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Autore: NorahJ21    31/08/2014    0 recensioni
Chiuse gli occhi perché se avesse guardato quegli occhi, niente l'avrebbe fermata dal rimanere li.
"Non..non posso mi dispiace" dice lentamente, trattenendo il respiro quando la la mano di lui passa lentamente sul suo collo, facendola rabbrividire.
"Invece si che puoi. Possiamo entrambi"
"Francis non..."
"Dimmi quando vuoi che mi fermi".
E la prima cosa sensata che disse non appena entrata in quella stanza, fu quello che disse dopo.
"Mai"
Ispirata alla serie tv REIGN
Genere: Avventura, Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
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Cloe si siede pesantemente sulla sedia, buttando la borsa con i libri sul tavolo davanti a se, attirando qualche sguardo di persone all'interno della biblioteca, e facendo sobbalzare Rosie, già piegata sui libri e seduta accanto a Jenna, intenta a messaggiare velocemente.
“Muoviamoci, ho un appuntamento dal parrucchiere dopo” borbotta Cloe, aprendo il libro e posandovi le mani sopra, aspettando. Jenna alza gli occhi azzurri al cielo, aprendo il quaderno e scrivendo il titolo 'Storia' con un pennarello colorato in una perfetta grafia e sorridendo soddisfatta.
“Allora, questo Ferdinand..” “..Francis-la interrompe Rosie tranquillamente-Francis secondo di Francia” chiarisce, e Jenna sorride leggermente, sapendo l'ossessione di Rosie per la storia. Ossessione era un parolone. Lei viveva nella storia, e se potesse esprimere un desiderio, chiederebbe sicuramente di poter vivere in quegli anni.
Cloe alza un sopracciglio, sorvolando sul fatto che, Ferdinand, Francis o anche Leopold cosa importava! incrociando le braccia al petto e guardando la noiosissima compagna di corso che aveva di fronte “Se sai già la storia allora perchè non ce la racconti tu? Non ho voglia di leggere”. Cloe, a lei e Jenna, non era mai piaciuta. Oltre a sembrare di essere appena uscita da un catalogo di moda, e dal parrucchiere che sembrasse vivere costantemente attaccato a lei (I suoi capelli erano perfetti in ogni assurda occasione), Cloe era anche estremamente stupida e irritante.
Rosie sospira, poggiadosi tranquillamente allo schienale della sedia “Fracis secondo, soprannominato anche il 'Delfino' di Francia, era figlio di Henry duca d'Orlèans e di Caterina de Medici. Si sposò con Maria Stuarda, regina di Scozia dall'età di nove mesi. Non ebbero figli, in quanto Francis morì un anno dopo la celebrazione delle nozze, anche se lasciò un figlio illegittimo, avuto da una delle tante donne con cui se la spazzava. Francis era considerato un bellissimo ragazzo, e aveva tante amanti, anche se la sua prediletta era la dama di compagnia di Maria. Comunque, dopo la morte di Francis il 5 dicembre del 1560 per un infezione alle vie respiratorie e e ad un ascesso celebrale, Maria tornò in Scozia, dove si risposò, mentre la Francia passò al fratello Carlo iX”. Cloe si sedette meglio sulla sedia, spostandosi una ciocca di capelli biondi dal viso e fissandola attentamente “E come lo descrivevano fisicamente Francis?”.
Rosie sbattè le palpebre, stupita dalla domanda. Ma cosa le importava? “oh, bhè, si vocifera fosse biondo, riccio, con due occhi azzurri, ereditati dalla madre Caterina e.. bhè che fosse davvero molto bello” arrossisce senza un motivo particolare, tossicchiando “bhè, almeno così si dice..”.
Cloe sorride leggermente “bhè, questa lezione è stata illuminante, ma ho da fare. A domani” e prima che possano dire e fare qualcosa, Cloe era scomparsa.


“Io mi chiedo, con tutti I mentecatti che c'erano nella nostra classe, proprio lei dovevano darci come compagna?” sbotta Jenna, infilandosi in bocca una cucchiaiata di gelato al cioccolato.
Rosie alza le spalle, sconfitta “la Roosvelt ce l'ha ancora con me per la correzione che le ho fatto alla scorsa lezione. Ho solo corretto la sua versione! Insomma, lo sapevano tutti che poi Maria Stuart fu decapitata!”. Jenna alza gli occhi al cielo, pulendosi la bocca con un fazzolettino e guardandola “Bhè, ci è capitata la più stupida. E come dovremmo farla questa ricerca? Non sappiamo come vivessero all'epoca, e scrivere una storia su di loro non sarà semplice. Certo, tu sei la nostra scrittrice per eccellenza, ma senza ispirazione..”. Rosie sorrise leggermente “troveremo qualcosa, vedrai”.


