▼ Dear Diary ▲
March 17th, 2014
Caro Diario,
oggi non è affatto un bel giorno.
Appena sveglia, pensavo fosse una giornata come le altre, lavorativa e noiosa.
La solita routine: sveglia alle 06.15, lavoro e pausa pranzo.
Ecco, la pausa pranzo. Era andato tutto come al solito fino alla peggior pausa pranzo della mia vita.
Ero al bar davanti al mio ufficio, un insalata davanti e delle colleghe al mio stesso tavolo con cui scambiare qualche parola.
Il telefono in borsa squillò.
Era un messaggio di Nì, ma forse ora dovrei chiamarlo Niall.
«Devo parlarti. Alle otto al nostro posto» diceva il messaggio.
Mi agitai subito e pensai a cosa dovesse dirmi.
Tra le ipotesi c'erano (a) un nuovo tour, con conseguente allontanamento per qualche mese o (b) qualche pettegolezzo che voleva smentirmi personalmente.
Pensai ‘non è niente, magari vuole solo parlare.’
Già, magari.
Qualche minuto prima delle otto ero al nostro posto, un laghetto contornato da un prato ben tenuto, con un albero dove avevamo costruito una casetta a tredici anni.
Arrivai e lui era già lì, strano.
Mi dava la schiena ed era rivolto verso il lago con le mani nelle tasche. Calpestai qualche foglia secca e al rumore Niall si voltò verso di me.
Gli sorrisi, ma lui non ricambiò.
Mi avvicinai, ma lui fece un passo indietro.
Cercai di accarezzarlo, ma lui si scostò.
«Ho bisogno di spazio Madison, la mia carriera è al primo posto per ora e non posso permettermi distrazioni.»
Fissò il suo sguardo mare al mio.
E sai Diario, ho capito che non importa quanto sia brava a nuotare, nei suoi occhi c'annegherò sempre.
E' in quel momento, grazie a quello sguardo, che capii.
Capii che se a lui andava bene, allora va bene. Va bene perché tutto è un bene finche è felice, anche se non ne sono io la causa.
Non piansi, non gli urlai contro, non parlai neanche.
Voltai le spalle e me ne andai, con il cuore spezzato dalle stesse e uniche mani in grado di poterlo aggiustare.
Ho sempre pensato che il nostro fosse un amore speciale, di quelli che tutti sognano di vivere. Ma c'è un effetto collaterale che non avevo calcolato.
Dai sogni, ci si sveglia sempre.
March 21st, 2014
Caro Diario,
Sono quattro giorni oggi. 96 ore e chissà quanti baci senza lui.
Inutile dire che mi manca, come in inverno manca il sole ai fiori o qualsiasi merdata poetica del genere.
Fuori nevica, ho freddo e un maglione non mi basta.
Forse dovrei alzare il termostato, o forse il gelo ce l'ho dentro e l'unico rimedio sarebbe un abbraccio.
Magari forte.
Magari suo.