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Autore: A lexie s    02/09/2014    7 recensioni
Se Emma e Killian non fossero caduti nel portale? Se non fossero tornati indietro nel tempo? Quanto tempo ci avrebbe messo Emma per capire i suoi sentimenti?
Dal primo capitolo: Il coraggio era quello che serviva, il coraggio di continuare a vivere, a lottare, ad amare ancora, nonostante i fallimenti ed il dolore.
Entrambi chiedevano amore, ma nessuno dei due lo sapeva o sapeva riceverlo, perché quando si passa troppo tempo a convincersi di star bene da soli, poi si finisce per crederci.
(CaptainSwan)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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If I ain’t got you

Nothing in this whole wide world don’t mean a thing,
If I ain’t got you with me baby.
 
Non sapeva quanto tempo fosse passato dal momento in cui l’avevano portata in sala operatoria, il tempo non contava dentro quelle mura bianche, tutto pareva essersi fermato. Ad ogni persona che varcava la soglia della porta scorrevole, tutti si alzavano in piedi credendo di avere notizie di Emma, ma quelle notizie non arrivavano mai.

“Troppo tempo” pensò Killian, non sapeva se questo fosse positivo perché poteva significare che le cose non erano semplici, ma d’altronde se non vi fosse stato nulla da fare sarebbe passato di certo meno tempo.

La speranza attraversava il suo cuore come un lampo, lasciando poi tanta paura.
Henry si era addormentato sulla sedia, appoggiato alla sua spalla. Il viso ancora bagnato dalle lacrime, lo aveva convinto che se avesse dormito, al suo risveglio Emma sarebbe stata pronta a riabbracciarlo ed il ragazzo nonostante inizialmente non volesse, si era lasciato andare contro la sua spalla cedendo al sonno.

Gli accarezzò dolcemente i capelli e poi poggiò la sua testa sul bracciolo della sedia, aveva bisogno di alzarsi e di camminare un po’.

<< Devo prendere un po’ d’aria, sarò qui fuori perciò se ci sono novità avvisatemi >> disse a David, quello annuì riappoggiando il capo su quello della moglie.

L’aria fresca e pungente fu come un’ondata di fuoco dentro ai suoi polmoni, camminò per un po’ avanti ed indietro. Si sarebbe ubriacato volentieri se solo avesse avuto la sua fiaschetta dietro, probabilmente l’alcool gli avrebbe annebbiato la mente per qualche ora.

“Forse è meglio non avere nulla da bere” constatò a voce alta rivolgendosi a se stesso. Doveva rimanere lucido e cosciente, in più l’alcool non avrebbe risolto le cose per nulla e finito il suo effetto tutti i sentimenti che sentiva dentro sarebbero riaffiorati più prepotentemente di prima.

Nell’esatto momento in cui varcò la soglia per rientrare, Whale uscì dalla parte opposta. Il viso serio e tirato, era la tipica espressione da dottore o il viso di chi porta cattive notizie?
Killian corse verso di lui ed attirò l’attenzione di David e Mary Margaret che si alzarono di colpo raggiungendoli.

<< Sono riuscito a bloccare l’emorragia, ma ha perso molto sangue. Abbiamo fatto una trasfusione e speriamo che si risvegli, per il momento è incosciente in terapia intensiva. >> Spiegò, cercando di rassicurarli sul fatto che era comunque viva ed era già un passo avanti viste le sue condizioni, ma comunque non si sentì di aggiungere molto e di dare speranze che si sarebbero potute rivelare vane.

<< Possiamo vederla? >> Chiesero i tre contemporaneamente.

<< Solo una persona, non posso farvi entrare tutti, ci sono altri pazienti. >> Concluse il dottore, abbassando lo sguardo come a volersi scusare della cosa.

<< Dovresti andare tu – disse Mary Margaret voltandosi verso Killian. – Henry sta dormendo e poi è meglio che non la veda così. Lei vorrebbe vedere te, vai tu Killian. >>

Quello annuì incapace di dire qualunque cosa e si avviò con Whale all’interno del reparto.
Vi erano due file di letti, ognuno isolato con delle porte trasparenti, vide i volti di diverse persone scorrergli attorno man mano che camminava, ma non riusciva a vederli davvero.
Solo quando scorse i suoi capelli biondi adagiati su uno degli ultimi letti, gli sembrò di aver messo a fuoco per la prima volta. Whale si spostò lasciandolo solo per concedergli un po’ di privacy.

