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Autore: Wannabeyours    02/09/2014    2 recensioni
"Non permetterò che un animale simile ti rovini la vita, Charlie.", grugnii Chad, senza mollare la presa dalla maglietta di Luke che a sua volta lo guardava con un sorrisetto al quanto divertito.
Non capivo i loro comportamenti, non capivo come la situazione si era scaldata fino ad arrivare a quel punto.
"Sei forse geloso del fatto che lei voglia più me che te, Fletcher?", continuò il biondo, mantenendo sempre sul viso quell'aria beffarda.
Sussultai per un secondo al suono delle sue parole, rimanendo quasi scioccata per la franchezza che aveva usato per dire una cosa simile.
Inclinai leggermente la testa verso quella di Chad ed osservai attentamente il suo viso tramutarsi in una smorfia terrificante, tanto da farmi accapponare la pelle, notai subito dopo le sue nocche spingere ferocemente sul petto di Luke, senza lasciare la presa dalla sua amata maglietta dei Nirvana, in quel momento pensai al peggio.
TRAILER: https://www.youtube.com/watch?v=q5DjomErWPQ&list=UUq5rpkaxUgoophO0qQCKdGg
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Luke Hemmings
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Osservai per qualche secondo il volto arrabbiato di Chad posizionato di fronte al mio, così vicini da poter chiaramente sentire il suo respiro caldo bruciarmi la guancia. Per qualche motivo assurdo ce l'aveva con me.
La vena sul suo collo si era fatta fin troppo evidente tanto da temere di vederlo soffocare nella sua stessa ira, le sopracciglia folte premevano ferocemente contro le palpebre e il suo sguardo rivolto verso di me era un misto fra delusione,confusione, disprezzo e odio.
"Ciao anche a te, Chad", mormorai con tono sarcastico cercando di calmare la situazione, ma evidentemente il mio atteggiamento lo faceva solo innervosire ancora di più.
Notai il suo sguardo premere sul mio viso per qualche frazione di secondo, quasi come cercare le parole adatte per poter esporre quell'odio che lo stava reprimendo in quel preciso momento.
"Che cazzo facevi con lui?", domandò mantenedo sempre un tono infuriato che raramente avevo avuto l'occasione di ascoltare.
Sussultai per qualche secondo alla sua domanda intuendo che la sua ira era dovuta per la scena con il ragazzo nuovo di cui ancora non conoscevo il nome, ma non ne capii il motivo."Lui chi?", ovviamente sapevo a chi si riferiva, ma preferii mantenere un'aria di finta ingenuità sull'intero argomento per cercare di evitare ulteriori chiacchiere di passaggio.
"Sai a chi mi riferisco", ringhiò subito dopo.
"Diciamo che, uhm. Ha attirato la mia attenzione".
"Cosa?", grugnii quasi scioccato per le mie parole.
"Che c'è?".
Vedere come ogni mia parola peggiorasse la situazione era al quanto frustrante, ma allo stesso tempo era innevitabile, mi sentivo in gabbia, e odiavo quella sensazione. "Charlie, tu non devi nemmeno pensarci ad avvicinarti a lui", aggiunse schietto.
Corrugai la fronte con aria disprezzante al suono delle sue parole.
Non aveva alcun diritto su di me e tanto meno sulle mie scelte, non era nè mia mamma, nè mio fratello e nemmeno mio padre, perciò ero libera di fare ciò che più mi piaceva senza dar conto a nessuno, ed essere comandata non mi andava affatto bene.
"Scusa? Io faccio quello che voglio", risposi a mia volta con tono seccato, liberando con uno strattone il braccio che stringeva aggressivamente con le dita della mano tanto da farmi perdere la circolazione del sangue per qualche frazione di secondo.
"Charlie", sentii nuovamente il mio braccio irrigidirsi per via della sua forza e mi lasciai scappare un gemito di dolore che notò subito dopo. "Tu non lo conosci, quando non c'eri ha rovinato la vita ad un milione di ragazze, e non posso nemmeno dirti di più perchè non mi è possibile", mormorò nuovamente, liberando la presa dal mio braccio e iniziando lentamente ad accarezzare il punto dolente con due dita, quasi dispiaciuto per avermi fatto involontariamente del male.
