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Autore: Chaotic Alaska    02/09/2014    0 recensioni
"Beh, in ogni caso, è arrivato il momento di condividere con voi la mia unica ragione di vita, il mio più grande amore: quello nei confronti di cinque splendidi ragazzi, che con le loro voci e la loro passione hanno conquistato il mio cuore, che mi hanno aiutata a superare tanti momenti difficili grazie alla loro musica."
Genere: Avventura, Demenziale, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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An hope(ful) li(f)e





“Insomma, come procede il piano per la conquista di Zayn?”
Galaxy, seduta a gambe incrociate su una panchina del cortile, divorava a grandi morsi un gigantesco hamburger.
“Ehmm.. tu non eri vegetariana?” le domandai, timidamente.
“Sì che lo sono, cretina. L’hamburger non è considerato carne, perché c’è il pane intorno che funziona come uno scudo. Che te lo dico a fare, tanto sei una ritardata. E comunque, c’è anche dell’insalata, qui dentro”
“Beh, in ogni caso.. Ho sentito tutta la discografia dei One Direction, e..”
“Cristo, bel coraggio. La prima volta che ho ascoltato una loro canzone, ho avuto un attacco di diarrea”
“Grazie dell’informazione. In ogni caso, non li trovo poi tanto male. Sono abituata ai Two Derection, che suonano stomachi di pecore, quindi..”
“Senti, idiota, guarda qua”
Galaxy aveva afferrato il cellulare e stava controllando Instagram. Il bel volto di Zayn occupava tutto lo schermo e la foto era letteralmente sommersa di likes e commenti: anche se io non li avevo mai sentiti nominare, questi One Direction dovevano essere decisamente famosi.
“Dio, ma quante cavolo di ragazze commentano le sue foto?”
“Hop, sei imbarazzante. Cavolo? Cosa siamo, all’asilo?” mi fa il verso Galaxy “In ogni caso, da un’attenta analisi del profilo Instagram di Zayn, emerge un dato abbastanza rilevante: la sua ragazza ideale dev’essere sobria, discreta, elegante, curata. E, soprattutto, raffinata.”
La mia amica gettò uno sguardo eloquente al mio favoloso outfit, probabilmente per invidia: minigonna leopardata, scarpe tacco 12 borchiate ed un discreto top, che lasciava scoperto l’ombelico, per mettere bene in mostra il mio piercing di Hello Kitty.
“Forse dovremmo lavorarci su.. E, cristo santo, smettila di ingozzarti in quel modo osceno!” commentò, mentre buttavo giù l’ultimo morso della parmigiana di mamma e mi pulivo le mani sulla gonna.
In quel momento, suonò la campanella che annunciava la fine della pausa pranzo.
“Senti, bella, non ho assolutamente scazzo di subirmi altre tre ore di lezione. Me ne vado al centro commerciale. Vieni?”
Ero combattuta: da un lato, avevo paura di mettermi nei guai, saltando un pomeriggio di lezione. Dall’altro, avevo deciso di diventare una bad girl: e quale modo migliore per cominciare, se non andare in un centro commerciale a compiere azioni da vera ribelle, come comprare un eyeliner o prendere un milkshake?
Dopo un’attenta riflessione, andai ad aggiornare il mio stato su FB, annunciando a tutto il mondo che avevo intenzione di passare un pomeriggio assolutamente trasgressivo al centro commerciale: come al solito, nessuno mi degnò della benché minima attenzione, a parte il solito maniaco, che mi chiedeva di controllare se fossero cominciati i saldi al negozio di scarpe.

“Ehi, splendore. Che fai seduta qui, da sola?”
Quella voce. Mi era familiare da appena due giorni, da quando avevo cominciato ad ascoltare senza sosta le loro canzoni.
Incredula, alzai lo sguardo (com’era prevedibile, Galaxy mi aveva piantato lì e se n’era andata mentre ero intenta a riflettere): davanti a me, in pantaloni di pelle scuri e giacca di jeans, sigaretta pigramente appoggiata all’angolo della bocca, c’era Zayn.
(The story of my life I take her home, I drive all night to keep her warm and time is frozen)
Il ragazzo che, il giorno prima, aveva acceso il ventilatore in classe al loro ingresso in aula, era dietro di lui, con uno stereo acceso tra le braccia.
“Grazie Timothy, puoi andare” Zayn si rivolse a lui, con un pigro cenno del capo.
Ero assolutamente senza parole.
“E’ come se tu avessi, non so, una colonna sonora della tua vita” mi lasciai sfuggire.
Zayn sorrise, accendendo la sigaretta che aveva in bocca.
“Pagano questo tizio per seguirci e mettere di continuo le nostre canzoni, è abbastanza snervante. Già mi fanno schifo, figurati a sentirle 24 ore al giorno. Fumi?”
Dannazione, erano passati appena cinque minuti dal primo, grande dubbio esistenziale della mia vita da bad girl, e già se ne presentava un altro?
Dovevo assolutamente mostrarmi sicura di me.
“Ovvio” risposi, afferrando il suo pacchetto di sigarette e sfilandone una.
“Cristo, ma che sei cresciuta in una stalla? Neanche a chiedere” commentò lui, strappandomi via di mano il pacchetto “Ce ne fosse uno normale, in questa cazzo di scuola”
“Chi è la biondina che ha fatto infuriare Zayn?”
Harry Styles, il ragazzo riccio, si lasciò cadere sulla panchina accanto a me, rubando la sigaretta mezza fumata di Zayn e rivolgendomi un sorrisetto complice.
Zayn alzò gli occhi al cielo, riprendendosi la sigaretta che avevo in mano ed accendendola.
“E’ carina, ma si vede che non ha neanche mezzo neurone in testa. Guardala, sembra uscita da una rivista porno” commentò, rivolto all’amico.
Lo presi come un complimento, dato che alla mamma dicevano sempre cose del genere: a quel punto, la tecnica migliore ad adottare era far ingelosire Zayn.
“Tu sei Harry, giusto?”
Il ricciolino mi lanciò uno sguardo perplesso ed indicò la sua maglia, coperta da strani simboli.
“Scusami?” Doveva avere qualche serio problema.
“Sai leggere? C’è scitto ‘I’m Harry Styles’, a quanto pare Niall ha ritenuto divertente regalarmi una cosa del genere” sbuffò il ragazzo.
“Ahh, ecco spiegato tutto. A dire il vero, non so leggere. E neanche scrivere, se è per questo. A dieci anni, hanno provato ad esorcizzarmi con un manuale di grammatica, ma nulla, non ha funzionato”
Harry e Zayn si scambiarono una strana occhiata.
“Beh, ecco.. Ora dobbiamo proprio andare. Gli altri ci stanno aspettando al centro commerciale”
“Ehi, devo andare giusto lì! Possiamo fare la strada insieme” cinguettai, tutta contenta, ignorando gli sguardi terrorizzati dei due ragazzi.
La fortuna era finalmente dalla mia parte.

   
 
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