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Autore: John Spangler    01/09/2014    5 recensioni
Subito dopo aver trovato Nami e Nojiko, Bellemere prese una barca e, affrontando il mare in tempesta, riuscì ad arrivare alla sua isola natìa. Cosa sarebbe successo, però, se la tempesta l'avesse spinta fuori rotta, facendola arrivare fino ad una nave della Marina comandata da un certo Vice-Ammiraglio noto per i suoi pugni?
Genere: Avventura, Azione, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yuri, Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Lime, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'A Thousand Pieces'
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Capitolo 11: Arrivo ad Alabasta

 

Qualche tempo fa

 

- NON POSSO CREDERE CHE VOGLIATE FARE QUALCOSA DI COSI' STUPIDO!-

 

Nojiko digrignò i denti e serrò i pugni, guardando storto Ace e Nami.

 

- MA CHE AVETE NEL CERVELLO, SEGATURA?-

 

Al suo fianco, Rufy cercò di calmarla, ma ottenne solo di essere scostato in malo modo.

 

- PERCHE' VOLETE DIVENTARE DEI CRIMINALI?-

 

Nami guardò sua sorella, sconcertata. Certo, Nojiko non aveva un bel carattere, ma non si era mai infuriata in quel modo.- Ascolta, Nojiko, non è come può sembrare. Noi non vogliamo andare in giro a fare del male alla gente.-

 

- Già.- disse Ace- Vogliamo solo girare il mondo e fare un pò di baldoria. Vogliamo essere liberi. Non abbiamo intenzione di fare del male a qualcuno. Lo sa anche il nonno.-

 

Nojiko guardò suo fratello negli occhi.- Tutte scuse. I pirati sono feccia!-

 

Nami si avvicinò a Nojiko.- Ascolta, sorellona...- Non fece in tempo a finire la frase che venne colpita da uno schiaffo epocale.

 

- BASTA! TU NON SEI PIU' MIA SORELLA!- Nojiko si allontanò in tutta fretta dai suoi fratelli. All'improvviso si fermò, si girò e disse- UN GIORNO VERRO' AD ARRESTARVI!- Riprese a correre e sparì dalla vista.

 

Visibilmente imbarazzato, Rufy abbassò lo sguardo.- Scusatela, ragazzi. Lo sapete come è fatta.-

 

- Lo sappiamo, Rufy.- disse la rossa, massaggiandosi la guancia dolorante.

 

- Allora, siete...siete davvero convinti della vostra scelta?-

 

- Sì, lo siamo.- rispose Ace.- Tu, piuttosto, sei sicuro di voler essere un marine? La prossima volta che ci incontreremo saremo nemici.-

 

- Lo so, ma so anche che non avete cattive intenzioni. Io non voglio scontrarmi con voi. Voglio...- serrò un pugno e assunse un'aria determinata.- Voglio dare la caccia ai veri criminali e diventare un eroe come il nonno!-

 

Ace e Nami sorrisero. Naturalmente, tutti e quattro volevano bene al vecchio Garp, ma Rufy nutriva per lui un'autentica venerazione. Col passare del tempo, il ragazzo stava diventando sempre più simile al nonno, e non solo fisicamente. Avevano perfino lo stesso appetito!

 

Nami abbracciò i suoi fratelli, sorridendo e accarezzandogli la testa.- Qualunque cosa succeda, noi quattro saremo sempre fratelli.-

 

***

 

Oggi

 

Robin aprì gli occhi uno alla volta, emergendo lentamente dal sonno. Si guardò attorno per qualche secondo, come se non si ricordasse dove si trovava, poi si girò a sinistra e si trovò davanti il sorriso radioso di Nami.

 

- Buongiorno.- disse la rossa.

