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Autore: isthislolax    31/08/2014    0 recensioni
Questa è la traduzione della storia di Jem e Tessa dopo il loro incontro sul ponte.
La storia si trova sull'account di tumblr di cassandra clare: http://cassandraclare.tumblr.com/
Ho provato a tradurla; anche se il risultato non è dei migliori, spero comunque che vi piaccia.
Buona lettura :)
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Theresa Gray
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Tessa prese le tazze da tè con le mani ancora tremanti e si diresse in salotto. 
Aveva arredato lei stessa la casa, nel corso degli anni, dai cuscini del divano al lungo paravento giapponese dipinto con un disegno di papaveri e bambù. Le tende che incorniciavano il ritratto della finestra in fondo alla stanza erano state aperte a metà, quel tanto che bastava alla luce per riversarsi nella stanza e toccare i pezzi d'oro nei capelli scuri di Jem.Tessa quasi fece cadere le tazze di tè. 

Avevano preso il taxi per il viaggio di ritorno a Queen’s Gate, tenendo le mani saldamente sul retro della cabina. Lui aveva fatto scorrere le dita sopra il dorso della mano di Tessa più e più volte mentre cominciava a raccontarle la storia di tutto quello che era successo da quando aveva visitato Idris, durante guerra mortale nella quale aveva combattuto e quando era finita. Quando Magnus le aveva mostrato Jace Herondale, e lei aveva visto un ragazzo che aveva un bellissimo viso e gli occhi di Will, come suo figlio James. 
Ma i suoi capelli erano di suo padre, quel groviglio di riccioli d'oro, e ricordando ciò che aveva saputo di Stephen Herondale, si era allontanata senza parlare. 

Gli Herondale, qualcuno le aveva detto una volta. Erano tutto ciò che gli Shadowhunters avevano da offrire, il tutto in una sola famiglia: sia il meglio che il peggio. 
Mise le tazze da tè sul tavolino da caffè - un vecchio baule coperto di francobolli di  dai suoi numerosi viaggi - con un tonfo sonoro. Jem si voltò verso Tessa e lei vide ciò che lui teneva tra le mani. 
Una delle librerie aveva una mostra di armi: cose che aveva raccolto in tutto il mondo. Un Misericordia sottile, un kris curvo, un coltello trincea, una spada corta, e decine di altre cose. Ma quello che Jem aveva raccolto e stava fissando era un coltello sottile d'argento, la sua impugnatura oscurata da molti anni di sepoltura nella sporcizia. Tessa non lo aveva mai pulito, perché la macchia sulla lama era il sangue di Will. Lal lama di Jem, il sangue di Will, sepolto insieme alle radici di una quercia, una sorta di magia simpatica che Will aveva eseguito quando pensava di aver perso per sempre Jem. Tessa l’aveva recuperata dopo la morte di Will e lo aveva offerto a Jem; lui si era rifiutato di prenderlo. 

Quello era stato nel 1937. 

