Film > Ralph Spaccatutto
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Autore: Malanova    31/08/2014    1 recensioni
Sequel di 1982. E' passato un pò di tempo da quando Ralph e Felix hanno conosciuto Vanellope e Calhoun. Ora i due fanno una vita felice: Ralph è ben voluto dai Belpostiani ed è l'amico inseparabile della piccola presidentessa di Sugar Rush mentre Felix convolerà presto a nozze con la sua "Dinamite Pura". Ma l'apertura di un nuovo portale capulterà i nostri amici in una avventura che li porterà fuori dalla lora amata Arcade e una nuova minaccia sarà in agguato. Vi auguro una buona lettura.
Genere: Avventura, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Re Candito/Turbo, Un po' tutti
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Celeste si voltò lentamente fino a che non vide, a pochi metri di distanza da lei, l’essere che Koudelka aveva chiamato Slenderman. Esso era altissimo, sui tre metri, magro, con delle braccia lunghissime, vestito con un completo nero da ufficio dalla camicia bianca e una vistosa cravatta rossa. Il viso pallidissimo era privo di ogni tratto eppure la principessa aveva la spiacevole sensazione che la stesse scrutando attentamente, come un bambino davanti alla vetrina di una pasticceria. “L’uomo” fece un passo in avanti, piegando leggermente la testa da un lato. Koudelka si mise a scuotere la testa e dondolando il corpo si mise a balbettare frasi sconnesse, che la principessa non capì. La strinse fra le sue braccia e le scostò le ciocche dal viso sudato mormorando “Calmati … Va tutto bene, Koudelka …”. La medium si immobilizzò, ansimando, serrò forte gli occhi mentre la bocca si schiuse in una smorfia di dolore. Poi, d’improvviso, si rilassò, riaprì gli occhi e li posò su quelli purpurei della cerulea “Perché … non riesco ad entrare nella tua testa …?”. Celeste la fissò, nervosa “Ma cosa dici?”. Lo Slenderman fece un altro passo e la cerulea borbottò “Quel tizio non mi piace … E’ meglio se ce ne andiamo …”. La prese per un braccio e cercò di farla alzare ma la ragazza, oltre a rimanere al suo posto, ripeté “Perché … non riesco … ad entrare … nella tua testa …” “Smettila con queste stronzate e tirati su!” ringhiò l’altra “Dobbiamo andarcene di qui … Ora!”. Ma Koudelka piegò leggermente la testa, come se non capisse. L’uomo era ormai vicinissimo e la cerulea sentì una forte pressione alle tempie, che si tramutò presto in dolore. Si prese la testa fra le mani e serrò gli occhi. Era come se migliaia di aghi le si infilassero nel cervello. Gemette e iniziò a lacrimare. Koudelka si mise seduta sulle ginocchia e rimase a guardarla con aria mite. Intanto che lei iniziò a sua volta a dondolarsi; Slenderman la raggiunse e tese una mano verso la chioma cerulea, infilò le dita fra le ciocche e le accarezzò la testa, emettendo dei suoni simili a fusa. Poi la prese da sotto il mento e le sollevò il viso, in modo da farle vedere la moltitudine di tentacoli che gli fuoriuscirono dalla schiena. Lei riuscì ad aprire leggermente gli occhi, dove scivolò qualche lacrima, mentre la faccia lattea dell’essere si chinò di più. Dei tentacoli viscidi e neri come l’inchiostro fuoriuscirono dalla schiena esile. Celeste cercò di voltare la testa ma lui glielo impediva. “Koudelka … Ti prego, aiutami …” mugolò la principessa, piangendo “Koudelka …”. La ragazza scosse la testa e tentò di alzarsi ma Slenderman si voltò di scatto verso di lei e fece un ruggito. La medium si afferrò di nuovo la testa e gemette “No … non muoverti … da li …”. Allora la principessa capì. Lui aveva invaso la mente della giovane, come stava facendo con lei, e l’obbligava a eseguire i suoi voleri. La principessa gemette ancora e cercò a tentoni la sua pistola, che doveva esserle caduta di mano quando si era sentita male. Il viso del mostro era ormai vicinissimo al suo … in quel momento trovò l’arma con la punta delle dita, l’afferrò dal calcio e sparò un colpo. Slenderman arretrò un po’ all’indietro e si mise una mano sul petto. Scrollò la grossa pallottola dalla giacca e ringhiò sommessamente. Dove si doveva trovare la bocca si aprì uno squarcio pieno di denti aguzzi e una lingua, simile ai tentacoli che aveva alla schiena, saettò contro di lei e l’avvolse il collo. La principessa pensò che fosse arrivata la sua fine quando il mostro retrasse la lingua e ruggì, prendendosi la testa fra le mani e scattando all’indietro. Celeste arretrò a sua volta e si girò verso Koudelka, che aveva l’indice e il medio pigiati su una tempia e diceva “Allontanati dalla donna … ora!”. I tentacoli di Slenderman si contorsero tra loro ed l’essere si inginocchiò a terra, ululando. La medium allora disse alla cerulea “Grazie allo sparo; sei riuscita a distrarlo e io mi sono liberata dal suo giogo mentale … Ma ora andiamocene via da qui … Il mio controllo mentale non è forte come il suo e non riuscirò a trattenerlo ancora per molto …”. Ella si tirò su da terra e si affrettò a raggiungerla. Poi, insieme, si misero a correre nel folto della foresta.

