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Autore: CSlover    02/09/2014    3 recensioni
Lui è l'affascinante frontman di una delle band di maggior successo al mondo. Lei un'instancabile attrice in ascesa. A volte è difficile capire cos'è reale e cosa invece non lo è quando è in gioco la fama. (CaptainSwan)
AVVISO: Questa è una traduzione della Fanfiction di niniadepapa "The Lost Boys". Non ho alcun diritto sulla storia e ringrazio ancora l'autrice per aver dato il suo consenso alla traduzione e alla pubblicazione.
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Cap 19 – Pronti Ad Andare

 
"Potresti smettere di scuotere la testa? Sto cercando di lavorare, lo sai".
"Se mettessi su buona musica sarei sicuramente più accomodante, Vostra Altezza".
"Oh, spegnilo allora".
Fece una linguaccia alla sua futura cognata, Emma fermò la testa così che la sua amica potesse continuare a spazzolare le ciocche di capelli, sistemandole in un’elegante treccia raccolta forse un po’ troppo sopra le righe. Le aveva supplicate di lasciarli sciolti, ma Mary Margaret zittì le sue proteste, spiegando che non avrebbe messo in mostra la fila di bottoni e i dettagli della parte posteriore del vestito se l’avessero fatto. Brontolò per un po', ma alla fine si convinse: era piuttosto incantevole, se poteva dirlo di se stessa. Quando Mary Margaret le aveva portato il vestito per provarlo, rimase ipnotizzata nel momento stesso in cui posò gli occhi su di esso: uno splendido abito in pizzo color verde acqua, con una cintura ricamata, maniche ad aletta e una lunga gonna in chiffon di seta. Inarcò un sopracciglio verso la sua amica e poi domandò circa il colore, era più abituata a indossare il rosso, il bianco e il nero per le apparizioni pubbliche. Ma poi, dato che ce ne sarebbero stati altri, pensò che non sarebbe stato così strano iniziare a vestirsi con pezzi più audaci.
Fissò il suo riflesso nel grande specchio di fronte a lei, fermandosi prima di iniziare a canticchiare e ballare sul brano in riproduzione sul suo iPod, messo sull’amplificatore in modo che tutte e tre potessero ascoltare mentre lavoravano e la sistemavano per la prima. La routine della brigata della moda - mancava Ella, che si sarebbe unita a loro in un secondo momento – erano in piena attività da quando quella mattina le sue due migliori amiche avevano iniziato ad impartirle ordini e ad applicarle mille prodotti sulla pelle. Grazie a Dio che aveva potuto scegliere il suo vestito per l'occasione, beh Mary Margaret l’aveva scelto in realtà o avrebbero avuto un altro incidente come a Majorica.
"Perché stai ridendo?" Ruby le chiese dal suo fianco, controllandole il rossetto nello specchio. Il suo sorriso divenne più ampio quando rivolse gli occhi su di lei "Oh, niente, stavo solo pensando a quella notte a Majorica".
"Quale?" Mary Margaret entrò nel discorso con il divertimento nella sua voce. Prima che potesse rispondere uno sbuffo di Ruby le interruppe "Come se te le ricordassi tutte, sorella".
"Ah-ah. Davvero divertente".
Emma intervenne allora "Intendevo quella in cui Ruby ha gettato la metà del suo guardaroba fuori dalla finestra perché non aveva nulla da indossare". Risero tutte mentre le guance di Ruby si infiammarono, anche se scoppiò a ridere con loro. Condividevano la stessa camera dell'hotel in cui erano ospiti e una delle prime notti che stavano uscendo in città, lei diede di matto senza nessuna idea del perché - anche se Emma era abbastanza sicura che la quantità copiosa di sangria che aveva bevuto quel giorno avesse avuto qualcosa a che fare. Nella fretta di cercare 'l'abito perfetto' aveva finito per lanciare ogni elemento della sua valigia fuori dal balcone con la massima perplessità delle sue coinquiline.
"Sei stata fortunata di aver ritrovato la maggior parte delle tue mutandine"commentò Emma tra le risate, ricordando il loro imbarazzo quando dovettero scendere a cercarle.
"Sì beh, non ho ritrovato le mie preferite e la cosa più strana è che i ragazzi che erano nella stanza proprio sotto di noi hanno cominciato a chiamarmi Dorothy da quella notte ..."
Emma e Mary Margaret si scrutarono con espressioni attonite "Dorothy?"
"Le mutandine erano de Il Mago di Oz " si strinse nelle spalle Ruby.
"Oh mio Dio" Il viso di Emma cadde sulle braccia incrociate sulla scrivania di fronte a lei e non riusciva a smettere di ridere. Non riusciva a ricordare quante volte avevano raccontato questa storia, ma era abbastanza certa che ogni volta che parlavano di quel viaggio, venivano fuori sempre nuovi dettagli che lo rendevano ancora più epico.
Avrebbero dovuto farne un altro. O andare indietro nel tempo e ripeterlo.
Dopo essersi asciugata le lacrime agli occhi per le risate, Mary Margaret schioccò le dita verso di lei "Parlando di mutandine Emma, ​​è il momento di coprire quel bel culetto. Mettiti il vestito".
Sospirando sulla pelle nuda delle braccia, si alzò dalla sedia su cui era stata seduta mentre le sue due amiche lavoravano sui capelli e il make up, un po' temendo il momento in cui avrebbe dovuto indossare il bellissimo abito. Non a causa di indossarlo,  ma che cosa sarebbe successo se non le fosse entrato a causa di tutti i brownies, i popcorn e tutte le altre delizie che aveva mangiato da quando l’aveva provato la settimana prima, quando Mary Margaret glielo aveva mostrato per la prima volta? Stava diventando ridicola? Probabilmente si. Sciocca Emma, ​​un paio di biscotti non rovineranno la tua prima. E non ne hai mangiati molti, lo sai… il duo irlandese invece si. Li avevano divorati come se sarebbe stata l'ultima volta che li avrebbero mangiati nella loro vita.
Parlando del duo irlandese, sapeva che Graham era nella suite accanto alla sua, l'intero cast presente alla prima e Sidney, ovviamente, erano in albergo per prepararsi fino a quando lo show del tappeto rosso non fosse iniziato e probabilmente sarebbe andata con lui nella stessa limousine, dato che erano gli attori principali del cast. Per quanto riguardava l'altra metà del duo, non era sicura di quando lo avrebbe visto, anche se lei avrebbe scommesso qualsiasi cosa che Gold li avrebbe fatti presentare tutti sul tappeto rosso, dando loro i riflettori che desideravano, non era questo il punto fondamentale del contratto, comunque? Era più che felice di condividere con loro la discreta quantità di paparazzi e giornalisti se questo significava che ce ne sarebbero stati di meno per lei da affrontare. Subito dopo aver sollevato le braccia affinché Mary Margaret potesse metterle il vestito da sopra la testa e iniziare a chiuderle i bottoni sulla schiena, il suo telefono squillò, rivolse involontariamente la testa verso il suono e nel fare questo un pezzo di seta le finì in bocca.
"Non ci pensare nemmeno, rispondo io" ringhiò Ruby mentre controllava il lavoro della sua amica. Si mosse verso la scrivania e prese il telefono in mano "Perché sto guardando una foto di un koala se posso sapere ...?"
Emma non voleva far altro che gettarsi da un dirupo "Oddio. Ho intenzione di ucciderlo" gemette,  avrebbe voluto schiaffeggiare il bastardo, non appena l’avrebbe visto più tardi. Il volto di Mary Margaret era una maschera di confusione "Un koala? Ma tu ne sei terrorizzata! Da parte di chi è?"
"E' di Killian!" Ruby si mise a ridere divertita. Emma scosse la testa lottando contro la voglia di coprirsi il viso con le mani, ma sapendo che tutto quello che avrebbe ottenuto sarebbe stato un urlo di Ruby per aver rovinato il suo make-up. "Sì, mi sta inviando SMS con immagini a caso di koala da tutta la settimana solo per farmi incazzare".
Mary Margaret la guardò assolutamente sorpresa "Come faceva a sapere che hai paura?"
"Gliel’ha detto Henry l'altro giorno" rispose alzando le spalle.
Lei annuì poi, le sue labbra formarono una silenziosa 'o'. "Oh giusto. Henry mi ha parlato di Sabato. Ha detto che ha passato una serata meravigliosa. In realtà non ha fatto altro che dire meraviglie su di lui e gli altri ragazzi".
Certo che l’aveva fatto. Non aveva parlato di altro dopo che erano tornati dallo studio. Ruby strillò da dietro mentre si sistemava la sua camicia rossa coordinata alla gonna nera "Siamo stati benissimo. Henry era in paradiso".
"Sì beh è stato abbastanza memorabile" Emma brontolò un po' sotto il suo respiro. Ruby la guardò con una smorfia sulla bocca. "Oh, Emma, ​​non iniziare. Non è stato poi così male".
"Di cosa stai parlando?" chiese Mary Margaret. Povera ragazza, si era persa tutto. Per fortuna era lì oggi. Prima che Emma potesse spiegare, Ruby agitò una mano per troncare qualunque cosa stesse per dire "Killian ha scoperto dell'esistenza di Henry quel giorno".