"Prendilo", disse Jem, la sua voce irregolare. "Ci potrebbe ancora servire un giorno." 
"Questo è quello che mi hai detto” Si mosse verso di lui, le sue scarpe toccarono il pavimento di legno duro. "Quando ho cercato di darlo a te." 
Jem deglutì, facendo scorrere le dita su e giù per la lama. 
"Era appena morto," disse. 
Tessa non aveva bisogno di chiedere a chi si riferisse. C'era solo un Lui quando erano loro due a parlare. 
"Ho avuto paura. Ho visto quello che è successo agli altri Fratelli Silenti. Ho visto come si sono induriti nel corso del tempo, perdere la persona che un tempo erano stati. Come le persone che li amavano e le persone che loro amavano ritrovate morte, sono diventati meno umani. Avevo paura di perdere la mia capacità di curare. Avevo paura di scordare che cosa significasse questo coltello per Will e Will cosa significasse per me. "
Tessa gli mise una mano sul braccio. "Ma non hai dimenticato." 
"Non ho perso tutti quelli che ho amato." Lui la guardò, e lei vide che anche i suoi occhi avevano dell’oro, preziosi fiocchi luminosi tra il marrone. "Avevo te." 
Lei sospirò; il cuore le batteva così forte che le faceva male il petto. Poi vide che Jem stringeva la lama del coltello, non solo l'elsa. Rapidamente glielo strappò dalle mani. 
"Per favore non farlo", disse. "Non posso disegnare un Iratze." 
«E io non ho uno stilo," disse, guardando come lei rimetteva il coltello sullo scaffale. "Io non sono più uno Shadowhunter ora." Si guardò le mani; c’erano linee rosse sottili, ma non aveva tagliato la pelle. 
D'impulso, Tessa si chinò e gliele baciò, poi Jem avvolse le sue dita chiuse in quelle di Tessa. Quando lei alzò lo sguardo, le sue pupille si allargarono. Poteva sentire il suo respiro.
"Tessa", disse. "Non farlo". 
"Fare cosa?" si ritrasse da lui istintivamente. Forse non voleva essere toccato, anche se sul ponte non era sembrato così ... 
"I Fratelli mi ha insegnato il controllo," disse, la sua voce era tesa. "Ho ogni tipo di controllo, e li ho imparati nel corso di decenni e decenni, e li sto usando tutti per non spingerti contro la libreria e baciarti fino a quando nessuno dei due riesca più a respirare" 
Lei sollevò il mento. "E che cosa ci sarebbe di male?" 
"Quando ero un Fratello Silente, non mi sentivo come un uomo comune", disse. "Non sentivo il vento sul viso o il sole sulla mia pelle o il tocco della mano di un altro. Ma ora sento tutto. Sento troppo. Il vento è come un tuono, il sole brucia, e il tuo tocco mi fa dimenticare il mio nome. "
Una fitta di calore la colpì, un calore che cominciò dal basso nello stomaco e si diffuse in ogni parte del suo corpo. Una sorta di calore che non aveva più sentito in tanti decenni. Quasi un secolo. La sua pelle formicolava del tutto. 
“Al vento e al sole ci si abitua," disse Tessa "Ma il tuo tocco mi fa dimenticare il mio nome, e non ho scuse. Solo che io ti amo, l’ho sempre fatto e sempre lo farò. Non ti toccherò se non vuoi, Jem. Ma se aspetteremo finché l'idea di stare insieme non ci spaventa, potremmo aspettare oer molto tempo. "
Il respiro gli sfuggì in un sibilo. "Dillo ancora." 
Perplessa, Tessa ricominciò: "Se aspetteremo finché -" 
"No," disse Jem "La prima parte." 
Lei inclinò il viso verso di lui. "Ti amo," rispose. "l’ho sempre fatto e sempre lo farò." 
Tessa non sapeva chi si fosse mosso per primo verso l’altro, ma lui la afferrò per la vita e la baciò prima che potesse prendere un altro respiro. Questo non era come il bacio sul ponte. 

Quella era stata una comunicazione silenziosa delle labbra sulle labbra, lo scambio di una promessa e una rassicurazione. Era stato dolce e sconvolgente, una sorta di tuono dolce. 
Questa invece era una tempesta. Jem la stava baciando, duramente, e quando aprì le labbra con le sue e assaggiò l'interno della sua bocca, lui rimase a bocca aperta e la tirò più forte contro di lui, le mani che scavano nei suoi fianchi, premendola il più vicino a lui per esplorare le sue labbra e la sua lingua, accarezzandola, mordendola, per poi baciarla per lenire il bruciore. Ai vecchi tempi, quando lei lo aveva baciato, lui sapeva di zucchero amaro: ora  sapeva di tè e.. dentifricio? 

Perché non dentifricio? Anche gli Shadowhunters vecchi un secolo dovevano lavarsi i denti. Una piccola risatina nervosa le sfuggì e Jem si tirò indietro, guardandola stordito e deliziosamente arruffato. Aveva i capelli in tutte le direzioni per il tocco di Tessa che ci aveva passato le mani attraverso.
"Per favore non dirmi che stai ridendo perché bacio così male, è divertente," disse, con un sorriso sbilenco. Tessa poteva percepire la sua vera preoccupazione . "Potrei essere un po' fuori allenamento." 
"I Fratelli Silenti non sanno baciare?" Lo prese in giro, lisciandosi la parte anteriore del suo maglione. 
"A meno che ci fossero orge segrete, non sono stato invitato," disse Jem. "Ho sempre avuto paura di non essere stato molto popolare." 
Lei strinse la mano attorno al suo polso. "Vieni qui," disse. "Siediti – prendi un po 'di tè. C'è qualcosa che voglio mostrarti. "
Fece come lei aveva chiesto, e si sedette sul suo divano di velluto, appoggiandosi contro i cuscini su cui Tessa stessa aveva cucito con il tessuto che aveva comprato in India e in Thailandia.