Calhoun e Alice si trovarono davanti ad un vecchio frate incartapecorito dalla tunica lisa e sporca, dal colore violaceo. La pelle era così tirata sul viso e sul corpo che metteva in bella mostra le ossa, accentuando la sua magrezza, ed aveva la tonalità del cuoio. Lui, nel vedere le armi da fuoco puntate contro, fece scattare le braccia verso l’alto in segno di resa, ma poi le tirò giù dicendo fra sé “Maledizione … Continuo a dimenticarmi che le armi non possono farmi nulla …” e fece un sorrisetto mesto. Poi posò lo sguardo sulla ragazza ed esclamò “Oh! Alice Liddell …” “Bacon!” esclamò a sua volta l’altra, stupita, deponendo il macina-pepe “Che diavolo ci fai qui? Credevo che non uscivi mai dal monastero …” “Lo conosci?” domandò la bionda mettendo giù a sua volta il fucile. La mora annuì e disse “E’ uno dei personaggi del gioco di Koudelka …” “Sono il più grande mago del tredicesimo secolo, autore del manoscritto degli esuli e miglior esperto dell’arte dell’immortalità …”. Fece un goffo inchino e finì la sua presentazione “Roger Bacon; detto anche il Dottor Mirabilis qui per servirla madame”. Si rimise di nuovo in posizione eretta ed ridacchiò “Non credevo che durante la mia passeggiata sotto il chiaro di luna avrei incontrato delle giovani così carine … Ih, ih, ih!”. Si avvicino a Calhoun e iniziò a gironzolarle attorno, facendo ogni tanto un verso di apprezzamento, poi le disse con confidenza “Ti andrebbe di far compagnia ad un vecchietto di seicento anni?”. Alla donna non le piacquero quelle attenzioni quindi lo prese per il cappuccio e lo fece ritornare al suo posto dicendo “Non abbiamo tempo per queste cretinate e rispondi alla sua domanda!”. L’uomo fece il broncio e domandò “E’ questo il modo di trattare un grande mago come me?” “Finiscila di lagnarti Bacon e dicci come mai ti trovi fuori dal monastero di Nemeton …” disse Alice tagliando corto. Il frate le dette uno sguardo di sufficienza e disse “Ma noi ci troviamo all’interno del monastero e, allo stesso tempo, siamo in tutt’altro luogo … Ah, ah,ah!”. Si chinò come se dovesse raccogliere qualcosa da terra e tese le braccia in modo teatrale “L’invasore ha carpito i segreti dei libri di magia più potenti che il Computer possedeva … Ah, ah, ah … ed li ha usati per mettere a soqquadro la realtà che conosciamo … Se prima c’erano migliaia di porte che conducevano a migliaia di mondi; ora c’e una sola porta che conduce ad un unico mondo … Eh, eh, eh … tutto è confuso e caotico; irriconoscibile ma pur sempre familiare …”. Calhoun fece una smorfia e soffiò “Impossibile … Nessuno, a parte i giocatori, può fare una cosa del genere …” “Eppure lui c’e riuscito ed hai intorno a te le prove!” sbottò l’uomo infastidito. Si tirò su e indicò una delle grosse finestre che erano sparse nel corridoio “Se non mi credete; andate ad affacciarvi alla finestra e ditemi che cosa vedete …”. Le due fecero quello che il vecchio aveva detto. Videro un fiume dalle acque cristalline sgorgare in mezzo ad un verdeggiante prato dall’erba alta, con dei funghi e tessere del domino. Alice indietreggiò e sussurrò “Quella è la Valle Di Lacrime, uno dei posti del mio gioco!”. Bacon ridacchiò soddisfatto. Allora la soldatessa prese parola, folgorata da un pensiero “Alice! Se ora esiste solo un unico gioco; vuol dire che gli altri si trovano qui! Forse sono in un’altra zona, per questo non li abbiamo ancora visti …”. Prese la lumachina e disse “Prova a mandare un messaggio con questa come ha fatto Loki e diciamogli quello che abbiamo scoperto …”. In quel momento le finestre adiacenti si frantumarono ed entrarono all’interno dell’edificio dei esseri antropomorfi dalle fattezze di un volatile che tenevano tra le zampe-mani delle lunghe alabarde acuminate. Alice tirò di nuovo fuori il macina-pepe e ringhiò “Angeli! Sono dappertutto!” “Io me la squaglio” disse Bacon indietreggiando ma Calhoun lo trattenne per il cappuccio e sibilò “Non così in fretta Merlino …” “Ma io sono solo un uomo vecchio e con un po’ di demenza senile …” iniziò a lamentarsi lui ma la donna gli mise in mano la sua pistola e gridò “Ora sei un vecchio con demenza senile armato quindi … SPARA!!!!”.

