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Autore: solarial    22/09/2008    14 recensioni
Stringo la mano sul petto, quando l'immagine di lui che abbraccia Temari si insinua prepotentemente dentro di me come un fulmine a ciel sereno.
Il mio cuore manca un battito. E se lui non tornasse? Se restasse da lei? Era lì dopotutto... Doveva tornare da Suna, ed è in ritardo. E se lei avesse fatto qualcosa per farlo restare?

[22-23 Settembre 2008 --> White Midnight!]
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ino Yamanaka, Shikamaru Nara
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Tra Malizia e Intelletto'
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A Shika ed Ino
Per il loro compleanno

A tutte le Mosche Bianche
Perché ci crediamo

A te,
che mi sostieni sempre
nonostante tu non lo sai.

Alla MogliaH
perché mi sta sempre accanto
e le voglio un mondo di bene

A Serena
Con affetto.


I Have Nothing
If I Don't Have You


Sono nervosa. Stringendo le mani in pugni, non faccio altro che camminare avanti ed indietro davanti la grande porta del villaggio, spalancata.
So che non dovrei fare così, mi sto comportando da perfetta idiota, lo so perfettamente, eppure non riesco a starmene a casa o al negozio. Oltretutto la Godaime mi ha dato la giornata libera, quindi non potrei nemmeno stare all'Ospedale. Avrei potuto studiare qualche Jutsu medico nuovo, ma non ho la testa per concentrarmi. Finirei per non combinare nulla.
Mi fermo per dare un'occhiatina oltre la grande porta, ma nulla... di lui nemmeno l'ombra. Sospiro. E' in ritardo! Ed io sono preoccupata.
E se gli fosse successo qualcosa mentre era via? Se durante il tragitto un gruppo di ninja, di non si sa quale villaggio, l'avesse attaccato? E se...
Scuoto violentemente la testa. Idiota, come se fosse semplice mettergli i bastoni tra le ruote. Insomma, si sta parlando di Shikamaru Nara, il primo ad essere diventato Chuunin, dall'intelligenza disumana, non di un ninja qualunque!
Eppure, sono terribilmente preoccupata. Ho paura.
Quasi senza volerlo sbadiglio, sono stanca. A dire il vero non è che abbia dormito tantissimo, anzi, devo dire che non ho proprio chiuso occhio. Ho avuto gli incubi.

Incrocio le braccia al petto, continuando a fare avanti ed indietro, sperando che questo possa calmarmi. Ma... mi rendo conto che non serve a nulla, anzi... l'effetto è contrario, mi sto innervosendo ancora di più! Faccio schioccare la lingua. Non è possibile, non posso continuare così. Pensavo che l'incubo fosse dettato dalle mie paure, ma sta diventando un'ossessione. Sono notti che faccio lo stesso sogno.
Ogni qualvolta mi addormento, si presenta davanti quella maledetta scena: sono seduta sullo sgabello della mia toletta e mi pettino i capelli guardandomi allo specchio, sorridendo spensierata.
All'improvviso non vedo più il mio riflesso, sparisce di colpo per dare spazio alla figura di due sagome; sembrano un uomo ed una donna.
La mia mano si blocca di colpo, scivolando lungo il fianco mentre la spazzola cade a terra. Mi alzo ed accosto gli occhi allo specchio, come a voler vedere meglio chi sono quelle persone. Non ci sono dubbi su chi sia il ragazzo, lo riconosco subito. E' lui, è Shikamaru. La sua pettinatura è inconfondibile, così come il suo portamento. Sorrido inconsciamente. Poi sposto la mia attenzione su lei, cercando di metterla a fuoco e man mano che l'immagine si fa sempre più chiara, il mio cuore comincia a battere sempre più forte, il sangue pompa nelle vene, gli occhi si spalancano di colpo... non è possibile, quella è Temari, penso frastornata. - Che ci fa lei con Shikamaru? - Sussurro toccando la superficie fredda dello specchio.

