-In effetti…- rispose Santana togliendosi la mantella.
Poi guardò Rachel –non è che se mi spoglio poi mi salti addosso come hai fatto con Q vero?-
Rachel le fece una smorfia.




-Ahia… lo stai facendo apposta!!- Disse Santana che adesso se ne stava distesa sul letto con la pancia in giù e con la schiena scoperta.
-Non ti ho nemmeno sfiorata!- Replicò Rachel con in mano una boccetta di acqua ossigenata e del cotone intenta a medicargli tutti i graffi che aveva sulla schiena –miseriaccia Santana ma dove siete stati?-
-E’ una storia lunga… Ahi!!!...- Urlò.
Rachel spostò lo sguardo su un livido sul collo e scosse la testa divertita -però ci hanno dato dentro questi zombie…-
Santana chiuse gli occhi e sorrise ricordando il momento in cui Hermione le aveva lasciato quel segno.

-Ehi… non ti starai mica eccitando??- La canzonò la cugina notando il sorriso rilassato sul suo volto.
Santana sbuffò divertita -sono proprio curiosa di sapere se sei in grado di farli uguali… Anzi no, non lo voglio sapere… Piuttosto… Che intenzioni hai con la mia amica?-
-nessuna- si affrettò a rispondere Rachel –Quinn ha messo le mani avanti sul fatto che non vuole nessun tipo di legame… Ci stiamo… Conoscendo…- spiegò con enfasi come se si volesse convincere delle sue stesse parole.
La latina annuì rumorosamente –e da quando sei diventata lesbica?... Ahi!!!-

Rachel fece per rispondere ma si bloccò vedendo la porta dell’infermeria spalancarsi.

-Salve…-
-Ciao…- Rispose Rachel al ragazzo che non aveva mai visto.
-Tu essere la infermiera?-
La ragazza annuì leggermente sorpresa, di certo non si aspettava un bel pezzo da novanta in infermeria.
-Ho combattuto con i mangiamorte ieri e mi servire pomata- disse il ragazzo con difficoltà.

-Hudson stai imparando a parlare- lo schernì Santana.
-Tutto merito di Hermione…- rispose lui sorridendo.
-Occhio a non starle troppo vicino, in quel caso dubito che ti basterà una pomata- rispose Santana a bassa voce.
Finn guardò la mora senza afferrare bene il concetto.
-Sempre simpatica… Non starla a sentire- replicò l’infermiera avvicinandosi a lui -dove ti sei fatto male?-
Il ragazzo senza rispondere si sfilò la maglietta e rimase a petto nudo, rivelando un brutto ematoma sul petto.
Rachel arrossì senza farsi troppi problemi, se Quinn non voleva relazioni, perché avrebbe dovuto controllarsi?

-Mi avere schiantato un sasso…- spiegò lui un po’ impacciato.

Santana guardò la scena e scosse la testa -hai capito la Berry, basta togliersi una maglietta e il gioco è fatto… e io che pensavo fosse lesbica…- disse fra sé e sé.
Poi girò la testa dall'altra parte e chiuse gli occhi.
Quella giornata stava diventando decisamente infinita.



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-Minerva ha detto che i funerali saranno oggi pomeriggio… Vuole mandare via i ragazzi il prima possibile…- disse Quinn mentre riordinava i libri nell’aula di trasfigurazione.
-Dov’è adesso?-
-E’ in riunione con il primo ministro…-

Santana appoggiata ai banchi in prima fila sospirò -dici che chiuderanno Hogwarts?-

-Chi può saperlo… In questo momento sono tutti sconvolti… Tranne te ed Hermione naturalmente- si corresse la bionda facendole l’occhiolino.

Santana s’imbarazzò appena -dici che è stato fuori luogo?-

A quel punto Quinn si fermò dal sistemare i libri e guardò la sua amica –no Sannie, assolutamente no…-
Santana sorrise sentendosi leggermente sollevata.
-Meriti di essere felice, Silente ti ha voluto qua anche per questo... Non gli hai mancato di rispetto- concluse seria.