La prima cosa che Rosie sentì, fu un dolore lancinante al collo e alla schiena. Un movimento alla sua destra la fece sobbalzare, ma ogni tentativo di muoversi fu inutile. Aveva braccia e gambe bloccate da delle catene, e più si muoveva, più queste le graffiavano la pelle, facendole male.
Si guardò intorno, trovando soltando il buio. Faceva freddo, e la sola cosa ch indossava era la camicetta azzurra che aveva messo quella mattina, e I jeans corti.
Dove diavolo era?
Appoggiò nuovamente la testa alla parete, mordendosi il labbro. Era incatenata chissà dove e da quanto tempo. Cosa era successo? Era andata a casa e poi si era infilata a dormire.
Il rumore di una serratura le fece aprire gli occhi di scatto, e si guardò intorno, scorgendouno una luce, prima ridotta ad uno spiffero, poi aperta del tutto. Dalla porta, qualcuno la stava osservando, e si rannicchiò su se stessa, mugulando di dolore per le catene.
La persona si fece avanti, camminando verso di lei e guardandola dall'alto
“finalmente ti sei svegliata prigioniera. Sono tre giorni che dormi. Ora andiamo dal re, che dici?”
“Dove sono?” la sua voce uscì più un sussurro, e tossi immediatamente. Aveva sete e fame.
Rosie si costrinse a guardare l'uomo, alto burbero, e con una grossa armatura addosso.
Ma dove cavolo era finita?
“Forza alzati”.
Le gambe le cedettero immediatamente, e la guardia la prese per le spalle, trascinandola per una rampa di scale in cemento,che le sembrava infinita. Poi si ritrovò fuori, alla luce di una splendida giornata di sole, e gli occhi iniziarono a bruciarle come non mai e iniziò a piangere.
“Dove sono?” ripetè singhiozzando, ottenendo solo il silenzio e un grugnito.
Davanti a lei, un grande portone si aprì, e almeno una quindicina di paia d'occhi si girarono a guardarla.
Quella era una corona?
“Signore, la ragazza si è finalmente svegliata, sire, quella mancante, signore”
Rosie strinse gli occhi, cercando di mettere a fuoco quello che aveva intorno.
“Bene, guardia, portala davanti a me”.
Mugnugnò dolorante, mentre veniva malamente gettata a terra.
“che gentiluomo” borbotta, stanca.
“Donna, chi siete?” alza la testa di scatto, portandola su un uomo piccolo,grassottello e la testa priva di capelli. “chi siete voi”.
Non appena pronuncia quelle parole, si solleva un chiacchiericcio, messo a tacere dalla mano dello stesso uomo, alzata.
“Sono rè Enrico di Francia. E voi mi state mancando di rispetto”.
Se si fosse potuta vedere allo specchio, si sarebbe sicuramente vista sbiancare.
Rè Enrico. Di Francia. Era nel quindicesimo secolo.
Iniziò a singhiozzare
“ditemi chi siete, donna, non sarò paziente ancora a lungo”
“S-sono Rosie..Rosie Price di Londra..”.
La donna affianco all'uomo spalanca la bocca “Inglesi! Degli Inglesi si sono infiltrati in questo castello”
“No! Io non l'ho fatto, non so cosa ci faccio qui! io...io provengo da un'altra epoca! Io provengo dal dodicesimo secolo!”
Una sonora risata rieccheggia nella stanza. Il rè la osserva sprezzante “è la stessa cosa che hanno detto le tue..compari, quando le abbiamo interrogate. Cosa siete, streghe? Che cosa sono quegli abiti?”
Strega? Non so mischiare un mazzo di carte, non sono una strega! E questi sono I vestiti che usiamo nella mia epoca!”.
“Vuoi quindi dirci che tu provieni dal futuro?”.
Questa volta non era stato il rè Enrico a parlare, e nemmeno la regina Caterina.
Quando si volta verso il legittimo proprietario della voce, deglutisce.
Capelli biondi, ricci, occhi azzurri come lei, e bellezza quasi divina.
Francis di Francia.



 

Ciao ragazzi! Allora, ho avuto l'ispirazione per questa storia, che spero vi piaccia. E' ispirata ai personaggi di Reign, Francesco e Maria di Francia e Scozia! 
Spero vi possa piacere, commentate! :)

 

 

   
 
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