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Autore: disconnected    31/08/2014    3 recensioni
Kora era più concentrata sul foglio che aveva davanti. Ci aveva scribacchiato sopra delle frasi e poi le aveva cancellate con l’inchiostro nero della sua penna, facendo attenzione a non lasciare intravedere nulla di quello che aveva scritto.
Non volevo essere così.
_________
Potresti bruciarti, se giochi con il fuoco
Quelle parole rigiravano nella testa di Ashton e non trovavano pace. Ricominciò a guardare fuori dalla finestra e si perse ad osservare le persone che camminavano tranquille lungo la strada, ignare di quello che stava succedendo dentro di lui.
_________
Si era innamorato solo una volta, Isaac, e gli era bastato.
“Niente più cuori spezzati” era il suo motto.
_________
«Bene, Hayley, ti va di annoiarti con me?»
«Nemmeno nei tuoi sogni.» e così, silenziosa com’era arrivata, Hayley se ne andò.
Genere: Drammatico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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“Why won't you give me a chance
to show you every side of me
and how we're meant to be?
'Cause you're too scared to let me in.
Let this love begin.”

- Megan Nicole, Never Wanna Let You Go.
 
 
«Ashton, devi venire subito all’ospedale, sembra che Hayley si stia svegliando. Chiama Isaac.»
«Dieci minuti e siamo lì.»
Kora si rimise il telefono in tasca, aspettò l’arrivo di Ashton e notizie da Amber e Thomas. Entrambi, infatti, erano usciti a dirle che la sua amica si stava svegliando e poi erano rientrati, sottintendendo che, finché non sarebbe stata abbastanza stabile, sarebbe stato meglio non entrare.
Venti minuti più tardi non c’era ancora traccia di Ashton.
Quando, un’ora più tardi, fece il suo ingresso nella sala d’attesa dell’ospedale, Kora rimase sorpresa da due cose. La prima era che Isaac non c’era e la seconda era che Ashton non aveva un bell’aspetto: aveva gli occhi arrossati ed era evidentemente turbato.
«Scusa il ritardo.»
«Nessun problema. Amber e Thomas non sono ancora usciti, quindi noi non possiamo entrare.»
«Okay.»
Si sedette accanto a lei, tormentandosi le dita delle mani.
«Cosa c’è che non va? E perché Isaac non c’è?»
Ashton evitò il suo sguardo, nonostante sentisse gli occhi di lei puntati su di lui. Inspirò lentamente.
«Isaac.. Beh, ecco, lui.. Se n’è andato.»
«Cosa?»
«Sì, lui..» fece una pausa e poi cominciò a raccontarle tutto quello che era successo quella sera, dopo che l’aveva riaccompagnata all’ospedale.
«Dopo che ti ho riaccompagnata sono tornato a casa e ho trovato una lettera sul tavolo – tirò fuori dalla tasca dei jeans un foglio ripiegato su sé stesso varie volte – leggi.»
Kora lo prese in mano delicatamente, quasi spaventata che il solo contatto con la sua pelle l’avrebbe ridotto in polvere; cosa che, ovviamente, non era possibile. Dopo che lo ebbe aperto notò che c’erano alcuni punti in cui l’inchiostro era sbavato in una forma circolare. Come quando ci  cadono sopra gocce di pioggia, o lacrime.
Cominciò a leggere.
 
“Ehi Ashton,
probabilmente questo sarà l’ultimo bigliettino che ti lascerò in casa per un po’. Il che potrebbe renderti felice dato che non dovrò più infiltrarmi in casa tua di nascosto. Comunque, ora torno serio. Mi dispiace per tutto quello che è successo. Non alludo soltanto ad Hayley, parlo anche di te. Voglio dire, non sono stato un buon amico ultimamente, ho causato un sacco di problemi e… la faccio corta, okay? Me ne vado. Me ne vado perché sono stanco che tutti soffrano per colpa mia, sono stanco che le persone che amo siano costantemente impantanate nei problemi che creo.
Sei stato un amico fantastico, Ashton, un fratello. Spero che tu lo sappia. Hai fatto così tanto per me che dirti soltanto grazie non basta. Mi hai tirato fuori da un sacco di guai e sei sempre stato lì per me, sempre. Non c’è stato un giorno in 12 anni in cui tu non sia stato presente.
Sei sempre stato gentile e non mi hai (quasi) mai fatto alcun torto, per questo me ne vado. Spero che tu capisca. Non sai quanto mi costa scrivere queste parole e pensare che da ora non ti vedrò più.
Non pensavo che sarebbe stata così dura, ma lo dovevo fare. Ti ho lasciato una lettera perché non avrei mai sopportato il fatto di doverti dire addio a voce (e poi non mi avresti permesso di partire, non è vero?), ma fai finta che io sia lì e che ti stia abbracciando.
Come farò senza di te? Chi mi tirerà fuori dai guai? Ma, credimi, è meglio così.
Quando si sveglierà, chiedi a Hayley se ricorda quello che le ho detto: se se ne ricorda capirà a cosa alludo.
Oh, e un’altra cosa: quando ti deciderai a fare una mossa con Kora? (Okay, la smetto e mi faccio gli affari miei)
Credo di essermi dilungato abbastanza, non credi?
Io credo di sì, perché se continuo così può anche capitare che mi trovi qui a scrivere quando torni.
Comunque sia, l’unica cosa che ti auguro è di essere felice (veramente era più un ordine che un augurio, ma, sì, insomma, non si può imporre una cosa del genere).
Voglio chiudere questa lettera perché proprio non ce la faccio più.
Ricordati che tu sarai sempre il fratello che non ho avuto, sempre, non importa se non sono lì, se non ci vediamo tutti i giorni: tu sei mio fratello.
Non so se sarà una cosa definitiva, ma, nell’eventualità..
Addio, Ashton.”
 
