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Autore: Abby_da_Edoras    01/09/2014    3 recensioni
Autrice: Lady Arien. Trama: ho messo tutte insieme le storie scritte due anni fa sugli X-Men come capitoli di una long e adesso sto aggiungendo nuovi capitoli. All'inizio mi sono ispirata a una bellissima ff di Lara D_Amore, Logan si trova a occuparsi di Scott, sperduto e addolorato per la morte di Jean, e nasce così una strana relazione tra i due. In seguito, il professor X incaricherà Bobby di recuperare Pyro finito dalla parte di Magneto e nascerà pian piano anche un pairing fra loro; in seguito, alla scuola arriveranno dal lontano 1973 anche i giovani Erik e Charles... insomma cerco di destreggiarmi tra ben tre pairing!!!XD
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Bobby Drake/Uomo Ghiaccio, James 'Logan' Howlett/Wolverine, John Allerdyce/Pyro, Scott Summers/Ciclope, Un po' tutti
Note: Lemon, Movieverse, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Bring me to life (cap

Bring me to life

Era notte fonda allo stabilimento della Casa Farmaceutica Worthington e tutt’attorno all’edificio si era alzata una nebbia fitta e spessa… strano, perché le previsioni metereologiche avevano annunciato una nottata serena e stellata.

La nebbia era però opera della mutante nota come Tempesta, che l’aveva creata per permettere ai suoi amici Logan e Scott di penetrare non visti nello stabilimento dove venivano studiati e preparati i vaccini per togliere i poteri ai mutanti. Il loro compito era sia quello di distruggere quei preparati, che venivano troppo spesso iniettati a forza agli sventurati che finivano catturati, sia di impadronirsi di campioni di siero e degli studi che erano serviti per crearlo: Hank McCoy li avrebbe studiati per poi tentare di trovare un antidoto a quella cosiddetta cura.

Scott e Logan si trovavano in uno dei laboratori di ricerca dello stabilimento.

“Per prima cosa dovremmo trovare gli appunti, i file e tutto ciò che riguarda la preparazione di questo siero” disse il giovane. “Il Professor X si è raccomandato che non rimanga nulla che possa servire per crearne ancora.”

“Ma sì, bravo, Summers, tu fai sempre tutto quello che ti dice il Professore” lo canzonò Logan.

“Se non hai voglia di collaborare, Logan, potevi anche restartene alla scuola!” replicò il ragazzo, indispettito, mentre controllava i computer presenti nel laboratorio.

“Ma quanto sei permaloso…” disse l’uomo. “Va bene, facciamo come dici: tu, che sei quello intelligente e precisino, ti occuperai dei file e degli studi, mentre io, che sono la bestia di turno, mi divertirò a fare a pezzi tutto ciò che non ci serve.”

Scott non rispose, impegnato com’era a copiare i file più importanti sulle chiavette che il Professor X gli aveva consegnato. Scaricò tutti i dati che gli occorrevano, prese due fialette di siero già pronte per l’uso e si avviò verso l’uscita del laboratorio, lanciando un sorrisetto di sfida a Logan.

“Okay, Logan, divertiti pure a fare il distruttore, io passo a esaminare il laboratorio accanto” gli disse prima di uscire.

Il mutante non se lo fece ripetere due volte e fracassò, schiacciò e fece a pezzi tutto ciò che restava nella stanza prima di seguire il compagno.

I due passarono di laboratorio in laboratorio, badando bene a non trascurare nemmeno il minimo dettaglio, impadronendosi di ciò che poteva risultare utile e eliminando tutto il resto. Terminata la missione che era stata loro affidata, Scott e Logan stavano per uscire dall’ultimo laboratorio, quando l’uomo si fermò di colpo e afferrò il braccio del compagno per attirare la sua attenzione.

“Aspetta, Scott, c’è qualcuno nel corridoio” sussurrò, intravedendo una forma muoversi nel buio. Sembrava che si stesse dirigendo proprio verso di loro.

