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Autore: OnlyHope    02/09/2014    15 recensioni
La vita di una ragazza filtrata dagli occhi di un'altra, sua rivale in amore. Attraverso il pettegolezzo di terzi, spesso subito, affrontato, a volte ignorato e infine compreso.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kumiko Sugimoto/Susie Spencer, Sanae Nakazawa/Patty Gatsby, Tsubasa Ozora/Holly
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Songs in the Key of Life'
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Gossip Girl




Kumi Sugimoto - Maggio del primo anno alle scuole medie Nankatsu






“Ma come, Kumi-chan! Non lo sai?!”
“Sapere cosa?”
“Del Capitano della squadra di calcio e della tua collega Sanae Nakazawa!”
“Che?! Ma che dici! Sono solo amici!”
“Fidati di noi! Gira voce che stiano insieme ma che lo tengano nascosto a tutti!”
“Ma non è possibile!”
In un pomeriggio di chiacchiere davanti a una coppa gelato, le mie amiche hanno sganciato la bomba ma in quel momento non ho dato gran peso alla cosa, dato che ho capito fin da subito che il chiacchiericcio è all'ordine del giorno nella nuova scuola. 
Col passare dei giorni però, un ronzio fastidioso ha cominciato a torturarmi il cervello.
Certi illazioni infatti, anche se assolutamente infondate, non possono lasciare indifferenti se c’è di mezzo il ragazzo che ci piace!

Così ho iniziato a osservarli più attentamente, il Capitano Tsubasa Ozora e la prima manager Sanae Nakazawa.
Ora per esempio sono ancora in mezzo al campo, nonostante gli allenamenti siano finiti già da un po’.
Il resto della squadra, Nishimoto senpai e io siamo di nuovo in divisa scolastica pronti a tornarcene a casa, il Capitano invece è ancora lì, intento a provare instancabilmente quel suo nuovo tiro verso la porta vuota.
Il mio cuore tamburella gioiosamente nel petto mentre lo fisso... perché è davvero così carino!
Mi piace proprio da morire!
Poco distante Sanae Nakazawa, anche lei ancora in tenuta da manager, gli passa i palloni prendendoli dal cestone metallico.
Lui calcia concentrato, lei lo osserva con altrettanta concentrazione. 
E sì...
Probabilmente alla prima manager piace il ragazzo che ha di fronte, questo l’ho capito già da un po', grazie a piccoli particolari che la senpai non è 
riuscita a camuffare nella vita quotidiana.
Anche se sono solo delle sfumature si riesce a coglierne il senso, prima o poi.
Basta solo un sorriso speciale, appena accennato!
L'istinto femminile certe cose le intuisce!
Però... anche se Sanae Nakazawa fosse davvero innamorata del Capitano, io di certo non la temo!
Di sicuro è una ragazza carina, ma senza falsa modestia, lo sono anch’io. 
Mi basterà quindi imparare bene il lavoro da manager per poter competere con lei ad armi pari!
Il Capitano... è lui che devo riuscire a decifrare.
Porto il dito indice alle labbra mentre stringo le palpebre, spostando di nuovo lo sguardo su di lui.
Fissa sicuro avanti a sé, completamente immerso nella sperimentazione del nuovo tiro.

Sinceramente?
A me sembra concentrato solo sul calcio!
Ecco! 
Ora si è voltato verso di lei e le dice qualcosa.

Nakazawa senpai guarda l’orologio al polso e annuisce.
Lui torna a calciare un altro pallone e un altro ancora.
Alzo le spalle, piegando il labbro inferiore all’infuori.
Sarà… 
Ma io non ci vedo proprio nulla tra questi due…
Tanto meno una relazione nascosta!
Sono praticamente soli ma non accennano minimamente a qualcosa di più intimo, di diverso dal solito tram tram durante gli allenamenti quotidiani.
No. 
Il Capitano proprio non la vede in quel senso!
E per ora c’è solo il calcio!
Soddisfatta, decido che posso anche andarmene ora, anche se mi piacerebbe raggiungerli in mezzo al campo.
Purtroppo però non ho scuse per avvicinarmi ma domani...
Domani sarò più furba e a quest’ora sarò io a passare palloni al Capitano, altro che la prima manager!