Felix sbatté le palpebre un paio di volte, confuso, poi si tirò su a sedersi e mormorò “Mmh … Che cosa è successo?” “Hai avuto una specie di esaurimento nervoso” borbottò Ralph in risposta, poi tornò ad osservare la chiocciola. Mentre il suo amico giaceva svenuto a terra; lui si era seduto sul bordo dell’isola, facendo ondeggiare i grossi piedi, e tentando di far parlare di nuovo l’animaletto. Ma era stato tutto inutile. Esso si era limitato a guardarlo con aria flemma ed a ricoprirgli di bava il palmo della mano. Lui si chinò di più sulla creatura e disse “Andiamo chiocciolina … non vuoi parlare con lo zio Ralph?” “Smettila di parlare con quella cosa; sembri un cerebroleso” borbottò l’Aggiusta Tutto, guardando la lumaca con ribrezzo “Buttala dentro ad un pezzo di terra ed andiamocene via da qui …” “Ma prima ha parlato con la voce di quel ragazzino albino …” ribatté l’altro “Se scopro come funziona; potremo usarla per contattarci con …” “Le lumache non parlano!” urlò Felix interrompendolo “Invece questa lo ha fatto!” replicò Ralph. La porse verso il collega, che fece un salto all’indietro, e disse “Lo so che detto così ti può sembrare assurdo; ma è la verità … Dobbiamo solo trovare il modo per …” “Stai dicendo solo un mucchio di stupidaggini!”. L’energumeno fece un verso esasperato. In quel momento, sui isolotti che si trovavano sopra le loro teste, si sentirono una serie di voci ed urla di battaglia. I due alzarono lo sguardo e videro dei NCP che si stavano scontrando tra di loro. Erano in quattro: un giovane dai capelli biondi pettinati all’indietro vestito con una pesante tuta da aviatore rossa, un’araba bella e procace vestita di viola a bordo di un tappeto volante che manipolava fuoco, un samurai armato di una affilatissima katana ed un tipo strambo avvolto dalle bende dalla testa ai piedi che teneva nelle mani due grossi pugnali. Felix e Ralph rimasero a guardarli per un po’, poi L’Aggiusta Tutto disse “Proviamo a parlare con loro …” “Non lo so … E’ meglio lasciarli perdere …” provò a dire l’altro ma non ebbe il tempo di finire la frase che i guerrieri si accorsero della loro presenza. Smisero di combattere e si avvicinarono minacciosamente al duo. Quando li raggiunsero; Felix fece un sorrisetto imbarazzato, prendendosi il berretto tra le mani “Salve” borbottò “Io sono Felix Aggiusta Tutto e lui, invece, è il mio amico e collega Ralph Spacca Tutto …” “Ciao …” fece l’energumeno agitando la mano “Come va?”. I quattro NCP non smisero di avanzare. Allora l’Aggiusta Tutto disse, nervoso “E’ un bel posticino questo” “Felix …” “L’aria è buona …” “Felix …” “E c’e anche un bel panorama” “Felix!” lo chiamò per la terza volta Ralph. L’altro si voltò verso di lui e disse “Che c’e?!” “Non credo che gliene freghi molto di sapere chi siamo”. Infatti; i quattro scattarono verso di loro, urlando. Felix saltò in alto mentre Ralph iniziò a fare un incontro di box contro il biondino. Il samurai si posizionò alle sue spalle e stava per tirargli un fendente ma L’Aggiusta Tutto gli cadde pesantemente addosso, tramortendolo. Il collega gli fece un cenno di ringraziamento mentre tirò un pugno contro l’aviatore che lo spinse contro la mummia. Dal nulla apparvero dei bauli e dei badili ed una voce gridò “THE BATTLE BEGINESS!”