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Autore: _Cthylla_    01/09/2014    5 recensioni
Dopo la tragica morte di un chojin che ben conoscete, qualcuno inizia a perseguitare i ragazzi della Muscle League per motivi che loro non conoscono.
Riusciranno a chiarire i punti oscuri riguardanti l'omicidio e scoprire la verità?
O sarà #R ad avere la meglio...?
Genere: Introspettivo, Mistero, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kevin Mask, Kid Muscle
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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“giornata campale, soddisfacente ma faticosa”.

Tale fu il pensiero di Rage mentre per l’ennesima volta osservava il filmato che era la causa scatenante di tutta quella rabbia. Lo aveva trasferito da tempo sul cellulare, dopo aver cambiato il formato.

Ravage era entrato -o entrata? Non lo sapeva ancora, non aveva idea di chi fosse la persona che gli aveva rivelato quel segreto tanto importante- nella sua vita quando era ancora in tenera età, proprio con quel filmato, accompagnato da un  biglietto. Aveva conservato anche quello.

 

nessuno ha mosso un dito per salvarlo. Ma se d’ora in poi farai quel che ti dico ,in futuro avrai modo di farli soffrire come avete sofferto tu e i tuoi cari. Non parlare di questo a nessuno. Ho la certezza che accetterai, ma voglio ugualmente che tu consegni domani stesso all’emporio del paese la tua risposta scritta. Destinatario Aiax Ravage d’Arnel”.

 

“Aiax” avrebbe potuto tradursi come “Aiace”, magari, che era un nome maschile, ma per quanto Rage ne sapeva poteva anche essere solo l’ennesima traccia depistatrice.

 

nessuno ha mosso un dito per salvarlo”.

 

Se mai nel corso di quella giornata avesse provato un qualcosa di lontanamente simile a rimorso al pensiero di quanto aveva contribuito a fare, il ricordo di quelle parole lo aveva fugato immediatamente.

L’obiettivo era sempre stato quello, la rovina della Muscle League; se la meritavano, se la meritavano tutti, sia i lottatori della nuova generazione che i vecchi -bastardistronziassassinifiglidiputtana- che tante speranze avevano riposto nelle nuove leve.

Sciocchi.

Le mele non erano cadute lontane dagli alberi, e quanto era successo quel giorno lo dimostrava, perché nonostante le azioni perpetrate dal gruppo cui apparteneva, beh…il grosso del lavoro in realtà lo avevano fatto gli stessi Muscle Leaguers.

E se si eccettuavano i sospetti di Reynolds -forse sarebbe stato il caso di occuparsi anche dell’unico che davanti a tutte le prove non sembrava convinto, eh si, avrebbero proprio dovuto farlo- le cose non avrebbero potuto andare meglio di com’erano andate.

 

 

.: undici del mattino. Di QUEL…disastroso mattino :.

 

 

«non battete la fiacca! Allenarsi, su, su!!!»

«ma Meat, ma perché ti ostini a torturarci così?» si lagnò Kid.

«perché?! Perché?!! MA SEI COMPLETAMENTE SCEMO?!!» urlò il piccoletto tirando giù il Kinniku per il ciuffo di capelli castani «il Torneo ricomincia tra una settimana e tu mi chiedi perché vi sto facendo allenare?! Tu poi, che ti sei qualificato, osi domandarmi una cosa del genere?!!»

«già Kid, voglio dire, se mi alleno anche io che sono stato squalificato, col miraggio che  un chojin per qualche motivo non possa partecipare e chiamino me al posto suo in quanti primo in graduatoria, tu dovresti prop-»

«tsk. Quanto andrete avanti con questa storia della graduatoria dei possibili ripescaggi?!» sbottò Van Dik, evidentemente verde d’invidia «che poi al primo posto fino a poco tempo fa non c’eri tu, Terry. C’era Check Mate. In questo senso la sua morte ti ha proprio fatto comodo!»

Il texano gli rivolse -tanto per restare in tema- un’occhiata omicida. «ritira quello che hai detto! Subito!»