Riuscirò così a stare un po’ da sola con lui e pian piano... 
Come si dice? 
Da cosa nasce cosa, no?



Kumi Sugimoto - Agosto del primo anno alle scuole medie Nankatsu






“Sei innamorata anche tu di lui?”
Silenzio.
Non ha risposto nulla!
“Se si ama bisogna dirlo, no?”
Ancora niente.
Solo quello sguardo su di me, sorpreso e triste.

“Anche se non posso paragonarmi a te!”
E detto questo sono scappata via.
Di corsa, senza trattenere le lacrime, carica di rabbia e amarezza.
Ferita dalle mie stesse parole, per aver pronunciato quell’ultima frase così…
Umiliante!
Ma purtroppo vera.
Perché ora lo so.
Avevano ragione le mie amiche, i loro pettegolezzi corrispondevano in parte alla realtà.
Il mio Capitano e Sanae Nakazawa non stanno insieme ma per quanto mi riguarda, questo può essere considerato soltanto un dettaglio!
C’è qualcosa tra loro…
Quel qualcosa.
L’ho visto con i miei occhi, all’improvviso... così lampante.
Lei lo ama.
Nessuna cotta, è proprio innamorata.
E lui…
Lui la ricambia.
Il Capitano ha bisogno di lei.
Durante la finale del campionato, allo stremo delle forze, è Sanae Nakazawa che ha cercato tra gli sguardi.
Noi tutti accorsi a bordo campo per sostenerlo, non esistevamo.

Eravamo come trasparenti.
Mi sono sentita uno schifo in quel momento…
E ho pensato che fosse tutto finito, il mio amore era ormai disperatamente a senso unico.
Si metteranno insieme subito!
Questa è la prima cosa che mi è venuta in mente mentre ho iniziato a piangere, vedendoli così uniti davanti ai miei occhi.
Invece i giorni successivi sono passati senza cambiamenti importanti tra di loro.
E non mi capacito!
Provo così tanta rabbia!
Io proprio non la capisco!
Perché Nakazawa senpai si comporta così?!
Per quale assurdo motivo lascia passare anche solo un minuto senza fare nulla?!
Il Capitano partirà alla fine di quest’anno scolastico e lei perde tempo come una scema!
Lei che potrebbe averlo sul serio!
Questo suo atteggiamento passivo e inerme dovrebbe rendermi felice...
Invece riesce a farmi contorcere lo stomaco fino alla nausea!

La detesto!
Se fossi al suo posto, sarei già da un pezzo tra le braccia del ragazzo che amo!
E allo stesso tempo la invidio...
Semplicemente perché non sono lei.
No, non sono io la ragazza nel cuore del Capitano.
Un singhiozzo disperato mi scuote il petto.
Perché non posso esserlo?!
Stringo forte il cuscino, rannicchiata nel mio letto.
Perché?!
Passo più volte una mano sugli occhi per arginare il pianto, devo cercare di calmarmi.
Non importa, mi ripeto.
Non importa davvero che il mio amore non sia corrisposto.
Io andrò avanti comunque per la mia strada.

Mi dichiarerò lo stesso, come avevo deciso durante il campionato nazionale.
Non dovrò mai pentirmi in futuro per dei silenzi, né voglio arrivare a rimpiangere le occasioni perse.
Io confesserò i miei sentimenti al Capitano!
Anche a costo di essere respinta.
Aspetterò che finisca anche il torneo di Parigi poi glielo dirò.
“Sono innamorata di te, senpai!”
Lo farò così, senza esitazioni.
Diretta, decisa.

