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Autore: Blueorchid31    01/09/2014    7 recensioni
L'espiazione è un percorso di per sè difficile da intraprendere. Sasuke si ritroverà a doverlo affrontare, ma non da solo. Partecipante al contest " Why are you telling me lies" di Xxthe recklessxX sul forum di Efp
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Fugaku Uchiha, Itachi, Mikoto Uchiha, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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-Espiazione -

 

 

La morte può essere l'espiazione delle colpe,

ma non può mai ripararle”

(Napoleone Bonaparte)

 

 

- Prologo -

 

 

 

 

Continuava a guardarmi con la mascella serrata e quegli occhi pece di cui ero tanto orgoglioso.

 

“Rispondi” mi intimò, stringendo i pugni.

 

“Non rivolgerti così a tuo padre” intervenne la madre, ferma sulla soglia del fusuma del dojo.

 

Sosteneva il mio sguardo, proprio come io, a mia volta, avevo fatto con l'uomo da cui aveva ereditato il nome: con amore e con odio.

 

“Sakura!” tuonai per farle comprendere di starne fuori – non aveva bisogno del suo aiuto.

 

Il luogo era stesso, come anche lo sguardo nel quale si poteva leggera quel mix di terrore e angoscia di chi cammina sulla sottile linea che divide la consapevolezza di un crudele verità, dal desiderio che esista una pietosa bugia che possa confutarla – una sensazione che conoscevo fin troppo bene.

 

 

 

 

 

Mamma e papà sono feriti, chi sarà stato?”

(...)

Perché ,mi hai colpito?”

 

 

 

 

“Come lo hai saputo?” gli chiesi, scuotendo la testa e portando entrambe le mani davanti le labbra.

 

“Non importa come io l'abbia saputo. Voglio sapere la verità.” replicò, tremando di rabbia e paura. Non aveva mai affrontato suo padre, ma la vergogna provata, lo aveva spinto a farlo.

 

“Tuo padre ti ha fatto una domanda!” Sakura intervenne nuovamente, ma questa volta non le intimai il silenzio, mi limitai a fulminarla con lo sguardo.

 

“Il sensei, questa mattina. Mi ha detto che se non cambierò atteggiamento, sono sulla buona strada per diventare un nukenin... come mio padre” confessò arrossendo appena.

 

“Sono cose che si dicono!” cercò di sdrammatizzare Sakura, facendo un enorme sforzo per ricominciare a respirare dopo aver udito quella parola che da tempo era stata bandita da quella casa e dai suoi pensieri.

 

“Come l'uomo nero e Babbo Natale ?!? Vero? Credete che sia uno stupido? Ho nove anni io!” ringhiò, con gli occhi che scintillavano e il naso arricciato.

 

“Nove anni... la stessa età” pensai.

Chiusi gli occhi estraniandomi completamente dall'arringa difensiva di mia moglie che cercava di persuadere nostro figlio che l'accusa del suo sensei nei miei confronti fosse priva di fondamento.

 

 

Quando li riaprii, fissavo il soffitto di quello stesso dojo, steso sul parquet di acero, precisamente in mezzo ai disegni, tracciati con il gesso, dei corpi dei miei genitori.

 

Li richiusi in fretta.

 

“Vai a dormire Itachi” gli ordinai con quel tono che non ammetteva repliche.

 

Il bambino si diresse verso la sua camera a testa bassa.

 

“Cosa pensi di fare?” mi chiese Sakura in apprensione.

 

 

Non risposi.





 

 

Angolo “Esaurita cronica da ricovero urgente.”

 

Comincio col dire che sono entrata in fissa con i contest, ma non per la competizione, che di per sé aiuta solo a migliorare, ma per l’ispirazione.

Quando questo contest mi è saltato agli occhi, ho avuto subito un’illuminazione. Poi la lampadina si è spenta... buco nero.

Ci ho riprovato e ho chiesto una proroga che gentilmente la giudice mi ha concesso.

Il buco nero ha continuato ad albergare nella mia mente fino a due giorni fa, quando le mie dita si sono incollate di nuovo sulla tastiera.

L’ho finita in circa quindici ore.

Questa volta non la pubblicherò tutta insieme... vi darò il tempo di metabolizzarla e recensirla(a vostro buon cuore) perché penso che sia meglio prenderla a piccole dosi, come una medicina. Il tema del contest prevedeva che al centro della storia ci fosse un bambino a cui sono state raccontate bugie. Spero di averlo centrato, avendo scelto di fare un parallelismo tra...

Non vi anticipo altro.

Spero che la storia vi piaccia e abituatevi all’idea che , stranamente, non vi “salverete” dall’angolo autrice, perché a volte quello che scrivo è chiaro solo nella mia mente.

Un bacione.

   
 
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