"Cosa? Oddio. Ha detto qualcosa?"
Emms fissò con uno sguardo truce Ruby per aver tirato fuori l’argomento e sospirando scosse la testa "No, l’ha presa abbastanza bene ad essere onesti. Abbiamo avuto una discussione a riguardo, ma tutto si è sistemato alla fine. Prima di andarcene era anche abbastanza a suo agio con Henry e tutto il resto".
Mary Margaret la guardò con un curioso luccichio nei suoi occhi e aggiunse "Oh, mi ha raccontato di Tink".
Emma arrossì senza sapere il perché. Perché era arrossita, davvero? Non era chissà che. Era solo una chitarra.
Una chitarra che aveva dato a lei e a suo figlio.
"Chi è Tink?" Chiese Ruby confusa. Ah. Ora era il suo turno di essere confusa. Lei era l'unica con tutte le risposte! Mwahahaha.
Sì ragazza, è meglio che ti godi questo momento non sei abbastanza fortunata da non essere a conoscenza di qualcosa, quindi non abituartici troppo.
"La chitarra" Mary Margaret rispose pigramente alla bruna, tirando giù la gonna mentre Emma cercava di non muoversi o ridere quando le mani della sua amica le accarezzarono la pelle. Era davvero troppo delicata.
Il volto di Ruby cambiò in un’espressione intimorita "Wow. Vi ha dato la sua chitarra ragazzi? Pensavo che stesse solo suonando per un po'". Emma rilassò la sua espressione così da non sembrare troppo interessata, fingendo ignoranza.
"Sì, l’ho pensato anch’io quando me l’ha mostrata, ma a quanto pare no. Me l’ha regalata".
"Huh". Emma osò guardare nello specchio e vedendo l'espressione della sua amica disse con voce minacciosa "Non rivolgermi quello sguardo".
"Quale sguardo?" Disse con un viso innocente. Sì, che non avrebbe funzionato. L’aveva visto troppe volte. Si mise le mani sui fianchi e batté il piede.
"Il tuo sguardo Vorrei-essere-la-tua-damigella-d’-onore-al-tuo-matrimonio".
Sorridendo maliziosamente, le poggiò le mani sulle spalle "Oh, ma già sarò la damigella d'onore in uno dei vostri matrimoni, no?" Disse lei alzando le sopracciglia verso Mary Margaret, che continuava a lavorare e controllare due volte ogni piccolo dettaglio sulla schiena di Emma e ignorò il suo commento. Emma socchiuse gli occhi "Cosa sono io, uno spaventapasseri?"
La ricca risata di Ruby risuonò nella suite "Insieme saremo le damigelle d'onore più sexy mai viste, amore mio".
"Stai cambiando argomento, ma dato che mi hai appena definita attraente, te la lascio passare" disse con un sorrisetto.
"Ma tu sei attraente".
"Se lo dici tu" scrollò le spalle, anche se ogni volta che la bruna le faceva qualche complimento, si sentiva come se battesse il cinque a un milione di angeli. Mary Margaret aveva apparentemente finito con il suo lavoro sulla schiena, andò avanti a lei e le sorrise "Lo sei davvero, Ems." Divenne seria tutto ad un tratto ed Emma ebbe improvvisamente paura dell’intensità della sua espressione. Che cosa aveva fatto adesso? "Adesso, andiamo avanti: quando ti chiederanno cosa stai indossando?"
Oh. Uff. Era fuori dai guai, bene. Alzò gli occhi verso di lei e rispose in tono annoiato "Jenny Packham".
Alzò un sopracciglio "E le scarpe?"
"Jimmy Choo". Non sapeva perché le veniva voglia di ridere ogni volta che pronunciava quel nome, lo trovava estremamente divertente. Choo. Shoo. Boh.
L'altra ragazza batté le mani euforica. Le accarezzò il braccio con amore "Perfetto. Guardati, sono così orgogliosa".
Le rivolse uno sguardo indifferente "Mary Margaret, sai che devo studiare a memoria dei copioni pieni di dialoghi, giusto? Non credo che un paio di nomi siano così difficili da ricordare".
"Dammi la mia piccola illusione che sei diventata una designer di moda con me e abbiamo avviato la nostra linea e tutto il resto" ammise con un'espressione sognante.
Lei ridacchiò a quelle parole, oh Mary Margaret. Era così piena di idee, di ottimismo, di sole e arcobaleni. Come poteva qualcuno essere così ... bello e positivo? Non ne aveva idea. "Se questo ti rende felice,  andiamo avanti".
Le tre furono interrotte quando sentirono bussare forte alla porta; si aprì uno spiraglio e si udì una voce da dietro. "Signore? Siete tutte presentabili?"
"DAVID, VAI FUORI O I TUOI OCCHI SANGUINERANNO A MORTE!" urlò Ruby.
"Non sto guardando!" farfugliò e anziché entrare aveva solo voglia di fuggire da lì come un pipistrello all’inferno.
"VOLEVO DIRE CHE SIAMO COSì BELLE CHE PROBABILMENTE MORIRAI ALLA NOSTRA VISTA!" continuò soffocando una risata e strizzando l'occhio a Emma mentre lei si stringeva una mano sulla bocca per smettere di ridere ad alta voce. Mary Margaret inviò loro sguardi di rimprovero, come se fosse la loro maestra d'asilo che stava raccontando loro qualcosa "David, puoi entrare e scoprire gli occhi e per piacere prendi a schiaffi Ruby se vuoi".
Ruby la guardò a bocca aperta "Non ne avrebbe mai il coraggio, lo sa che lo prenderei a calci nel culo".
David finalmente entrò nella camera con un po' di cautela in un primo momento, facendo attenzione che fossero tutte vestite, anche se Emma non era ancora sicura che sarebbe stato sorpreso di vedere se effettivamente non lo fossero state. Erano stati tutti al mare insieme ed erano stati testimoni di più di una nudità qua e là, quindi qual’era il problema?
Entrò nella stanza e dopo aver baciato tutte sulla guancia, si rivolse a Ruby sorridendo.
"Certo che l’avresti fatto! Ma sono d'accordo. Voi tre siete stupende" commentò impressionato. Emma lo guardò dall'alto in basso; Sì, suo fratello era un bel pezzo di ragazzo. E anche se gli uomini in giacca e cravatta non erano la sua passione, doveva ammettere che erano davvero eleganti quando li indossavano.
"Ti ringrazio, stai dannatamente bene anche tu. Speriamo che stasera qualcuno strappi via quel vestito a brandelli. Meow" Ruby aggiunse mimando un artiglio con la mano.
I tre guardarono verso di lei e esclamarono all'unisono come avevano già fatto in precedenza "ugh. Zitta".
Scuotendo la testa, David guardò l'orologio "Graham mi ha mandato a chiedervi se siete tutte pronte, la macchina sarà qui tra 15 minuti".
Il cuore di Emma iniziò a battere con forza contro il petto. Oh Dio, c’era quasi. Le urla, la folla in delirio, gli autografi, le domande, gli ordini di guardare da un punto o nell'altro, il film ...
Il film. Oh dio.
Proprio prima che il panico interiore venisse fuori, Mary Margaret annuì con entusiasmo e si voltò per controllare le loro cose "Sì, sì, lasciami solo controllare. Dov'è la clutch Emma? DOVE HAI MESSO LA CLUTCH?"
Lasciare che Mary Margaret controllasse le cose all’ultimo non era l’idea migliore. Era stupido, davvero. Si schiarì la gola e indicò con calma il letto che non distava più di due metri da dove si trovavano "E' proprio lì. Prenditi una pillola o qualcosa del genere".
La povera ragazza si mise le mani sulle guance con gli occhi quasi lucenti. Gesù, non voleva immaginare come avrebbe affrontato il giorno delle nozze.
Accidenti, la damigella d'onore avrebbe dovuto prendersi cura di lei, per non farla scappare o qualcosa del genere. Avrebbero dovuto drogarla o qualcosa del genere. Si fece una nota mentale per discutere di questo con Ruby "Mi dispiace, queste cose tendono a farmi iperventilare".
"Beh, io conosco qualcuno che potrebbe aiutarti a far diminuire la tensione ..." Ruby commentò mentre metteva le sue cose nella borsa. Emma si girò verso di lei con una mano sul fianco e l’altra che la puntava con fare accusatorio  "Hai passato troppo tempo con Victor e Jones, giuro che non eri così male prima".
Mary Margaret si rianimò battendo le mani eccitata. Come poteva cambiare dall’umore da stacanovista a quello pimpante nell’arco di pochi secondi, le sarebbe piaciuto scoprirlo. Dio.
"Oh, giusto, non abbiamo parlato di questo tuo ragazzo..."
David sembrava completamente fuori dal giro " Ragazzo? Aspetta è anche lui una della band?" Ruby fissò Emma e lei mise le mani davanti a sé, come in difesa - ehi, non era colpa sua. E se l’era meritato dopo tutte le cose che si era lasciata scappare da quando tutto questo casino dell’accordo era iniziato, sarebbe successo.