Guardandolo dritto negli occhi…




Kumi Sugimoto - Dicembre del primo anno delle scuole medie Nankatsu






Fuori nevischia.
Seduta al caldo all’interno della caffetteria, osservo oltre il vetro lucido il viavai di persone imbacuccate, che passeggiano noncuranti il freddo gelido. 
Per ammazzare il tempo, abbasso di tanto in tanto lo sguardo sul menù poggiato sulla formica del tavolinetto bianco.
Sono indecisa...
Non so proprio cosa ordinare perché mi piacciono fin troppe cose, così temporeggio ancora tornando a guardare fuori.
Scrutando tra la gente, cerco d’individuare le mie amiche che dovrebbero essere qui a minuti.
Il mio sguardo vaga tra la folla distratto, finché qualcosa in lontananza non attira la mia attenzione.
Una sciarpa rossa svolazza, mossa dal vento che ora ha preso a soffiare più forte.
Sgrano gli occhi mentre avverto chiaramente che sto arrossendo.
Anche a questa distanza riesco a riconoscere la persona all'altro lato della strada. 
Perché nonostante i mesi trascorsi dalla mia disastrosa dichiarazione, non posso fare a meno di pensare a lui.
Tsubasa Ozora è ancora il ragazzo che amo…
Un’altra figura lo raggiunge ora, la mia bocca si piega in sorriso amaro.
Capelli corti un po' più lunghi di un caschetto e una grossa sciarpa a coprirle una parte del volto.
Ma riesco a vedere fin da qui la luce che brilla nei sui occhi e il sorriso, che se non fosse coperto dalla lana bianca, illuminerebbe tutto il viso.
Un sorriso identico a quello che lui le sta rivolgendo mentre sono uno di fronte all'altra. 
Il Capitano si gratta la nuca con la mano destra poi indica con un braccio un luogo imprecisato in lontananza.
Sanae Nakazawa annuisce, non posso evitare di notare che i suoi occhi non smettono di ridere.
Nonostante il vento e il freddo sembra baciata dal sole.
I due s’incamminano vicini, percorrendo però solo pochi passi prima che una folata più forte li costringa a fermarsi di nuovo.
Grossi fiocchi prendono a vorticare nell’aria mentre il vento all’improvviso si calma.
La senpai li nota e con aria stupita tira per un braccio il ragazzo al suo fianco.
Entrambi alzano il viso verso il cielo mai io non seguo il loro sguardo ma quella mano, che dal braccio scivola fino al polso.
Le loro dita s’intrecciano con una naturalezza tale, da farmi davvero male. 
Inevitabimente, distolgo rapida lo sguardo.
Non voglio più vederli!
Non voglio piangere!
Sobbalzo imbarazzata quando vedo Kasumi, che mi osserva in piedi vicino al tavolo insieme alle altre mie amiche.
“Dovresti metterci una pietra sopra, Kumi-chan…” mi esorta, sorridendo dolcemente.
Arrossisco.
Non mi ero minimamente accorta del loro arrivo ed è chiaro che abbiano notato chi stessi fissando assorta oltre la vetrata.
Annuisco prima di ammettere che ci vorrebbe proprio un bel macigno, altro che pietra.
Se non il Fujiyama stesso, nel mio caso disperato!
“Oppure può bastare una bella abbuffata di cioccolata!” esclama Kasumi prima di sedersi, imitata dalle altre ragazze.
In breve il mio tavolo, fino a pochi secondi fa silenzioso e triste, si trasforma in chiasso e allegria puri.
Così riesco a tornare a sorridere mentre il menù corre di mano in mano, in mezzo al chiacchiericcio.
Sorrido sì, cercando di dimenticare per guardare di nuovo avanti.
Ora è proprio il momento di farlo, anche se so che ci vorrà ancora altro tempo.
Un passo alla volta, partiamo dal primo.
Mi volto e oltre la vetrata non scorgo più il Capitano, né la sua fidanzata.
Addio…
Prendo un ampio respiro e lo ripeto silenziosamente nel mio cuore.
Addio Capitano…
Addio primo amore…