 

- Buongiorno.- rispose l'archeologa, sorridendo a sua volta.- Sei sveglia da molto?-

 

- Da qualche minuto. Ho passato il tempo osservandoti. Sembri proprio un angioletto quando dormi, sai? Avevi un'espressione così serena.-

 

Robin sorrise.- Beh, è merito tuo.-

 

Le due donne avevano passato insieme la maggior parte del tempo trascorso dalla partenza dall'isola di Drum. Oltre a fare l'amore fino allo sfinimento (Nami aveva perso il conto degli orgasmi che avevano avuto), avevano parlato un pò della loro vita, soprattutto Robin. Aveva tralasciato qualche dettaglio, ma aveva raccontato alla Gatta Rossa di Ohara e degli anni trascorsi a scappare dagli uomini del Governo Mondiale, e soprattutto da chi aveva finto di essere bendisposto nei suoi confronti per poi tentare di consegnarla alle autorità. Confidarsi con qualcuno aveva contribuito ad alleviare la sofferenza che Robin provava da tempo, e ora riusciva finalmente a sorridere e a dormire in pace.

 

Naturalmente, gli altri membri della ciurma si erano accorti della cosa. Sapevano dell'orientamento sessuale di Nami, quindi non si sorpresero più di tanto, ma continuavano comunque a guardare storto Robin, specialmente Ace. I tre marines, invece, non fecero una piega (fortunatamente, non avevano riconosciuto la ricercata), tranne Sanji, che, a detta di Nojiko, "passa ore intere chiuso a chiave in bagno, e ha sempre un sorriso idiota sulla faccia. Mi sto consumando la mano a furia di dargli schiaffi!".

 

Chopper aveva iniziato a familiarizzare con la ciurma. Nonostante la sua naturale timidezza, si stava integrando davvero bene, soprattutto con Ace (gli stava sempre attaccato, tanto che il Tifone Umanoide doveva scrollarselo di dosso), e aveva preso possesso dell'infermeria della nave (lamentandosi per la scarsità di medicinali). Purtroppo, sul suo volto c'era sempre un'espressione di tristezza, e più di una volta era scoppiato in lacrime, prontamente confortato da Ace. Quest'ultimo aveva detto al riguardo, "non mi sorprende, con quello che ha passato...dovremo fare del nostro meglio per farlo star bene".

 

Nami si avvicinò a Robin e la baciò, accarezzandole la guancia.- Credo che faremmo meglio ad alzarci.-

 

- Già.- annuì l'archeologa.- Tra l'altro, dovremmo essere quasi arrivati ad Alabasta.-

 

Il giorno prima, Robin aveva parlato a lungo al lumacofono con qualcuno di nome "Bentham", discutendo della situazione interna di Alabasta e del suo imminente arrivo. A quanto sembrava, era tutto tranquillo, a parte delle rivolte in alcune città dell'entroterra, represse all'istante da Crocodile in persona. Inoltre, avevano stabilito di incontrarsi in una città portuale chiamata "Nanohana".

 

Si alzarono e scesero dal letto, recuperando i rispettivi indumenti, sparsi per tutta la stanza.

 

- Sai, Robin, stavo pensando una cosa...-

 

- Che cosa?-

 

- Hai già deciso cosa fare una volta tolto di mezzo Crocodile?-

 

- Se ci riuscirò. Non è detto che vada tutto secondo i piani. Crocodile potrebbe anche vincere e ucciderci tutti.-

 

A quelle parole, un brivido percorse la schiena della Gatta Rossa. Quello era forse il lato meno piacevole di Robin: aveva la strana abitudine di dire cose terrificanti. Non sapeva se si trattasse di pessimismo cronico o di cinico realismo, fatto sta che la inquietava.

 

- Comunque...hai pensato a cosa farai...se tutto andrà bene?-

 

- Sinceramente no. Perchè?-

 

- Ti andrebbe di far parte della mia ciurma?-

 

Robin alzò un sopracciglio, sorpresa.- Far parte della tua ciurma?- Abbassò lo sguardo- Non saprei.-

 

La rossa si avvicinò all'archeologa e le mise una mano sulla spalla.- Non voglio costringerti. Voglio solo che ci pensi bene: non hai altri posti dove andare, e non credo che ad Alabasta ti accoglierebbero, visto il ruolo che hai avuto nei piani di Crocodile e che sei una ricercata. E poi, le tue conoscenze potrebbero esserci utili.-

 

Robin rimase in silenzio.