Il Karma è uno stronzo, eh, Ruby?
"Ehi, chi ha parlato di un fidanzato? Siamo solo ... amici ... che, si sa, escono insieme. Non etichettate il mio rapporto" cercò di argomentare debolmente.
Quella era stata la scusa più debole che avesse mai sentito in tutta la sua vita. Emma sollevò il mento, sbirciando verso di lei "L’hai appena chiamato un rapporto. La chiudo qui".
La porta si aprì di nuovo, fermando la discussione - per il momento – dato che Henry entrò nella camera seguito da Daniel e Regina. Tutti si salutarono e iniziarono a parlare, mentre il figlio corse verso di lei, attento a non stropicciare il suo vestito. Aww - voleva abbracciarlo così forte, sapendo che era stato avvertito e forse minacciato dalla zia di non stringerla forte per non provocare danni "Mamma?"
"Ehi! Oh Dio, sei adorabile con questo" disse lei, stringendo la mano alla bocca per paura che avrebbe iniziato a piangere vedendolo così bello nel suo piccolo abito. Era qualcosa legata agli ormoni o cosa? Gli occhi di lei incontrarono il suo sguardo di sfida "Sai, 'adorabile' non è quello a cui stavo puntando, ma grazie, immagino?"
Lei rise di cuore a questo "Sei troppo intelligente per queste cose" . Strinse la mano tra le sue e usò la sua voce super-seria così lui avrebbe saputo che non stava scherzando. Non su questo. "Okay, hai intenzione di comportarti bene mentre aspetti l’inizio del film?".
Lui annuì "Certo, starò con Daniel mentre Regina e tutti gli altri saranno là fuori, proprio come l'ultima volta".
"Okay. E ricordati, se qualche giornalista cerca di parlare con te ..." rabbrividì al solo pensiero. Era il suo incubo peggiore, che il figlio potesse essere trascinato in tutto questo schifo; anche se sapeva che sarebbe stato impossibile tenerlo segreto per sempre, era scritto sui suoi siti ufficiali che lei era una madre, ma dato che non era stata molto conosciuta fino ad allora, era riuscita a mantenere la cosa sotto controllo se non per alcune frasi gettate qua e là in alcuni articoli, ma nessuno aveva realmente chiesto di lui, con suo grande sollievo.
Fino ad allora.
Lui le strinse la mano rassicurandola "Non risponderò. Non preoccuparti mamma".
Sentiva lo stupido bisogno di piangere, ma sapendo che sarebbe stata aggredita dalla brigata della moda in quanto avrebbe rovinato il suo make-up e avrebbe subito domande preoccupate da parte di David e Regina, cercò di controllare le sue emozioni per il loro bene. Lei annuì in silenzio e gli disse: "Lo so. Vieni qui, dammi un abbraccio". Non preoccupandosi affatto delle pieghe e lo strinse a lei con tutte le sue forze sussurrandogli in un orecchio mentre gli passava una mano tra i capelli "Ti voglio bene".
Sorrise mentre lo lasciò andare "Ti voglio bene anch’io. Buon divertimento mamma".
Si lasciò sfuggire una risatina. Povero ragazzo, davvero non sapeva che le prime erano un posto di lavoro, almeno per lei. Si sarebbe divertita dopo al party, non prima. "Sì, ci proverò". Mentre si stavano preparando a lasciare la stanza, Daniel si avvicinò a lei, baciandola sulla guancia in segno di saluto "Non ti preoccupare Emma, ​​starà bene. Ci vediamo lì quando il film inizia!".
Lei gli accarezzò il braccio con uno sguardo pieno di gratitudine sul viso. Era stato incredibilmente disponibile con Henry da quando aveva incontrato Regina tanti anni fa, quando si era trasferito in città. Quando presentò Henry al suo manager, legarono immediatamente e così anche Daniel. Erano stati sempre più che desiderosi di prendersi cura di lui ogni volta che David e Mary Margaret erano occupati e lei doveva andare da qualche parte, per quanto ci pensasse non ci riusciva a immaginare come avrebbe potuto ripagare la loro gentilezza. "Grazie Daniel, sei il mio salvatore".
Entrambi uscirono con Regina - dopo che le assicurò che l’avrebbe trovata non appena arrivata ​​in macchina per le interviste sul tappeto rosso – poi prese il suo cellulare  per controllare se avesse ricevuto altri messaggi o chiamate - oltre a quelli dei koala da parte di Jones naturalmente - quando sentì un'altra voce chiamarli dalla porta "Ehi ragazzi. E’ora di andare?"
Si voltò per vedere Graham, nel suo smoking, che li aspettava. Mise il telefono, il disegno di Henry - che ricordava di portare in qualsiasi borsa usasse - le chiavi e il rossetto che Ruby aveva insistito dovesse portare (guadagnandosi un'occhiataccia quando le aveva chiesto a cosa le sarebbe servito se era 'eterno' o almeno era quello che c’era scritto sulla confezione) nella clutch abbinata con il vestito e si diresse verso di lui, dicendogli con un sorriso "Pensavo che non l’avresti mai chiesto".
Le offrì il braccio in modo signorile e lei lo prese con un finto inchino. Mentre lasciavano la suite sentirono Ruby urlare dietro di loro.
"Stiamo andando a una premiere, bitches!"
"Sta citando Snooki?" Le chiese Graham, il suo volto era un misto tra stupore e shock. Emma doveva dire che era abbastanza impressionata, sapeva chi era Snooki? Lei la conosceva perché Henry non guardava niente di diverso da MTV, ma Graham non aveva un bambino ossessionato dalla musica a casa.
Che lei sapesse, almeno.
Gli accarezzò il braccio con la mano libera "Non chiedere, basta annuire ed essere carino".
"Questo è quello che mi riesce meglio" rispose lui divertito.
"Certo che sì".
I loro occhi si incontrarono ed entrambi ridacchiarono. Erano ormai prossimi agli ascensori, ma prima di arrivare,  la guardò con la coda dell'occhio "A proposito, sei stupenda, Swan. Che ne dici di 10 dollari che Jones cercherà di portarti via dal tappeto rosso".
Lei arrossì, non volendo immaginare cosa avrebbe detto quando si sarebbero incontrati. Specialmente dopo il loro ultimo incontro "Li vedo".
 
 
L'unica cosa che Emma sentì quando la limousine si fermò accanto al marciapiede per permettergli di uscire fuori furono delle urla.
Delle urla davvero forti. Come potevano ancora funzionare i polmoni dopo tutte quelle urla, per l'amor di Dio? Aveva un po' paura che alla fine della serata sarebbero stati sordi. Girò la testa di lato per vedere Graham seduto accanto a lei, che si toccava nervosamente il ginocchio con la mano. Ah, sorrise tra sé e sé, quindi non era indifferente come cercava di farle credere. Coglione. Gli urtò una spalla così che potesse guardarla "Siamo pronti?"
Lui alzò un sopracciglio sorpreso "Dovrei essere io a chiedertelo, sei tu la giovane dilettante". Lei sbuffò, non proprio sicura di come si sentisse ad essere chiamata dilettante.
Anche se era così, immaginò.
"Andiamo in scena" mormorò lisciando la gonna mentre aspettava l'apertura della porta. La sua mano scattò per afferrare il braccio, facendola trasalire "Vuoi uno shot prima di uscire?" Alla sua espressione perplessa, sospirò come se fosse stanco di doverle spiegarle ogni piccolo dettaglio "Per i tuoi nervi".
Shots. Huh. Avrebbe avuto bisogno di un paio di quelli per mantenere la sua mente libera da tutto, ma sapeva che avrebbero portato solo guai -  era solita spiattellare cose che non avrebbe dovuto, quando beveva e creare dei pettegolezzi sarebbe stato abbastanza stupido, la posta in gioco era troppo alta e una cosa del genere non era nemmeno da prendere in considerazione. Anche se a suo parere questo non era minimamente vicino a quello che sarebbe stato il vero problema se avesse bevuto.
Ossia la necessità di dover fare pipì per tutto il tempo.
"Basta esci di qui, Humbert, ce ne saranno un sacco più tardi" gli disse agitando le mani su di lui come se fosse un insetto fastidioso. Le sorrise, agitando le sopracciglia giocosamente.
"Non posso aspettare. Ci vediamo lì fuori".
Accettò con gratitudine la mano del conducente che l’aiutò ad uscire dalla macchina, la prima cosa che fece fu dirigersi verso l'altro lato della strada dove un gruppo di fans che non aveva avuto la fortuna - o non erano stati abbastanza pazzi da dormire in strada o qualsiasi altra cosa folle alcuni di loro avessero fatto - per arrivare vicino al tappeto rosso. Abbracciò, baciò, scattò fotografie, sorrise, accettò regali e firmò tutto quello che le davano - da fotografie, riviste, braccia e ogni tipo di merchandising del film immaginabile - la maggior parte dei fans che poté, fino a quando Regina che era rimasta in attesa da quando era arrivata, la trascinò sul tappeto rosso vero e proprio. Quando mise piede su di esso, si sentì come se avesse raggiunto un nuovo livello di follia, come fosse in un videogioco.