. L’Aggiusta Tutto lanciò il martello d’oro e colpì la fronte del samurai mentre la donna aprì un baule e ne tirò fuori un bazooka ed iniziò a sparare missili ovunque. Ralph afferrò un barile e lo lanciò contro l’araba e le fece perdere l’arma. Lo Spacca Tutto ne stava per afferrarne un altro ma venne invaso da un raggio di luce e una pietra, simile ad un rubino, apparve davanti a lui. Ralph, dopo averne ammirato i riflessi, lo afferrò tra le dita. Il suo corpo fu invaso da una luce rossastra ed urlò “POWER CHANGE!”. Dopo che la luce si dissipò; l’uomo si accorse di essere cambiato: i capelli erano diventati più folti e lunghi ed erano spuntate due lunghe corna ricurve. Le braccia e le mani erano ricoperte di una pelliccia maculata ed aveva dei lunghi artigli sulle dita. I piedi si erano trasformati in zoccoli ed in più possedeva un paio d’ali da pipistrello e una lunga coda leonina. Felix lo guardò a bocca aperta mentre i guerrieri indietreggiarono, intimoriti. Ralph chiuse una mano a pugno ed urlò “Potenza sismica!” e calò il braccio sul terreno. L’isolotto prese a tremare violentemente ed gli avversari se la dettero a gambe. L’energumeno continuò a tirare pugni, tanto che si udì un inquietante rumore di crepature. Felix fece un balzo e planò sulla schiena dell’amico e gli disse “Ralph, datti una calmata! Se ne sono andati …”. L’amico si fermò, fiutò l’aria e mormorò “Sento odore di alberi”. Aprì le ali e spiccò il volo. Felix si aggrappò con forza alla criniera ed urlò con tutto il fiato che aveva.

Lenti e implacabili; i servitori di Anubi, alti ed antropomorfi, si avvicinarono al cavaliere di MEDIEVIL e la piccola pilota di SUGAR RUSH mostrando i denti aguzzi in un ghigno. La bambina, dopo averli guardati nervosamente, si rivolse allo scheletro vivente e borbottò “Ecco … Ci mancavano solo i cani mummificati provenienti dall’Egitto …”. Daniel roteò la spada e disse “Loro non ci avrebbero trovati se te ne fosti stata tranquilla ed in silenzio” “Ora vuoi dare la colpa a me?” ribatté Vanellope “Sei tu che ti sei imbambolato davanti a quei quattro fogli ingialliti e, se avessi provato a darmi un minimo di ascolto, adesso ci ritroveremo fuori da questa topaia!”. Lui allora disse “Si da il caso che sia stata tu, di tua spontanea volontà, ad entrare nel Computer quando i tuoi amici ti avevano detto di non farlo …” “L’ho fatto per aiutare una mia amica …” “E tu ne hai approfittato”. Andarono avanti così per un po’, tanto che i servitori di Anubi si immobilizzarono e li fissarono con aria stupita. Qualcuno si mise le zampe sulle orecchie e fece un guaito. Vanellope fece due passi in avanti e gridò “Sei identico a Candito! L’unica cosa che ti importa è di te stesso!” “Non è vero” ribatté l’altro raggiungendola “Io ho un sacco di amici sia nel mio gioco che fuori …” “Ma non farmi ridere … Quando hai sentito il messaggio non ti sei nemmeno scomposto …”. I due andarono avanti a litigare ed intanto si stavano dirigendo verso una porta che avevano visto prima. Gli sciacalli erano troppo intontiti dalle loro urla per badare alle loro azioni che si accorsero di essere stati giocati solo quando si richiusero la porta alle spalle. Il cavaliere e la bambina si misero a correre per allontanarsi più in fretta possibile dalla fabbrica “Guarda” gridò lei all’improvviso “Ce una foresta da quella parte”. Raggiunsero i primi alberi e Daniel borbottò “Meno male che ci siamo capiti subito: distrarre i servitori di Anubi con le nostre urla ed approfittarne per scappare …”. Vanellope lo fissò stupita e disse “Cosa?!? Io stavo dicendo sul serio …”.