«altrimenti che fai?»

«ti strappo le corna e ti ci infilzo nel-»

«BASTA!!!» sbottarono Jeager e Meat insieme.

«gli amici non si parlano in questo modo, e Check Mate non sarebbe affatto felice di vedervi litigare così» disse tristemente Wally.

«Wal, a questo punto cos’è che farebbe o non farebbe contento Check Mate noi non possiamo più saperlo!» esclamò Terry con infinita amarezza «perché qualche bastardo lo ha ucciso, e non sappiamo ancora perché, e nemmeno chi sia».

«eh, a proposito, se non sbaglio non avrebbero dovuto liberare Chichi questa mattina?» domandò Kid.

«è vero, i suoi genitori l’hanno riportata a casa già alle nove. Così mi ha detto Roxanne…»

«perché non hanno detto l’ora anche a noi? avremmo potuto andare a salutarla. Povera ragazza, un’esperienza orribile dopo l’altra» osservò Meat con aria cupa.

«sempre da quanto mi ha detto Roxanne, ieri sera ha telefonato ai suoi genitori chiedendo loro di non comunicare l’ora a nessuno di noi. Credo che non avesse voglia di parlare con nessuno».

«ah…beh…è comprensibile. Povera Chichi!» sospirò Wally.

«si Jeager, ma, una cosa…com’è che a te Roxanne ha detto tutto e a me niente?!»  fece Kid Muscle, che si sentiva irragionevolmente qualcosa di più che urtato.

«Kid, ma ti pare il momento di essere geloso questo?! Sei proprio un bambino…» sbuffò Dik Dik.

«un cosa?!»

«bambino».

«ripetilo se ne hai il coraggio!!!»

«BAMBINO!!!»

«PIANTATELA O VI SPACCO LA TESTA A SUON DI COLPI DI SAGGINA!!!» si sgolò il povero Meat. Se già prima tenerli a bada era complicato, da quando il povero ‘Mate era morto le cose erano solo peggiorate.

«ma infatti si, non dovreste…ehi…»

Il rimprovero di Terry venne interrotto dall’ arrivo di diverse automobili, alcune della polizia, e diverse invece erano…

«…ma…è l’antidroga?!» allibì Meat «ma che accidenti-»

«fermi tutti!» a quelle parole diversi agenti puntarono delle pistole contro i ragazzi, presumibilmente per evitare fughe, anche se loro a dirla tutta erano troppo sconvolti per pensare di scappare. Osservavano impietriti gli agenti far scendere i cani dalle automobili, e si auguravano che quello fosse solo un brutto incubo.

Non era così, anche se lo stesso Reynolds aveva avuto un pensiero analogo. I primi due omicidi, il tentato omicidio della notte prima, e adesso anche la segnalazione all’antidroga. La persona che aveva telefonato non aveva lasciato il proprio nome, neanche a dirlo, e nonostante lui avesse cercato di convincere il capo di una delle squadre appartenenti alla divisione antidroga a svolgere ulteriori accertamenti riguardo la telefonata prima di turbare con un’ispezione del genere la “tranquillità” di ragazzi che ne avevano passate tante, non c’era stato verso. Aveva la vaga impressione che al carissimo Yutaka Abe interessasse soltanto fare una rapida carriera, ed era inutile dire che se avesse scoperto che i lottatori della Muscle League non erano puliti, beh…

«ma che…di che cosa siamo accusati?!» Meat cercava di mantenere il sangue freddo, per quanto possibile in una situazione del genere.

«detenzione di droga atta ad aumentare le prestazioni in combattimento» disse Yutaka «ci è pervenuta una segnalazione in merito, ma se siete puliti non dovreste temere nulla, giusto?»

Nessuno ebbe il coraggio di ribattere, ma a Reynolds non sfuggì la faccia che aveva fatto Terry Kenyon.