In cui i personaggi urlano al giocatore, ma sì, ho reso l'idea.
Riprese il suo compito, chiedendo penne per firmare, tenendola in bocca mentre le passavano le foto di mano in mano, mentre abbracciava e baciava i suoi compagni della troupe e del cast quando passavano dietro di lei, scrivendo autografi e salutando i fan o andando a soddisfare i giornalisti e i fotografi che stazionavano lungo il tappeto.
Lei preferiva di gran lunga stare con i fan pazzi, vi ringrazio molto.
Purtroppo, non tutto dura per sempre. Salutò la folla urlante - nonostante il pericolo di essere assordati – era davvero triste separarsi da loro, seguì Regina verso la parte anteriore del gigantesco manifesto di cartone del film in cui il cast si mise in posa per la telecamere. Fece mente locale dei piccoli trucchi che aveva appreso dalle varie sessioni di servizi fotografici: tenere la schiena diritta, spalle indietro, arti rilassati, spostare tutto il peso del corpo su un solo piede, sorriso fiducioso. E naturalmente, come le aveva confidato una fotografa davvero gentile che aveva incontrato una volta, la regola di Los Angeles: tenere lo stomaco in dentro.
Sorprendentemente, ciò che temeva di più era il flash di quando venivano scattate le foto. Questo era solo il suo essere Emma, ​​naturalmente. Troppi di quelli nella sua adolescenza.
Dopo aver provato ogni posa che potesse pensare e una varietà di espressioni - Emma! Non guardare come se volessi staccare la testa del fotografo! Sorridi, poi torna seria, guarda la telecamera, poi di lato - dammi qualcosa! - e tutto quel lampeggiare stava cominciando a darle il mal di testa, fu più che sollevata nel vedere Graham, Sydney, Abigail e Anton, insieme ad alcuni altri membri del cast, avvicinarsi a lei quando sentì Regina che le diceva che era il momento per le foto del cast.
Quelle erano abbastanza facili da scattare, in quanto prestava appena l’attenzione alle telecamere – c’era più voglia di scherzare tra di loro, toccandosi le spalle a vicenda - beh, almeno lei e Graham - e Anton l’abbracciò così stretta non appena la vide che la sollevò da terra.
Sarebbe stata una bella foto, ad essere onesti. Era davvero tentata di chiedere a qualcuno di inviargliela via e-mail quando sarebbe stata rilasciata.
Dovettero posare in piccoli gruppi e dopo in due e naturalmente lei rimase bloccata con Graham per un po' - anche se lo trovò molto più divertente di quando era sola. Lui lo rendeva così facile. Continuava a prenderla in giro e a scommettere per quanto tempo avrebbe resistito senza cadere di faccia a terra a causa di quelle stupide scarpe Choo - " Choo? Choo? Mi stai prendendo in giro?"  cantò canzoni stupide mentre le telecamere gli urlavano di guardare verso di loro e in generale rendendo divertente tutta la faccenda.
Per quanto odiasse ammetterlo, si stava divertendo.
Regina apparve dietro di lei inaspettatamente per chiederle di muoversi in modo che potesse parlare con i giornalisti che avevano avuto accesso alla manifestazione sul red carpet. Le prese la mano rassicurante, sorridendo dolcemente. "Sta andando tutto bene, se c'è qualcosa a cui non sei disposta a rispondere, cerca me, sarò qui". Emise un respiro che non sapeva avesse trattenuto fino a quel momento, davvero poteva contare su di lei per qualsiasi cosa. Stava per sporgersii per abbracciarla proprio lì, ma pensò che non fosse il caso di farsi fotografare nel suo abito elegante alla premiere del suo primo film di successo mentre rompeva le ossa del suo manager con un forte abbraccio.
Sarebbe stato un grande titolo, però.
Si trascinò lungo il tappeto e Regina indicò la prima giornalista che doveva incontrare. Sorrise, scherzò con lei, disse cosa aspettarsi sul film e rispose come le aveva detto Mary Margaret, cosa indossava. Si chiese distrattamente se Graham e gli altri ragazzi avrebbero dovuto rispondere anche loro a queste domande.
La folla continuava a strillare ogni due minuti e a quel punto Emma si era già abituata al suono, senza nemmeno preoccuparsi di controllare che cosa stesse accadendo intorno a lei,  probabilmente avevano avuto un assaggio di Graham o qualsiasi altra cosa, sapeva che lei avrebbe reagito così se si fosse imbattuta in Beyoncé. Aspetta, stava arrivando Beyoncé? Emma, ​​mise a fuoco, ovviamente Beyoncé non sarebbe andata, era Beyoncé!
Stava parlando con un ragazzo piuttosto divertente di MTV che continuava a farle le domande più strane, il che era rigenerante, perché mentire, quando sentì un respiro caldo solleticarle l’orecchio e una voce divertita le sussurrò "Ciao, bellissima".
Non gli diede nemmeno la soddisfazione di guardare verso di lui, continuò a parlare con il giornalista "Mi dispiace tanto se c'è un folletto che sta cercando di rovinare la tua intervista, davvero non è colpa mia" affermò mettendo le braccia in finta auto-difesa. Lui rise bonariamente e tese la mano a Jones per una stretta "E' bello vederti, amico!"
Probabilmente stanco di essere ignorato da lei, le andò a mettersi accanto "E' bello vedere anche te. Niente affari divertenti con la mia donna, però, eh?" Aggiunse con gli occhi socchiusi incollati su di lei. Prima che potesse protestare, il povero ragazzo stava ridacchiando e agitando rapidamente una mano "Non avrei mai sognato!" Poi si fermò e la fissò, agitando le sopracciglia scherzosamente "A meno che lei, invece ...?"
Emma vide l'occasione e batté il dito sul mento "Uhm, avrei dovuto considerarlo ..."
Tre, due, uno ...
"Oi! Sono proprio qui!" disse Jones, furioso verso di lei.
Appena in tempo.
Lei gli mise una mano sul braccio, sorridendogli "Stai zitto". Lui la fissò e un piccolo sorriso sorpreso apparve sulle sue labbra, inarcò un sopracciglio guardando la sua mano. Quando stava per lasciarla cadere, lentamente, per non farne una grande questione su questo gesto di fronte a decine di occhi che probabilmente li stavano osservando, il giornalista andò avanti con l'intervista "Ora che voi due siete qui, vi andrebbe di rispondere a qualche domanda per me?"
Uh-oh. Voleva dire loro due? Aveva intenzione di chiedere del loro rapporto? Dettagli personali? Non era sicura che fosse pronta per qualcosa del genere. Stare lì con lui e comportarsi come se fossero più che amici o conoscenti era stato già abbastanza strano, ma discutere di sentimenti e legami con un perfetto sconosciuto, per quanto fosse divertente e gentile, non era l’ideale.
Jones la batté sul tempo, lo vide con la coda dell'occhio mentre rispondeva senza alcun dubbio nella sua voce "Dipende da cosa si tratta" Emma pensò che sembrava abbastanza a suo agio a parlare con i media. Pensò avesse avuto il tempo di abituarsi nel corso della loro carriera musicale.
Il povero ragazzo di MTV sembrò dispiaciuto, agitando il microfono nella mano davanti a lui freneticamente "Oh, no, no, non è così, non ti preoccupare. Si tratta di un piccolo gioco, della serie, io dico due cose e voi due dovrete sceglierne una. Ci state?"
Entrambi si guardarono negli occhi per un momento. Sembrava abbastanza innocuo, pensò - meglio che essere bombardati su come era scattata la scintilla e cose del genere. Lei si strinse nelle spalle con noncuranza "Certo, perché no?"
Sembrò sollevato quando lei accettò e sorrise eccitato, prese un foglio dalla tasca per procedere a leggere quello che vi aveva scritto "Ok allora – Adesso sarete sotto torchio. Allora partiamo: Britney o Christina?"
"Britney" risposero entrambi. Lei lo guardò sorpresa e lui si strinse nelle spalle. Oh, sarebbe stato divertente, bene.
"Gatto o cane?" Emma non esitò e non lo fece neanche lui "Cane".
"Spiaggia o piscina?" "Spiaggia". Era lei o la stava guardando ...? Dio, stava pensando anche lui all'altro giorno?
"Speedo o costume?" Sembrò indignato dalla domanda ed esclamò: "Costume! . E lei lo seguì immediatamente. "Costume per favore!"
Il reporter rise per le loro reazioni appassionate verso l’abbigliamento maschile da spiaggia e proseguì "Bikini o intero?" Ok, adesso la stava sicuramente guardando, un sorriso tirò l'angolo delle labbra "Bikini" dissero in coro.
"Nudo o pigiama?"
"Nudo". "Pigiama"
Si voltò verso di lei e rise "Oh, Swan ... " Lo indicò minacciosamente con un avvertimento nei suoi occhi  "Non iniziare ..."
"Cioccolato o vaniglia?" "Cioccolato" concordarono e si sentì svenire, pensando alla scatola intera di gelato di Ben e Jerry che aveva comprato all'inizio di quella settimana, in attesa della mamma per finirlo ...