Kumi Sugimoto - Primo anno alle scuole superiori Nankatsu







“Peccato però, si sta perdendo il meglio degli anni!”
“Già! Poi è una ragazza così carina!”
“Tu l’hai conosciuta al club, vero?”
“Sì è la mia senpai!”
“Io trovo la sua storia d’amore così romantica!”
“Anch’io!”
“Oh quanto darei per vivere qualcosa di simile!”
“Insomma! Sai quanto starà faticando a tenere in piedi una relazione così, quella poveretta?”
“Ma alla fine ne vale la pena! Tsuabsa Ozora è una ragazzo così carino! E famoso!”
Smetto per un attimo di sistemarmi i capelli e mi soffermo a osservare il gruppetto alle mie spalle, attraverso il riflesso dello specchio.
Immaginavo stessero parlando di lei, certe chiacchiere sono un classico nei bagni femminili durante la pausa pranzo.
Riprendo poi a legare con cura i codini sotto alla nuca mentre le ragazze, comprese un paio di mie compagne di classe, continuano a ciarlare indisturbate alle mie spalle.
“Ma Seii? Quello bello della sezione B! Non le fa il filo? Al club di musica che si dice?”
“Dai! Lei è strafidanzata! Nemmeno lo vede quello!”
“Però sarebbero una bella coppia! Proprio belli insieme!”
Involontariamente alzo gli occhi al cielo mentre sistemo la frangetta.
Vorrei voltarmi e commentare ma non m’immischio, meglio lasciar perdere.

“Nakazawa senpai non lascerà mai il suo grande amore per il primo che capita!”
“Ma che ne sai tu?”
“Una ragazza così forte non demorderà mai!”
“Sembri una fangirl!”
“Lei è la mia eroina!”
“Ah ah ah ah!”
“Sarà ma io un pensierino su Seii lo farei, è così…”
“Buono?”
“Sì... ma da mangiare!”
“Eh eh eh eh!”
“Anche Ozora è un bel ragazzo, non le hai viste le foto sui giornali?! Loro due sono perfetti insieme!”
“Sì ma vive su Marte in pratica!”
“Dettagli!”
“Secondo voi anche lui è così fedele?”
“Per me sì!”
“Mmm…”
“Io li ho visti insieme alle medie, prima che partisse, sembravano affiatati…”
“Kumi vieni un po’ qua!”
La mia mano con in pugno il gloss rosa si ferma a un centimetro dalle mie labbra.
Nel riflesso dello specchio osservo Kaori, una mia compagna di classe, mentre continua a fare cenno con la mano di avvicinarmi.
Mi volto e a questo punto la raggiungo.
Se è lei a tirarmi in mezzo, posso pure sbilanciarmi un po'. 

“Pettegolezzi da bagno delle ragazze!” aggiunge allegramente, quando sono in mezzo al gruppetto rumoroso di pettegole.
“E ci servi proprio tu! Non eri manager del club di calcio anche alle scuole medie?”
Annuisco sorridendo.
“Bene! Quindi potrai toglierci qualche curiosità! Che Nakazawa sia stracotta di Tsubasa Ozora è chiaro come il sole a tutte noi, ma ci chiedevamo se fosse così anche per lui. Sai, alla fine se n’è andato comunque…”
“Il Capitano era innamorato di Sanae Nakazawa già alle medie…”
Lo dico con sincerità e a cuor leggero, senza girarci troppo intorno.
“Era così palese?” insiste Kaori, mentre una delle ragazze che non conosco, unisce le mani al petto, esclamando quanto la cosa sia romantica.
“Non esattamente. Me l’ha detto lui in persona!”
Le ragazze istintivamente si stringono l’una all’altra ancora di più, circondandomi letteralmente. 
I loro occhi, carichi di stupore, mi fissano come se fossi un oracolo vivente.
Kami-sama!*
Pendono proprio dalle mie labbra!

