How
to bow
to the
evidence
~ Come arrendersi all’evidenza
«Io sono convinto che i questo caso ci siano circostanze attenuanti.» sbottò Asuma-sensei, deglutendo un boccone di carne.
«Sensei,
lei non ha capito: l’ha portato a fare shopping!» ribatté Chouji, con tono
sepolcrale, guardandosi intorno come per controllare che nessun orecchio
indiscreto stesse ad origliare.
Asuma
lo guardò sottecchi, sottraendogli da sotto il naso un altro pezzo di
carne.
«… sì,
sensei. Sappiamo entrambi che ci sono le sue cosiddette “circostanze
attenuanti”, ma deve capire che a volte queste non bastano per subire una simile
tortura!» continuò, fermo nelle sue ragioni.
L’uomo
sembrò pensarci qualche minuto, mentre beveva con avidità un bicchiere di tè,
per poi annuire accomodante. Doveva ammettere che dopotutto Chouji aveva
ragione.
Improvvisamente entrarono nel locale Sakura, Naruto e Sai, conversando allegramente. Localizzarono subito Chouji e Asuma e li raggiunsero, salutandoli con un cenno di mano.
«Salve
a tutti!» strepitò Naruto, facendosi spazio a sgomitate vicino a Chouji e
servendosi della carne senza tanti complimenti.
«Naruto!» gridò Sakura, sedendosi anch’ella e schiacciando Chouji contro il vetro della finestra che dava sulla strada. Un mugolio strozzato uscì dalla sua bocca.
«Sei
sempre il solito ingordo, razza di baka!» riprese la rosa, tirando un pugno
sulla testa del biondo, che stava trangugiando un boccone di carne dopo l’altro,
per la gioia delle tasche di Asuma-sensei.
Sai,
mantenendo un atteggiamento calmo e posato, si sedette accanto ad Asuma e
cominciò tranquillamente a conversare con lui.
«Di
chi stavate parlando?» chiese, ostentando un sorriso quasi completamente
sincero. Le sue emozioni stavano maturando in quei giorni.
«Di
chi? Ma di quei due, naturalmente.» rispose Asuma,
estraendo una sigaretta dal pacchetto ed
accendendola.
«Asuma-sensei!
È vietato fumare!» si destò subito Naruto, deglutendo a fatica un pezzo di carne
troppo grande.
«Su,
su, siate gentili e fateci finire il discorso.» si rivolse a Chouji. «Dici
quindi che a questo punto è palese, vero?»
«Ma è
naturale.» il ragazzo appoggiò sul tavolo i bastoncini, che tintinnarono
sonoramente. «Insomma… lo shopping è il segno.» asserì il giovane, digerendo
piuttosto rumorosamente.
«…
stai dicendo che sono andati a fare shopping? Insieme?!» Sakura smise di malmenare
Naruto e si concentrò su argomenti di cultura generale, esibendo tutto il suo
stupore.
«Esattamente.»
annuirono Asuma e Chouji contemporaneamente, bevendo il tè con
solennità.
Sakura
si lasciò andare in un gridolino eccitato, gettando le braccia intorno al collo
di Naruto, che non poteva che essere felice di una tale manifestazione di
affetto.
«Doveva
succedere. C’erano molti indizi. Io, poi, l’ho sempre saputo. Come sapevo anche
di essere un genio.» Chouji portò di nuovo il bicchiere di tè alla bocca e
bevve.
«Io
l’ho scoperto più tardi, ma era ovvio, dopotutto.» Asuma si unì alla
sapienza di Chouji con una perla di
saggezza.
«Cosa
era ovvio?» domandò Sai che, in quanto ultimo arrivato nel gruppo, era
all’oscuro di molti dettagli della relazione di quei
due.
Naruto
posò il piattino sul tavolo e rivolse un’occhiata stranita a Sai. «Non lo
sai?!» esclamò, come se ignorare
una tale evidenza fosse una cosa inconcepibile. «Insomma, lo sa mezza Konoha e
tu, nonostante abbia elogiato lei,
non te ne sei accorto? Sei proprio tocco, Sai.» aggiunse, strappando il tè dalle
mani di Chouji e servendosene
tranquillamente.