<< Swan >> sussurrò avvicinandosi al suo letto, quasi si aspettasse di sentirla parlare. Pensò anche di fare qualche battuta spinta per riscuoterla e farsi rispondere malamente, capì di essere uno stupido, così non disse nulla e si accomodò semplicemente sulla sedia posta vicino al letto.

Era strano vederla così fragile, con tutti quei tubi e macchinari che l’aiutavano a respirare. Inerme in un letto bianco d’ospedale, il viso era rilassato però, non sembrava soffrisse forse per i sedativi che le avevano dato.
Le prese leggermente la mano e si abbassò per baciarle le nocche, poi alzò lo sguardo quasi sperando di vederla arrossire o fare qualunque cosa, ma non successe nulla.

Passò lentamente la mano su quel piccolo taglio che aveva sulla fronte e poi si riportò la sua mano alle labbra, tenendola lì vicino, aggrappandosi a quella come se fosse un salvagente e lui stesse annegando.
Non si accorse nemmeno che stava piangendo, fino a quando una lacrima rigò la mano ed il braccio di Emma. Era doloroso vederla lì, doloroso era un eufemismo. Non poter vedere la luce che le attraversava il volto ogni volta che la prendeva in giro o faceva battute allusive, non poter sentire le sue braccia piccole e forti circondargli il collo, non poter assaporare le sue labbra.
Gli mancava di più però la sua grinta, il suo carattere, la sua dolcezza e la sua fierezza. I suoi occhi verdi determinati e pieni di passione quando avevano fatto l’amore, sembrava passato così tanto tempo ed invece erano trascorsi appena due giorni.

<< La mia Swan. Tu sei una combattente amore, non mi lasciare. In questo mondo nulla ha senso se tu non sei con me, piccola. >>  Le sue parole erano interrotte solo dai bip dei macchinari medici, uno più degli altri si fece udire e poi il nulla, solo un suono prolungato. Il monitor che prima segnava dei flussi regolari, diventò improvvisamente piatto, lui non sapeva cosa significasse esattamente, ma intuì che non fosse nulla di buono.

<< Whale >> urlò, sporgendo la testa dalla porta. L’altro arrivò correndo insieme ad un’infermiera che trasportava un macchinario strano.

Killian si spostò automaticamente lasciandolo passare, si appiattì verso la parete e la visione che gli si parò davanti lo sconvolse.

<< Carica a 200 >> gridò Whale, poi mise le piastre sul petto della ragazza e questo si alzò improvvisamente. Killian scivolò ancora di più, le gambe che non erano in grado di reggere il suo peso, si abbassò lungo la parete fino a ritrovarsi seduto completamente sul pavimento.

<< Carica a 250 >> urlò nuovamente l’altro, facendo la stessa operazione di prima. Il corpo della ragazza sussultò nuovamente ed il cuore di Killian perse un altro battito. Si ritrovò con la testa tra le mani e gli occhi bagnati.

<< Dannazione, Emma! >> Esclamò a voce alta, Whale si voltò verso di lui stupito ed il bip riprese regolarmente.

<< Abbiamo il battito, lo abbiamo. >> Esultò il dottore, riponendo le piastre sul carrellino.

Controllò la situazione con il fonendoscopio e se lo ripose attorno al collo.

<< Sembra essersi stabilizzata >> sussurrò passando vicino a Hook e battendogli una mano sulla spalla per fargli coraggio, poi uscì scarabocchiando qualche frase su una cartellina.

<< Swan, mi hai fatto prendere un colpo! >> La rimproverò Killian, riavvicinandosi a letto. Si risedette sulla sedia e riprese la sua mano.

<< Puoi svegliarti e tornare da me, per favore. Lo so che non ti piacciono le cose facili, Swan, ma adesso basta. Pensavo di perderti, ed ho già provato com’è stare senza di te e non voglio provarlo più. Quindi per favore, puoi risvegliarti per me? >> Si alzò lentamente e le baciò le labbra con dolcezza.

<< Se me lo chiedi così >> un sussurro strozzato uscì dalle labbra della donna, un filo di voce che risvegliò i sensi intorpiditi dell’uomo.

<< Lo sapevo che non mi avresti lasciato. Ho troppa fiducia in noi, amore. >> Rispose lui, un ampio sorriso ad illuminargli il volto, poi si abbassò e le lasciò un altro bacio.

<< Vado a chiamare Whale, non farmi scherzi. >> Le intimò prima di affacciarsi fuori. Lei gli rivolse un piccolo sorriso e rimase a fissarlo uscire dalla stanza.

Whale entrò qualche minuto più tardi seguito da Killian ed Henry. Il bambino s’illuminò appena vide la madre e si avvicinò al suo letto per accettarsi che stesse effettivamente bene.