La cosa mi crea un po' d'imbarazzo, divertendomi però al tempo stesso. 
“Eravate così in confidenza?!” mi chiedono poi quasi all’unisono.
“Non proprio…” temporeggio, spostando di lato lo sguardo mentre i ricordi di quel periodo, dolce e lontano, si riaffacciano alla mia memoria.  
“Allora?!” m’incalzano senza tregua, curiose come non mai.
“Mi sento in imbarazzo a dirlo…” borbotto, arrossendo.
Ora, anche se per poco, entrerò anch’io a far parte del loro pettegolezzo.
“Dai, spara! L’intervallo sta per finire, non tenerci sulle spine!” mi supplica Kaori, attaccandosi smaniosa al mio braccio destro.
“Ecco io…” mormoro guardando le ragazze per un attimo, prima di confessare la verità. 
“A quei tempi avevo una cotta per il Capitano e un giorno ho deciso di dichiararmi!”
Gli occhi che mi fissano si dilatano ancora di più, ammesso sia possibile, mentre le mascelle si spalancano, strappandomi così un risolino divertito.
“Wow!” e questa volta è davvero un'esclamazione in sincrono perfetto.
Sorrido ancora.
E pensare che un tempo non avrei mai creduto fosse possibile farlo, parlando delle mia delusione sentimentale.

“Sei la rivale della mia eroina!”
Rido sonoramente questa volta. 
“Forse per un po’ lo sono stata!” commento divertita.
“Ma sono stata più che altro io a pormi così, all'inizio della mia cotta. Col tempo però ho capito che non avevo speranze, perché il Capitano non mi avrebbe mai considerata, né guardata come lei…”

“Oh…” un’altra esclamazione all'unisono, che m’invita a proseguire il mio racconto.
Pensandoci bene... è una vita che non parlavo di queste cose.
“Ma ho deciso di dirgli lo stesso che lo amavo, anche se sapevo che sarei stata respinta!”
“E lui? Lui?”
“Quando l’ho guardato negli occhi, ho visto chiaramente che stavo facendo un buco nell’acqua. Così ho deciso che per mettermi il cuore in pace, sarei dovuta andare fino in fondo alla questione e chiedergli se fosse innamorato di un’altra ragazza. Conoscevo già la risposta ma avevo bisogno di sentirla dire da lui, dalla sua voce. Il Capitano allora ha annuito senza esitazioni e quando ho nominato Sanae Nakawaza, lui ha pronunciato un semplice sì. Ma nei suoi occhi c'era un mondo di emozioni...”
“Ve l’ho detto io, che è troppo romantico!”
“Già... ma povera Kumi!”
“Acqua passata…” minimizzo, alzando le spalle e sorridendo.
Le ragazze riprendono così a commentare vivacemente, quasi non fossi più qui davanti a loro.
La fan di Nakazawa senpai nel frattempo continua a sospirare, alzando lo sguardo al cielo estasiata.

Il suono della prima campanella però, sembra riportare all'improvviso tutte alla realtà.

“L’intervallo sta per finire! Sarà meglio scappare!” esclama Kaori, tirandomi decisa per un braccio.
“Cavolo è tardissimo! Corriamo!”
Facendo gruppo compatto usciamo così dal bagno, ritrovandoci poi nella confusione del corridoio, tra il viavai degli studenti intenti a tornare nelle proprie classi.
Mi accorgo però subito, di aver lasciato il lucidalabbra sul piano del lavabo.
Mi sgancio così da Kaori e tornando sui miei passi, raggiungo di nuovo il bagno delle ragazze.
Ma non appena ne varco la soglia, rimango impietrita a fissare la persona che inspiegabilmente mi trovo davanti.
Sanae Nakazawa mi fissa con altrettanto stupore, rossa in volto.
Oh ma allora anche lei era qui poco fa! Avrà sentito tutto! 
E io ora che faccio?!
“Ho lasciato il lucidalabbra sul lavandino…” mi giustifico, indicando il flaconcino rosa poggiato sulla ceramica del lavabo.
Con un passo lo raggiungo, lo afferro e lo rimetto in tasca, senza guardarla negli occhi.
Sono in imbarazzo.
Tremendamente.
Mi sento anche un po’ in colpa e…
Ok…
Forse dovrei accennare alle conversazione di prima, ma solo all'idea mi sento svenire dalla vergogna.  
“Non potevo uscire dal bagno proprio mentre quelle ragazze parlavano di me…”
Alzo di riflesso lo sguardo in direzione di Sanae Nakazawa.
Incoraggiata dal tono calmo con cui ha parlato, mi rilasso, sentendo che posso rivolgermi a lei più serenamente.