 

- E voglio anche vedere se fra noi due le cose andranno bene.-

 

L'archeologa alzò lo sguardo.- E i tuoi compagni? Non gli vado molto a genio, soprattutto a tuo fratello. Quando mi guarda ho l'impressione che non veda l'ora di uccidermi.-

 

- Non ti preoccupare, col tempo impareranno a conoscerti e capiranno che sei una persona stupenda. E comunque, se Ace avrà qualcosa da ridire, se la vedrà con il mio pugno!-

 

Robin guardò Nami negli occhi e sorrise.- E va bene, mi unirò alla tua ciurma.-

 

La Gatta Rossa sorrise e baciò l'archeologa, stringendola in un caldo abbraccio. Subito dopo, finirono di vestirsi e uscirono dalla stanza tenendosi per mano. Gli venne incontro Sanji, sorridendo come un idiota e con l'occhio a forma di cuore. In una mano aveva un vassoio con due bicchieri pieni di un qualche tipo di liquido.

 

- Buongiorno, mie care signore! Ho pensato di approfittare della cucina della vostra nave per prepararvi un delizioso drink a base di frutta fresca. Spero che gradirete.-

 

- Grazie, Sanji.- Nami prese un bicchiere e porse l'altro a Robin. Bevve il drink tutto d'un fiato.- E' ottimo! Non avrei mai pensato che un marine fosse bravo in cucina.-

 

Quelle parole mandarono Sanji in estasi.- E' perchè prima lavoravo come cuoco in un ristorante. Da quando sono entrato in Marina non ho più molto tempo per cucinare, ma ogni tanto riesco ancora a preparare qualcosa, come la colazione che vi sta aspettando adesso. Seguitemi!- Iniziò a trotterellare in una maniera che fece ridere Nami. Nojiko aveva ragione, pensò. E' davvero un cretino. Però in fondo è simpatico.

 

La colazione fu ancora più sorprendente, tanto da guadagnarsi il consenso unanime dei presenti. In particolare, Rufy continuava a chiedere il bis, pur avendo mangiato tanta di quella roba da saziare un gigante. Sanji non se ne curò minimamente, concentrando invece la sua attenzione sulle donne sedute a tavola, sotto lo sguardo minaccioso di Nojiko e Sabo.

 

Circa mezz'ora dopo, l'allegra comitiva giunse nelle acque di Alabasta.

 

- Eccoci arrivati. Ora dobbiamo soltanto attraccare.- disse Robin.

 

Ace diede un'occhiata alla costa. Apparentemente, non c'era un molo o qualcosa di simile. Solo decine di edifici in rovina e una nave enorme che sembrava essere stata conficcata nel terreno da una forza sconosciuta.

 

- Dove, di preciso? E poi, che posto è questo?-

 

- Questa è Nanohana, un tempo una fiorente città portuale e ora un cumulo di rovine. Tutta opera di Crocodile.- Volse lo sguardo in un punto imprecisato davanti a sè e puntò l'indice.- Attraccheremo lì. Bentham è già arrivato.-

 

Una volta che la Morte Nera e la nave della Marina ebbero calato l'ancora, i pirati e marines scesero e si trovarono davanti un uomo alto, con indosso una tunica marrone. Era pelato e aveva una lunga barba grigiastra. Robin gli si avvicinò e gli disse:

 

- Tutto ciò che sale...-

 

-...prima o poi deve scendere!- disse l'uomo, abbracciando poi Robin con entusiasmo e sollevandola da terra.- Mi sei mancata, cara!-

 

- Bentham...-

 

- Oh, scusa.- L'uomo mise giù l'archeologa. Quest'ultima si girò verso i suoi compagni e disse:

 

- Vi presento Bentham, noto anche come Mr. 2.-

 

Bentham sorrise.- Piacere di conoscervi, cari.- Si passò la mano destra sul volto barbuto, che in un istante cambiò aspetto: la barba sparì, sostituita da un mento glabro, e comparvero un pò di capelli, assieme a delle inquietanti tracce di trucco.

 

- Ma che...- disse Nami.