<< Mamma, come stai? >>

<< Bene, ragazzino.. Stai tranquillo. >> Cercò di sorridere, ma spostandosi tirò il tubo della flebo provocando una smorfia nel suo viso stanco.

<< Dobbiamo fare delle analisi, Emma. >> Sussurrò Il dottore, avvicinandosi e mettendole una mano sul polso per verificare i battiti. Emma annuì lentamente e poi alzò un braccio per accarezzare i capelli del figlio che si era poggiato al suo petto.

<< Posso vedere i miei genitori? >> Chiese, rivolgendosi a Killian. Questo guardò Whale che annuì, così andò a chiamarli.
Qualche minuto più tardi, David e Mari Margaret fecero il loro ingresso nella piccola stanza. Il primo era profondamente scosso, nonostante la figlia stesse bene, si sentiva ancora in colpa.

<< Papà non potevi prevederlo, smettila di darti la colpa. >> Mormorò Emma, leggendo il suo sguardo. David si avvicinò al suo letto e le baciò il capo, non disse nulla, ma delle lacrime gli rigarono il volto e bagnarono i capelli di Emma.

<< Emma, sono stata così in ansia.. Io.. Non avrei mai.. >> Dei singhiozzi impedirono a Mary Margaret di continuare, così si avvicinò alla figlia per abbracciarla dolcemente.

<< Ragazzi, dicevo sul serio prima. Non potete stare qui per troppo tempo, ci sono altri pazienti. Dopo le analisi trasferiremo Emma in un’altra stanza e riavrete la possibilità di vederla, ma adesso salutatela e recatevi in sala d’aspetto, o a casa… Sembrate degli stracci! >> Disse infine, invitandoli a riposare per alcune ore.

<< Si, andate >> acconsentì Emma.

<< No, rimango.. Non posso lasciarti! >> Replicò Killian, visibilmente agitato, avvicinandosi alla sedia dov’era seduto qualche tempo prima.

<< Vai a riposare, starò qui e non succederà nulla. Starò bene. >> Promise la donna, voltando lo sguardo verso di lui, ma nulla riuscì a smuoverlo dalla sua posizione.

Tutti salutarono Emma ed uscirono dalla stanza, promettendo che sarebbero tornati nel giro di qualche ora, mentre Killian rimase lì seduto accanto a lei, Whale gli lanciò uno sguardo di rimprovero ma non riuscì a dirgli nulla. Comprendeva il suo stato d’animo.

<< Non fare confusione, ci sono altri pazienti e non farla stancare troppo, ha bisogno di riposo >> lo ammonì solamente, prima di uscire nuovamente per dare indicazioni agli specializzandi circa le analisi da fare alla donna.

<< Whale?! >> Lo richiamò Killian, prima che chiudesse definitivamente la porta. Il dottore si voltò a guardarlo e attese qualche secondo.

<< Grazie. >> Sussurrò l’uomo alla fine. L’altro annuì, gli sorrise e lasciò la stanza richiudendosi la porta alle spalle.

<< E grazie a te >> continuò, rivolgendo lo sguardo verso la donna. Emma lo guardò di rimando, non comprendendo cosa volesse dire.

<< Per non essere morta, per non avermi lasciato. >> Chiarì, accarezzandole la fronte.

<< Mai >> promise lei, beandosi di quel contatto e protendendo lentamente le labbra. Killian si chinò e la baciò dolcemente. Ogni cosa era al proprio posto, tutti i pezzi di lui erano tornati al proprio posto.

<< Adesso dormi, amore. Devi riposare. >>

Si avvicinò la sedia ed appoggiò il capo vicino al suo, stando attento a non farle male. Le strinse la mano e guardandola s’innamorò ancora di più, per quanto fosse possibile.


Autrice:
Per farmi perdonare della tristezza che vi ho provocato ieri, ecco quello che è l'ultimo capitolo prima dell'epilogo. Un solo capitolo e la storia sarà definitivamente conclusa! :'(
Mi rattrista molto pensarci, ed è stato complicato scrivere l'epilogo e mettere definitivamente la parola fine. Spero che questo vi abbia tirato su il morale, anche se in alcuni punti potrebbe avervi fatto preoccupare.. Avrei potuto dividerlo in un bel punto e lasciarvi con il fiato sospeso, ma mi sembrava troppo crudele da fare. In ogni caso, spero che vi sia piaciuto e visto che siamo vicini alla fine, ci tengo molto a ricevere le vostre opinioni!
A presto con l'epilogo! :)
Un bacio :*




 
 
  
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