Annuisco mentre le sorrido in maniera sincera.
Ma lei rimane seria, quasi impassibile.
“Avrei fatto lo stesso anch’io!” aggiungo tutto d'un fiato, per spezzare l’imbarazzo.
“Mi dispiace, senpai! Tutti quei pettegolezzi! Non è… ” 
“Quando ti sei dichiarata…”
Nakazawa senpai m’interrompe, fissandomi seria e inclinando leggermente la testa di lato.

I suoi capelli, ora molto più lunghi di un tempo, si poggiano morbidi sulla spalla.
“Ti ha detto davvero che amava me?”
Arrossisco.
E per un sacco di buoni motivi.
Parlare con lei... di questo!
Non so nemmeno se il Capitano abbia mai affrontato l'argomento della mia dichiarazione con lei…
La osservo ancora.
Qualcosa nei suoi occhi mi costringe a diventare seria.
Quando annuisco ancora, Nakazawa senpai continua a guardarmi in silenzio, immersa in non so quali pensieri.
Sembra così lontana, la sua mente mi sfugge.
“Deve essere stato…” non termina la frase, ma credo che per un attimo si sia messa nei miei panni.
“Ho pianto davvero tanto quel giorno! Sono addirittura tornata a casa, prima ancora che iniziassero le lezioni! Però poi è passata, perché in fondo lo sapevo. lo sapevo già che lui era innamorato di te…”
Sanae Nakazawa mi fissa ancora, con l’aria di chi non è poi così presente.
Non so cosa possa passarle per la testa ma sembra così infinitamente stanca e provata in questo momento.
Non deve essere bello essere sulla bocca di tutti, come se questi tutti poi ti conoscessero davvero.
E non deve nemmeno essere bello vivere così, lontani costantemente da chi si ama.
Non posso evitare di chiedermi se sarei stata capace di sopportare tanto.
Volevo così disperatamente essere al suo posto…
Ma avrei voluto anche questo tipo di vita?
E pensare che una volta sono arrivata addirittura a detestare questa ragazza, perché lei era la fortunata.
Era lei che Tsubasa Ozora amava.
Ma ora?
Volevi questo per te, Kumi?
Sul serio?!

Tutto è diverso nel presente e ho ben chiare molte cose. 
Ora per esempio, so perché Nakazawa sempai non faceva niente, lasciando passare i giorni senza dichiararsi.
Lei aveva semplicemente paura.
Era spaventata... da tutto questo.
Dalla distanza, la solitudine e i giorni tristi e vuoti che sapeva l’avrebbero raggiunta.
Un nodo mi stringe la gola.
“Senpai!” non riesco a trattenermi.
Sanae Nakazwa allarga leggermente le palpebre, concentrandosi attentamente su di me e all'improvviso capisco anche il perché mi abbia chiesto certe cose.
Voleva sentire il suo amore vicino.
Forse voleva tornare, per un attimo, indietro a quei giorni.
O forse ancora, voleva semplicemente sentir parlare di lui ma questa volta in maniera diversa, col permesso accordato da una sua richiesta.
Sbatto un paio di volte le palpebre prima di sorriderle, distendendo bene le labbra in maniera allegra e incoraggiante.
Perché ora io stimo la ragazza che ho davanti.

E l’ammiro, per la sua forza e il coraggio.
“Tieni duro, mi raccomando! Io faccio il tifo per voi!” esclamo convinta, accentuando di più il sorriso.
Lei si anima di un moto piacevolmente stupito.
“Faccio il tifo per te!” aggiungo convinta, nel tentativo di trasmetterle forza. 
Sanae Nakazawa allora ricambia il sorriso in maniera riconoscente.
Lei sorride…
Sorride alla ragazza che amava il suo Tsubasa e che un tempo avrebbe voluto portarglielo via.
“Anche per me tu sei un’eroina!” esclamo, sentendo crescere in me un'emozione così forte da farmi incrinare la voce.
Le sue labbra si distendono ancora, ma questa volta dolcemente.
Il lieto fine ci sarà anche per te!
Penso senza aggiungere altro, perché dopo tutto quello che c’è stato, mi sembra già tanto essere riuscite a giungere fin qui...