“Pensi che sia qualcuno della sicurezza?” bisbigliò il giovane. “Ma, se lo è, perché resta al buio? Una guardia avrebbe sicuramente una torcia e magari anche una pistola o un taser…”

Logan non rispose. La figura che si stava avvicinando non sembrava affatto una guardia, anzi, aveva qualcosa di molto, fin troppo familiare.

“Scott, tu hai le chiavette e le fiale di siero, esci dalla porta laterale e raggiungi Tempesta” disse allora Logan. “Io ti coprirò le spalle!”

Le parole di Logan erano giuste e Scott sapeva che il suo dovere era quello di portare i dati e il siero a McCoy… a qualunque costo… però, in quel momento, il ragazzo non sembrava disposto a seguire le regole come faceva di solito.

“Non posso lasciarti qui, Logan” protestò.

“Sai benissimo che è quello che devi fare, io me la caverò in qualche modo. Non preoccuparti, se fosse una guardia e dovesse anche spararmi, il mio potere rigenerante annullerà l’effetto dei proiettili” lo rassicurò Logan. Era importante che Scott uscisse dallo stabilimento prima che fosse troppo tardi, perché ora… ora poteva scorgere chi si stava avvicinando tanto da riconoscerla ed era fondamentale che il giovane non la vedesse.

“Io non ti lascio qui!” ripeté Scott, con maggior impeto. “Non voglio più che qualcuno si sacrifichi per me, non posso perdere anche te dopo aver perso…”

Era già troppo tardi: in quel momento anche il giovane mutante riconobbe la figura che veniva loro incontro. Sembrò illuminarsi in viso e, senza quasi accorgersene, fece due passi verso di lei.

“Jean!” esclamò, pieno di gioia. “Sei qui, sei viva… mi sembra un sogno, sei venuta anche tu per aiutarci? Sai, non ho mai creduto che tu potessi stare dalla parte di Magneto e…”

“Scott, maledizione, allontanati! Sciocco ragazzo, non hai ancora capito che quella cosa non è Jean???” ringhiò Logan, lanciandosi sul giovane e rotolando a terra con lui appena in tempo prima che entrambi venissero spazzati via da un raggio energetico che disintegrò l’intero laboratorio dal quale erano usciti. “Vuoi proprio farti ammazzare, idiota che non sei altro?”

Scott era confuso e indeciso… sì, certo, la donna che aveva tentato già due volte di ucciderlo non poteva essere la sua Jean, non era possibile, forse era un mutante che aveva il potere di cambiare aspetto, come Mystica, ma vederla lì, dopo aver sofferto tanto per la sua perdita, era troppo per lui. Stretto contro il petto di Logan, non poté fare altro che scoppiare a piangere, come aveva fatto sulla navicella quando lei aveva sacrificato la sua vita per salvare tutti loro…e anche allora era stato Logan a stringerlo tra le braccia e a consolarlo. Logan, ancora e sempre Logan.

La donna che era e non era Jean Grey stava per emanare un altro raggio energetico diretto verso i due mutanti stesi a terra, ma, ancora una volta, l’atto generoso di Logan e la disperazione di Scott sembrarono farla tornare in sé. Si bloccò e puntò lo sguardo su Logan.

“Logan, ti prego” sussurrò, in fretta, prima che la personalità malvagia la possedesse di nuovo, “ti prego, tu puoi liberarmi da quest’incubo. Uccidimi, ti supplico!”

“Cosa? Ma…” esclamò l’uomo, sconcertato.

“Sì, devi farlo, devi uccidermi adesso, subito, prima che la mia parte oscura mi catturi di nuovo!” insisté la donna, disperata. “Non voglio fare del male a te o a Scott, ma lo farò se non sono in me, devi uccidermi, Logan!”

“NO!” urlò Scott, cercando di liberarsi dalla stretta dell’uomo. “No, Jean, non dire così! Ti aiuteremo noi, ti porteremo dal Professor X e lui agirà sulla tua mente, ingabbierà quella parte oscura di cui parli. Jean… Jean, fidati di me, abbiamo ancora una possibilità…”

La donna lanciò uno sguardo d’intesa a Logan, uno sguardo pieno di dolore e disperazione, ma anche di una ferma consapevolezza: era troppo tardi, Xavier non avrebbe più potuto fare nulla per lei, l’unico modo per liberarsi da quell’incubo che la straziava era la morte.

