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Autore: Alessia Biolo    31/08/2014    0 recensioni
-Prologo-
Mi chiamo Amber, ho 18 anni e vivo a Londra, ma la mia famiglia proviene da una piccola città dell'Italia (Arzignano).
Nella mia vita pensavo fosse tutto più difficile, la mia vita era piena di pieghe di dolore nel mio cuore. La morte di mia mamma quando avevo 6 anni...lei era tutto per me, quella persona che tutti amavano ... ma continuo ad andare avanti, mio papà lavora in conceria e con fatica riesce a pagare tutto, cosi devo lavorare part-time in una panetteria, dove un giorno un ragazzo dagli occhi marroni e una voglia sul collo entra a far parte di me, mi stravolge la vita.
Grazie a lui riesco a capire l'importanza della vita stessa e ad amare il mio corpo ... si.... perchè ho sofferto di autolesionismo...stavo per ricaderci ma l'amore verso di lui mi ha bloccata in tempo.
Ho conosciuto una nuova me, capace ad amare e sorridere dopo anni di assenza della mia migliore amica. Ho conosciuto una vera amicizia di 5 idoli che sempre avrei voluto incontrare ma sopratutto ho ritrovato delle migliori amiche che mi hanno capita e voluta bene !
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Scusa ma un po’ di maniera no ??!!”
“Senta,è lei che si è messa in mezzo.”
“Primo datti una calmata che nessuno è al tuo servizio,e secondo va a farti fottere.”
Detto ciò, raccolsi le cose che mi erano cadute dalla borsa, mi alzai e m’incamminai verso casa con le mie affidabili cuffiette.
Stavo ascoltando “Bang Bang” di Jessie J con Ariana Grande e Nicky Minaj. Adoravo quella canzone, ha un ritmo che riesce a controllarti e magari farti danzare.
In questa giornata di sole avrei preferito passarla con mio papà ma come al solito lavorava. Mi manca passare del tempo con lui, mi manca quando mi prendeva in braccio e mi faceva girare intorno, mi manca quando io ero la sua unica principessa, beh mi manca mio papà. Forse è deprimente lo so, ma mio papà è l’uomo della mia vita (come dicevo da piccola).
Il sogno di mio padre era quello di essere un infermiere, ma a quei tempi, finita la terza media già si lavorava. Al mio sogno ??!! Sinceramente non ci ho mai pensato, o forse si, ma non ho mai preso in considerazione la cosa. Desidero essere una modella e lavorare per “Vogue” la rivista di moda più’ famosa del mondo. Quelle modelle che possono indossare qualsiasi abito, perché sanno di avere un corpo perfetto. Ma l’unica cosa che posso fare è continuare a lavorare in un panetteria e aspettare che l’occasione mi cada dal cielo.
Ed eccomi a casa.
Mi tolsi le scarpe, e mi buttai sul divano a guardare un po’ di tv. Stavano trasmettendo “Pretty Little Liars” mamma quella si che era una serie tv da urlo. La adoro, anzi adoro il coraggio delle ragazze e come  riescano a sopravvivere a tutto ciò.
Ma nel momento più’ bello ecco che compare la mia ex migliore amica che per la centesima volta chiamava. Decisi stavolta di rispondere, volevo proprio sapere cosa aveva da dirmi.
“Pronto?”
“Amber,grazie a dio hai risposto.”
“Che c’è Hannah?”
“Ho bisogno di parlarti.”
“Io no,non ho bisogno di sentire niente da te.”
“Ti prego Amber.È una cosa importante.So di essere stata la ragazza più stronza del mondo,ma sei l’unica di cui posso fidarmi.”
“ E io perché dovrei crederti ?”
“ Perché … sono  qua in una via buia, buttata per terra,non so cosa sia successo stanotte.Ma ho paura Amber.Ti prego vienimi a prendere,non me la sento di chiamare i miei.”
“ Dove ti trovi??”
“Nella stradina buia dietro al nostro nascondiglio.”
