Fumetti/Cartoni americani > Altro
Segui la storia  |       
Autore: Kersy    31/08/2014    0 recensioni
[http://it.wikipedia.org/wiki/Di-Gata_Defenders]
Questa è la terza serie che mi sono immaginata di questo fantastico cartone: Di-Gata Defenders. Nuove avventure, nuovi personaggi, nuovi pericoli incombono nelle terre di Rados. Riusciranno i nostri coraggiosi eroi a salvare per l'ennesima volta il regno da un male ancora più antico e potente?
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
DI NUOVO IN MISSIONE

“CHE COSA STAI FACENDO?!?” urlò Seth con rabbia.
“Ci si vede ragazzi!” disse prima di attraversare anche lei il portale.
“ERIK!!!” urlò il capo dei Defenders, ma ormai era troppo tardi.

 

Dopo parecchi minuti, i Defenders riuscirono a liberarsi dai nastri dorati. Seth rimase immobile a fissare il punto in cui Erik era scomparso con viso serio.
“Non riesco a capire da che parte sta quella là…” borbottò Adam frustato mentre si sbarazzava degli ultimi nastri che lo imprigionavano.
“E adesso che cosa facciamo Seth?” domandò Mel preoccupata.
Il leader rimase in silenzio a pensare per qualche istante. “Non lo so…forse se riuscissimo a localizzare il segnale dal suo comunicatore potremmo trovarlo, ma non so come fare…” disse infine sconsolato.
“Forse io potrei riuscirci!”
I tre Defenders si voltarono stupiti verso Adam.
“Tu?” chiese Seth dubbioso.
“Ehi! Forse non sono un genio della meccanica come Erik, ma posso cavarmela!” rispose con fare fiducioso.
“Bhe…credo che a questo punto potremmo-” Seth venne interrotto da un urlo soffocato di dolore. Mel si accasciò a terra, tremante; i suoi occhi si colorarono di un azzurro elettrico e il suo corpo si ricoprì di un’aura dello stesso colore. Poi, di colpo, come era iniziato, finì, lasciando la giovane maga per terra sfinita.
“MEL!!!” urlarono Seth e Adam allo stesso tempo.
“Ti senti bene?” le chiese Rion, mentre l’aiutava ad alzarsi.
“L-la pietra…si sta rompendo!” disse Mel affaticata.
“La pietra? L’hai vista? Dove?” chiese Seth con ansia.
“In un carcere credo: c’erano tantissimi corridoi e l’acqua usciva dalle pareti, poi c’era una stanza diversa dalle altre, ed era li che stava la pietra! L’ho vista, non è messa bene e non so quanto tempo ci resta prima che si rompi del tutto…”
“…credo di sapere in che posto si trova…non è molto distante da qui!” disse Adam.
“Ma dobbiamo trovare Erik!!” disse Rion con voce preoccupata.
“Lo so…” Seth rimase qualche minuto a pensare con lo sguardo a terra.
“Seth se la pietra si rompe il Demone…” Mel non osava finire la frase. Non voleva pensare a cosa sarebbe successo se quella creatura fosse uscita dalla sua prigione.
“Erik sa badare a sé stesso, se la può cavare!” aggiunse Adam.
“Non pensavo che l’avrei mai detto…ma Adam ha ragione. Muoviamoci!” concluse Seth e partirono tutti e quattro a destinazione.
 