“Non voglio che Scott veda…” mormorò lei, con le labbra che le tremavano.

Logan annuì. Nei suoi occhi c’era la stessa lacerante consapevolezza e tutto il dolore del mondo. Si staccò lentamente da Scott che, però, iniziò a dibattersi e a protestare.

“Non vorrai farlo veramente, vero, Logan? Non farai del male a Jean? Io non te lo permetterò, dovrai passare sul…”

Logan sferrò un pugno in faccia al giovane, tramortendolo e lasciandolo scivolare al suolo privo di sensi. Le lacrime gli annebbiavano la vista e il cuore sembrava lacerarsi nel petto, ma il mutante sapeva che ciò che stava per fare era inevitabile ed era l’unica salvezza per Jean. Con un grido disperato, estrasse gli artigli e li affondò nel corpo della donna, trapassandola da parte a parte… se avesse esitato anche solo un secondo, non avrebbe più trovato la forza per farlo. Lei urlò di dolore e si accasciò tra le braccia di un Logan distrutto, ma, prima di morire, riuscì a stringergli la mano e a rivolgergli uno sguardo colmo d’affetto e riconoscenza.

“Grazie… ora sono… libera” sussurrò, poi chiuse gli occhi per sempre.

Straziato dal dolore, l’uomo gemette, stringendo forte tra le braccia il corpo senza vita di lei per l’ultima volta. La depose per terra, le accarezzò il viso e le sfiorò la bocca con un bacio. In tanto dolore, l’unica consolazione per lui fu vedere che, finalmente, il viso di Jean era sereno e sulle sue labbra sembrava aleggiare un sorriso. La donna era in pace.

Non c’era altro da fare. Pur con il cuore straziato, Logan abbandonò Jean nel corridoio del laboratorio e sollevò da terra Scott, che era ancora svenuto per il pugno ricevuto dall’uomo. Meglio così, era trascorso anche troppo tempo e sicuramente Tempesta si stava chiedendo cosa fosse accaduto in quello stabilimento.

La donna era fuori, visibilmente preoccupata. Quando vide uscire Logan che sorreggeva Scott privo di sensi, temette il peggio.

“Logan, ma cos’è successo? Scott… è ferito? Qualcuno vi ha scoperti? Mi spiace, io non…” cominciò, agitatissima.

“E’ successo un imprevisto, ma ora torniamo alla navicella. Ti consegnerò tutto quello che il Professor X aveva chiesto e ti spiegherò. Muoviamoci, siamo stati qui anche troppo!” brontolò Logan, ancora fuori di sé.

 

Pochi minuti dopo i tre mutanti erano in volo sulla navicella per rientrare alla scuola dopo aver compiuto la missione. Logan aveva appena iniziato a spiegare l’accaduto a Tempesta quando Scott si riprese.

“Jean…” mormorò, poi aprì lentamente gli occhi.

“Scott, stai bene?” domandò subito la donna, ma il ragazzo la ignorò. Si guardò intorno, in preda all’agitazione, poi si rivolse in malo modo a Logan.

“Dov’è Jean? Perché non è qui con noi?” chiese, brusco. Vedendo che Logan lo guardava con tenerezza senza parlare, il giovane s’infuriò. “Allora l’hai fatto davvero, maledetto bastardo! L’hai uccisa! Come hai potuto? Io… io…”

“Calmati, Scott” rispose Logan, pacatamente e senza smettere di fissarlo con dolcezza e preoccupazione. “Era quello che voleva… mi ha ringraziato per averla liberata. Quella personalità la straziava e lei…”

“Tu l’hai uccisa!” gridò Scott, buttandosi con furia contro Logan e cercando di picchiarlo. Avrebbe voluto spezzargli le ossa, fargli male, sentirlo urlare di dolore, fargli provare tutta la sofferenza che sentiva lui in quel momento. “Il Professore avrebbe potuto salvarla, ma tu l’hai uccisa! Sei un mostro, non ti perdonerò mai per quello che hai fatto!”