 

- Niente male, eh? Ho mangiato il Frutto Mimo Mimo, e posso assumere l'aspetto di chiunque tocco con le mie mani. State a vedere.- Sfiorò Robin con la mano sinistra e se la passò sul volto. Immediatamente, assunse l'aspetto dell'archeologa, con sommo stupore di tutti i presenti.

 

- Incredibile!- disse Rufy.

 

- Già, e non solo posso replicare il volto di una persona, ma anche la voce e tutto il resto del corpo.- Si alzò la tunica, regalando ai pirati e ai marines una visione del corpo nudo di Robin. Le donne rimasero a bocca aperta per lo stupore, mentre gli uomini iniziarono a sbavare e a grugnire come dei maiali (per questo, Sabo e Sanji si beccarono dei manrovesci da Kuina e Nojiko). Perfino Chopper rimase incantato.

 

- Ora basta, Bentham!- ruggì Robin, visibilmente irritata.

 

Bentham si abbassò la tunica e si passò la mano destra sul viso, tornando al suo aspetto originale.- Scusa, cara. Volevo solo scherzare un pò.-

 

- Non mi sembra il momento adatto per certe cose.-

 

- Hai ragione. Dobbiamo sbrigarci. Gli altri ci stanno aspettando nell'oasi di Yuba.-

 

- Come ci arriviamo?-

 

- Con l'hovercraft di alcune nostre vecchie conoscenze. Dei predoni del deserto che hanno poi fatto una brutta fine, poveretti.- Si asciugò una lacrima.- Mi viene quasi da piangere a pensarci.-

 

- Piangerai in un altro momento. Ora dobbiamo darci una mossa!-

 

Saliti sull'hovercraft, i nostri eroi ebbero modo di apprezzare due particolarità del deserto di Alabasta: la sua vastità, e la temperatura altissima. Fortunatamente, c'era di che rinfrescarsi, grazie anche ai poteri di Robin. In poche ore, giunsero all'oasi di Yuba.

 

Scesi dal veicolo, furono condotti da Mr. 2 in un accampamento pieno di uomini e donne impegnati in varie attività: la maggior parte di loro si occupava della pulizia delle armi, altri andavano avanti e indietro abbaiando ordini. Incrociarono gli sguardi interrogativi di molte persone, ma non si fermarono.

 

- Ecco, siamo arrivati.- Bentham si era fermato di fronte a una tenda più grande delle altre. Ne scostò un lembo e fece entrare prima Robin, poi gli altri. L'interno era abbastanza spartano: c'erano solo un tavolo, delle sedie, qualche mappa e due uomini, uno dei quali seduto in un angolo buio e l'altro vestito di bianco. Quest'ultimo si fece avanti e strinse la mano a Robin.- Lieto che tu sia tornata.-

 

- Ne dubitavi?- Senza attendere la risposta dell'uomo, l'archeologa si girò verso i suoi compagni.- Lui è Pell, ex membro della Guardia Reale e colonna portante della nostra resistenza.- In quel momento si accorse dell'altro uomo.- Quello chi è?- chiese a Pell.

 

- Si chiama Brook, ed è il nostro acquisto più recente. Dai, Brook, vieni qui.-

 

Brook si alzò, e nella tenda risuonarono dei gemiti di terrore. Non che il suo aspetto fosse particolarmente orribile, ma non era cosa di tutti i giorni vedere uno scheletro vivente, con in mano una spada e un cappello di paglia, e senza il braccio sinistro. E perdipiù con una pettinatura afro!

 

Lo scheletro fece un breve inchino.- Sono felice di fare la vostra conoscenza, signori.- I suoi occhi (o meglio, le sue orbite vuote) si posarono sulle donne del gruppo.- YOHOHOHO, ma che graziose fanciulle! E' passato un sacco di tempo dall'ultima volta che ho visto una simile bellezza.- Si avvicinò e disse, con un tono malizioso,- Sareste così gentili da lasciarmi vedere le vostre mutandine?-

 

Le donne rimasero immobili e senza parole. Al posto loro, reagirono Rufy, Ace, Sabo e Sanji, con un pugno collettivo che atterrò lo scheletro.

