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Autore: Destyno    01/09/2014    2 recensioni
"Il Crepuscolo giungerà nel Mondo
Per portare la sua Luce morente
E salvare le stelle;
Il Crepuscolo diverrà poi Notte
Rischiarata solo dal pallido riflesso
Del Sole nella Luna;
Il Non Vivo combatterà la sua Guerra
Il Re donerà la Pace
L’Adepto farà la sua Scelta
Il Figlio del Male perirà per Amore
L’Elfa vivrà due Sorti
La Sacerdotessa sfiderà la Morte
L’Angelo Senz’Ali realizzerà il suo Desiderio
L’Eroe scruterà il Futuro
Il Pastore sacrificherà sé stesso per la Luce
La Principessa combatterà a fianco del Cielo
Il Discendente del Tempo riscriverà la sua Storia
L’Infante dovrà abbandonare il suo Passato
La Strega per il suo nemico proverà Pietà
Il Camminatore dell’Alba sveglierà il Dormiente
La Maga aprirà la Porta
L’Inesistente spezzerà le sue Catene
Il Mezzodemone avrà una nuova Vita
L’Incauta Maestra salverà chi fu destinato ad essere un Contenitore
L’Arciere combatterà per il suo Amico.
Mille sono le Chiavi, ma unico sarà il loro Destino."
Xehanort è forte.
La Profezia viene stravolta: non più sette Luci e tredici Oscurità, ma molte, molte più Luci. Tante quante sono le Stelle del Cielo.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Riku, Sora
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Contesto generale/vago
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IV - Un Mondo Come Gli Altri
 
Riassunto di Code Lyoko: Jeremy Belpois è un piccolo genio dell’ informatica, che frequenta il Kadic, un college che si trova vicino ad una fabbrica abbandonata. Un giorno, per caso, scopre un passaggio che connette la scuola alla fabbrica. Arrivato in quest’ ultima trova un supercomputer, spento, che riattiva. Al suo interno è programmato un mondo virtuale, chiamato “Lyoko”, abitato da una ragazza, Aelita, e da un virus, X.A.N.A., che attacca periodicamente il mondo reale attraverso delle “torri” presenti su Lyoko, che gli permettono di “possedere” oggetti elettronici e persone. Jeremy fa poi amicizia con altri 3 ragazzi, Ulrich Stern, Odd Della Robbia e Yumi Ishiyama, che vanno a scuola con lui e che contrastano X.A.N.A. “materializzandosi” su Lyoko, dove assumono poteri speciali che usano per fermare X.A.N.A. e i suoi mostri. Aelita invece possiede il potere di digitare il “Code Lyoko” in una torre, che annulla l’ influenza di X.A.N.A. nel mondo reale. Ad un certo punto della storia originale Jeremy riesce a materializzare Aelita nel mondo reale, scoprendo che in realtà lei è umana. (scusatemi se non è molto chiaro, ma contate che sono tipo un casino e mezzo di episodi, posso permettermi di non entrare troppo nei dettagli … in ogni caso, se volete saperne di più, potete cercare su Wikipedia o, ancora meglio, guardarvi gli episodi su Youtube -non c’ entra nulla, ma la sigla iniziale di Code Lyoko mi gasa troppo XD NdA)
 