Koudelka e Celeste stavano correndo per uno stretto sentiero tortuoso, pieno di radici e sassi. La medium sapeva che il suo potere psichico aveva finito il suo effetto contro il mostro e che non avrebbe indugiato ad inseguirle; così ogni tanto cambiavano direzione. La principessa si asciugò la fronte con il dorso della mano ed ansimò “Sei sicura che quello ci stia ancora alle calcagna?” “Fidati … Lui non lascia mai le sue prede quando le trova …”. Si guardò attorno e aggiunse “Dobbiamo trovare l’uscita segreta … Solo così lo semineremo”. Corsero ancora per un po’ finché Celeste inciampò, cadde a terra e disse “Koudelka … Non ce la faccio più …” “Resisti Celeste! Ora non possiamo fermarci”. Vedendo che non si rialzava; la prese per un braccio e tese una mano verso il viso. Poi la fece ondeggiare su e giù, come se stesse accarezzando una stoffa pregiata che nessuno poteva vedere. Celeste sentì il suo corpo essere invaso da un forte bruciore ma dopo qualche secondo si sentì piena di forze. Si alzò in piedi e guardò la medium sbigottita ma ella si limitò a sorriderle sorniona ed a mormorare “Sbrighiamoci … Lui potrebbe essere vicino”. Proseguirono ancora per un breve tratto, finché non sentirono dei fruscii provenire poco lontano da loro. Tirarono fuori le pistole. I fruscii divennero sempre più forti … Alice andò contro Celeste e la fece cadere. Poi arrivò Calhoun che fece una capriola con un fucile in braccio ed fece un urlo di battaglia. Bacon, invece, proseguì tranquillamente tenendo un bastone da pellegrino stretto in mano. Koudelka si parò davanti alla bionda e sibilò “Vuoi smetterla di fare tutto questo chiasso?!”. La soldatessa si azzittì, si alzò in piedi e borbottò “Credevo che voi foste quei pennuti bastardi che chiamate angeli. Ne abbiamo trovato uno stormo intero al monastero” “Al monastero?” ripeté la medium mentre la ragazza aiutava la principessa a rialzarsi e borbottando parole di scusa “Come al …” “Tamora!” gridò una voce dall’alto. Ralph, quando aveva intravisto il gruppo, stava planando dolcemente a terra, ritornò al suo aspetto normale ed aiutò l’Aggiusta Tutto a scendere dalla sua schiena. Infine si avvicinò a Koudelka, che gli fece un sorrisetto e mormorò “Ti preferisco così come sei adesso …”. Lui fece un sorriso da deficiente. Felix si fiondò verso la sua fidanzata e disse “Ero così preoccupato per te …”. Vide l’occhiataccia che gli lanciò la donna ed aggiunse in fretta “Anche se, ovviamente, non c’e n’era bisogno perché tu … Be … sai badare a te stessa e …”. Calhoun si inginocchiò su di lui e lo baciò teneramente sulle labbra. Poi gli accarezzò il viso e disse “Ero preoccupata anche io per te …”. I due si abbracciarono. In quel momento arrivarono Vanellope e Daniel e la bambina commentò “Dobbiamo per forza rimanere a guardarli mentre pomiciano?”. I due si separarono, rossi in faccia, poi la bionda riacquistò il controllo e disse “Ora vediamo di fare un quadro completo della situazione …” “Ma Lancaster e Loki non ci sono” notò la pilota di kart mentre la medium aggiunse “Ed in questa foresta dimora un mostro che ha la predizione per la carne umana …”. Si mise una mano sulla testa e mormorò “Sento che è vicino …”. Celeste si guardò intorno, nervosa, quando la lumachina dal guscio dai mille colori, uscì dal taschino della giacca dove l’aveva messa, strisciò fino alla manica e raggiunse il palmo teso della cerulea. La principessa chiamò l’attenzione di tutti e mise la chiocciola al centro del cerchio. Felix stava già impallidendo ma Calhoun gli afferrò la mano. Quel gesto sembrò tranquillizzarlo, abbastanza per non perdere i sensi un’altra volta quando la sentì dire “Ragazzi …”.

  
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