 

Vedendo la scena, Pell iniziò a sbellicarsi dalle risate. Si ricompose a fatica e disse,- Non fate caso a Brook, è...un tantino eccentrico.-

 

- Da dove salta fuori?- chiese Robin.

 

Brook si rialzò, massaggiandosi il cranio, e rispose all'archeologa.- Facevo parte della ciurma di Shanks il Rosso. Eravamo venuti qui per cercare un alleato di Crocodile, il Capitano Kuro, che aveva distrutto il villaggio di un nostro compagno. Purtroppo, come ho scoperto poi, Kuro era già morto, e i miei compagni sono stati uccisi da Crocodile, incluso Shanks.- Sospirò.- Di lui mi rimangono soltanto questo cappello e questa spada.-

 

- Crocodile mi aveva ordinato di affondare la nave di Shanks e di uccidere chiunque avessi trovato a bordo.- disse Mr. 2- Purtroppo, la nave l'ho dovuta distruggere, ma sono riuscito a portare in salvo Brook.-

 

- Anche se in queste condizioni non è in grado di combattere, ha comunque contribuito alla predisposizione di alcune strategie. Ha molta esperienza.- disse Pell.

 

- Scusa, ma come fai a parlare, se sei uno scheletro?- chiese Rufy.

 

- Vedi, sono morto un sacco di tempo fa, ma il frutto del diavolo che ho mangiato ha permesso alla mia anima di tornare indietro. Purtroppo, quando è successo il mio corpo era già ridotto a uno scheletro.-

 

- Forte! E, dimmi, ci vai in bagno?-

 

- Rufy! Ma che razza di domande fai?- disse Nojiko.

 

- Sì, vado in bagno regolarmente.-

 

- Se avete finito di discutere delle funzioni fisiologiche di Brook, noi avremmo un tiranno da rovesciare.- disse Pell, leggermente scocciato. Prese poi una mappa e la mise sul tavolo, facendo cenno ai presenti di avvicinarsi. Solo in quel momento, si accorse dei tre marines.

 

- E voi tre? La Marina ha finalmente deciso di intervenire?-

 

- No, alla Marina è stato proibito di agire contro il nuovo governo di Alabasta. Noi tre siamo qui in veste puramente personale.- rispose Nojiko.

 

- Va bene. Comunque sia, qualche mano in più può solo farci comodo.- Indicò un punto della mappa.- Allora, sappiamo per certo che Crocodile e alcuni dei suoi uomini si trovano in questa città per reprimere una rivolta, ovviamente organizzata da noi. Al momento, ad Alubarna ci sono solo poche guardie. Al momento stabilito, cioè tra circa un'ora, attaccheremo la città e prenderemo possesso del Palazzo Reale, liberando poi la Principessa Vivi. Contemporaneamente, in tutto il resto del paese scoppieranno delle rivolte. Ormai, il popolo ha capito benissimo che razza di mostro sia in realtà Crocodile, ed è disposto a darci il suo pieno supporto.- Si rivolse a Robin.

 

- Nel frattempo, la nostra ex Miss Domenica si occuperà di disattivare Pluton.-

 

- Ti avevo chiesto di non usare più quel nome, Pell.-

 

- Scusa. Dicevo, Robin si occuperà di disattivare Pluton, che, grazie alle informazioni forniteci da Bentham, abbiamo scoperto trovarsi in un sotterraneo appena fuori da Alubarna. A questo punto, molto probabilmente Crocodile sarà tornato, ma saremo pronti ad affrontarlo.-

 

- IO sarò pronta, Pell. Ti ho già detto che voglio ucciderlo di persona.-

 

- Come preferisci. In ogni caso, noi saremo pronti ad aiutarti se le cose dovessero prendere una brutta piega. A proposito, i tuoi amichetti che ruolo avranno?-

 

- Ci occuperemo di proteggere Robin, ovviamente.- disse Nami, accarezzando una spalla dell'archeologa.

