Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: atwood88    31/08/2014    0 recensioni
Appoggiai la mia mano sulla sua, come per rassicurarlo. James mi guardò e mi sorrise. In quel momento sentii una sensazione di sollievo dentro di me, come se mi fossi liberata di tutte le cose brutte che si insediavano nel profondo della mia anima. Sapevo di essere stata io la causa della sua tristezza nel ricordare una persona a lui cara che ormai non c’è più, ma sapevo anche di essere io la causa del sorriso che in quel momento padroneggiava il suo viso, un sorriso che poche persone al mondo sono capaci di eguagliare, e questo non poteva che farmi sentire completa
Genere: Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Universitario
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“Smettetela voi due. Ora” mia madre calmò le acque, anche se in quel momento avrei voluto davvero ficcare del bacon nel culo di mia sorella.
“Io esco, mamma”.                                                                   
“Dove vai?”.
“A fare una passeggiata” presi la mia borsa e uscii di corsa da quella stupida casa. Vivere li dentro mi faceva diventare matta ogni giorno di più.
Tornai al bar dove lavorava James, entrai e lo trovai dietro al bancone.
“Ehi forestiera, ancora qui?”
“Se non ti fa piacere la mia compagnia me ne vado!” dissi con un tono giocoso.
Rise.
“Come va?”.
“Come al solito.. Tu?”.
“Bene, solo un po’ stanco”.
“A chi lo dici.. Stamattina mia sorella mi ha svegliata buttandomi dell’acqua gelida sulla schiena”
“Uuh”.
“Già”.
Parlammo ancora per molto tempo. Ad ogni discorso che intraprendevamo lo trovavo sempre più interessante. Pensavo “Scarlett, vai piano, è fidanzato. Non vorrai fare di certo quello che è stato fatto a te, vero?”
Si, sono stata tradita, più di una volta. Brad, il mio ex fidanzato, mi ha tradito e io l’ho perdonato, ma poi ho scoperto di un suo secondo tradimento e ho chiuso la storia. “Il lupo perde il pelo, ma non il vizio!” mi ripeteva sempre mia nonna. Aveva altamente ragione.
 
James mi chiese di fare una passeggiata con lui dopo che ebbe finito il suo turno di lavoro. Io, naturalmente, accettai. James mi piaceva, so che era una cosa sbagliata perché era fidanzato, ma che ci potevo fare io? Decisi che ci sarei uscita volentieri, ma solo come amica. “Tra me e lui non c’è e non ci sarà mai niente” pensai. Ma poi, come voi già sapete, non fu affatto così.
 
“Allora…”.
“Allora…”.
“Tu e Donna da quanto… si, insomma…”.
“Da quanto tempo stiamo insieme?”.
“Esatto”.
“Tre mesi”.
“Oh”.
La nostra conversazione fu imbarazzante per i primi minuti. Quando parlavamo al bar c’era sempre il bancone che ci divideva. Io ero la cliente e lui era il barista, ed era tutto molto più facile. Può sembrare strano, ma è così.
 
