Tratta da una
fan art trovata su Photobucket.com
P a n d
a
Perché anche
Shikamaru Nara qualche volta
passa le notti in
Bianco.
Shikamaru Nara si
rigirò nel letto a due piazze, portandosi il piumone foderato di viola fin sopra
le orecchie, lasciando che il suo codino disordino saltasse fuori come un
cespuglio nell’oscurità.
Stiracchiò le dita
dei piedi leggermente ghiacciate e si avvicinò a sua moglie che dormiva
beatamente accanto a
lui, dandogli le spalle.
Shikamaru le abbracciò la vita da
dietro, attirandola sé e avvertendo un nuovo calore invaderlo per tutto il
corpo, mentre Ino mugugnava nel sonno e sospirava, sentendo anche lei seppur
inconsciamente quel calduccio familiare.
Nara adorava le notti d’inverno
quando tutto ero freddo e ghiacciato mentre la propria casa e in special modo il
suo letto erano sempre prontamente riscaldati; amava quella sensazione, amava il
freddo, ma amava ancora di più il calore che gli trasmetteva il corpo di sua
moglie quando dormiva.. ma anche quando era sveglia!
Improvvisamente sentì le coperte
che venivano tirate dietro di lui e un leggero rumore di sottofondo cominciò pia piano a invadergli il
cervello con insistenza, portandolo ad aprire con fatica gli occhi e sbuffare
sonoramente; lasciò con calma la prese ferrea che aveva fatto su Ino e con molta
fatica si girò dalla sua parte di letto trovando due occhi neri come i suoi e
acquosi che lo guardavano con tenerezza.
Un bambino di quattro anni lo
guardava supplicante e quasi prossimo alle lacrime, avvolto in un pigiamino
verde con un cervo stampato sulla maglia; i suoi capelli più lunghi del normale
erano tirati su in un codino uguale al padre e tra le mani stringeva un enorme
peluche di panda al quale stava ciucciando con determinazioni un
orecchio.
Shikamaru lo guardò perplesso,
inarcando un sopracciglio.
“Cosa ci fai qui, Shin?” gli chiese
a voce bassa attento a non svegliare Ino.
Il bambino non rispose, si guardò
intorno smarrito mentre le sue guanciotte si coloravano di un tenue rosso e gli
occhi si facevano più luminosi e scintillanti alla luce
lunare.
“Shin, è successo qualcosa?” chiese
il jonin apprensivo mettendosi a sedere sulla sponda del letto e abbassandosi
sul bambino.
“Io.. io papà.. mi sono fatto la
pipì addosso..” riuscì a dire il piccolo Shin singhiozzando e stringendo ancora
di più al petto il suo panda.
Shikamaru lo guardò per alcuni
secondi, incapace sul da farsi per poi sciogliersi in un sorriso che volevo
essere scocciato, ma che era solo divertito. Si mise una mano sul viso,
massaggiandosi gli occhi stanchi quando percepì la manino fredda del figlio
afferrare la sua più grande appoggiata al ginocchio e guardarlo
speranzoso.
“Ti prego papà.. non dirlo alla
mamma.. si arrabbierà!”
L’uomo sorrise al ragazzino e
silenziosamente abbandonò il caldo letto per dirigersi verso la stanza di Shin
che gli trotterellava dietro a piedi nudi, guardando a non inciampare sul grosso
peluche che lo ingombrava.
Arrivato al letto incriminato,
Shikamaru osservò la chiazza bagnata al centro del materasso e vide il piccolo
bambino guardare in ogni dove per il forte imbarazzo.
“Le dovremo cambiare, almeno la
mamma non si accorgerà di nulla..” disse calmo cominciando a togliere il
lenzuolo dagli angoli.
Shin lo guardava con gratitudine
per il fatto che non si fosse arrabbiato e con decisione posò con cura il suo
amico panda sul pavimento e con gesti impacciati cercò di togliere il lenzuolo
all’angolo opposto a Shikamaru.
“Hai fatto un brutto sogno, Shin?”
chiese l’uomo sorridendo al bambino che cercava di aiutarlo per i sensi di
colpa.
“Era da un po’ che non facevi la
pipì a letto..” constatò il jonin prendendo le lenzuola e portandole nel cesto
dei panni sporchi.
Shin lo guardava con timore,
torturandosi le manine e osservando il tappeto della camera che improvvisamente
era diventato interessantissimo; Shikamaru si inginocchiò davanti a lui,
scrutandolo da vicino e invitandolo a parlare con lo
sguardo.
“Ho fatto un brutto sogno.. c’era..
c’era un uomo cattivo che.. che voleva fare male a me.. e alla mamma.. ma tu non
c’eri a casa papà, e io.. io avevo tanta, tanta paura.. e
allora..”
“Ma Shin nessuno mai ti farà del
male!” gli disse Shikamaru guardandolo con sguardo ironico e
divertito.
“Neanche alla mamma?” chiese il
bambino sfregandosi gli occhi con la manica del pigiama.
“Neanche a lei,
ometto!”
Il bambino sembrò rincuorato dallo
sguardo deciso del padre e con vigore annuì con la testa, tirando su forte col
naso.
Nara rifece in fretta il letto del
figlio e lo aiutò a cambiarsi il pigiama con uno appena lavato e quando si
diresse verso la porta per chiuderla e spegnere la luce, Shin richiamò la sua
attenzione, riprendendo stretto a sé il panda.
“Posso dormire con te
papà?”
E Shikamaru, davanti a quel bambino
così piccolo, non sapeva proprio dir di no.
Quando Ino si svegliò la mattina e
trovò suo figlio che dormiva placidamente fra lei e suo marito, non potè fare a
meno di sorridere, non arrabbiandosi nemmeno quando trovò nella cesta dei panni
sporchi il lenzuolo bagnato del piccolo Shin.
In fondo, era letteralmente
innamorata dei suoi ometti di casa, ma forse era l’ora di dire a Shikamaru che
anche un scocciatura in più nella
loro vita, non sarebbe poi stata così male.
[854 parole]
A Kiu,
perché è la mia piccina e
la copia dei miei quattordici
anni.
Auguri.
A Rinoa,
perché è la più vecchia fra
tutte,
la nonna Mosca Bianca che tutti
vorrebbero avere.
Auguri, anche se in
anticipo.
Ai personaggi di Shikamaru e Ino,
perché oggi è il compleanno di
lui,
domani quello di
lei.
Dite quello che
volete,
ma io alle coincidenze credo
poco.
Note di una pazza
sclerata:
Oggi è ShikaIno’s Day. Di nuovo. E
io non volevo scrivere: mi hanno incastrata, le maledette!
Come noterete non è niente di che,
una shottina nano-minuscola che è venuta fuori vedendo una tenerissima fan art
di Shikamaru e Shikaku su Photobucket.
Se l’avete notata è quella dove
Shikamaru da piccolo si addormenta con un pupazzo panda mentre Shikaku gli narra
una storia.
Credo non ci sia altro se non dire
che le Spartane, qui siamo noi MB.
Chi deve capire
capisce.
Grazie.
E se volete lasciare un commento,
potete farlo, bello o brutto che sia. Nel primo caso sarei contenta, nel secondo
la mia autostima non ne risentirà dato che è già bassa di suo.
U.U
Lee
Naruto ©
Masashi Kishimoto
Il Pupazzo
Panda © di un Autore di Photobucket (non so quale, mi
spiace)
Shin e la
trama di “Panda” © Coco Lee