Tutto quello che vide Erik era una luce accecante, prima di cadere di faccia in una distesa di erba color verde acqua. Quando alzò lo sguardo vide Maro attraversare il portale e richiuderlo dietro di lei. La sua unica possibilità di ritornare dai suoi amici era svanita. Vide la ragazzina dirigersi verso di lui; si alzò di scatto e le puntò contro il suo guanto da sfida.
“STAI INDIETRO! A CHE GIOCO STAI-”
“Ho bisogno del tuo aiuto…” lo interruppe Maro.
“…Eh???” Erik la fissò per un po’ stupito.
“Tu…sei un intagliatore di pietre giusto? Riusciresti a farmene un po’?” gli chiese.
“B-bhe…s-si! Certo ma-” balbettò Erik prima di essere interrotto di nuovo.
“Seguimi! Più tardi ti riporterò dai tuoi compagni, ma dobbiamo sbrigarci.” Maro aprì un altro portale e ci saltò dentro. Erik fissò diffidente il portale: come poteva fidarsi se un momento prima li aiutava e subito dopo gli attaccava? Come faceva a sapere che appena attraversato il portale non sarebbe bruciato nella lava, o mangiato dalle belve, o addirittura attaccato da lei? 
Dal portale uscì una mano che gli fece cenno di seguirla, così, rassegnato, gliela strinse e si tuffò all’interno. Non restava che sperare…
 

I Defender accostarono gli Stormers di fronte ad un lago a Yantos. Era ormai il tramonto e le prime stelle iniziarono a farsi sempre più luminose. Mel si guardò attorno: riusciva a sentire che la pietra era vicina, ma non vedeva altro che prati e acqua in lontananza.
“Sicuri che sia questo il posto?” chiese Rion perplesso.
“La pietra è qua vicino, ne sono sicura…” rispose Mel.
“Una volta si diceva che qua c’era una prigione di massima sicurezza creata dai maghi per i peggiori nemici di Rados, un posto terribile dove non esisteva una via di fuga, ma fu chiuso secoli fa…” disse Adam guardandosi attorno.
Mel chiuse gli occhi e si concentrò sull’ambiente circostante, quando di colpo la vide: era sott’acqua. Aprì gli occhi di scatto e pronunciò un incantesimo.
Il terreno iniziò a tremare e dal centro del lago ne emerse una struttura enorme.
“Wow…è stato facile!” esclamò Seth.
I quattro si incamminarono verso il ponte che li collegava all’imponente edificio.
 