“Oh, guarda lì, c’è il banchetto degli hot dogs!”.
“Io amo gli hot dogs”.
“A chi lo dici!”.
Ci avvicinammo al banchetto e James ordinò due hot dogs con ketchup e maionese. Da gentiluomo, pagò lui.
Ci conoscevamo solo da due giorni e forse non avrei dovuto azzardarmi a fargli quella domanda così presto, avrebbe benissimo potuto mandarmi affanculo, Ma io avevo un peso dentro di me, dovevo saperlo. Dovevo sapere perché quando mi disse che lui e Donna stavano insieme aveva quella faccia da cane bastonato.
“Forse posso sembrarti una ficcanaso se ti faccio questa domanda, ma perché quando ieri mi hai detto che tu e Donna state insieme avevi quell’espressione così triste?”.
“Beh, di solito non racconto i fatti miei alle persone che ho appena conosciuto, ma…” lo interruppi prima che potesse finire la frase, “Lo so, mi dispiace, non sei obbligato a rispondere. Anzi, non farlo. Sono una stupida, scusa, scusa, mi dispiace tanto. Scusa”.
James scoppiò a ridere e io lo guardai interrogativa. Avevo appena fatto una figura di merda colossale e lui invece che dirmi di non preoccuparmi mi ride in faccia?
“Perché ridi?” dissi abbozzando un sorrisetto e abbassando lo sguardo.
“Rido perché non mi hai lasciato finire la frase!”.
“SONO UNA VERA IDIOTA” pensai.
“Oh… come finiva la frase?”
“Stavo per dire che non racconto gli affari miei a persone quasi sconosciute, ma tu mi ispiri fiducia e so che non racconterai questa cosa a nessuno, anche perché non conosci nessuno a cui questa cosa potrebbe interessare”.
Sorrisi.
“E…”
“La verità è che io non amo Donna. Non l’ho mai amata e penso che non l’amerò mai. Anche perché, se devo essere sincero, non mi sta neanche tanto simpatica. Mi comanda a bacchetta come se fossi un suo schiavo. Il suo burattino, che può utilizzare a suo piacimento. È una ragazza superficiale e anche stupida. Non lo dico perché sono uno stronzo, ma non sa neanche dove si trovi l’Italia!”.
In quel momento mi venne da ridere, ma mi trattenni.
“Allora perché stai con lei?”.
“È qui che ti devo confessare il segreto più importante… il nostro è un fidanzamento combinato”.
“Che intendi?”.
“I miei genitori sono un po’ all’antica. Vogliono avere sempre tutto sotto controllo, anche la mia vita sentimentale. Per questo, tre mesi fa, hanno deciso che la ragazza perfetta per me era Donna. Io ho cercato di oppormi a queste stronzate del 1800, ma mio padre ha minacciato di diseredarmi. Da allora sto con una ragazza che non amo e non sopporto. Una storia alquanto complicata”.
“Già…”. Rimasi scioccata.
“So cosa stai pensando” affermò abbassando lo sguardo.
“Vale a dire?”.
“Stai pensando che ieri avresti fatto meglio a startene a casa tua invece che venire in quel bar. Almeno non avresti incontrato un pazzo che oggi ti ha offerto un hot dog”.
Risi d’istinto. Non stavo affatto pensando a quello, pensavo invece a come potessero essere così crudeli dei genitori per imporre al proprio figlio di stare con una ragazza che non ama, minacciandolo.
Cercai di cambiare discorso, per tirargli un po’ su il morale.
“Sai, domani è il mio compleanno”.
“Sul serio?” disse lui più entusiasmato di me.
“Già”.
“E… quanti anni fai? Se mi posso permettere”.
“Diciannove”.
“Wow, sei piccola!”
“Perché, tu quanti anni hai?”
“Venti”.
“Ehi, hai solo un anno in più di me!”. Gli tirai un leggero pugno sulla spalla ed entrambi ridemmo.
“In teoria due”.
“Come due? Perché?”.
“Perché il 2 luglio è il mio compleanno, e faccio ventun’anni”.
“Quindi il tuo compleanno è due giorni dopo il mio. Oh, che coincidenza!” dissi ironica, ma anche sorpresa.
James rise.
All’inizio mi sentii un po’ a disagio, ma poi le conversazioni diventarono sempre più interessanti e con loro anche James. Esattamente come ad un primo appuntamento, con la differenza che lui era fidanzato con un’altra ragazza. Mi sentivo brutta vicino a lui che era così affascinante e sexy.
Era un ragazzo molto intelligente. Quando lo vidi per la prima volta pensai cosa ci facesse un ragazzo così bello dietro ad un bancone a fare il barista. Quando cominciai a parlare con lui pensai cosa ci facesse un ragazzo bello e colto dietro al bancone a fare il barista.


Bene, questo è il terzo capitolo della mia storia, spero che vi stia piacendo. Gradirei molto se scriveste delle recensioni, per capire cosa ne pensate di questa storia. Questa volta l'ho fatto anche più lungo ahah. Buona lettura :)
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: atwood88