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Autore: Paolyn    22/09/2008    2 recensioni
Mio fratello era lì, appena mi vide spalancò gli occhi, era come me lo ricordavo, aveva sempre i suoi capelli bronzei e spettinati. Salve a tutte ragazze sono tornata con un fanfiction priva di senso ma...lo sapete! quando un'idea entra nelle nostre teste non ci abbandona più XD Spero che la troviate eccettabile!
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Legati da una sorte diversa



Dedico questa fanfiction alla mia migliore amica,
anche se lontana, è come me in ogni mio gesto...



Ero sdraiata nel salone accanto a Marcus che leggevo un libro in pace, quando Felix spalancò la porta urlando: "Aro vi invita nella stanza centrale…abbiamo ospiti"

“E’ tornato Edward?” chiesi balzando subito in piedi.

“Si, proprio lui”

Gettai il libro e presi la mano di Marcus.

“Emma vuoi davvero andare da quel buffone di Aro?”

“Ah ah…cartellino giallo! Ti ricordo che lui può leggere i tuoi pensieri”

“Allora visto che da te non è possibile, pensalo tu per me” gli diedi un leggero bacio sulle labbra. “Andiamo, Caius?”

“Si! Ci sono, ci sono!” ci incamminammo verso la stanza dove ci attendeva Aro proceduti da

Felix.

Appena arrivammo a destinazione il mio cuore saltò in gola…
Mio fratello era lì,
appena mi vide spalancò gli occhi, era come me lo
ricordavo, aveva sempre i suoi capelli bronzei e spettinati,
ma al posto degli occhi verdi di una volta,
oscillavano dei bellissimo occhi d’orati, liquidi,
somiglianti al topazio, così diversi dai miei…
era lontano, molto lontano.

Mi ricordai tutte le volte che andavamo nella nostra casa di campagna, amavamo quel luogo silenzioso, buttarci nell’erba bagnata dalla pioggia e ascoltare gli uccelli che volavano alti nel cielo, cercando qualcosa di tanto misterioso.
L’ultima fu all’età di 16 anni, perché dopo che nostro padre si ammalò di spagnola non potevamo andarci più.

“Emma cara, ci sei anche tu?” disse Aro

“Certo carissimo Aro, non potevo mancare”

“Emma…” sussurrò confuso. La ragazza umana che stringeva come per proteggerla da un bufera si irrigidì.

“Ciao Edward, è un piacere rivederti” tolsi il cappuccio della tunica nera, facendo cadere con un’onda delicata i capelli bronzei.

“Emma…ma tu…tu sei morta!” balbettò.

Marcus soffocò una risata.

“Beh signorino…fino a prova contraria anche tu sei morto”

Alice lo guardò curioso e altrettanto fece Bella.

“Edward! Sei sorpreso di ritrovare la tua sorellina?” Edward mi gettò uno sguardo confuso, voleva tante spiegazioni ma sapeva che quello non era il momento adatto.

Cominciarono le trattative con Aro, lo vedevo duro e coraggioso davanti alle sue follie.
Teneva stretta la sua lei e avrei voluto battergli le mani e dirgli che ero fiera di lui.
Era sempre rimasto lo stesso, iperprotettivo con ciò che amava di più al mondo.

Ricordo ancora quando un ragazzino mi spinse contro un muro facendomi sbattere forte la testa, lui mi venne incontro correndo come un eroe, vendicandomi dal bulletto. Avevo sempre provato grande stima e rispetto per lui, e notai con grande stupore che erano sopravvissuti nel tempo.

A spezzare i miei pensieri fu Aro, che chiese a Bella di dargli la mano.
Perché voleva sentire i suoi pensieri? Esitante l’umana si avvicinò.
Sentì Marcus accanto a me irrigidirsi vedendo l’espressione del vampiro.

“Davvero interessante!” impossibile! Non aveva sentito niente.

  
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