La latina annuì piano, anche se non aveva capito a pieno le parole della bionda.

Quinn a quel punto sorrise e tornò a riordinare i propri libri.

-Comunque anche tu e la Berry non mi sembravate particolarmente sconvolte-la punzecchiò Santana per smorzare la tensione.

-Idiota… Ma devo ammettere che mi piace passare del tempo con lei… E’ divertente, simpatica, e ti sconvolgerebbe sapere quanto è brava a letto-
-Ti prego non dirmelo…- la implorò Santana.
-Anche se…-
-Anche se?- Chiese Santana immaginando già la risposta.
-Senza dubbio le manca la cresta…- rispose alzando entrambi i sopraccigli.



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-Dici che Bellatrix si è accorta che le stavi leggendo la mente?- Chiese Hermione mentre accarezzava con dolcezza i capelli fluenti della propria fidanzata che se ne stava sdraiata con la testa sulle sue gambe. Entrambe erano nude e con addosso solo il lenzuolo.

-Non credo, era così sconvolta di ricordare la madre di Britt… Penso che una parte di lei l’avesse rimosso… E’ stato un pensiero improvviso, ma molto nitido… Come quando riapri un cassetto e trovi tutto come l’avevi lasciato…- cercò di spiegare Santana -comunque prima o poi tornerà da me per saperne di più…-
-E questo lo sai… perché?-
-Perché l’ha pensato!- Rispose ovvia l’ispanica.

Hermione scosse la testa pensando ancora alla Lestrange -però… è arrivata a uccidere la sua migliore amica…-
-O forse qualcosa di più…- aggiunse maliziosa Santana.
Hermione la guardò storta –smettila di vederle ovunque!-
Santana sorrise e alzò le mani in segno di resa.
-E smettila di sorridermi in quel modo…- la ammonì giocosa.
La latina sorrise ancora e si portò all’altezza del suo viso –perché se no cosa mi fai?- La provocò mordendosi un labbro.
Hermione completamente in balia dei suoi occhi e di tutte quelle emozioni che le scaturivano dal basso ventre si avvicinò per baciarla –San… è tardi…-
-Ma i funerali saranno tra un’ora… Abbiamo tempo…- disse la latina cominciando a baciarle il collo.

A quel punto Hermione spalancò gli occhi –un’ora hai detto?- Chiese catapultandosi fuori dal letto.
Santana sbuffò e si alzò anche lei dirigendosi verso la finestra.

-Si stanno materializzando praticamente tutti- disse poi vedendo spuntare dal nulla maghi e streghe davanti il grande cancello di Hogwarts.

-Silente è stato l’insegnante e il preside di mezzo mondo magico…-
Santana tirò la tenda della propria finestra e si girò verso il letto –come hai fatto ad abbottonare tutti quei bottoni in così poco tempo?-
Hermione intenta ad abbottonarsi i polsini della camicia alzò gli occhi alla latina e arricciò le labbra.
Santana, che era rimasta con addosso solo il lenzuolo, guardò con attenzione la camicia di Hermione e col pensiero le sbottonò tutti i bottoni.

-Ops…-aggiunse sorridendo Santana.



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-Abbiamo esagerato…- disse ansiosa Hermione –con Harry ci siamo dati appuntamento alle 17.00 e adesso sono le 17.15… Merlino! Lo sapevo che non dovevo fare sesso tutto il giorno- aggiunse sempre più agitata.
-Non dirai sul serio?-
-Silente è morto… E noi…-
Santana allora le si parò davanti e le poggiò entrambe le mani sulle spalle –Hermione… Hermione calmati… - disse guardandola negli occhi.
-Ma no lui e mi staranno aspettando, e poi è triste… e io non sono stata con lui-
-Hermione Hermione… Ti fai facendo prendere dal panico… Calmati!-

La Grifondoro fece un respiro profondo cercando di calmarsi.