Sanae Nakazawa – Studi televisivi a Tokyo




“TRE. DUE. UNO! IN ONDA!”
L’applauso del pubblico poi la voce del presentatore, che saluta i telespettatori.
Dietro le quinte, stretta tra Mendo e Akane Minase, aspetto di essere annunciata per entrare in studio.
Ci sarà una piccola intervista poi canterò.

Hayami Mokomichi* nel frattempo parla spedito, gesticolando vistosamente.
Essere un attore giovane ma navigato lo aiuta nell'essere spigliato durante la diretta e con il rapporto con il pubblico.

Senza dubbio è stata un'ottima scelta da parte del canale musicale che ci ospita, quella di affidare proprio a lui il programma di punta della rete.
Mokomochi, detto Moko, annuncia la mia presenza proprio in questo momento.
Il pubblico urla entusiasta mentre Mendo mi sorride, alzando i pollici per incoraggiarmi. 

Microfono in mano, faccio il mio ingresso in studio accolta da miei fans, che saluto allegramente prima di avvicinarmi al presentatore che mi aspetta al centro del palco, applaudendo.
Una miriade di telefonini sono puntati su di me quando lo raggiungo.
Moko allora mi saluta con tutti i convenevoli di rito, prima di iniziare il suo giro di domande, come da copione.

L'intervista è stata infatti come sempre concordata a tavolino precedentemente, dagli autori del programma e dalla mia addetta stampa.
Sinceramente poi sono diventata piuttosto brava a trattare con giornalisti o simili e questo mi rende ancora più rilassata nell'affrontare le solite domande. 
Tutto infatti procede senza intoppi.
Dopo aver parlato del mio ultimo singolo e della relativa premier del video musicale, passiamo ora a commentare, come da scaletta, l’inaugurazione del mondiale giovanile a cui ho preso parte.

Con disinvoltura ammetto quanto sia stato emozionante e coinvolgente, poter cantare di fronte a uno stadio pieno zeppo di persone.
Aggiungo poi orgogliosa, che è stato anche un grandissimo onore essere stata scelta in rappresentanza del nostro Paese.
Moko allora inteviene, domandandomi se abbia preferito quel tipo di esibizione rispetto al duetto con Seii, durante la festa organizzata per dare il benvenuto alle nazioni partecipanti.
Scuoto la testa prima di dichiarare che sono state due occasioni completamente diverse, seppur legate entrambe al Word Youth e trasmesse in mondovisione.
Lo stadio è adrenalinico di per sé mentre alla festa si è creata per forza di cose un'atmosfera più intima ma ugualmente emozionante.
“A proposito di quella sera! Ti volevamo far vedere giusto una cosina, cara Sanae-chan!”
Ops!
E questo che significa? 
Non ricordo nulla del genere sul mio copione!
Facendo finta di nulla, mi volto così verso Akane, che sta scorrendo velocemente la mia intervista messa nera su bianco e alla quale dovremmo attenerci tutti.
“Cosa devi mostrarmi di così interessante, Moko-kun?” chiedo con un sorriso incoraggiante nel tentativo di prendere tempo, una volta riportata l'attenzione sul presentatore.
“Solo una semplice foto... ma vorrei poi farti una domandina a riguardo!” esclama il ragazzo di fronte a me, sorridendo allegramente.  
Foto?!
Domandina?!
Ma di che diavolo…?
Oddio non si tratterà mica di Seii?!
Lui e quello stupido baciamano!
Lo sapevo che non poteva finire lì!
Ma Akane cosa aspetta a inventarsi qualcosa per togliermi da questo impiccio?!
Con la coda dell'occhio la noto mentre gesticola, parlando a raffica con il produttore esecutivo del programma e uno degli autori.
Siamo in diretta però, non posso perdermi d’animo.
“Ok! Vediamo di che si tratta allora!” esclamo spavalda, facendo buon viso a cattivo gioco.
“Bene, Sanae-chan! Guarda in quel monitor allora!”
Moko mi indica un gigantesco tv led appeso accanto al logo della trasmissione.