"Lo squalo o Alla ricerca di Nemo?" Woah, che modo scortese di uccidere il suo sogno sul cioccolato. Jones esclamò entusiasta "Lo squalo!" proprio come lei disse "Alla ricerca di Nemo".
Si rivolsero all'altro atterriti. Sembrò tradito dalla sua risposta"Cosa?"
Lei sbuffò esasperata. Si comportava sempre come un bambino e non riconosceva la meraviglia che era Alla ricerca di Nemo? "Dai, hai visto Dory? Lei è la migliore. E può parlare il balenese".
"Ma… Lo Squalo" replicò pateticamente. Oh, povero Jones. Non aveva niente di meglio da offrire. Alla sua espressione avvilita, gli accarezzò il braccio con un sorriso e si voltò verso l'intervistatore di nuovo, in attesa della prossima domanda.
"Questa è l'ultima…  caffè gratis per sempre o musica gratis per sempre?"
Lei non ci pensò su un secondo "Musica gratis per sempre"
"E’ una domanda da fare ad un musicista?" Jones rifletté ad alta voce, inarcando un sopracciglio al povero ragazzo, che alle sue parole rispose con un sorriso più ampio. Solo per recuperare lei disse ancora "Sono stata tentata per un momento ..."
Lui la guardò intensamente, come se stesse guardando proprio attraverso di lei "Non è vero, perché tu non bevi caffè".
Ok, come cazzo faceva a saperlo? Aprì la bocca come se fosse sul punto di continuare a discutere fino a quando la chiuse frustrata, sembrava contrariata. Il ragazzo di MTV - lei avrebbe davvero dovuto imparare il suo nome - interruppe la loro piccola guerra di sguardi.
"Ok ragazzi, non avete bisogno di queste stupide corrispondenze da siti web,  possiamo dirvi proprio qui che siete fatti l'uno per l'altra. Vi auguro il meglio e hey Killian,  la prossima volta spero che parleremo dei tuoi progetti per il nuovo album".
Jones annuì stringendogli di nuovo la mano "Certo, amico. E' stato bello rivederti". Poi mise una mano sulla schiena di Emma e la spinse un po' verso l'altro lato del tappeto rosso, lontano dai paparazzi e dai giornalisti "Allora ..."
"Allora ..." lo imitò. Si prese un momento per guardarlo nel suo abito.
Huh. Non era in grado di negare che era incredibilmente attraente e si era convinta del fatto che l’attitudine da rock star ribelle e l’abbigliamento lo aiutavano in questo, ma chi l’avrebbe detto che Jones sarebbe stato così peccaminoso con quell’abito? Cazzo, davvero. Non era giusto stare così bene. E sfoggiava il suo marchio di fabbrica. Davvero? Avrebbe scommesso che si fosse preparato in mezz'ora e lei invece aveva avuto a che fare per ore con la brigata della moda per apparire così.
Ugh. Al diavolo lui e il suo patrimonio genetico.
Fu portata fuori dalla sua fantasia quando le chiese "Come sta andando la tua giornata?"
Davvero?
"Oh Dio, ma è un cliché tipo 'Che cosa ci fa una ragazza come te in un posto come questo?'" ribatté lei, alzando gli occhi verso il cielo. Non sembrò offeso dalla sua risposta, in realtà sembrava divertito. Si fermò un momento per guardarla da capo a piedi, con gli occhi che vagavano sul suo corpo pigramente in modo tale che fu tentata di coprirsi con le braccia, uno scialle, qualsiasi cosa "Mi dispiace, sto cercando di non fissarti troppo in quel vestito" commentò.
Lei strinse gli occhi su di lui "Smettila".
"Perché? Sto solo ammirando la mia bella fidanzata" Si avvicinò a lei e le sfiorò le dita con le sue "E voglio che tutti sappiano che è impegnata, vedi".
Un flash dietro di lei la riportò alla realtà. Naturalmente venivano seguiti e fotografati da ogni angolazione possibile, non c'era da meravigliarsi se stava cercando di mettere su uno spettacolo.
E perché la consapevolezza che tutto ciò che le aveva detto, come complimentarsi con lei in quel momento, faceva tutto parte dello spettacolo, la infastidì così tanto, non l’avrebbe mai saputo.
"Oh. Giusto" rispose debolmente, non incontrando i suoi occhi, per paura di quello che lui avrebbe potuto trovarvi.
"Sì.. Spero che hai provato quel tuo sorriso. Sto per aggiungere dei punti a quella lista ...".
Lei aggrottò la fronte, improvvisamente ricordando quel suo elenco "Stai ancora tenendo il conto?" Scosse la testa verso di lei, sorridendo leggermente "Swan, perché dubiti di me?".
Una voce sconosciuta li chiamò improvvisamente "Ehi, ragazzi. Una foto insieme?"
Emma sembrava volesse urlare alla fotocamera. Non hai scattato delle dannate foto ogni due secondi, amico? Perché cazzo ne vuoi di più? Si morse la lingua, improvvisamente infuriata e non molto sicura di come fare a non mostrarlo, pronta a chiudere le mani in un pugno per trattenersi dal dire qualcosa che in realtà non avrebbe dovuto, quando sentì una mano afferrare la sua, intrecciando le loro dita insieme. Il polso si tranquillizzò quando lei incontrò i suoi occhi, anche se lui non la stava guardando. Killian portò le loro mani intrecciate sul fianco destro di lei, il suo braccio le circondò la schiena in un abbraccio stretto, il suo fianco premuto contro il suo. Lottò per mantenere la sua espressione neutra - e neutro per lei significava il-meno-fuori-di-testa-che-potesse-mostrare. Era sicura che la sua mano stesse tremando dentro quella di lui, ma la teneva stretta saldamente, non mostrando quanto fosse veramente nervosa.
Si rese conto in ritardo, con sua estrema sorpresa, che era estremamente grata per la sua presenza in quel momento. All’improvvisa realizzazione, alzò lo sguardo verso di lui; sentì il suo sguardo e abbassò gli occhi verso di lei con una domanda. Prima che potesse dire qualcosa, lo stesso ragazzo che aveva chiesto la foto in precedenza li interruppe di nuovo.
"E tutta la band? Graham, la band e Emma?"
Sentì la perdita del contatto proprio nel momento in cui lasciò cadere la sua mano, allontanandosi da lei  alla ricerca dei suoi compagni in mezzo alla piccola folla che era presente su tutto il tappeto. Lei si mise una mano sul petto, tentando invano di frenare il suo cuore in corsa, proprio quando Regina portò Graham ebbe giusto il tempo di trascinarlo dalla sua nuova cravatta firmata così  d’arrivare in tempo per la foto,  i Lost Boys si salutarono e si prepararono a posare insieme. Graham stava per far scivolare un braccio dietro di lei quando Jones lo batté sul tempo andandosi a mettere accanto a lei dall'altra parte. Si sentirono grida da ogni direzione e i flash lampeggiavano davanti a loro in una successione infinita che le fece venire quasi le vertigini.
Grazie a Dio era circondata da bei ragazzi che l’avrebbero afferrata se fosse caduta.
"Smettila" ringhiò a Jones mentre la sua mano si muoveva leggermente sopra la seta del suo abito, facendola rabbrividire. Sentì la voce di Victor accanto a lui "Ragazzi, abbassate i toni, siamo di pubblico, lo sapete".
Jones sembrò assolutamente indignato "Ehi, sto facendo il gentiluomo, sto solo mettendo la mia mano sulla sua vita!. Come farebbe chiunque. Qual è il problema?" le chiese.
Graham la batté sul tempo prima che potesse dire qualcosa "Lei soffre il solletico".
"GRAHAM!" Merda. Maledì la sua fortuna, se le immagini dei koala non avevano detto nulla questa ultima settimana, adesso lui avrebbe usato assolutamente tutto quello che aveva in suo potere per prendersi gioco di lei o prenderla in giro senza pietà.
"Humbert, ti amo amico. Grazie" ridacchiò Killian al suo fianco, illuminandola con un sorriso vittorioso. Lei lo ignorò, sbuffando per la frustrazione e rivolse uno sguardo omicida nella direzione della sua costar "Sto per ucciderti, lo giuro".
Lui scosse la testa verso di lei, battendo la schiena calorosamente "Emma, ​​ad essere onesti, l’avrebbe scoperto prima o poi".
"L’avrei fatto, pasticcino".
"Sicuramente, tesoro" rispose acidamente.
La loro conversazione fu interrotta quando Victor commentò a voce molto alta, rivolgendosi con una risatina a chi li stava ascoltando "C'è così tanta tensione sessuale qui ragazzi, vorrei che poteste tastarla".
 
 
"Swan, questa è una stronzata".
"Cosa?"
"Non c'è il popcorn qui. Come può non esserci il popcorn?"
"E' una prima, Jones".
"Non mi importa. E' una legge:... Film e popcorn è come il venerdì e la pizza".
"Oh Dio, sei un tale bambino".
"Dovresti fartene una ragione, tesoro".