“Ok arrivo.”
“Muoviti”
Uscii di corsa, chiamai un taxi. Non sapevo perché ma qualcosa mi diceva che Hannah era nei guai stavolta. Non sapevo che avesse combinato, ma riconoscevo la sua voce e capivo se mi mentiva o no.
Arrivati al nascondiglio, corsi verso il luogo dove c’era la stradina buia. Li era il luogo perfetto per gli ubriachi e drogati, perché la polizia non poteva beccarli.
Vedevo un’ombra e sentivo un rumore strano provenire dietro il cassonetto della spazzatura. Con il mio telefono, mi avvicinai ed eccola li.
Stava piangendo, aveva i vestiti strappati, senza scarpe e sapeva da alcool. Piangeva.
-Hannah?!-
-Amber, grazie a dio.Ti prego portami a casa tua.-
Da come parlava, non era del tutto sobria. L’aiutai ad alzarsi, e sottobraccio ci incamminammo verso casa.
C’era un gran silenzio, come se qualcuno dovesse dire una cosa ma nessuna  delle due parlava.
-Ti prego Amber.Mi dispiace.-
-Non lo so Hannah … sei stata tu a farmi odiare da tutti.-
-Lo so e mi dispiace.Il fatto è che avevo conosciuto Daniel ed ero innamorata.Un giorno vi ho visti insieme e sono impazzita.Dopo un anno sono venuta a sapere che lui era fidanzato con Vanessa.-
-Perché dovrei averti fatta soffrire.Tu eri la mia migliore amica,e io stavo parlando con lui per dirgli di starti lontana.-
-Quindi tu lo sapevi?-
-Si-
-E non me l’hai detto?-
-No,perché preferivo passare io da stronza che vederti soffrire per un coglione.-
-Oddio Amber che ho combinato?-
-Non lo so Hannah,non lo so.-
-Potrai mai perdonarmi?-
-Una cosa alla volta,ma prima voglio sapere cosa ti è successo-
-Amber, te lo spiego a casa.Perché c’è qualcuno che ci sta seguendo.-
-Chi?-
-Un tizio-
-Ah sarà quel coglione che sarò andata a sbatterci.Non farci caso.-
-Aspetta … ma perché sta correndo come deficiente?-
-A me lo domandi?-
Imboccammo il viale dove abitavo, e arrivai davanti alla porta di casa. Alzai il tappetino dove si trovavano le chiavi di scorta e trovai una lettera. La lettera era indirizzata dall’Italia, chissà forse erano i miei nonni che non ho mai conosciuto. Entrai ed accompagnai Hannah nel bagno, e gli diedi una maglietta larga intanto per  dormire nel letto degli ospiti per una notte.
Mentre Hannah si lavava, preparai ma la cioccolata con panna e con dei biscotti, una per me e una per Hannah.
Andai su e la trovai a girovagare nella mia stanza mentre in mano aveva la nostra foto di 10 anni fa,quando facevamo lo spettacolo di Natale.
-Ehm..-
-Scusa Amber,stavo guardando la foto e non gli toglievo gli occhi,mi mancano quei periodi-
-Si anche a me,tieni una cioccolata calda per scaldarti-
-Grazie..-
-Niente-
Ed ecco di nuovo quel silenzio imbarazzante.
-Ehm scusa vado a dormire.Grazie Amber-
-Di nulla.Buonanotte-
Erano le 7 p.m. era stanca, e chissà cosa le era capitato. La prima cosa che farò domani mattina glielo chiederò.
Accesi il computer e con le mie amiche cuffiette in sotto sfondo, entrai su Twitter e come non fosse vero Liam Payne degli One Direction seguiva me. Seguiva Amber Hemmings. Una ragazza semplice e di provincia, il cui lavoro era servire i clienti in una panetteria e il cui sogno era essere una modella.
Spensi il computer, da quanto stanca morta ero ed eccomi qua di nuovo a vagare nei sogni.

  
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