Erano lì, tutti e quattro, a fissare l’ alba che si avvicinava, assieme alla loro partenza.
Sora, Leonardo, Yugure e sua madre, a fissare il cielo.
«Rispiegatemi perché non posso venire con voi.» protestò Leonardo.
Yugure sospirò stancamente.
Indossava il solito cappotto grigio cenere che usava per andare in giro di notte, correlato di scarpe e guanti dello stesso colore.
«Sarà la quarantesima volta che te lo spiego: gli Heartless continueranno ad attaccare questo mondo, anche se la Serratura è stata chiusa. Qualcuno che può ucciderli deve rimanere, almeno per sicurezza.»
Leonardo sbuffò, insoddisfatto, ma alla fine cedette.
«Va bene, rimarrò qui. Ma quando otterrete il rango di Keyblade Master, tornerete qui e mi farete fare il tour di tutti i mondi che avete visitato.»
«Non so se ne avremo il temp-» Sora si interruppe quando una freccia infuocata gli passò ad un millimetro scarso dall’ orecchio e si conficcò nel muro lì dietro.
«La mia non era una richiesta.» ribatté serafico Leonardo, riponendo l’ arco.
Sora deglutì, promettendo che gli avrebbe fatto visitare tutti i mondi da lui conosciuti e pure qualcuno che non conosceva, leggermente terrorizzato dall’ arciere. (Oddio, ho creato un mostro … nemmeno Xehanort fa così paura … NdA)
Poi fu la volta della madre di Yugure di salutare.
Il ragazzo in grigio e la donna si guardarono per qualche istante, poi si abbracciarono forte.
«Stai attento, amore mio.» sussurrò lei.
«Lo farò … mamma.» rispose lui, abbracciandola ancora più forte.
«Ti voglio bene.» mormorò poi.
«Anche io, amore, anche io …» replicò lei, con gli occhi leggermente umidi.
Sora e Leonardo intanto si guardavano in giro, imbarazzati.
Poi la donna sciolse il Keyblader dall’ abbraccio e gli mise al collo un piccolo ciondolo, una semisfera bianca di colore opaco.
Yugure la guardò attentamente.
La catena era fatta di un materiale simile all’ argento, ma il materiale della semisfera gli era sconosciuto: sembrava giada, ma chissà perché, non credeva che lo fosse.
«Mamma … cos’ è?» chiese perplesso.
Lei sorrise triste.
«Ce l’ avevi al collo quando quell’ uomo ti ha portato qui. Non so cosa sia precisamente, ma lui mi ha assicurato che un giorno ti sarebbe stata utile. Considerala come la mia benedizione.» disse, dandogli un bacio sulla fronte.
«Mamma … il mio cuore …» iniziò il Keyblader, per poi essere interrotto dolcemente da lei.
«Non posso dirti cose che non conosco. Sarai tu a scegliere da che parte combattere.»
«Sappi però che io ti vorrò bene per sempre.»
Yugure annuì, staccandosi da lei, e avvicinandosi al suo amico arciere.
«Grazie per tutto quello che hai fatto per me.» disse, abbracciandolo.
Leonardo, leggermente sorpreso, non ricambiò subito l’ abbraccio.
“E al diavolo la frase “Troppo figo per piangere” …” pensò, abbracciandolo a sua volto, con gli occhi leggermente umidi.
«Ti porto un souvenir dal mondo di Star Wars, se ci capito in giro.» rise, tentando di sdrammatizzare.
«Una spada laser, per favore.» ridacchiò Leonardo.
Ma quel momento toccante finì, e venne il momento di partire.
«Pronto?» chiese Sora, evocando il Keyblade.
Yugure annuì.
«Bene.»
Mentre il cielo si schiariva, la luce del Sole rivelò la Serratura della Terra.
Un raggio di luce partì dal Keyblade, colpendo la Serratura.
La luce inondò la strada ancora vuota, e quando gli occhi della madre di Yugure e del suo amico furono di nuovo in grado di vedere, i due Custodi non c’ erano più.
 