La stava stressando da quando si erano seduti ai loro posti nel teatro,  con suo disappunto, in quanto credeva che sarebbe stato seduto con la sua band e non con lei. Ora era schiacciata tra il duo irlandese, che si scambiava storie senza sosta da quando si erano riuniti, come se fossero stati separati per mesi invece di giorni e il bastardo aveva anche avviato una conversazione con Anton e sembrava andassero molto d’accordo. Avrebbe voluto avere Henry seduto accanto a lei, invece di quei due idioti, ma lui era con Mary Margaret e David, insieme al resto dei loro amici con Daniel e Regina. Lo aveva visto giusto prima di entrare ed era rimasta con loro per tutto il tempo che potevano, liberi da occhi indiscreti e dai giornalisti, anche se sarebbe stato più che felice di stare con loro e di unirsi a Graham e alla band. Lui vedeva Jones come uno di quei Babbi Natale nei centri commerciali durante il periodo natalizio e lei era più che divertita di vedere la loro nuova stretta di mano privata, che avevano apparentemente inventato lo scorso Sabato.
Chi aveva deciso di lasciare sedere Jones vicino a lei e al cast, le sarebbe piaciuto scoprirlo. Per dare loro un pugno in faccia.
Le luci si abbassarono, lasciando il teatro inghiottito nel buio, era circondata solo da sagome e questo le dava come l'impressione che non fosse vero, che era seduta tutta sola a casa sua, con una coperta e forse Henry disteso accanto a lei con le sue gambe come cuscino, per guardare per la prima volta il film su cui aveva lavorato così duramente e che aveva passato così tanto tempo a preparare.
La realtà non era così gentile, naturalmente, borbottò a se stessa, quando sentì dei mormorii attorno a lei, le risate tranquille, i telefoni spenti e i passi pesanti di alcuni spettatori in ritardo che sicuramente si erano intrattenuti a parlare con la stampa e adesso erano alla ricerca frenetica dei loro posti nella stanza buia. Il suo respiro iniziò a cambiare ritmo, uscendo a piccoli rantoli mentre il panico iniziava a prendere il sopravvento, la paura apparve in una presa stretta che non voleva lasciarla andare. Stava per girarsi preoccupata verso Graham, pronta a pregarlo di dirle la verità, che era stata terribile, lei lo sapeva; Sydney non avrebbe dovuto sceglierla per questo ruolo, non era adatta, sarebbe stata un fallimento per tutti loro e avrebbero dovuto scegliere qualcun altro invece di lei, quando una mano calda prese la sua. Si voltò alla sua sinistra e si chiese per un secondo come cazzo fosse possibile che i suoi occhi potessero essere così luminosi e vivi anche al buio "Lo so che fa paura, ma andrà tutto bene".
Odiava come la sua voce risultò così piccola e fragile quando gli rispose "Come lo sai?".
"Lo so e basta. Ora zitta e goditi il viaggio" sorrise lui, proprio quando lo schermo prese vita e partirono gli annunci pubblicitari che consigliavano gentilmente di riconsiderare la propria compagnia telefonica. Non fu fino ad alcuni minuti dopo che il film vero e proprio iniziò ed Emma si preparò, pronta a pregare che la terra la inghiottisse per la vergogna dopo che sarebbe finita.
Fu solo alla metà del film, quando Graham abbassò la testa verso di lei per commentare la scena che stavano guardando che si rese conto che stava ancora tenendo stretta la mano di Jones nella sua - beh, lui teneva la sua. O forse tutti e due? Dopo aver risposto a Graham, si risistemò nel suo sedile e lo guardò con curiosità, discutendo se chiedergli di lasciarla andare o di tacere, mentre lei era ancora piuttosto agitata, sospettava che non si sarebbe calmata fino a quando sarebbe stata fuori di lì e avesse bevuto un paio di margarita e la sua presa calda stava aiutando in qualche modo.
Fu snervante ammettere che era la seconda volta nel giro di un paio d'ore che era grata di averlo lì con lei.
Fu contenta di notare che sembrava completamente in trance mentre guardava, i suoi occhi non lasciavano lo schermo e fu tentata di prenderlo in giro sul fatto che non avesse bisogno dei popcorn per guardare incantato un film; ma la meraviglia nel suo volto la fermò, non volendo disturbare la quiete che stava vivendo. Sorrise a se stessa, il suo corpo iniziò improvvisamente a rilassarsi mentre ammetteva quella verità sorprendente.
Se a Killian Jones il film era piaciuto, allora tutto sarebbe andato bene.
Fu in quel momento che Emma improvvisamente si ricordò che scena si stava avvicinando all’orizzonte e il suo corpo tornò rigido cosa di cui lui si accorse e le carezzò la mano con il pollice, tirandola più vicino a lui e le sussurrò: "Che c'è? "
"Niente".
Non sembrava affatto convinto e lei non poteva biasimarlo - grazie a Dio non poteva vedere le sue guance infuocate o l'avrebbe presa in giro. Spiò Graham alla sua destra che si dimenava sulla sedia e dovette reprimere un risolino. Lo vide guardare verso di lei con la coda dell'occhio, si morse il labbro e poi sorrise scuotendo la testa.
Proprio in quel momento, la famigerata, vera e infame scena di sesso arrivò.
Mise la sua faccia sulla sua mano libera, non sapendo se doveva ridere o morire dall’imbarazzo per la situazione. E suo figlio stava guardando questo! Beh, tecnicamente no, dato che aveva fatto promettere a Mary Margaret che avrebbe dovuto davvero coprirgli gli occhi. Emma, ​​Ferma. Emma, ​​Metti a fuoco. Emma, ​​ti stanno guardando! Stai benissimo seminuda, non mentire. Woah, questa si che è un’angolazione. Anche se non era assolutamente comoda. Stupido albero. Huh. È questa la faccia che si fa quando ...? Accidenti, Graham sta benissimo. Perché diavolo mi fa male la mano?
Lei abbassò lo sguardo sulla mano per scoprire che Jones la stava stringendo come se stesse cercando di rompergliela;  si girò verso di lui, un sopracciglio alzato con fare interrogativo e qualcosa da dire, forse un sarcastico 'ti dispiace?' gettato là, quando notò la sua mascella serrata e i denti stretti.
Huh.
Lei allora strinse la sua così avrebbe ricevuto il suggerimento e saltò un po' sulla sua poltrona, guardandola con gli occhi allargati, luminosi e – avrebbe osato dire - con occhi lussuriosi. Oh, questo era incredibile. Era eccitato? Mordendosi il labbro inferiore, gli si avvicinò pigramente fino a quando gli poté sussurrare in un orecchio "Ti piace?"
Lui la fissò, senza un accenno di umorismo nella sua espressione ed ebbe improvvisamente paura che si fosse spinta troppo in là, che non avesse idea che lei stava scherzando. Proprio mentre stava per chiedergli di dimenticare, un sorriso cominciò a diffondersi sulle sue labbra e si chinò su di lei, con i suoi occhi che ancora catturavano scorci di lei e Graham sullo schermo che stavano per raggiungere i loro picchi, quando mormorò "Oh, mi piace molto. Grande materiale per la mia fervida immaginazione".
Lei davvero sperò che non si fosse accorto del suo rabbrividire, come il buio che li circondava aveva fatto con il suo precedente arrossire.
 
 
Emma era veramente convinta di meritarsi quel secondo margarita. Diavolo, ne meritava più di dieci.
Avevano ottenuto una standing ovation quando le luci si erano accese e successivamente salirono sul palco per rispondere a un paio di domande e salutare il pubblico, che non smise di fare festa per cinque minuti buoni, non lasciandoli andare via. Quando fu finalmente libera di andare, Henry si affrettò a salutarla e dirle urlando quanto aveva amato il film, non scherzava! Aveva appena visto sua madre sfoggiare una spada, sapeva che sarebbe stato esaltato da questo, come era stata grande, come lei e Graham fossero una buona squadra e quant'altro. Se lo tirò tra le sue braccia, la tensione lasciò il suo corpo mentre lo teneva stretto a se, sentendosi inspiegabilmente sollevata dal suo entusiasmo e dal suo sostegno. David si avvicinò, le pose la mano sulla testa in un gesto iperprotettivo e l’abbracciò, fu investita dall'improvvisa nostalgia degli anni trascorsi insieme quando erano più giovani e la sua figura incombente sempre pronta a vegliare su di lei. Si allontanò con gli occhi lucidi e ridacchiando imbarazzata mentre lui le pizzicò la guancia con affetto. Era circondata dai suoi amici e parenti, tutti che parlavano contemporaneamente, facendo domande e dandole pacche sulla schiena, congratulandosi con lei e il suo lavoro. Era abbastanza sopraffatta dal momento, quando anche Sydney si avvicinò, chiedendole cosa aveva pensato di tutta la faccenda - fu più che felice di descrivere ogni scena e piccolo dettaglio che aveva notato e apprezzato e lui rivolse gli occhi verso di lei, divertito dal suo entusiasmo. Anton apparve non molto tempo dopo, dicendogli di fare in fretta in modo che potessero arrivare al club dove l'after-party si sarebbe svolto e avrebbe dovuto salutare Henry, che sarebbe andato a casa di Regina quella notte. La sua manager non era particolarmente appassionata di parties e affini e lasciò il divertimento ‘al popolo dei giovani’, come diceva sempre quando le chiedeva di unirsi a loro, mentre Mary Margaret e David sarebbero andati con loro insieme a Ella, Thomas e Ruby naturalmente. Proprio quando August stava dicendo di prendere l’auto e di seguirli al club - Oz o qualcosa del genere? non era sicura, Ruby aveva preso il nome -  si rese conto che non vedeva Jones da quando avevano lasciato i loro posti. Girò intorno in cerca di lui nella massa caotica di gente che andava e veniva, fino a quando August non le disse, immaginando chi stesse cercando "Sta fumando fuori".
