Assicuratasi l’incolumità dei propri amici e aver rassicurato i loro parenti e altri amici, lontani dal luogo dell’accaduto, i quattro ragazzi ripresero quasi normalmente a vivere la serata come nulla fosse. Ma quando si misero già da un po’ sotto le coperte, i ragazzi iniziarono a fare dei strani sogni. La mattina seguente i ragazzi dopo aver compreso di aver fatto tutti dei stranissimi, sogni iniziarono a raccontarseli: Simone racconta di essersi trovato nella sua casa a Roma dove precedentemente abitava, in cui sentiva una puzza nauseante come se(detto da Simone) un elefante ci avesse scorreggiato, dopo un po’ sentì un rutto seguito da risate, provenire da una stanza, senti poi intonare con la sua stessa voce la canzone che lui dedicò a Lais Guinananes, una delle ragazze che Simone insieme ai suoi amici incontrò in chat roulette e divertita stette al gioco, incontri come questo che spesso registra per un altro canale. Preso coraggio e anche un po’ incuriosito, decise di seguire il suono della canzone, raggiunto la stanza si ritrovò faccia a faccia con se stesso, era tutto nudo ma con un pezzo di cartone a forma di bollino rosso di censura attaccato alla vita, come per coprire le parti intime, la sua copia nuda smise di cantare e gli disse una strana frase -usa il tuo personaggio per buoni scopi. Dopo di che si svegliò. Roberto disse invece di essersi trovato in una mezza specie di foresta in cui al posto di alberi nel terreno vi erano piantate delle forchette giganti, in oltre raccontò che anche lui iniziò a sentire cantare una canzone, ma non la stessa, ben si una canzone melodica, accompagnata da una chitarra acustica, anche questa canzone la sentì cantare da se stesso, disse in oltre che anche lui decise di seguire la musica, arrivato alla fonte disse di essersi trovato anche lui faccia a faccia con la sua copia, con l’unica variante che questo era vestito normalmente. E anche a lui gli disse una frase stranissima, cioè, << chiama le forchette e esse verranno>>. poi anche Roberto si svegliò. Anche Francesca e Riccardo fecero sogni simili, ma non riuscirono a ricordare i particolari, tranne le stranissime frasi che le loro copie dissero: A Riccardo venne detto -ciao riccio umano A Francesca in vece venne detto qualcosa di simile a quella di Riccardo, cioè… -ciao rana umana. Dopo essersi raccontati i propri sogni tutti scoppiarono in una divertita risata per quanto questi sogni erano buffi, quasi come se avessero dimenticato il disastro accaduto giusto ieri.