-Brava…- disse Santana respirando con lei.
Poi, fregandosene che fossero in un luogo pubblico, si avvicinò e la strinse a se.

-Andrà tutto bene Herm, Harry supererà questa cosa... e anche noi-
Hermione la strinse con forza inebriandosi dell’odore dei suoi capelli.
-Anche senza Silente?- Chiese infine staccandosi.
Santana annuì.
-Come fai ad essere così tranquilla?-



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A pochi passi dalle mura del castello, tutti gli studenti e i professori si erano radunati per onorare il preside di Hogwarts.
La Mcgranitt aveva diviso gli studenti e gli ex studenti attorno alla tomba, in quattro blocchi divisi per casate.
Tutti i ragazzi portavano addosso la propria divisa.
Anche gli ex studenti avevano indossavano le vecchie divise di Hogwarts.

Santana con addosso la mantella che aveva usato per tutto l’anno e la cravatta dei Serpeverde, era in piedi davanti il blocco dei Serpeverde.
Guardò dritto di fronte a lei: oltre la tomba c’era il blocco dei Grifondoro.
In prima fila c’era Harry con accanto Ron ed Hermione che si tenevano per mano.
Harry aveva lo sguardo pensoso e gli occhi tristi. Senza dubbio il ragazzo non aveva ancora realizzato. Santana l’aveva evitato tutto il giorno, perché era confusa e non sapeva cosa dirgli. Lei l’aveva pietrificato, probabilmente se non l’avesse fatto, Silente non sarebbe morto.
Tuttavia Silente le aveva chiesto espressamente di farlo e di rimanere li. Ma perché?

Santana sentì una leggera brezza accarezzarle il viso e si girò per capire da dove provenisse.
Si sporse verso le ultime file dei Serpeverde ed intravide una cresta e dei capelli a spazzola.
Sorrise ai ragazzi che si erano appena materializzati.
Adesso c’erano proprio tutti.

Improvvisamente l’aria si fece rovente.
Santana girò lo sguardo verso la tomba del preside e le vide.
Bianche fiamme splendenti si erano levate attorno a Silente e alla tavola sulla quale giaceva. Le fiamme diventarono sempre più alte, nascondendo il corpo.
Fumo bianco salì a spirale disegnando strane forme nel cielo.
Santana vide gli occhi di Harry guizzare in alto.
In quel momento le sarebbe piaciuto sapere cosa stesse provando il ragazzo a cui il preside aveva volutamente celato la verità.
Una verità che anche lei faticava a comprendere a pieno.

Un attimo dopo il fuoco era sparito, al suo posto c'era una tomba di marmo bianco, che racchiudeva il corpo senza vita di Silente.
Alla vista di quella tomba così fredda e asettica, si sentì mancare.