Lui la guarda in un modo così strano... e sorride quando lei si avvicina posando le braccia sul suo collo, abbracciandolo. Stringo con forza il pugno, conficcando le unghia nella carne. Maledetta.
E lui, invece di respingerla, la stringe a sua volta tenendola per la vita. Perché non la manda via?
Mi tocco laddove sta il cuore, provando una strana fitta, sento calore... un'emozione che pian piano si propaga per tutto il corpo, esplodendo liberamente in uno stato di estasi che mi rende allegra e felice.
Ma... c'è qualcosa di strano... non sono io... perché dentro di me sento un dolore sordo che pesantemente si insinua ovunque impedendomi di respirare, circolando lentamente, indisturbato, senza che io possa fare nulla per impedire la sua avanzata.
Quelle che sento, sono i sentimenti di Shikamaru, li avverto indistintamente nonostante il male che le sue stesse emozioni mi provocano. Lui è così felice di averla tra le braccia. Sento che è quello che ha sempre desiderato. Lui la desidera, la vuole... la ama. Lo sto perdendo.
Allora urlo, chiamandolo, disperata, chiedendogli di smetterla, di voltarsi verso di me, di guardarmi, perché sono io colei che ama e non lei. E' a me che ha giurato di essermi fedele sempre, di restarmi sempre accanto qualunque cosa succeda, non a lei... ma non mi sente.
Sbatto i pugni ripetutamente sul vetro, sempre con maggiore insistenza, ignorando il dolore, perché non è nulla il male fisico in confronto a come mi sento dentro, spezzata dalle sue stesse emozioni, umiliata dai suoi stessi sentimenti. Lui ama una donna che non sono io, e posso sentirlo quest'amore, chiaro e limpido, profondo. E mi sento tradita. Maledizione, fa male. Stringo la mano sul torace, cercando, tramite questo gesto, di placare le fiamme che dilaniano la mia anima.
Come se avesse sentito il mio richiamo, all'improvviso si volta verso di me e le sue labbra si sollevano in un ghigno cattivo che mi raggela l'anima. La stringe con maggiore forza, avvicinando il suo viso a quello di lei, senza distogliere gli occhi dai miei e la bacia facendo trapelare tutta la passione, il desiderio e la lussuria che c'è dietro.
Il vetro va in frantumi mentre mi lascio scivolare sulla sedia tremando dalla paura.
Ed una lama invisibile si insinua dentro di me, conficcandosi dentro la carne, lentamente, senza nessuna fretta, affondando nel mio petto, colpendo il cuore ripetutamente, che sanguina lacrime di dolore, fino a spezzarsi in mille pezzi, sotto i miei occhi vitrei e vuoti. E' lui che mi sta uccidendo. Mi ha uccisa.

E mi sveglio, con il cuore che batte fortissimo, nauseata, spaventata ed in lacrime.
Ed ho paura, sì. Il solo pensiero che questa possibilità si realizzi mi fa paura. Io non voglio perderlo, per me rappresenta tutto. La mia vita si basa sulla sua esistenza. Se lui mi lasciasse io potrei anche morire. Io sono solo perché Shikamaru me lo permette.
Sorrido, non avrei mai immaginato che un giorno la sua figura potesse diventare così indispensabile per me. Mi chiedo come sia potuto succedere. Siamo così diversi. Io amo ciò che lui odia. Siamo il giorno e la notte. Due mondi opposti che nonostante tutto hanno trovato la chiave per accedere ad un compromesso. Ci completiamo. Io rappresento la parte di se stesso che gli manca così come lui lo è per me.
Mi fa sentire donna, perché il modo in cui mi guarda mi scioglie dentro facendomi sentire amata, protetta e viva. Lui non mi guarda come se fossi una bambola di porcellana, attento ad ogni dettaglio, come invece fanno gli altri, per lui io sono molto di più di eleganza e portamento.
Non mi desidera solo perché sono bella, e non mi vuole solo perché perfetta, lui mi accetta per quella che sono, perché lui è andato oltre, ha visto quello che gli altri non hanno mai avuto il privilegio di vedere. Perché oltre le apparenze, la bellezza fisica ed estetica, dentro di me, c'è la vera Ino, quella fatta di sentimenti, di paure e di difetti.
E' la persona più importante della mia vita, io ci voglio costruire il mio futuro con lui. E' un porto sicuro dove approdare dopo una tempesta. Il rifugio dove trovare calore al gelo di una notte senza luna. E' tutto quello di cui io ho bisogno.

Stringo la mano sul petto, quando l'immagine di lui che abbraccia Temari si insinua prepotentemente dentro di me come un fulmine a ciel sereno.
Il mio cuore manca un battito. E se lui non tornasse? Se restasse da lei? Era lì dopotutto... Doveva tornare da Suna, ed è in ritardo. E se lei avesse fatto qualcosa per farlo restare?
Cosa sarei io se lui mi abbandonasse? Nulla. Sarei solo un involucro vuoto, privo di vita. Un fiore destinato ad appassire perché privato della sua terra, del suo sole, delle sue radici. Non sarei nulla.
E' stupido lo so, ma non posso farci nulla. Lo amo. Solo questo. E pensare anche solo alla possibilità che lui possa rimanere lì per lei... mi distrugge, perché non potrei fare nulla per riportarlo da me. Io so che non potrei fare nulla contro di lei. Vincerebbe su tutti i fronti. Sarebbe una battaglia persa in partenza.
L'ha già fatto una volta, durante una missione che prevedeva anche l'intervento dei ninja della sabbia, dimostrando la sua forza, il suo carattere ed intelligenza, facendomi sentire stupida ed inutile in confronto, sul terreno di battaglia...
Ho ingoiato la mia rabbia, la mia frustrazione ed il mio orgoglio ed ho cercato di essere più forte, di essere all'altezza delle aspettative di Shikamaru, chiedendo anche aiuto alla Godaime in persona, diventando sua allieva. Non volevo mai più sentirmi così. C'era una complicità tra di loro che pesava su di me in una maniera disarmante. E' stata la prima volta che ho provato gelosia. Un sentimento amaro che circolava dentro di me, attraverso le vene, pompando violentemente, scuotendomi nell'anima, in una morsa che mi mozzava il fiato, che mi impediva di ragionare razionalmente, trascinandomi verso l'abisso nero e profondo dal quale non riuscivo ad evadere. Perché se ero fermamente convinta che nessuno potesse rompere quello che c'era tra di noi, quella volta la mia convinzione si era sciolta come neve al sole. C'era lei.