No…non era possibile. Sperava di essersi sbagliato ad interpretarla, pensò, mentre gli agenti iniziavano a girare nel parco con i cani, entrando anche nella casupola. Quei ragazzi non potevano essere coinvolti in affari del genere…

I suoi timori peggiori si avverarono quando i cani iniziarono ad abbaiare.

«orbene…tu che li difendevi, eh Arnie? “non essere precipitoso, Abe, questi ragazzi ne hanno passate tante”…» un cane stracciò la borsa di Jeager, dalla quale cadde una bustina di quella che a prima vista sembrava proprio il tipo di droga descritto in quella telefonata. Una rara droga dal colore rossiccio proveniente da un pianeta alieno*.

«no…Jeager! Non è possibile!» gli occhi di Meat, grandi del loro, erano diventati immensi. Ma le sorprese non erano finite lì, perché un cane trascinò fuori dalla casupola il fagotto con i simboli Niku appartenente a Kid, mentre un agente urlò di aver trovato qualcosa in una scatola di legno nascosta sotto le assi del pavimento.

«vedi?» sbuffò Abe, aprendo il fagotto e trovando un’altra bustina «vedi, Reynolds?!» aprì anche la scatola di legno, quando l’agente gliela portò «e non trovare scuse del tipo “potrebbe non essere roba loro”» sulla scatola c’era inciso il nome del texano, ed il simbolo Niku era perfettamente riconoscibile, ovviamente «perché lo è. Sei uno sciocco buonista, e loro non sono neanche molto svegli. D’altra parte ho sempre trovato i wrestler intelligenti quanto la media dei giocatori di football che spopolano tra voi yankees».

«non è possibile…» mormorò Wally pietrificato dalla scoperta.

«Kid non è un drogato!!! E nemmeno gli altri!!! Ci dev’essere un errore!!!» urlò Meat a Yutaka.

«come no. Un errore, sicuro. Le cose sono due, o lo spacciatore qui sei tu o non tieni d’occhio i tuoi allievi» sorrise sottilmente il giapponese «in ogni caso, verrete tutti alla centrale con-»

«ecco come stanno le cose!»

Tutti quanti gli occhi si puntarono su uno sconvolto ed arrabbiatissimo Dik Dik Van Dik, che stava puntando il dito tremante contro Terry.

«voi…tutti voi!» ringhiò «voi avete sempre fatto così! Avete assunto quella roba appena prima di ogni incontro, e quella ve la siete procurata in tempo per il Torneo che inizia tra meno di una settimana!!!»

«ma non dire idiozie!» sbottò Jeager.

«non sono idiozie! Io sono il primo classificato in graduatoria, quindi a rigor di logica voi dovreste essere più deboli di me, ma non è così perché usate l’aiutino!!!»

Van Dik parlava posseduto dalla rabbia e dall’invidia per troppo tempo nascoste dall’apparenza solo leggermente acida, ma che più che altro era sempre sembrata ridanciana nonché fondamentalmente idiota. Ma non si rendeva conto che così facendo stava soltanto dando a Yutaka Abe le motivazioni valide che sarebbero servite anche a giustificare un’eventuale assenza di tracce di quella sostanze nel loro sangue e nelle urine.

«bene, uomo cervo, grazie mille per le delucidazioni».

«io sono un’antilope!!!»

“no, tu sei una iena mi sa” pensò Reynolds. «non ti pare di correre, Abe? Non pensi che possano essere stati incastrati?»

“grazie al cielo” fu il pensiero di molti dei presenti.

«francamente no. Adesso bisogna soltanto trovare il fornitore, o la fornitrice. Ah, e per buona misura dire che un’ispezione in casa di Kevin Mask non ci starebbe male, se i lottatori più forti della Muscle League sono tali grazie alla droga…» per un attimo venne accecato da un flash «…non vedo perché lui dovrebbe essere diverso, essendo tra essi…ehi. Chi li ha chiamati, a quelli?»

Infatti oltre che di volanti ed agenti adesso il parco era anche assediato dai giornalisti di ogni emittente televisiva, radiofonica, e quant’altro.