-Dovrebbe essere più riconoscente con la natura signorina Lopez- disse il preside Silente facendo ricrescere i fili d’erba che la ragazza aveva appena strappato.
L’uomo agitò la bacchetta facendo spuntare uno sgabellino e si sedette davanti alla ragazza; poi, guardò con attenzione la bacchetta con cui aveva appena fatto la magia.
Santana riconobbe la bacchetta di Brittany e guardò il preside con stupore.
-Vite, 13 pollici e mezzo con crine di unicorno, particolarmente flessibile… Si dice che la vite sia tra le più sensibili…-
-a riconoscere anche senza contatto diretto i loro padroni- completò l’ispanica come se conoscesse a memoria quella formula.
L’uomo sorrise passò la bacchetta a Santana che si premurò di afferrarla con cura.
-Si dice anche che i loro padroni siano particolarmente intuitivi-
Santana sorrise per la prima volta -è buffo, Brittany non era famosa per essere una persona intuitiva…- fece un respiro profondo, come se pronunciare quelle parole significasse rivelare un grandissimo segreto -ovviamente non era così…- concluse, prima di agitare la bacchetta e far comparire da terrà un girasole.
-Doveva avere un rapporto molto speciale con la Signorina Pierce, di solito le bacchette rispondono solo ai loro padroni-
Con fatica l’ispanica trattenne una lacrima e poggiò per terra la bacchetta, non voleva rispondere a quella domanda così poco velata.
-Professor Silente… Lei crede davvero a Potter… insomma alla faccenda di…-
-Di Voldemort?- Si affrettò a precisare il preside.
Santana annuì.
Silente sembrò pensarci su.
-Il signor Potter si è trovato ad affrontare qualcosa più grande di lui e sicuramente questo può averlo confuso, tuttavia, credo che tempi duri attendono Hogwarts -
-Non sono sicura di voler tornare…-
-Beh sarebbe un peccato Signorina Lopez, perderebbe l’occasione di fare d’assistente al prossimo insegnante di difesa contro le arti oscure…-
-Come scusi?-
-So che vuole diventare un Auror… Sicuramente questo impiego gioverebbe al suo curriculum- disse il preside Alzandosi dal piccolo sgabello che sparì improvvisamente.
Santana guardò l’uomo alzarsi non sapendo cosa rispondere.
-Non mi deve rispondere adesso, ha tutta l’estate per pensarci…- aggiunse il preside.
Santana guardò Silente allontanarsi e poi abbasso gli occhi sulla bacchetta di Brittany.


Ripensando a quell’incontro con Silente, si ricordò come fosse stato difficile ritornare ad Hogwarts. Se non fosse tornata tutto sarebbe stato diverso.
E Silente lo sapeva.
Quell’uomo sapeva sempre tutto.
E adesso se ne era andato.
E li aveva lasciati soli a combattere una guerra di cui pochi sapevano le regole.


Una ventata di emozioni la dissolse dai suoi pensieri.
Hermione.
La cercò con lo sguardo e, una volta incontrati i suoi occhi, si sentì bruciare.
Era in prima fila con i Grifondoro e teneva la mano stretta al suo migliore amico.
Era triste, decisamente a pezzi, ma nel totale buio, Santana poteva percepire un puntino luminoso: lei.
Hermione era innamorata di lei.
E l’amore, a detta di Silente, è il collante più potente che esiste nel mondo magico.

Forse questo poteva bastare per vincere la guerra.

Forse era per questo che Silente l'aveva convinta a tornare.



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I funerali erano appena terminati e le fila si erano sciolte lasciando spazio ai saluti e agli abbracci di fine anno.
Hermione, Harry e Ron si erano volatilizzati.
Probabilmente per far compagnia all’amico che voleva evitare assolutamente di parlare con il primo ministro e con il resto del mondo.
Decise di lasciarli un po’ di tempo da soli e dedicarsi ai suoi amici.

-Adesso la scuola chiuderà vero professoressa?- Chiese Mike Chang guardando la professoressa McGranitt.
-Non lo so…- rispose la donna con uno sguardo teso.

Santana si avvicinò al gruppo percependo quanto quella donna stesse faticando per non scoppiare. Era una donna straordinaria.
-Ma la scuola non può riaprire, non dopo quello che è successo!!-Aggiunse Jesse St.James.
-Silente l’avrebbe voluta aperta, anche per uno studente solo…- replicò la donna.

Quinn sorrise alla sua insegnante, era veramente fiera di averle fatto da assistente, e sentire che tutto stava per finire le metteva tanta tristezza, poi, sentendosi stringere la mano si girò.
Aveva già riconosciuto il tocco, ma alla vista di quegli occhi verdi e quello sguardo da bambino si sentì mancare. Sapeva che sarebbe stato li, sapeva che l’avrebbe inevitabilmente incontrato, forse era per questo che la mattina era corsa da Rachel a farsi confondere ancora di più le idee.
Non che con l’infermiera ci fosse una vera e propria storia, però l’idea di farsi “consolare” da lei non le dispiaceva, anzi. Il rapporto con Rachel le dava quella leggerezza che le era mancata durante l’ultimo anno con Puck, che così preso dal lavoro e dalla guerra imminente non faceva altro che metterle pressione su tutto.