Quando riuscì ad aprire gli occhi, il paesaggio era cambiato.
Non si trovavano più tra le strade del piccolo paesino dove era cresciuto, ma in un piccolo parco, pieno di alberi.
Ma non era solo il paesaggio ad essere cambiato.
Sia i lineamenti di Sora che i suoi erano infatti come “ringiovaniti”, anche se di poco: agli occhi di Yugure, Sora appariva come un ragazzo di tredici anni, ed era lo stesso per il Custode della Catena Regale.
Anche gli abiti che indossavano erano leggermente diversi.
Yugure indossava una comoda felpa grigia con cappuccio e dei jeans neri, mentre Sora indossava una maglietta a maniche corte bianca e nera, dei pantaloncini rossi e le sue scarpe mastodontiche (davvero, ci avete mai fatto caso a quanto siano grandi i piedi di Sora? o_O NdA) si erano ridotte, anche se erano sempre del  medesimo colore, e al collo portava sempre quella catenina a forma di corona.
Nel notarla, Yugure strinse a sé la sua.
Non era passata nemmeno mezz’ ora che già aveva nostalgia di casa.
Si riscosse quando sentì diversi rumori di passi.
Erano in quattro, pareva, e avevano fretta.
Molta fretta.
Fece cenno a Sora di nascondersi, e attese l’ arrivo di quelli che parevano dei ragazzini.
Non poteva vederli bene - erano troppo lontani - ma potè chiaramente vedere che erano, come aveva constatato, in quattro, due maschi e due femmine.
Uno dei ragazzi si abbassò e, sotto lo sguardo stupito di Yugure, aprì un tombino.
“Un tombino in mezzo ad un parco? In che razza di mondo siamo finiti?” si chiese.
Ma le sorprese non erano finite: i quattro iniziarono a calarsi nel tombino, a cominciare da quello che l’ aveva aperto.
Quando l’ ultimo di quel gruppetto fu entrato nel tombino e l’ ebbe richiuso, Yugure si avvicinò a quest’ ultimo, osservandolo.
La prima cosa che notò fu una scritta, ancora perfettamente leggibile, nonostante si potesse vedere che era molto vecchia.
Il tombino riportava la scritta “Green Phoenix”, sopra l’ immagine di un uccello che, suppose Yugure, doveva essere una fenice *.
Aprì il tombino.
«Perché apri quel tombino, Yugure?» chiese Sora, confuso.
«Sora, noi esseri umani abbiamo il cervello per una ragione specifica. C’ è un tombino in mezzo ad un parco, chiunque si insospettirebbe, che diamine!» spiegò Yugure, leggermente esasperato.
“Cosa devo fare con lui?” si chiese.
Dopo uno sbuffo offeso da parte del Keyblader delle Isole del Destino, aprirono il tombino e osservarono il passaggio buio, che emanava un odore tremendo.
«Probabilmente porta alle fogne …» rifletté Yugure, mettendo il piede sulla scaletta e iniziando a scendere.
Arrivati in fondo, Sora credette di svenire per la forte puzza.
«Ma che cazz … Yugure come fai a respirare?» chiese il Custode, tappandosi il naso.
Yugure sorrise sornione.
«Usare la magia al solo scopo offensivo ne sminuisce un po’ le potenzialità … vieni qui.»
Yugure poggiò la mano sulla sua faccia e mormorò una singola parola.
«Aera.»
Sora si ritrasse istintivamente - non aveva dimenticato come l’ aveva spedito in aria la notte precedente - ma ben presto scoprì che non sentiva più il pessimo odore della fogna.
«Ma come …»
«Aera usata ad uno specifico livello di potere magico crea un circolo di aria pulita. In pratica, la mia magia sta cambiando l’ aria.» sorrise il Keyblader con la felpa grigia, per poi tendere di nuovo la mano.
«Fire
Una piccola sfera infuocata iniziò a brillare nel palmo della sua mano, facendo luce sul posto.
Così notarono che, proprio sulla parete accanto al tombino, c’ era uno skateboard.
«Non credo che prenderlo sia saggio. Probabilmente manca un membro al gruppo che si è calato qui dentro prima.» suggerì Sora, iniziando a camminare.
«Sì.» confermò Yugure, incamminandosi anche lui e facendo luce con il suo mini - Fire.
 
Camminavano a passo veloce, ma cautamente.
Non sapevano se gli Heartless sarebbero apparsi o meno, sarebbe potuto succedere di tutto, se i mostri senza cuore li avessero sorpresi disarmati.
Tuttavia, Sora, vedendo che non accadeva nulla, iniziò a farsi prendere dalla curiosità sul passato di Yugure.
«Ehi, Yugu.» chiamò.
L’ interpellato si girò.
«Come mi hai chiamato, scusa?» chiese, alzando un sopracciglio.
Il Custode della Catena Regale lo ignorò.
«Tu e Leonardo … siete molto legati, vero?»
Yugure fece un sorriso sghembo.
«Mi credi se ti dico che la prima volta che ci siamo visti ci siamo picchiati selvaggiamente?» rise, ricordando quell’ episodio.
Avevano entrambi più o meno quattro anni, ed era il primo giorno all’ asilo.
Non ricordava molto di quel giorno, e nemmeno il motivo preciso della lite, fatto sta che alla fine della giornata entrambi erano in braccio alle rispettive madri, con gli occhi rossi dal pianto, le guance purpuree per lo sforzo e i vestiti sporchi, e si scambiavano occhiate cariche del piccolo, innocente odio che può provare un bambino di quattro anni.
E il giorno dopo erano diventati amiconi.
Interruppe il suo racconto, quando vide l’ uscita e, finalmente, la luce del sole.
 