Non riuscì a trattenersi dall’alzare gli occhi al cielo. Certo dove altro poteva essere? Gli disse che sarebbe andata a chiamarlo così da non rimanere indietro, raccolse l'orlo del suo vestito tra le dita in modo di non inciampare nelle porte che conducevano al teatro, trotterellando nei suoi tacchi in attesa di individuare quella scopa arruffata di capelli scuri.
Infine, arrivò lì e lasciò che uno dei dipendenti del cinema aprisse la porta per lei, lo vide dall'altra parte, una sigaretta quasi consumata penzoloni dalle labbra e aveva un libro in mano? Stava per chiamarlo quando vide che era a metà conversazione con una bruna tutta gambe, tutti sorrisi e con le ciglia svolazzanti. Rimase inchiodata sul posto, senza sapere assolutamente cosa fare. Che cazzo stava facendo? Non si supponeva che non dovesse flirtare con nessuno? E qui, in una posizione così pubblica dove tutti potevano vederlo, soprattutto non poche ore dopo che era stato fotografato con lei?
Si stava prendendo gioco di lei?
Spingendo indietro un capello che era caduto dalla sua acconciatura e con le mani tremanti di rabbia, stava decidendo se andare lì o meno per schiaffeggiarlo fino a quando non vide che la ragazza aveva qualcosa in mano.
Un microfono.
Oh.
Lo stavano intervistando.
Abbassò la testa per la vergogna alla sua improvvisa rabbia e per la sua disposizione piuttosto veloce a saltargli alla gola alla prima occasione di deluderla, stava per voltarsi per tornare all’interno - cazzo, potevano scrivergli un SMS o una cosa del genere - quando sentì la ragazza chiedergli di lei e se avesse apprezzato il film. Allora tese le orecchie per sentire quello che aveva da dire, ma perché era così interessata a quello che aveva da dire, avrebbe dovuto chiedere a se stessa.
Sospettò che non avrebbe voluto sapere la risposta.
"Lei è tutta un'altra cosa. Devo ammettere che non avevo mai visto un suo lavoro fino ad ora, quindi sono stato ancora più stupito quando l'ho vista in questo film. Ruba l’attenzione… Humbert è bravo ovviamente, ma … lei. Non lo so, lei brilla. Non riuscivo a strapparle gli occhi di dosso. E’ stata incredibile e il film è una meraviglia. Sono davvero orgoglioso di loro e meritano tutti gli elogi che stanno ottenendo".
Leggermente senza fiato, andò via prima che potesse vederla lì in piedi e decise di chiedere ad August di chiamarlo lui o di scrivergli via SMS la posizione del club, sostenendo che non era riuscita a trovarlo là fuori, anche se lo aveva cercato. Bugiarda, bugiarda!
Lei davvero non se l’aspettava.
Andò con Ruby, David e Mary Margaret mentre il resto della cricca si era organizzata sistemandosi nelle varie auto, non furono i primi ad arrivare - Anton e Abigail erano già lì, con i drink in mano e pronti ad unirsi al resto del cast e della troupe, insieme con gli amici che erano stati abbastanza fortunati da essere invitati ad accodarsi.
Ahimè, il secondo margarita in mano.
Il resto del gruppo era finalmente arrivato, anche Aurora ce l’aveva fatta, stringendo la mano di Filippo nella sua e sorridendo follemente a Emma, ​​ringraziandola profusamente per averle permesso di unirsi a loro quella sera. Emma non poteva fare a meno di sorriderle, era davvero bella nel suo abito lilla mentre strillava con Ruby ed Ella, facendo tintinnare i loro bicchieri insieme. Si, stava per essere una grande notte nel complesso - ballavano, ridevano e scattavano le foto più stupide. La migliore era quella di Jones - aveva ancora il libro che stava stringendo quando lei lo aveva spiato - woah, spiato? Sì, va bene, lo aveva spiato - e alla presa in giro senza sosta dai suoi amici, aveva ceduto e farsi fotografare con esso e tweettarlo alle masse così "vedranno quanto strambo sei veramente. Portare un libro a una festa!" come Jefferson aveva sostenuto.
Fu solo più tardi, quando prese il libro dalla sua mano che il respiro le si fermò, alla copertina familiare e alle pagine consumate "Questo è il libro di Henry!"
Si accarezzò il mento con uno sguardo inquieto sul volto "Sì, l’ha portato per me oggi. Ha detto che mi avrebbe aiutato con un'idea per l'album".
Lei aggrottò la fronte, ancora più confusa. Non era un libro di fiabe? Cosa avrebbe dovuto farsene Jones? Lui riprese il libro da lei e lo tenne al suo fianco in modo iperprotettivo, si sentiva come se stesse esaminando il suo drink - che cazzo stava succedendo? Era questa la vita reale? Proprio mentre stava per chiedere al barista con cosa diavolo avesse mischiato il suo margarita, magari con qualcosa che provocasse allucinazioni o qualcosa del genere, Ruby le afferrò il polso, trascinandola e gridando a tutti loro di seguirla in uno dei gli angoli del club, dove erano stati organizzati un paio di pouf e divani in pelle moderni, con un elegante tavolino basso posto al centro, dove la maggior parte di loro lasciò gli occhiali quando si andarono a sedere. Si sedette accanto a Ruby all'estrema sinistra del divano mentre lei era rannicchiata al fianco di Victor - ugh, se avessero iniziato a farsi piedino probabilmente li avrebbe cacciati - e Jones si sedette sul pouf proprio di fronte a lei dall'altra parte, senza nemmeno preoccuparsi di nascondere il suo sorriso mentre lo faceva.
Sarebbe valso il doppio ugh se avesse provato a farle piedino.
"Oh! Facciamo un gioco!" la bruna improvvisamente esclamò. Guardò verso di lei indifferente. "Ruby, sai che non siamo più adolescenti vero?"
"Parla per te? – Con chi pensi che stai parlando?” Filippo la corresse, ridendo di gusto e indicando i compagni che avevano sollevato i loro bicchieri in riconoscimento.
Graham ridacchiò e chiese a Ruby "Che gioco comunque?"
"No 'Non ho mai' per favore, ti prego" Emma gemette dinoccolata sul divano. Jones sbuffò "Molto avventurosa, Swan, sei pregata di dirci quale gioco vorresti fare".
"Voi due avete il rapporto più strano che abbia mai visto"  commentò Graham, confuso mentre prendeva un sorso dal suo mojito.
Fortunatamente per loro, Ruby saltò sul suo posto in quel momento "Okay, no. Ce l’ho! Conoscete il gioco dei nomi?"
"... Vuoi dire le canzoni?"
"No. E' come – io dico il nome di qualche celebrità o di un personaggio famoso, storico ecc- nome e cognome, ovviamente - e la persona accanto a me ne dice un altro, ma questa volta il nome deve iniziare con la lettera del cognome che ho detto. Ad esempio, se dico 'Hilary Clinton', ora Emma dovrebbe dire qualcuno il cui nome inizia con C, come, non so 'Claire Danes' ".
Tutti si guardarono l'un l'altro, considerando le regole che la bruna aveva dichiarato "Non sembra così difficile. E quando si beve?" chiese Jefferson.
"Non si può smettere di bere dal momento in cui il tuo turno inizia finché non finisce tutto il giro. E lasciate che ve lo dica - non è così facile. Ti puoi bloccare facilmente in queste cose" Lei si tirò i capelli dal viso con impazienza prima di aggiungere "Oh, e nel caso sia il nome che cognome inizino con la stessa lettera, allora cambiamo direzione: se stavamo andando a destra, poi si va a sinistra, quindi se fosse il turno di Emma e lei dice uno, sarebbe di nuovo il turno di Killian".
Emma girò la testa verso Jones, fregandosi le mani maliziosamente"Oh, mi piace come suona questo".
Lui la guardò consapevolmente, scuotendo la testa verso di lei "Andrai davvero in basso, Swan"
Si mise la mano sul mento, beffarda in posa come se stesse facendo un pensiero molto profondo "Penso di ricordare che già me l’hai detto una volta ... oh giusto, al Galà, ricordi? Eppure eccoci qui".
"Suona come il destino" commentò con un sorriso abbagliante.
Diamo inizio ai giochi e a tutte quelle stronzate.
Emma non rideva così tanto da anni. Ci furono momenti assurdi durante il gioco, soprattutto quando Mary Margaret scoppiò sotto pressione e urlò "Winnie the Pooh" – e anche Jefferson, di fronte allo stesso dilemma, era andato con "Windows Media" e i suoi compagni lo derisero, August cadde quasi dalla sedia in un attacco isterico. Jones dichiarò che avrebbero dovuto aggiungere una canzone bonus nel loro prossimo album intitolata allo stesso modo, in onore di quel momento epico.