Avrebbe voluto di gran lunga mollare la presa, ma non lo fece.
Così, senza sapere esattamente il perché, strinse più forte la presa e appoggiò la testa sul suo petto.


Santana seguì i pensieri di Quinn e sorrise.
Certo che anche lei ne aveva passate quell’anno.
L’era stata vicina per proteggerla, perché Silente le aveva chiesto di farlo.
Aveva rinunciato a tanto per questo, probabilmente anche a Puck.
E adesso vederli così vicini ma mentalmente così lontani la faceva stare male.

Puck e Quinn erano nati per stare insieme.


-Professoressa!- disse Dave facendo irruzione nel gruppo.
-Karofsky non ho avuto ancora modo di complimentarti con te…- disse la McGranitt dopo aver abbracciato il ragazzo.
-Grazie…- rispose lui –pensa che l’anno prossimo vi servirà ancora Santana, in squadra avremmo bisogno proprio di un portiere come lei!- disse il ragazzo facendo avvampare l’ispanica.
-Non esiste Karofsky, Santana deve iniziare subito l’internato per diventare Auror… Ci serve… E anche Quinn!- disse con presunzione Jesse.
-Scordatelo St James… Non ho nessuna intenzione di internarmi con dei palloni gonfiati come te!- rispose a tono Quinn facendo ridere tutti compresa la McGranitt –ma grazie per il complimento…-
Il ragazzo allora posò lo sguardo su Santana. Anche Dave la stava guardando. E anche se la McGranitt non aveva detto niente aveva lo sguardo fisso su di lei.

Santana sentendosi leggermente a disagio abbozzò un sorriso.
Perchè in fondo sapeva bene cosa avrebbe fatto….



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-Quindi non vi siete parlati?-
-Gli ho chiesto io di non farlo… Non mi andava, non oggi…- rispose Quinn mentre seguiva la latina sulla torre di astronomia.
-Quindi una scopata con l’infermierina si, ma una chiacchierata con l’amore della tua vita no?-
-Sono due cose diverse!-
-Oh certo… A una puoi dire che non vuoi relazioni… Mentre all’altro non ti ci relazioni e basta… Molto maturo Fabray…!- la beffeggiò Santana.
Quinn sbuffò -ehi da che parte stai tu?-
La latina sorrise beffarda e lasciò cadere il discorso.

Arrivate all’ultimo gradino, l’ispanica si sentì mancare.
Quel posto era ancora carico di odio, paura, ansia, frustrazione. Come i mangiamorte, Piton e Malfoy fossero ancora li. Pronti ad uccidere Silente.

-Hermione…- la richiamò Ron notando che l’ispanica li aveva appena raggiunti.
Hermione ed Harry si girarono verso le due insegnanti.
Hermione sorrise dolcemente all’ispanica e poi guardò Quinn –come va la spalla?-
-molto meglio grazie- rispose la bionda guadagnandosi un occhiataccia da Santana.

-Come stai?- Chiese poi la latina avvicinandosi al prescelto.
Il ragazzo le passò il medaglione che avevano recuperato la notte precedente.
Santana guardò l’oggetto e l’aprì, trovandoci dentro un bigliettino:
So che avrò trovato la morte molto prima che tu legga queste parole ma voglio che tu sappia che sono stato io ad aver scoperto il tuo segreto.
Affronto la morte nella speranza che,quando incontrerai il tuo degno rivale,sarai di nuovo mortale.

R.A.B.

-Lo sapevo… Mi è venuto il dubbio appena l’abbiamo visto… Era così vuoto…- le disse ripassando il medaglione al ragazzo.

-Ancora non capisco come sia potuto succedere… Io ero li, l’avrei potuto salvare e qualcuno mi ha pietrificato-

Santana a quelle parole si sentì morire, ma rimase impassibile -forse doveva succedere…- rispose semplicemente.
Hermione guardò Santana, sapeva che c’era qualcosa che non gli stava dicendo.