Avevano attraversato quello che sembrava un ponte di pietra e acciaio, entrando in una fabbrica, dentro la quale avevano trovato un ascensore.
Ed erano scesi.
Ed ora guardavano ad occhi spalancati lo spettacolo che si parava dinanzi a loro.
Sopra una pedana luminosa e pulsante, la rappresentazione tridimensionale di un mondo.
Vicino alla pedana, un computer, molto potente, attivo.
E, seduto al computer, un ragazzino biondo.
«Oh, hai fatto presto Ulri-» iniziò il ragazzino, ma si interruppe quando si girò e vide i due Keyblader.
«Chi siete voi?!?» chiese stupefatto il ragazzo.
Aveva una folta zazzera bionda, due occhiali molto spessi e indossava una felpa di colore azzurro chiaro. Agganciata all’ orecchio c’ era una cuffia con microfono.
«Be’, ecco vedi …» provò a spiegare Sora,  ma venne interrotto dall’ apparizione di Heartless.
«Merda!» imprecò Yugure, evocando l’ Ala del Destino e menando un fendente verso un Notturno Rosso, facendolo sparire in uno sbuffo di Oscurità.
«Einstein! Ehi, Einstein!» fece una voce dalla cuffia.
«Odd! Che succede?» chiese il ragazzo biondo.
«Sono comparsi degli strani mostri, le nostre armi non riescono a colpirli!»
Intanto sia Yugure che Sora avevano eliminato gli Heartless apparsi, e ora fissavano gli schermi del computer con curiosità.
«Aelita? Aelita, mi ricevi?» chiese Jeremy nella cuffia.
«Sì Jeremy.» disse una voce femminile e pacata.
Sullo schermo apparve un’ immagine.
Mostrava una mappa, dove erano presenti tre puntini in movimento, con sopra altrettanti cartellini con su scritto “Aelita”, “Odd” e “Yumi”.
Yugure intervenne.
«Ehi, tu, che roba è questa?»
Il ragazzo si avvicinò gli occhiali al viso.
«Anzitutto, il mio nome è Jeremy. Secondo, perché dovrei dirvelo?»
«Perché non siamo di questo mondo.»
Jeremy li fissò, con gli occhi sgranati.
«Siete alieni …?» chiese, stupefatto.
«Jeremy? Tutto ok?» chiese la voce di una ragazza nella cuffia.
Il ragazzo rifletté un momento.
Poi avvicinò la mano al microfono.
« Tenete duro, Yumi. Stanno arrivando i rinforzi.»
«Ulrich?» chiese lei.
«No.»
 
Erano scesi giù, in fretta, come aveva chiesto Jeremy, e avevano trovato una sala, con tre grandi colonne.
“Entrate nelle colonne aperte.” Aveva ordinato Jeremy.
Obbedirono, certi, in qualche modo, che quei ragazzi avevano bisogno di aiuto.
«Scanner Sora. Scanner Yugure.» ordinò Jeremy nel microfono.
«Trasferimento Sora. Trasferimento Yugure.»
«Virtualizzazione!» finì, premendo il tasto Invio.
Una luce accecante costrinse i due Custodi a chiudere gli occhi, mentre intorno a loro il mondo cambiava.
Si ritrovarono in aria, ed ebbero appena il tempo di rendersi conto di dove si trovavano che caddero malamente a terra.
Erano in mezzo ad una specie di deserto arido, senza sabbia e con qualche sporadico albero secco.
Però a Yugure tutto sembrava stranamente falso.
Non c’ era vento, e c’ era luce, anche se non c’ era alcuna traccia del sole.
«Ma dove siamo finiti?» chiese Sora, rialzandosi.
«Benvenuti a Lyoko.» disse la voce di Jeremy, espandendosi attorno a loro.
«Jeremy? Dove sei?»
«Esattamente dove mi avete lasciato. Siete voi che adesso siete in un mondo virtuale.» spiegò il ragazzo con gli occhiali.
«Proprio come quello di Tron …» rifletté Sora.
«Come?»
«Nulla. Dove sono gli amici di cui ci hai parlato?» intervenne Yugure.
«761 metri davanti a voi. Fate in fretta, vi prego!»
«No problem, Jeremy.»
Entrambi evocarono la loro arma e iniziarono a correre verso la direzione indicata dal ragazzo.
E infatti, a 761 metri precisi da dove stavano loro, c’ erano tre figure che combattevano.
Una di loro lanciava strane frecce dalle mani, e sembrava un bizzarro incrocio tra un gatto viola (VIOLA! Ma dico io … NdA) e un ragazzo.
Le altre due erano ragazze, di cui una vestita da geisha, che lanciava ventagli rotanti per difendere l’ ultima figura, una ragazza dai capelli rosa e dalle orecchie a punta, che lanciava sfere d’ energia rosa contro … degli Heartless (che, tra l’ altro, erano gli unici attacchi che parevano sortire qualche effetto).
«E che palle però …» sussurrò Yugure, lanciando l’ Ala del Destino contro uno degli Heartless, che voleva attaccare alle spalle la ragazza - elfa.
«Thundaga!» urlò Sora, creando dei fulmini che sfoltirono la schiera di creature dell’ Oscurità.
«Ditemi che siete i rinforzi, vi prego …» fece il ragazzo - gatto.
Per tutta risposta, Yugure trafisse la testa di un Blu Ciccio che stava per schiacciare il ragazzo in questione.
«Ti basta come risposta?» fece, ironico.
«Tu mi stai simpatico.» sorrise l’ altro.
 