«andatevene immediatamente!» disse duro il detective americano al gruppo «non siete autorizzati a-»

«non mi rovinerai il momento» gli sibilò Abe  «…ad essere testimoni del fatto che i lottatori della Lega sono così forti perché dopati? Certo che lo sono!»

«non è vero niente!» gridò Meat, mentre Kid piagnucolava, Van Dik guardava i compagni a pugni stretti, Wally si era messo le mani sul volto e Terry e Jeager urlavano che erano innocenti «non potete-»

«Jeager!»

Ed ecco che prevedibilmente -almeno per chi aveva orchestrato tutto- Brocken Jr. fece la propria comparsa, con l’impermeabile ben calcato addosso.

Alla fine non aveva retto al rimorso, ed in un impeto di voglia di liberarsi la coscienza e di cercare di non mettere il figlio in mezzo ad un disastro aveva guidato fino a Beverly Park, arrivando purtroppo a disastro già avvenuto.

«padre!!!» gridò il tedesco «io non ho fatto niente!»

«ma bene, l’allenatore di Jeager Brocken fa la sua strana comparsa…già che ci siete, perquisite anche lui» ordinò Yutaka in tono annoiato.

«Abe, è una follia!»

«folle sei tu, Arnold, che ancora non vuoi capire che questi sono tutti marci fino al midollo».

«p-perquisirmi? Non pensateci nemmeno!»

«non opponga resistenza, signore, o dovremo arrestarla».

Brocken Jr. infine alzò riluttante le braccia, lasciando che gli agenti gli togliessero l’impermeabile perquisendo quello e lui stesso.

Per quanto ne sapeva, non aveva nulla di strano addosso.

«ah! Ecco qui il nostro spacciatore!»

…per quanto ne sapeva, appunto, perché invece dalla tasca interna piuttosto ampia del suo impermeabile tirarono fuori diverse bustine contenenti quella sostanza rossiccia nonché un discreto numero di banconote da cento dollari l’una. Bisognava dire che chiunque le avesse date a Terry perché le mettesse dove Yutaka Abe le aveva trovate evidentemente non aveva troppi problemi economici.

«giustamente ti sei fatto pagare in dollari» commentò Yutaka «l’Euro sarebbe stata una scelta migliore. Brocken Jr., è ufficialmente in arresto per detenzione e spaccio di droga. E voialtri» indicò tutti i ragazzi, inclusi Wally, Meat e Dik Dik che non sembravano essere troppo coinvolti «tutti alla centrale».

L’inferno.

Le fiamme eterne dell’inferno.

Ai ragazzi le chiacchiere ed i flash sembravano proprio questo. Li divisero due per macchina, mentre le auto restanti e gli agenti con i cani filavano a tutta velocità a casa di Kevin Mask.

A Terry Kenyon sembrava impossibile. Lui aveva fatto quanto #R aveva chiesto, giusto i Brocken avrebbero dovuto essere coinvolti, non si era parlato né di Kid Muscle né di -forse- Kevin Mask, e tantomeno di lui stesso! Non era nei patti!!!

Il povero non aveva ancora capito che con #R non esistevano i patti. E che comunque il fatto di non informare Trixie di quanto accaduto realmente non escludeva l’accusa di assumere droga.

Pensieri analoghi erano quelli di Brocken Jr.; aveva ceduto, aveva compiuto quell’azione orribile per poi pentirsene, e sarebbe ugualmente andato in prigione, anche se non con le reali accuse per cui avrebbe dovuto finirci. Pareva proprio che #R avesse previsto anche quella sua mossa improvvisa, quel suo pentimento tardivo.

Kid Muscle continuava a piagnucolare, e Wally a gemere dei “cosa dirà mia madre, cosa dirà?!”; Jeager ringhiava a Van Dik di smetterla di sproloquiare accuse che Abe tutto contento appuntava ed approvava, mentre Meat vedendolo poco convinto continuava a ribadire a Reynolds che erano stati incastrati.