Tutto quello che Kora riuscì a dire dopo aver letto fu ‘oh’. Si sentiva gli occhi lucidi, quindi guardò in alto per evitare di far cadere le lacrime. Ashton le prese il foglio dalle mani e se lo rimise in tasca.
Oh, e un’altra cosa: quando ti deciderai a fare una mossa con Kora?
«Ho fatto tardi perché sono andato a cercarlo. Ho provato ovunque e non l’ho trovato. Io.. Lui si mette facilmente in pericolo quando sta male e..» affondò la testa tra le mani e cominciò a singhiozzare.
«Prova a non pensarci» gli disse Kora avvolgendolo in un abbraccio, ma si sentì stupida non appena ebbe finito la frase.
«È mio fratello, non posso semplicemente non pensarci.»
«Lo so, scusa.»
«Ragazzi, ora potete entrare, ma mi raccomando, non stancatela troppo. Oh, entrate uno alla volta per favore» la voce felice di Amber si intromise tra loro, e ancor prima di aver pensato di alzarsi era già sulla porta della stanza di Hayley, seguita da Ashton.
Kora lo guardò.
«Dai, vai»
Gli sorrise e sparì dietro a una porta bianca.
 
Mentre Kora parlava con Hayley, Ashton rimase nel corridoio, camminando avanti e indietro, pensando a Isaac.
Era andato a cercarlo nel bosco e in città. Quando era andato a casa sua i suoi genitori gli avevano che era partito per la nuova scuola, nel West Virginia, e che era strano che lui non lo sapesse dato che lo stava programmando già da alcuni mesi ormai. Saputo della scuola provò allora a contattare la Spring Mills High School, ma la risposta fu ‘non ci sono nuovi studenti con quel nome’.
Non disse niente ai genitori di Isaac, perché prevedeva di ritrovarlo prima della fine dei nove mesi scolastici, anche se non sapeva come.
Il mondo gli crollò addosso quando si accorse che quella volta non era solo una semplice ‘sfuriata’ di una settimana e mezza, ma una decisione quasi definitiva.
Come faccio senza di lui?
Decise che sarebbe andato a cercarlo in qualunque posto fosse legato a lui, qualunque, che si trovasse nell’Utah o a New York o in qualsiasi altro luogo.
«Sì, ora ti chiamo Ashton.»
Sentì la voce di Kora uscire dalla porta aperta, le andò vicino e la oltrepassò, chiudendosi la porta alle spalle.
 
«Ashton!»
Hayley sorrideva, ma i suoi occhi tradivano una certa preoccupazione. Il ragazzo si avvicinò al letto e l’abbracciò.
«Ehi, Hayley, come stai?»
«Tutto bene, e tu?»
«Non c’è male.»
«Uhm, devo dirti una cosa riguardo a Isaac. – Ashton le fece segno di continuare – Prima di svegliarmi io riuscivo a sentire tutto intorno a me, soltanto che non riuscivo a muovere nemmeno un muscolo. Isaac è venuto a trovarmi e.. ha detto che per il nostro bene se ne sarebbe andato. Ashton, dimmi che non l’ha fatto davvero.»
Non gli disse che si erano scambiati un ‘ti amo’, che Isaac nemmeno aveva potuto sentire. Non gli disse delle loro dita intrecciate, non gli disse che probabilmente il motivo per cui era riuscita a svegliarsi non era l’amore che provava per i suoi genitori, e nemmeno quello che provava per Kora, ma quello che prova per Isaac. Non gli disse quelle cose perché erano sue, e le sembrava che dirle ad alta voce potesse rovinarle.
«Ecco cosa intendeva con “chiedi a Hayley se ricorda quello che le ho detto”.»
«Che cosa?»
Ashton le raccontò della lettera e di tutto quello che era successo nelle ultime ore. Lei rimase ad ascoltare, quasi pietrificata.
Quando il ragazzo ebbe finito disse: «Devo trovarlo»
Ma in realtà, quello che realmente pensava era: Oh, Isaac. Avevi troppa paura di lasciare che io ti amassi, paura di ferirmi, di ferirti. Ti troverò e ci daremo una possibilità, mostreremo l’uno le ferite dell’altra, ci guariremo e lasceremo che questo amore cominci.

 
Scusate L'ENORME ritardo, ma avevo perso, come dire, l'ispirazione.
Volevo scrivere qualcosa di decente e non mi riusciva. Non sono totalmente felice di questo capitolo, ma trovo che sia venuto abbastanza bene. Spero di fare meglio la prossima volta.

Comunque, grazie per aver letto e grazie per le eventuali recensioni.
Baci,
Giulia.
  
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