«Ah,
ma state parlando di I-» il moro non riuscì a terminare la frase: Asuma gli
aveva tappato la bocca con la mano nauseabonda di
nicotina.
«Quei due.»
sottolineò il sensei, correggendolo.
«… di
“quei due”?»
«Certo,
Sai.» sorrise Sakura. «Sono così carini insieme, non trovate? Una coppia
perfetta.» continuò, alzandosi da tavola, imitata poi da tutti gli
altri.
I
ragazzi risero sommessamente, mentre Asuma-sensei andava a pagare il pranzo che
non
aveva consumato.
Uscirono
dal locale l’uno affianco all’altro, continuando a discutere sullo stesso,
intrigante, argomento.
Veniva,
intanto, Kiba Inuzuka accompagnato dal fedele cane Akamaru per una sana
passeggiata digestiva. Visti gli amici chiacchierare così concitatamente, decise
di unirsi a loro.
«Salve,
gente! Di cosa state parlando?» chiese, tutto un sorriso, affiancando
Chouji.
«Di
loro.» ribatterono all’unisono i ragazzi
ed il sensei, sottovoce.
«Ah!
Intendete quei due?» si aggiunse una voce, mentre
una figura sbucava da dietro una staccionata
elegante.
Kurenai-sensei,
improvvisatasi giardiniere, stava bagnando i cespugli del suo piccolo cortile
davanti alla casa.
«Kurenai-chan!»
la salutò Asuma, sorridendo e facendole l’occhiolino. «Sì, parlavamo proprio di
quelli lì.» annuì, leggermente imbarazzato dalla presenza di
Kurenai e lui stesso, insieme, davanti ai ragazzi.
«Io
trovo siano l’emblema della giovinezza!»
«Lee,
sempre esagerato.»
«Su,
Neji. Non scalderebbero anche il tuo cuore freddo e
distaccato?»
Tre
ragazzi corsero verso di loro, chi con più esaltazione, chi con meno,
interessati al discorso.
«Vedo
che ci siamo tutti, eh?» ridacchiò Sakura, avvicinandosi a
Tenten.
«Già.
Quelli
lì sono un discorso decisamente ricco di argomenti, vero Neji?» concordò la
ragazza dai capelli color cioccolato, facendo l’occhiolino a Neji, che in
risposta voltò lo sguardo, arrossendo
impercettibilmente.
Il
gruppo scoppiò in una grassa risata tanto da non accorgersi che due figure si
stavano muovendo verso di loro. Una, quella in testa, trotterellava
allegramente, facendo dondolare una borsetta; la seconda, invece, arrancava
sotto il peso di pacchi e pacchetti che doveva
trasportare.
La
prima, una ragazza, saltellò davanti a Sakura e Tenten, che ancora ridevano, e
le salutò con un cenno della mano.
«Ciao
a tutti!» si aprì in un meraviglioso sorriso. «Siamo tornati! Shikamaru ed io
abbiamo fatto spese!»
«Vuoi
dire che tu hai fatto spese!» la corresse il
ragazzo, raggiungendola ed appoggiando i pacchi in terra. «Io ho solo
sfacchinato.»
«Oh,
non lamentarti, bradipo!» Ino gli fece un buffetto sulla guancia. I presenti si
scambiarono eloquenti occhiate.
«Comunque…
di chi stavate parlando?» si inserì la Yamanaka, curiosa.
«Stavamo
parlando di v-» Sai venne bloccato da una decina di mani sulla propria bocca,
che lo fecero cadere in terra, nascosto poi dai ragazzi.
«Noi?
Nessuno.» gridarono all’unisono, sorridendo nervosamente.
A/N
Buon
compleanno a Shikamaru, e domani ad Ino! **
Questa
fic è dedicata al loro compleanno, una cosetta leggera per farmi perdonare dalla
fic dell’anno scorso! XD Non so se ricordate! XDDD
Dedicata
alle mie Mosche Bianche preferiteH! ** E in particolar modo alla piccola Kiu, che, se il mio calendario non dice caSSate, domani compie gli anni! ** Che bello! Auguroni! **
Ora
vado a leggermi tutte le ShikaIno per il loro compleanno.
Hasta
la vista! (si scriverà così? Bah, viva l’inglese! XDDD)
Akami/AtegeV