Logan afferrò il ragazzo per i polsi e lo costrinse a sedersi. Non ebbe difficoltà ad avere la meglio su di lui, nonostante Scott fosse spinto dalla forza della disperazione.

“Smettila. Sai bene quanto me che nessuno avrebbe potuto aiutarla. Se il Professor X fosse stato in grado di salvarla, avrebbe potuto cercarla ed entrare nella sua mente già da tempo, l’avrebbe convinta a tornare alla scuola e avrebbe di nuovo imbrigliato la personalità oscura. Ma non poteva farlo. Quella personalità aveva quasi completamente divorato la vera Jean e la stava torturando.”

Scott sembrava ancora più infuriato vedendo la calma di Logan. Come poteva parlargli così? Era come se a lui non importasse niente! Non si rendeva conto di quanto l’esperienza nel 1973 avesse cambiato nel profondo l’uomo che credeva di conoscere.

“E dicevi di amarla! Tu non l’hai mai amata, altrimenti non saresti riuscito a ucciderla! Tu non sai amare nessuno, sei un essere senz’anima e senza sentimenti, ma io te la farò pagare prima o poi!”

Queste parole, alla fine, spinsero Logan a una reazione decisa. Afferrò Scott per le spalle e lo sbatté con violenza contro la spalliera di uno dei sedili.

“Non provare mai più a dire una cosa del genere, piccolo ragazzino sciocco e egoista!” sibilò. “Se fosse servito a qualcosa, avrei dato la mia vita per salvare Jean, ma quello era l’unico modo per liberarla e darle la pace, cerca di ficcartelo bene in quella testaccia dura, altrimenti non le avrei mai, mai, fatto del male! Sei tu che non sai nemmeno cosa significhi amare veramente, per cui non venire a fare la predica a me. Il solo fatto che tu pensi a minacciarmi o, ancora peggio, a vendicarti su di me in un momento in cui dobbiamo più che mai essere uniti mi fa capire che razza di persona sei, una piccola testa di cazzo che gioca a fare il braccio destro di Xavier! Mi hai deluso profondamente, Summers, e quando il Professore saprà questa cosa sarà più deluso di me. Complimenti, signor Perfettino! Perfettino una bella merda!”

Fremente di rabbia, Logan si staccò bruscamente da Scott e andò a sedersi nel posto più lontano possibile da lui, accanto a Tempesta che era alla guida della navicella. Il ragazzo, raggomitolato sul sedile, scoppiò in singhiozzi. Capiva di aver sbagliato, era devastato dalla morte ormai definitiva di Jean, si sentiva in colpa nei confronti del Professore che lo stimava tanto e… e sentiva anche un enorme vuoto dentro, adesso che perfino Logan si era allontanato da lui.

“Logan, forse… forse sei stato un po’ troppo duro con lui” provò a dire Tempesta. “Magari non è necessario che il Professor X sappia proprio tutto…”

“Io gli racconterò soltanto quello che è accaduto con Jean, il resto, se vorrà, glielo dirà Scott” replicò freddamente l’uomo. “Non mi piace fare la spia.”

“E con Scott? Insomma, lui…”

“Lui deve imparare a crescere e capire che non è l’unica persona al mondo a soffrire” tagliò corto Logan. “Prima di dare lezioni agli altri, dovrebbe pensare a darne qualcuna a se stesso!”

Tempesta non aggiunse altro. Logan restò in silenzio per il resto del viaggio e nella navicella si sentivano solo i singhiozzi soffocati di Scott.

La missione era stata compiuta, ma Logan si chiedeva a quale prezzo. Temeva che il suo rapporto con Scott fosse spezzato per sempre e questo pensiero, insieme alla sofferenza per Jean, lo tormentava nel profondo del suo essere.

   
 
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