Quando ebbero finito con gli Heartless, i due Custodi ritennero adatto almeno presentarsi.
«Sora.» disse il Custode della Catena Regale.
«Yugure.»
«Yumi.» disse la geisha.
«Aelita.» si presentò la ragazza - elfa.
«Odd.» era invece il nome del ragazzo - gatto.
«Chi può chiamare il proprio figlio “Strano”?» fece Yugure, alzando un sopracciglio.
«E che vuol dire? Lui si chiama “Cielo” …» fu la replica di Yumi, indicando il Keyblader delle Isole.
«Non hai tutti i torti …» rise Sora.
«Ragazzi, a dopo le presentazioni, la torre è nel Settore Montagna!,» li sorprese la voce di Jeremy.
«E allora mandaci il Trasportatore, Einstein!» sbuffò Odd.
«Dammi un momento, ragazzo - gatto!»
Nel mondo reale, Jeremy inserì un codice, e una specie di … sfera bianca apparve di fronte a loro, inghiottendoli.
“Non mi sembra proprio un mondo come gli altri …” fu l’ ultimo pensiero di Sora prima di essere inghiottito dal Trasportatore.
 
* Questo dettaglio non c’ è nel cartone, ma comunque tenetelo a mente, perché un giorno sarà importante … non dico altro!
 
Yo!
Come butta?
Sapete, in realtà questo capitolo non mi convince molto … * scruta con aria critica il suo operato *
Comunque, se volete le immagini dei tizi di Lyoko, basta che cerchiate su Google Immagini “Code Lyoko” e poi “Jeremy/Aelita/Odd/Yumi/Ulrich” (anche se quest’ ultimo non è ancora apparso).
Forse sto pubblicando troppo in fretta, ma preferisco battere il ferro finché è caldo, altrimenti mi finisce l’ ispirazione …
Bene, anzitutto voglio ringraziare Oxydebast e DevilAngel476 per avermi recensito!
Avete vinto una riproduzione del  Keyblade di Yugure!
* lancia Keyblade a caso. Tanto ne ha infiniti … *
* parte voce registrata *
Attenzione: questa copia del Keyblade non colpisce gli Heartless, non può lanciare magie e non può chiudere le Serrature del Mondo. E no, non può nemmeno trasformarsi in un veicolo. Tenere fuori dalla portata dei bambini e leggere attentamente il foglio illustrativo.
Yugure: oh, adesso c’ hai pure il merchandising de ‘sta storia?
Levati di mezzo! Chi ti ha dato il permesso di apparire qui???
Y: no, TU levati di mezzo! Non sei nemmeno un Keyblader …
* sorriso assassino * Te la sei cercata, stronzetto … Yugure balla il tango! * schiocca le dita *
Y: * si mette a ballare il tango senza motivo apparente * Ehi, ma che cazz …
E all’ improvviso ... Ananas!
Y: * viene sommerso dagli ananas * NOOOOOOO!
Ma non è finita … Sora, puoi vendicarti.
Sora: Aeroga! Aeroga Aeroga Aeroga Aerogaaaaaaaahhhhhhh!!!!!!! * mezzo impazzito *
Ok, adesso basta …
S: * occhi assassini * Aerogaaaaaaaaah!!!!
* compare anche Deidara che urla «L’ Arte è … un’ esplosione!» e poi scompare (con un’ esplosione, ovviamente u.u) *
Ok adesso basta -.-“
Bene, ci rivediamo al prossimo capitolo!
Con affetto … * viene scagliato in aria da Aeroga prima che riesca a finire la frase *
Devo assumere qualcuno che mi aiuti con questi matti …
   
 
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