 

- Hmm...d'accordo. Naturalmente, verrete ricompensati quando tutto sarà finito.- A quelle parole, Nami assunse un'espressione sognante e iniziò a ridacchiare. I suoi compagni scossero il capo: anche in una situazione del genere, il pensiero dei soldi la mandava in brodo di giuggiole. Ma non cambia mai?, pensò Ace.

 

- A proposito, io e il procione cosa faremo? Non siamo in grado di combattere.- disse Franky.

 

- Non sono un procione, sono una renna!- ruggì irritato Chopper.

 

- Non c'è problema, rimarrete qui al campo con Brook.-

 

- YOHOHOHO, che bello! Non vedo l'ora di fare due chiacchiere con voi due. Non sto più nella pelle...un attimo, ma io la pelle non ce l'ho più. YOHOHOHO!-

 

Facendo finta di non aver sentito la pessima battuta di Brook, i presenti si presero qualche attimo per riposarsi. Pell uscì dalla tenda, e Nami e Robin si sedettero in un angolo.

 

- Hai paura, Robin?-

 

- Sarebbe da pazzi non averne.- L'archeologa strinse la mano della Gatta Rossa.- E tu?-

 

- Molta, anche se cerco di non darlo a vedere.-

 

Ace si avvicinò alle due donne.- Robin?-

 

- Sì?-

 

- Ricordi cosa ti ho detto prima che partissimo per Drum?-

 

- Sì, perchè?-

 

- E' ancora valido.- Il Tifone Umanoide si allontanò e andò a sedersi vicino a Chopper.

 

- Cos'è che ti aveva detto?- chiese Nami.

 

- Niente, lascia perdere.- rispose Robin, appoggiando la testa sulla spalla della rossa.

 

Poco tempo dopo, Pell rientrò.- E' ora di andare.-

 

Tutti si alzarono, tranne Brook, Franky e Chopper. Quest'ultimo restò qualche secondo aggrappato alla gamba di Ace, per poi lasciarla andare, piangendo.- Torna presto, Ace.-

 

- Non preoccuparti, piccoletto. Tornerò prima che tu ti renda conto che me ne sono andato.- Accarezzò la testa della renna e uscì dalla tenda assieme agli altri.

 

Salirono sullo stesso hovercraft con cui erano giunti all'oasi. Nonostante facessero di tutto per nasconderlo, tutti i presenti erano terrorizzati dall'idea di ciò che stavano per fare. Se qualcosa fosse andato storto, sarebbero morti tutti.

 

Dopo un pò, si fermarono ad una certa distanza da Alubarna. In lontananza, si potevano vedere perfettamente il Palazzo Reale e alcuni degli edifici principali della città. Nonostante alcuni fossero stati danneggiati durante la Rivoluzione, erano ancora in buono stato.

 

Pell si rivolse a Robin.- Qui dobbiamo dividerci. Io e i miei uomini ci occuperemo della principessa e del resto della città, voi pensate a Pluton. Non so se può servire a qualcosa, ma vi auguro buona fortuna.- Si allontanò senza aspettare una risposta.

 

Robin si rivolse a Mr. 2.- Allora, Bentham, dov'è?-

 

- Qualche metro più avanti, ed è coperta dalla sabbia. Dovremo rimuoverla, in qualche modo.-

 

- A questo ci penso io, dimmi solo dove.- disse Ace.

 

Bentham puntò l'indice alla sua sinistra.- In quel punto, ragazzo.-

 

Il Tifone Umanoide puntò la mano destra e creò un tornado in miniatura che spazzò via un'enorme quantità di sabbia, rivelando, a pochi metri di distanza da dove erano, una grande lastra di pietra con sopra degli strani simboli. Simboli che Robin riconobbe all'istante.

 

- Gli stessi simboli del Poignee Griffe!- Si avvicinò alla lastra e rimase a guardarla per qualche secondo. Poi, usò i suoi poteri per sollevarla (non senza fatica), svelando una lunga serie di scalini rivolti verso il basso che si perdevano nel buio.- Andiamo. Ci servirà qualcosa per illuminare la strada, però.-

 

- Provvedo io, tranquilla.- Rufy generò una fiamma che gli avvolse tutta la mano sinistra. La rivolse verso gli scalini.- Sù, andiamo.-

 

Grazie alla fiamma del giovane marine, la discesa filò liscia come l'olio. Gli unici problemi furono l'enorme quantità di polvere e ragnatele e il freddo (il che era abbastanza logico, a pensarci: anche se si trovavano in un paese dove tutto l'anno c'era un caldo bestiale, nei sotterranei doveva per forza essere diverso).