Scoppiai in una risata frenetica non appena sentii le sue parole, mi allontanai da lui con una mossa veloce del corpo continuando a mantenere sul viso un'aria beffarda . Da che pulpito arrivava la predica. "Parli proprio tu, Chad?", sbottai con tono divertito, "Tu che hai rovinato la vita di quasi tutte le ragazze del College? Tu che vai a letto con una ragazza e il giorno dopo nemmeno più la consideri? Tu che pensi più a te stesso che ai tuoi stessi genitori? Come puoi permetterti di giudicare gli altri quando tu sei persino peggio".
Forse ero stata esagerata, ma aveva bisogno di sapere quanto egoista e incoerente potesse essere, e se lo era meritato. Avrei voluto dirgli ciò già da tempo, non per cattiveria ma semplicemente per farlo tornare con i piedi per terra, e ora che ne avevo l'occasione non potevo sprecarla così.
Alle mie parole irrigidii la schiena e notai nel suo viso un'aria del tutto sconvolta per la franchezza che avevo usato per dire una cosa del genere, le mie parole lo avevano ferito, ma non sembrava darci troppa importanza al momento."Non capisci un cazzo, Charlie. L'unico motivo per cui pensi di essere interessata a lui è perchè sei sicura di poterlo "salvare", perchè voi ragazze pensate sempre a questo genere di cose quando vedete un ragazzo con l'aria malinconica o altre puttanate del genere. Scendete dalle nuvole cazzo, nessuno può essere salvato. In un modo o nell'altro si finisce sempre per affondare insieme". Fece una pausa di qualche secondo, concentrando l'intera sua attenzione sul mio sguardo vuoto per via delle sue parole. Probabilmente in quel momento si aspettava una mia reazione, ma le sue parole mi avevano messo in dubbio. "Sai una cosa? Fai come cazzo ti pare. Non venire a piangere da me poi", Detto questo se ne andò definitivamente, cominciando ad incamminarsi subito dopo verso il corridoio della scuola con i nervi a mille tanto da spaventare alcuni studenti del College presenti nel corridoio non appena, per via della rabbia, aveva piegato due armadietti grazie ad un solo pugno.
La scena fu quasi divertente, lo ammetto, ma i miei pensieri prevalsero sulla realtà, come era loro solito fare purtroppo.
Le parole di Chad non erano del tutto errate, uno dei motivi per cui mi sentivo così attratta dal ragazzo nuovo era proprio per quell'aria misteriosa e malinconica che lo accompagnava ovunque, ed era difficile per ragazze curiose come me ignorare persone del genere.
Scossi la testa cercando di tornare alla realtà non appena sentii la campanella dell'ora di pranzo suonare.
In quel momento la voglia di mangiare era pari a mille ma un forte disagio proveniente alle mie spalle mi fece perdere completamente l'attenzione verso il cibo e non appena mi girai per capire a cosa fosse dovuto, notai lo stesso ragazzo di prima, poggiato con la spalla sullo stipite della porta dell'aula di Biologia che si trovava a un paio di metri lontana da me, fissarmi nello stesso modo di poche ore prima.
Era strano e inquietante, quell'aria tenebrosa che ricopriva il suo viso mi spaventava, lo ammetto, ma la mia curiosità mi spingeva ben oltre.
In una frazione di secondo decisi di ricambiare lo sguardo e non appena si incrociò al suo sentii come una folata di vento fresco scivolare su tutta la mia schiena. I suoi occhi avevano un che di magnetico e lo trovai frustrante per il semplice fatto che osservarli di sfuggita non mi bastava, desideravo annegarci direttamente. Rimase quasi stupido per via del mio gesto, dal terrore più totale ero passata ad uno stato di sicurezza e la cosa sembrò intimorirlo, così dopo pochi secondi passati a frugare all'interno del mio sguardo decise di ritrarsi dal suo posto e avviarsi con aria indifferente verso l'uscita della scuola.

||BENE RAGAZZI, VENEZIA E' FANTASTICA DSFGHJK E MI HA DATO L'ISPIRAZIONE PER QUESTO CAPITOLO. NO OK, IN VERITA' UNA LITIGATA CON UN MIO AMICO ME L'HA DATA MA E' IRRILEVANTE,SPERO CHE IL CAPITOLO VI PIACCIA E NULLA, GRAZIE A TUTTI PER LE RECENSIONI! :)xx


   
 
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