Dal paesaggio verdazzurro che un attimo prima lo circondava, Erik si ritrovò davanti ad una grotta ai piedi di una montagna. A parte quest’ultima, attorno vi era solo natura morta. Osservò Maro entrare all’interno della grotta e, intuendo di doverla seguire, le corse dietro. Fecero il percorso in silenzio, con l’eco dei loro passi a fare da sottofondo. Tra le pareti scorrevano tantissime vene di uno strano materiale verde acceso che illuminavano la grotta. 
Dopo parecchi minuti Erik decise che c’erano troppe domante alle quali necessitavano una risposta.
“Si può sapere dove stiamo andando?”
“Verso il centro della grotta…lì si trova un materiale praticamente indistruttibile, così potrai costruire le pietre di imprigionamento e una pietra Vitus che possa essere lanciata più di una volta…”
“Senti ma perché non me l’hai semplicemente chiesto, invece di attaccare i miei amici e spingermi dall‘altra parte di Rados? E a proposito…dove siamo di preciso?” domandò Erik leggermente infastidito.
“…Non siamo a Rados-”
“COME NON SIAMO A RADOS?!? COSA SIGNIFICA CHE NON SIAMO A RADOS?!?” Erik era ormai in preda al panico. Com’era possibile non essere più a Rados!
“Questa è la Luna di Yan, altrimenti conosciuta come il luogo di prigionia del quinto male…ossia il quinto demone. Hai presente, no? Quello che avete fatto scappare!” disse con tono di superiorità.
“Ehi!!! È stato un incidente…aspetta un attimo! Vuol dire che i Maghi hanno nascosto un Demone sulla luna?!? M-ma avevi detto che era sorvegliata da persone fidate!!!” esclamò Erik incredulo.
“Infatti…benvenuto a casa mia!” disse allargando le braccia come per dargli il benvenuto in modo sarcastico.
“Oh…quindi è qui che sei nata?”
“CHE?!?” Maro si fermò di colpo guardandolo perplessa. “No! Io sono nata a Rados!”
“Ma hai detto che le pietre sono state nascoste secoli fa e tu non hai così tanti anni…almeno non credo,giusto?” Maro lo fissò con uno sguardo che diceva ‘e con questo cosa vorresti dire?’. Erik parve leggermente a disagio e corresse velocemente la sua precedente affermazione “C-cioè non dimostri cento, o centocinquanta o duecento anni!!” 
Maro scosse la testa con una leggera risata e riprese a camminare con Erik alle spalle al quanto sollevato. Non solo era riuscito a “rimediare” alla gaffe di prima, ma l’aveva perfino fatta ridere…certo…semprava più uno sbuffo che a una risata, e non era sicuro se stesse ridendo con lui o di lui, ma era già qualcosa!
“Comunque no: sono nata a Rados, ma sono stata portata qui quando ero piccolina assieme ad altri bambini per essere poi addestrati per diventare dei Protetti.” rispose Maro.
“Protetti?” chiese perplesso.
“Sono coloro che fanno la guardia alle Pietre Demone. Possono essere Guardiani o persone che vogliono lasciare Rados per avere uno scopo, oppure può anche essere tramandato da generazione a generazione. Nella mia famiglia erano tutti dei Protetti, dal primo all’ultimo!” disse con una nota allegra.
“E a tutti Protetti viene insegnata quella roba? I portali intendo…” chiese altrettanto allegramente. Se si poteva insegnare a fare una cosa del genere a comuni Radosiani, forse avrebbe potuto farsi insegnare quella tecnica…si sarebbe rilevata molto utile!
“…No…” questa volta aveva una voce monotona, priva di emozione.
“Oh…quindi ci sei nata con questa abilità, giusto?” disse un po’ deluso.
“…No…” e quest’altra volta era percettibile una nota malinconica nella sua voce. Anche se la vedeva di spalle era chiaro che stava guardando verso il basso. A quel punto Erik notò qualcosa di stano: se venivano reclutati continuamente nuovi Protetti, dov’erano tutti gli altri?
“Aspetta un secondo! Dove sono gli altri Protetti? Non vedo nessuno a parte noi d-” Erik andò a sbattere contro Maro, la quale si era fermata di colpo. Lei si girò di scatto e lo fulminò con lo sguardo, facendogli capire che forse non era il caso di continuare a fare domande.
“Dobbiamo muoverci! Non rimane più molto tempo!” esclamò severa.
Continuarono a camminare in silenzio per diversi minuti lungo il sentiero nella grotta. Le vene di energia si facevano sempre più luminose man mano che andassero avanti, ma Erik stava pensando ad altro: cosa mai sarà successo agli altri Protetti? Che siano rimasti feriti quando il Demone è fuggito? Ma in tal caso ci sarebbero segni di abitazioni, invece il posto sembrava disabitato da anni. Che sia stata proprio lei a eliminarli? La cosa non lo sorprenderebbe visto il suo comportamento, ma non avrebbe senso! Perché mai avrebbe dovuto distruggere i suoi compagni? Forse voleva avere il potere del demone tutto per sé e conquistare Rados con l‘aiuto degli altri quattro? Ma se così fosse, lui la starebbe aiutando a impadronirsene?!? E con questi pensieri Erik si ricordò una cosa.
“Ehi! Mi è appena venuto in mente che non hai risposto alla mia domanda:perché non mi hai chiesto di costruirti le pietre, invece di attaccarci e portarmi sulla Luna di Yan?”
“Perché non l’avresti mai fatto, o sbaglio?” Erik dovette per forza darle ragione:nessuno di loro si sarebbe fidato di lei, a dirla tutti anche adesso aveva i suoi dubbi. “E poi gli altri Defenders devono occuparsi delle altre pietre…” rispose con noncuranza. “…e poi così è più divertente!” disse guardandolo con impertinenza.
No…non potrà mai fidarsi completamente di lei… 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > Altro / Vai alla pagina dell'autore: Kersy