 

- Brr, certo che fa freschetto, qui.- disse Sanji, stringendosi le braccia attorno al corpo. Accorgendosi dell'impassibilità di Rufy, gli chiese,- Tu non hai freddo?-

 

- No, con i poteri che ho posso anche aumentare a piacimento la temperatura del mio corpo. Non avrei neanche bisogno dei vestiti, a dire la verità. Potrei anche andare in giro nudo.- Sorrise. Qualche tempo prima, a Marineford, ci aveva provato per davvero, ma l'esperimento era stato fermato dal famigerato Pugno dell'Amore di Garp.

 

Finiti gli scalini, arrivarono in un'ampia sala illuminata da alcune torce appese alle pareti, con alcune zone d'ombra e una porta dall'aria antica.

 

- Ecco, oltre quella porta c'è Pluton.- disse Bentham. Tuttavia, prima che qualcuno potesse muovere un passo verso la porta, si udì un rumore di passi seguito da una voce molto calma.

 

- Vi faccio i miei complimenti per essere arrivati fin qui, e anche per la resistenza che avete messo su assieme al falcone. Davvero niente male.-

 

Dall'ombra emerse Crocodile, affiancato da Mr. 1.

 

- Temo, però, di non potervi permettere di proseguire.-

 

 

 

NOTA DEL VICE-AMMIRAGLIO MONKEY D. GARP: Salve, cari lettori. Sicuramente vi starete chiedendo come mai la nota è scritta da me e non da Spangler. Beh, il fatto è che il poverino si sta nascondendo da Oda. All'inizio era riuscito a calmarlo offrendogli un bustone pieno di mutande da donna (i giapponesi vanno matti per certe cose), ma poi il buon Eiichiro è tornato all'attacco. Adesso Spangler è in una località segreta da cui si allontanerà non appena Oda sarà tornato in patria, e prima di nascondersi mi ha chiesto di postare questo capitolo e di dirvi che tra due settimane arriverà il prossimo, in cui ci sarà un altro flashback e scoprirete se i miei nipotini riusciranno a sconfiggere Crocodile (e spero vivamente che sia così, perchè in caso contrario Spangler si farà un bel viaggetto a Impel Down!).

 

Ah, quasi dimenticavo: ultimamente Spangler ha avuto un bel pò di idee folli, ma è indeciso su cosa scrivere una volta conclusa questa storia (tranquilli, continuerà comunque a tradurre Marie D Suesse, il cui secondo capitolo arriverà fra una settimana). Perciò mi ha chiesto di fare un piccolo sondaggio: cosa vorreste vedere prima?

 

-Tre oneshot: "Scherzo e controscherzo", in cui Nico Robin si vendica di uno scherzo fattole dal nasone; "Four Pieces", quattro scene da altrettanti AU (una delle scene è il seguito della prima fanfiction di Spangler, "L'alba dei pirati viventi"); "Sangue, sudore e lacrime", una storia su Roronoa Zoro e Sanji Gamba Nera (tranquilli, niente yaoi);

 

-"Nove orrori", un crossover con le opere dello scrittore americano H.P. Lovecraft;

 

-"One piece of an angel" (titolo provvisorio), un crossover con l'anime Neon Genesis Evangelion (e a proposito di questa storia, Spangler è indeciso se metterci o no qualche scena lemon. Che ne pensate?);

 

Quindi...

 

(La porta della stanza si apre ed entra Eiichiro Oda armato di un machete)

 

ODA: Garp, hai visto Spangler?

 

GARP: No, capo.

 

ODA: Uffa, ma dove si è cacciato?

 

(Oda si allontana)

 

GARP: Meglio che chiuda. Alla prossima, cari lettori!

 

  
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