Eppure, ho come la sensazione che, nonostante i miei sforzi, nonostante sia diventata più forte, questo non basti. Ho paura che lei possa trovarsi sempre ad un gradino più alto e che lui possa preferirla a me.
Non ha bisogno di essere difesa o protetta, dimostra sempre di sapersela cavare in ogni situazione, è intelligente e bella, testarda ed orgogliosa, non ha paura di niente, sa sempre quello che vuole e come ottenerlo... e lei vuole il mio uomo. Lo so, l'ho sempre saputo. Basta vedere come lo guarda, le occhiatine maliziose, il modo in cui gli parla...
Sento le lacrime premere per uscire. Maledizione no... no... non devo pensare a queste cose, finisco solo per diventare paranoica. Ok, respiro ed inspiro, così... devo solo calmarmi. Va tutto bene... è solo un caso se lui non è ancora arrivato. Lui tornerà da me. Deve tornare, io lo aspetto, non può lasciarmi qui come una cretina ad attenderlo inutilmente! L'ha promesso.
Alzo gli occhi al cielo, fissando l'immensa distesa azzurra. Sospiro.

- Deve esserci qualcosa di interessante se fissi così intensamente il cielo. - Sussultò spaventata voltandomi all'improvviso verso la voce. Spalanco gli occhi sorpresa, e sento finalmente il mio cuore pian piano riprendere a battere, l'ossigeno scorrermi dentro, la paura sparire, mi sento leggera e di nuovo viva.
E' tornato, è tornato da me, penso senza sosta mentre, senza pensarci più di tanto, corro verso di lui, gettandomi letteralmente tra le sue braccia, rischiando di cadere a terra, stringendolo più forte che posso mentre le braccia e le gambe si legano in una morsa senza scampo. Ho bisogno di sentirmi parte di lui, ho bisogno di sentire il suo corpo, il suo calore, la sua presenza. Ho bisogno di te.
Lui ricambia la stretta, ghignando.
- Sei solo una stupida... - mi sussurra all'orecchio, baciandomi il collo, accarezzandomi teneramente la testa con la mano libera. Lo so che lo sono, ma non ci posso fare nulla se tutte le volte che vai via ho la paura che tu non possa tornare da me.
- Poi vi lamentate se dico che voi donne siete deboli: prima sbraitate al mondo la vostra sicurezza, che non avete bisogno di noi, che siete forti ed indipendenti, ma non appena l'uomo gira l'angolo ecco che vi crogiolate nelle vostre insicurezze. - Lo sento sospirare e scuotere la testa negativamente. - Non dovresti dubitare di quello che provo per te. - Mi fissa intensamente negli occhi ed io vi naufrago dolcemente dentro. - E' perfettamente inutile e stupido combattere contro ciò che non esiste... - Sento il suo fiato accarezzare le mie labbra, mi stordisce, mi intossica. - Dovresti saperlo... - Mi accarezza una guancia con una mano mentre l'altra percorre lentamente il mio braccio, salendo e scendendo lentamente, facendomi rabbrividire.
Poi, non appena le sue labbra si accostano gentili sulle mie, è come un esplosione, di colori e di immagini che passano alla velocità della luce nella mia mente, azzerando la mia razionalità, rendendomi inerme, abbandonata tra le sue braccia. Ed il ghiaccio si funge con il fuoco, rendendomi viva e felice. Mi sento bene, sono dove voglio stare. Perché non sono nulla se non posso averlo.*

Fine



Volevo ringraziare Rinoa81 per avermi betato la fanfic. Grazie di cuore (L).
Ovviamente consideralo come un regalo di compleanno anticipato!

Note:
-Scritta per il White Midnight, iniziativa partita dallo "ShikaIno Ufficial Fan Forum " per onorare i compleanni di Shika e Ino che cadono rispettivamente il 22 e 23 Settembre. Solo un caso? *blink*
Volevo anche io dare il mio contributo a questa bellissima iniziativa che in un certo senso ci unisce e ci fa sentire partecipi di qualcosa di unico, che ci lega sì! Perché noi spartane, oltre che seguaci delle White Flies, siamo prima di tutto un gruppo unito e compatto oltre che complice!

-Il titolo proviene da una canzone di Whitney Houston "I Have Nothing", che amo e venero in una maniera incredibile e che penso si intoni perfettamente con il testo della fanfiction, in particolare il ritornello. In pratica mentre la ascoltavo mi sono detta che era perfetta!
-* La frase è stata presa dal testo della canzone (parte finale del ritornello) come fonte di ispirazione.
-I personaggi di Naruto non mi appartengono ma sono di proprietà esclusiva di Masashi Kishimoto.
   
 
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