-Che pensi di fare adesso?- Chiese Quinn.
-Di sicuro non tornerò ad Hogwarts… Devo finire quello che ha cominciato Silente- disse lui guardando verso il tramonto –e non so questo dove mi porterà ma vi terrò informati…-
A quel punto Hermione si fece avanti avvicinandosi a lui –ho sempre ammirato il tuo coraggio Harry ma a volte sai essere davvero ottuso… Credi sul serio di poter recuperare tutti quegli Horcrux da solo, non è così?-

Santana sentendo quelle parole guardò Quinn e Ron –è la mia ragazza…- sussurrò facendo ridere entrambi, poi si avvinò di più ad Hermione e la strinse da dietro appoggiando il mento sulla sua spalla.
Hermione respirò affondo quel profumo di caffè inclinando di poco la testa su quella di Santana.
-Hai decisamente bisogno di noi- aggiunse la latina guardando il ragazzo.

Quinn e Ron si fecero avanti facendo capire che anche loro ci sarebbero stati.

Harry guardò i suoi amici e sorrise appena.

-Sapete, non mi ero mai reso conto di quanto fosse bello questo posto- disse Harry guardando il sole sparire all’orizzonte.
Santana guardò Quinn con la coda dell’occhio e le sorrise guadagnandosi un occhiolino complice da parte della migliore amica. Era contenta che, un giorno, avrebbero vinto quella battaglia insieme.
Poi si strinse più forte alla sua ragazza che come Harry e Ron stava guardando l’orizzonte convinta che quello, sarebbe stato l’ultimo tramonto che avrebbero visto insieme ad Hogwarts.




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Eccoci qua,
appena in tempo per la pubblicazione del sabato.
Purtroppo sono stata senza connessione e fuori casa... ma sono ancora in orario :D

Che dire,
in questo finale della storia,
volevo raccontare l'infinita giornata di Santana e volevo metterci un pò tutti i personaggi.
Io credo che lei ancora non abbia realizzato la morte di Silente,
forse è anche per questo che si è tenuta impegnata... Non ve lo so dire, ma vi giuro che ho lasciato che il personaggio mi guidasse.

Tutti gli avvenimenti si svolgono in una giornata (anche se nella versione originale di harry potter non è proprio così), e sono tanti e forse pure un pò scollegati tra di loro, volevo dare questa sensazione di confusione...
Ci sono stati dei grandi ritorni, e tante cose rimangono volutamente in sospeso per l'ultima storia(ho tante belle idee in mente)

Devo dire che in questo capitolo ho amato tutti i personaggi perchè con quello che fanno e dicono raccontano molto di loro e di come sono veramente.
Voi che ne pensate?
Santana ed Hermione? pensavate che sarebbero tornate insieme?
Cosa succederà nella prossima storia?

Quinn?Rachel?Puck?
questo triangolo lo rivedremo ancora?

E Brittany? La sentiremo più nominare?

E Harry Potter? Santana riuscirà veramente ad aiutarlo nella sua missione?

Aspetto con ansia i vostri pareri su questo capitolo, sulla storia, e le vostre previsioni sulla prossima!
Tanto io lo già quello che succedera >.<

I ringraziamenti sono tanti,
grazie per tutti i fedelissimi che ad ogni capitolo mi hanno scritto anche due parole,
è vero che ho scritto questa storia fondamentalmente perchè mi andava, ma avere dei feedback è sempre molto piacevole, quindi grazie, e grazie a chi si fermerà per questo ultimo capitolo!

Basta, ho scritto troppo!
Ci aggiorniamo alla prossima e ultima storia, che seguirà il capitolo finale della saga.
Spero di riuscire a pubblicare da novembre/dicembre

Se mi cercate,
mi trovate su
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A presto
Chiara

ps. dimenticavo, un paio di righe del capitolo le ho copiate dal libro, perchè mi piaceva molto :D
  
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