Stava di fatto che la notizia ormai, specialmente grazie ai social network, era sulla bocca di tutti. E che probabilmente tutti coloro tra le cui cose era stata trovata la droga sarebbero stati squalificati, mentre gli altri forse sospesi temporaneamente dalla loro attività in via preventiva.

Già non era più un qualcosa che persone come i MacMadd potevano insabbiare grazie ai propri appoggi. Come recitava un’aria ne “Il barbiere di Siviglia”, “la calunnia è un venticello, un’auretta assai gentile, che insensibile sottile, leggermente dolcemente, incomincia a sussurrar”…per poi diventare “un tuono, un temporale, un tumulto generale che fa l’aria rimbombar!”.

«detective, giuro che noi non sapevamo di avere quella sostanza!»

“sembra strano anche a me, ma mi servirebbero prove a vostro favore, e non ne ho purtroppo. Spero che almeno a quel povero ragazzo” Kevin Mask “questo sia stato risparmiato dopo quel che ha passato ieri sera”.

 

 

Kevin non aveva dormito affatto quella notte. Continuava ad avere in testa quell’ultima immagine dell’auto che passava sopra al povero Lord Flash, e si sentiva divorare da un senso di colpa feroce che non poteva essere ottenebrato nemmeno dall’alcol.

Lord Flash…povero, povero Lord Flash!

Avrebbe voluto poter vedere come stava, ma il detective gli aveva già anticipato che in circostanze come quella non glielo avrebbero permesso in nessun caso. Non lo avrebbero permesso nemmeno ad un parente, figurarsi a lui che era solo il suo pupillo.

Si ripromise che se fosse sopravvissuto e si fosse svegliato avrebbe ascoltato tutto quel che voleva dirgli. Tutto. Senza scappare. Poco importava che forse, con lui, potesse entrarci qualcosa anche suo padre Robin. Lord Flash in varie occasioni aveva dimostrato di tenere a lui in un modo in cui non avrebbe potuto tenerci, se fosse semplicemente stato qualcuno che “eseguiva gli ordini”.

«perdonami…» mormorò bevendo l’ennesima bottiglia di birra «mi dispiace…» parlava al vuoto, ma era talmente brillo che gli pareva di vedere il suo allenatore lì davanti a lui «dovevo ascoltarti…mi dispiace…»

A stento registrò il rumore delle sirene. A malapena si riscosse quando sentì delle persone urlare il suo nome. In compenso picchiò selvaggiamente due delle persone in questione, quando queste -agenti dell’antidroga a quanto sembrava- sfondarono la porta per entrare in casa sua.

«attenzione, è pericoloso!»

«bisognerà arrestarlo per resistenza a pubblici ufficiali, e qualcuno chiami l’ambulanza per Hirai ed Utada!» esclamò un agente mentre i cani incominciavano ad abbaiare in prossimità del divano, ed altri letteralmente trascinavano un paio di agenti al piano superiore.

«non…non potete…» farfugliò l’inglese «con che diritto…»

«è pieno di roba, quassù!» urlarono dal piano di sopra.

«anche qui sotto i cuscini del divano. Te n’eri procurata parecchia in vista del Troneo, eh?!»

«e-ehi! Quella non è mia!» biascicò Mask, indicando le bustine «io no-on la uso quella cosa schish…sficch…schifosa!»

«come no. Ma guarda tu…oltre che assumere droga sei pure un ubriacone…che razza di esempi, eh?» Kevin sentì che tentavano di ammanettarlo e si ribellò, non c’era motivo per cui essere ammanettato, né perché quei tipi gli facessero altro, lui doveva restare a casa, lui doveva poter andare da Lord Flash, sapere come stava!

La fuga del ragazzo però durò poco.

Fu neutralizzato da dei narcotici appena uscito di casa, tirando colpi ad ogni agente presente.

Come era successo per Kid e gli altri, anche lì si era riempito di giornalisti.

Pareva proprio che la reputazione della Muscle League fosse rovinata, e che i suoi migliori lottatori non avrebbero partecipato al Torneo chojin…se questo, arrivati a tal punto, fosse ripreso come da programma.