Non riusciva a nascondere un sorriso – Jem sembrava solo un po' più vecchio di quello che era quando era diventato un Fratello Silente, come un giovane uomo comune in jeans e maglione, ma lui sedeva proprio come un uomo vittoriano - schiena dritta, piedi piatti sul pavimento. Jem colse il suo sguardo e la sua bocca si appuntì agli angoli. "Va bene," disse. "Che cosa hai da mostrarmi?" 
Per tutta risposta, tessa andò fino al parapetto giapponese che si estendeva attraverso un angolo della stanza, e fece un passo dietro di esso. "E’ una sorpresa." 

Il suo manichino da sarta era lì, nascosto dal resto della stanza. Non si poteva vedere attraverso il parapetto, solo una sagoma sfocata.
 "Parla con me", disse lei, togliendosi il maglione da sopra la  testa. «Hai detto che era una storia di Lightwood, Fairchild e Morgenstern. Conosco un po’ di ciò che è accaduto - ho ricevuto i vostri messaggi mentre ero nel Labirinto -., Ma io non so come la Guerra Oscura ti abbia curato " Gettò il maglione sopra la parte superiore del parapetto. "Puoi raccontarmelo?" 
"Adesso?", chiese Jem. Tessa lo sentì mettere giù la sua tazza. 
Tessa calciò le scarpe e aprì i jeans, il suono forte nella stanza silenziosa. "Vuoi che venga fuori da dietro questo parapetto, James Carstairs?" 
"Sicuramente." La sua voce era strozzata. 
"Allora comincia a parlare." 

* * * 
Jem parò. Parlò dei giorni bui ad Idris, dell'esercito di Sebastian Morgenstern, di Jace Herondale e Clary Fairchild, dei ragazzi Lightwood e il loro pericoloso viaggio nell’Edom. 
"Ho sentito parlare dell’Edom," disse lei, la voce soffocata. "Si parla di un Labirinto a spirale, in cui si traccia la storia di tutti i mondi. Un luogo dove i Nephilim sono stati distrutti. Un deserto. "
"Sì," disse Jem, un po 'distrattamente. Non riusciva a vederla attraverso il parapetto, ma poteva vedere la sagoma del suo corpo, il che era un po 'peggio. "Deserto ardente. Molto caldo ... ". 
Aveva temuto che i Fratelli Silenti avessero preso i suoi desideri: che erano guardare Tessa e sentire l'amore platonico. Non riusciva a smettere di volerla. La voleva, pensò, più di quanto avesse mai fatto prima in vita sua. 

Tessa si stava chiaramente cambiando i vestiti. Aveva guardato giù in fretta quando lei aveva cominciato a levarsi i jeans, ma non poteva dimenticare l'immagine, la sagoma di lei, capelli lunghi e le lunghe, belle gambe - aveva sempre amato le sue gambe . 
Sicuramente aveva già sentito tutto questo prima, forse quando era stato un ragazzo? Ricordò la notte nella sua stanza quando lei lo aveva fatto smettere di distruggere il suo violino, e l’aveva voluta, l’aveva voluta così tremendamente che non aveva pensato a nulla quando crollarono sul letto: lui avrebbe preso la sua innocenza, senza pause, senza un attimo esitazione, senza pensare alle conseguenze. Se non avessero rovesciato la sua scatola di yin fen. 

La cosa lo aveva riportato alla realtà, gli ricordò chi fosse, e quando lei fù andata via, aveva strappato le lenzuola con le dita per la frustrazione. 
Forse era proprio questo ricordo di desiderio che lo fece impallidire in confronto al sentimento stesso. O forse era stato solo malato quindi, più debole. Stava morendo, dopo tutto, e sicuramente il suo corpo non poteva sostenere tutto questo.. 
"Un Fairchild e un Herondale", disse Tessa. "Mi piace. I Fairchild sono sempre stati pratici e gli Herondales - beh, lo sai” Sembrava appassionata, divertita.. «Forse lei lo stabiliva. E non dirmi che lui non aveva bisogno di un’assestamento. "
Jem pensò a Jace Herondale. "Non sono sicuro che si può stabilire un Herondale, e di certo non questo." 
"Lui la amava? La Fairchild? "
"Non ho mai visto nessuno così innamorato, tranne che per ..." La sua voce si spense, perché lei era uscita da dietro il parapetto, e ora capiva perché ci aveva impiegato così tanto tempo.

Secondo capitolo, fatto! Anche qui mi scuso per eventuali errori, è stato davvero difficile l'impresa! hahaha
- Lola
  
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