Emma fu particolarmente lieta di confermare che Ruby da brilla si comportava allo stesso modo di quando l’aveva incontrata la prima volta: si fidava di lei implicitamente, quando la Ruby sobria sapeva che non l’avrebbe fatto. Era una piccola merda quando poteva. Così, quando arrivò il turno della bruna e lei non avrebbe potuto smettere di bere - ovviamente non le potevano venire in mente tutti i nomi che iniziavano con la D - "Diana del Galles" Emma le sussurrò in un orecchio. Gli occhi della sua amica brillarono in segno di gratitudine e urlò la risposta,con le braccia aperte allegramente. Quando tutti loro posero il veto, chiedendole il suo vero cognome, rimase seduta lì, congelata, cercò di correggersi, il dubbio attanagliava le sue parole "Diana ... Di?"
Quello era stato troppo per lei, davvero, stava quasi piangendo dal ridere.
Lei avrebbe dovuto sapere che Ruby avrebbe superato se stessa e così gridò all'improvviso: "Aspetta, no! Draco Malfoy!"
Questo portò solo ad una grande discussione in cui votarono a favore o contro il fatto che i personaggi di Harry Potter potessero essere accettati nel gioco - che terminò in un legame piuttosto sorprendente tra Mary Margaret e Jones, orgoglioso fanatico di Potter, come aveva dimostrato in quell'intervista nello show di George.
Questa notte non sarebbe potuta essere più surreale, anche se ci avessero provato.
Lei e Jones avevano cercato di superare in astuzia gli altri al punto che iniziarono a far sparire i loro drink in pochi minuti. Quando l'intero gruppo si stancò del gioco e tutti dichiararono che erano due stupidi - la loro natura fiera e competitiva ebbe la meglio su di loro, lei sospettò, si girò verso di lui inclinando il mento in sfida "Ascolta Jones. Non è finita".
"Certo che non lo è, tesoro? Ti avrei battuto in ogni caso. Non hai sentito, Swan? Io sono il bevitore qui" disse allargando le braccia di fronte a lui, con un sorriso compiaciuto stampato sul suo volto.
Non sapeva se voleva prenderlo a schiaffi o baciarlo, a quel punto, ad essere onesti.
Woah.Che.Cosa.Era.Successo? Emma, basta con l'alcol, chiaramente non stai pensando in modo giusto.
Non aiutò il fatto che l'ultima volta che erano stati in un club, la sua bocca sapeva di liquore mentre si baciavano e ballavano, con i corpi premuti insieme, i respiri mischiati tra di loro ...
Lei scosse la testa, cercando di schiarirsi le idee. Lo fissò con arroganza socchiudendo gli occhi "Ah non mi hai ancora visto, amico. Guarda: rimediamo subito, proprio qui, proprio adesso".
"Come?"
"Nuovo drink, entrambi allo stesso tempo. Un sorso. Il primo che lo finisce, vince".
Fischiò rumorosamente: "Noioso".
Si era aspettata che avrebbe accettato proprio lì. Huh. "I giochi alcolici per due persone fanno schifo" gli ricordò. Killian lasciò il suo bicchiere sul tavolo di fronte a loro scuotendo la testa "Non stavo parlando di questo: Volevo dire, ci deve essere qualcosa su cui puntare. Propongo una scommessa".
Lei piegò la testa di lato. Aveva certamente suscitato la sua curiosità "Cosa vuoi scommettere?"
Graham che era seduto al lato opposto di Jones, improvvisamente intervenne, sembrava eccitato "Oh, ho un'idea!"
"Perché stai ascoltando?" mise in discussione tutta agitata. Lui la zittì con la mano, volgendo gli occhi luccicanti al suo amico "Zitta, Swan - se vince lei dovrai scrivere una canzone per il suo prossimo film. Se vinci tu, lei sarà la protagonista nel vostro prossimo video".
Quelli in piedi intorno a loro che avevano ascoltato emisero un impressionato e superdrammatico, nonché a suo giudizio entusiasta 'ooohh'. Jones la guardò di nuovo, con gli occhi che ammiccavano sotto le ciglia scure "Mi piace molto come suona tutto questo. Cosa ne pensi, Swan?"
Emma si morse il labbro inferiore, considerando le sue opzioni. Se avesse accettato, avrebbe rischiato di dover recitare nel suo video - cosa che non sarebbe stata poi così male, se l'esperienza di Graham valeva qualcosa - solo, sai, dover lavorare con lui. Se invece avesse dovuto scrivere una canzone per il suo prossimo film probabilmente avrebbe pianto in una crisi isterica. Avrebbe dovuto recitare in qualche sciocca commedia romantica solo per fargli scrivere qualcosa di ridicolmente sdolcinato, anche se sospettava che avrebbe trovato un modo per venirne fuori. Come faceva sempre.
Improvvisamente le venne in mente quel simpaticone dell’intervista dell'altro giorno, quando le aveva chiesto se c'era la minima possibilità per lei e Jones di lavorare insieme. Aveva voglia di cercarlo tra la folla e accusarlo di aver orchestrato tutto questo in qualche modo.
La sua voce parlò proprio al suo orecchio dalle sue spalle "So che non farai marcia indietro ora. Il tuo orgoglio si sta mostrando di nuovo".
Afferrò arrabbiata il bicchiere che le stava offrendo "Dammi quel maledetto drink" Lui ridacchiò guardandola da sotto le ciglia e si preparò, il vetro sulle labbra, pazientemente in attesa del segnale di Graham che si trovava di fronte a loro, esaminando entrambi con attenzione e alzò la mano.
"Uno, due, tre!"
Emma capovolse il bicchiere, ingoiando più veloce che poteva e in pochi secondi poté quasi sentire il gusto dolce della vittoria - a parte per il liquore - quando fu sul punto di vedere il fondo del bicchiere che si stava svuotando a velocità sorprendente sentì scoppiare grida e applausi intorno a lei.
Oh. Diavolo. No.
"E signore e signori, Killian Jones vince!" esclamò Graham alzando il braccio del suo amico in aria vittoriosamente. Sbatté il bicchiere ormai vuoto sul tavolo con un forte rumore, desiderosa di sbattere il piede a terra o sbuffare, ma lei sapeva che l’avrebbe solo trovata più divertente, così rimase seduta immobile con un'espressione annoiata sul viso, cercando di non mostrare quanto fosse infastidita.
"Mi dispiace, principessa" gridò seduto accanto a lei. Lei trasalì e gli ringhiò "Ti ho detto di non chiamarmi così"
"Ehi, per quel che vale, sei andata abbastanza bene, ma non c'era modo di potermi battere".
"Sì, sì, hai vinto il premio ubriaco dell'anno. Fantastico" rispose lei, non proprio entusiasta alla prospettiva di lui che avrebbe riso di lei per il resto della notte. Lo vide guardare intorno a sé, apparentemente alla ricerca frenetica di qualcosa "Che cosa stai cercando?"
"Oh, non lascerò cadere la scommessa, voglio che firmi così non ti puoi tirare indietro. Chi ha qualcosa su cui scrivere?" Gridò al resto della band. Filippo fece segno dietro di lui verso il bar "Uhm ... un tovagliolo?"
Si alzò, prese un paio di tovaglioli che avevano accatastato e tornò indietro "Bene facciamolo. Qualche penna?" Emma scosse la testa,  era il difetto delle clutch alla moda: non aver spazio per nulla. Ruby cercò nella borsa e tirò fuori il suo kit per il trucco "Ho l’eyeliner ..." Prima che potesse finire, Jones glielo strappò dalle mani e cominciò a scrivere sul tovagliolo mentre tutti spiavano curiosamente sulla sua spalla. Quando ebbe finito, le passò la penna improvvisata "Ecco. Firma".
Lesse ciò che aveva scritto e lo derise infastidita "Questa è la cosa più surreale che io abbia mai firmato in vita mia".
"Sei sicura?" le chiese con voce tagliente. Lei deglutì a fatica, ricordi del loro contratto apparvero nella sua mente.
Il ridicolo di tutta quella situazione la colpì tutto ad un tratto e una risatina le sfuggì dalle labbra.
"Credo di no" ammise tenendo l’eyeliner in mano e pose con cura la firma sul grezzo ed economico materiale del tovagliolo. Alzò lo sguardo per trovare i suoi occhi incredibilmente azzurri incollati ai suoi, non li strappo da lei e un sorriso sincero tirò gli angoli delle labbra.
"Benvenuta a bordo, Lost Girl".


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L'intervista sul red carpet *_* e vogliamo parlare di Killian che le stringe la mano e che è geloso di Graham?(come dargli torto...se non fosse stato fatto fuori nella prima serie, con qualche probabilità avrei vissuto un dissidio interiore più di Emma su chi scegliere tra i due, anche se Hook è Hook e su questo non di discute...ok torno alla storia)
E la scommessa?? Dai Emma, davvero eri convinta di poterlo battere?? Adesso le toccherà girare il video :P :P
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto 
A prestissimo 
  
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