 

 

«Chichi! Ehi!»

La ragazza sbuffò. Doveva immaginarselo, quella era una visita che non poteva evitare. Ma tutto sommato forse nemmeno voleva evitarla davvero.

Si affacciò alla finestra, eccole lì, le sue amiche Trixie e Roxanne. «ehi».

«possiamo salire?»

La ragazza dai corti capelli verdi tentennò un po’, prima di prendere la decisione finale di farle salire su in camera propria, ma ad ogni modo un paio di minuti dopo…eccole lì, tutte e tre riunite.

«quindi Kevin Mask ha ritrattato, avevamo capito bene».

«assolutamente» annuì Chichi «ma» e qui la sua espressione divenne cupa «non significa che io lo odi di meno. Mi ha fatta finire lì per qualcosa che non ho fatto. Sono stata accusata per la morte del mio uomo per colpa di Kevin Mask, ed è imperdonabile».

Sembrava impossibile che fosse la stessa Chichi allegra e dall’aria cretina di poco tempo prima. Ma d’altra parte anche Trixie e Roxanne erano state toccate da quell’esperienza e, nel caso di Trixie, anche da quella dell’aborto procurato in quel modo tanto violento.

«quoto. La penso allo stesso modo, insomma, se sapeva che le cose non erano andate in quel modo perché si è messo a dire cazzate?» sbuffò Roxanne «tsk. Tutto per non dire che era brillo, quell’imbecille».

«lo era?»

«oh si» risposero in coro le altre due.

«l’ha detto al suo allenatore, l’ho sentito» rivelò Roxanne «e lì mi ha fatta veramente arrabbiare, tanto che gli ho rotto i vasetti con le viole minacciandolo di fare peggio se non avesse ritrattato!»

«davvero?» allibì Chichi.

«si! e … poi…beh…» la due codini guardò Trixie «con l’idea di Trixie mi sa che mi sono lasciata prendere la mano…»

«quando è uscito gli abbiamo rotto tutte le tubature. Un gusto che non ti dico!»

La ragazza dai capelli biondo-rossiccio lo aveva preso come una specie di metodo per sfogarsi di quanto accaduto nell’ultimo periodo. E poi, occorre ricordare che una volta Trixie era una ragazza piuttosto violenta che si divertiva a tormentare le “sfigatelle”. Chichi era stata sua vittima*, ma poi circostanze indefinite le avevano unite, e si era data una calmata.

Fino ad ora.

«Trix, non avevi smesso con quella roba?»

«se lo merita, Chichi! Tu stessa lo odi! Deve pagare per averti accusata così!»

Perché già, anche se era uscita questo non significava che il debito fosse saldato. Assolutamente.

Le tre ancora non lo sapevano, ma Kevin Mask aveva già pagato a sufficienza, e fortuna sua nei giorni successivi sarebbero state troppo impegnate con i loro amici, che dal commissariato sarebbero tornati solo a notte tarda, per pensare agli atti di vandalismo!...




Ebbene, chi aveva ipotizzato che Roxanne fosse il vandalo delle viole e delle tubature in parte ci aveva azzeccato :) brave! E almeno in questo #R non 'entra.
Il piano di #R sembra essere riuscito, e bisgona solo sperare che lo scetticismo del detective riesca a fare qualcosa, o che qualcuno dell' R-team (cit.) faccia qualche idiozia. Intanto qualche altro indizio, nel capitolo, l'ho messo.

* la droga rossiccia proveniente da un pianeta alieno, per chi ha letto Reignite di vermissen_stern, risulta abbastanza chiaramente essere sabbia rossa (o almeno, dovrebbe risultare chiaramente).
* Trixie era una bulletta. Così vuole Kinnikuman Wiki.

Che altro dire? Ah, si: Kunoichi_BeastKnightress scusami per averti citata nei ringraziamenti col vecchio nickname, lo scorso capitolo. Lo sai che ho la testa per aria.
Ringrazio chi continua a seguirmi. Alla prossima!
   
 
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