Capitolo 1 - Sunshine
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Quella mattina mi svegliai presto, dovevo raggiungere la mia amica Alice per andare insieme in città. Noi abitavamo in periferia, in piccole villette stile vintage come il nostro guardaroba.
Tornando al racconto, mi alzai e mi feci una veloce doccia, non proprio veloce dato che rimasi circa venti minuti a pensare. Buffo come le persone riescano a pensare solo sotto la doccia. Misi un jeans chiaro e una maglia giallo pastello come le converse, dopodiché scesi in cucina e mangiai un cornetto al volo. Aprii la porta e vidi sulla soglia il giornale quotidiano che attirò la mia attenzione.
-Giovane donna trovata morta ai confini della foresta. Dio mio Sunshine! Aveva più o meno la mia età!-
Una piccola lacrima mi solcò il viso, vedere quella ragazza sbranata mi infastidì molto nonostante amassi l'horror e cose di questo tipo, quella era una questione assai diversa. Sunshine era una mia vecchia compagna di scuola, una ragazza gentile e per niente temeraria. Cosa ci faceva nella foresta? [...]
-Vi, cos'hai? oggi mi sembri distratta più del solito! Oh ti sei innamorata?-
Almeno questo è quello che riuscii a capire dato che Alice stava sgranocchiando patatine al formaggio, feci un piccolo sospiro e le risposi con tutta tranquillità.
-Io? innamorata? ahahahah ma dai! No, non sono innamorata zucchina... sto solo pensando a Sunshine, la ragazza che è stata trovata morta ieri sera! -
Abbassai lo sguardo e inclinai la testa, sospirai nuovamente pensando a come la vita possa essere "spezzata" in un sol attimo. Alice mi guardò solamente, non disse una parola vedendo il mio stato d'animo. Eravamo ferme alla fermata del bus da più di mezz'ora. Vincent, l'autista, non era mai stato un tipo puntuale, una volta fece aspettare alcuni ragazzi fuori la scuola per un'ora. Passarono altri dieci minuti e vidi l'autobus farsi strada tra alcune macchine, frenò all'improvviso, per poco non ci investiva, dopodiché salimmo sull'autobus che ci avrebbe portate in città.
-Vincent di nuovo in ritardo! - gli feci notare che effettivamente, era parecchio in ritardo!
-Si si piccola Vi scusa, ieri ho bevuto più del solito, dovevo pur smaltirla la sbornia!? -
Si vedeva e si sentiva che era assonnato. Era da poco stato lasciato dalla moglie, passava le sue giornate a capire cosa avesse di sbagliato, lui in realtà non aveva niente che non andasse, era un uomo gentile e affabile. No dimenticate l'ultima parola, gentile e generoso. La moglie lo lasciò per un dottore molto ricco, l'unica cosa che non andasse in Vincent era la povertà.
Giunte in città, facemmo un giro per i negozi. Da subito notai uno strano ragazzo, alto con i capelli neri con un fascino mozzafiato che ci pedinava, in quella cittadina non era molto strano che qualcuno ti pedinasse. Ma l'aria di quel giovane non mi piaceva affatto.