Fisso lo schermo nero con un po' di batticuore, nell'attesa di vedermi comparire sul monitor nel mio abito verde mono spalla mentre osservo stupita Takeshi Seii, che poggia le sue labbra sul dorso della mia mano.
Quando lo schermo s'illumina, trattengo il fiato senza darlo a vedere.
Compare allora un'immagine ma assolutamente non quella che mi aspettavo!

Il pubblico nel frattempo si scatena entusiasta mentre fisso lo Tsubasa fatto di pixel, vicinissimo a me, poco prima della mia esibizione alla festa di benvenuto.
Mi sfiora a mano e io lo guardo con…
Sento che sto diventando paonazza... perché è fin troppo palese!

In questa foto le nostre espressioni sono inequivocabili ed è come se ci stessimo baciando sfiorandoci solo con le dita!
E quello che proviamo l’uno per l’altra campeggia sullo schermo, come se fosse scritto a chiare lettere.
Il clamore intorno a me non accenna a diminuire mentre mi volto verso Moko, che sorride sornione dandomi leggere gomitate sul braccio.
Per un attimo poso poi gli occhi sul monitor, che mostra l’inquadratura corrente trasmessa in TV.
Il mio viso è viola ma allo stesso tempo non riesco a smettere di sorridere.

Imbarazzata, continuo a farlo…  perché mi sento in qualche modo felice!
“Cosa ci dici di Tsubasa Ozora?” mi chiede all'improvviso il presentatore, ostentando un sorrisetto malizioso.
Altri gridolini rimbombano nello studio mentre rivolgo uno sguardo fugace verso i miei accompagnatori.
Mendo ha gli occhi fuori dalle orbite mentre Akane si sbraccia minacciosa contro l’assistente di studio.

“Immagino che tu non voglia sentirmi parlare di calcio, vero?” chiedo di getto, senza nemmeno rendermene bene conto.
Ma dentro di me vive ora una sensazione quasi folle, che mi sta completamente coinvolgendo.
Sono così stufa che la gente parli di noi e la maggior parte delle volte a sproposito!
“Dai, Sanae-chan! Parlaci di lui... ma nel privato!” insiste Moko, ammiccando clamorosamente verso la foto che mi ritrae con Tsubasa.
Noi due, vicini, nella notte più sconvolgente della mia vita!
Non riesco a smettere di pensare a quanto sia terribilmente stanca dei pettegolezzi e di ogni speculazione fatta sulla nostra relazione nel corso degli anni. 
Negare qualsiasi coinvolgimento amoroso ora, alimenterebbe ancora di più le chiacchiere e temo che non avremmo più tregua poi.
Non voglio che inizino a controllarci, per coglierci in fallo.
Non voglio sentirmi sotto assedio, né stressata quando lui è qui in Giappone.

Voglio vivere Tsubasa al meglio ora che è qui con me, senza complicazioni inutili a rovinare il prezioso tempo a nostra disposizione.
Ammettere che abbiamo una relazione potrebbe mettere fine al circolo vizioso di gossip che mi riguarda, iniziato fin dalle scuole medie.
Metterei a tacere tutte le supposizioni, le malelingue.
Ora poi io non potrei mai...  
Non riuscirei mai a negare il mio amore per Tsubasa.
E mi rendo conto che non ho la minima intenzione di farlo.
“Moko-kun! Non girarci intorno e fammi una domanda diretta!” esclamo con il sorriso sulle labbra.
Un sorriso carico di eccitazione ma anche molto frivolo, bonariamente sciocco e imbarazzato.
Mokomochi mi guarda stupito per qualche secondo perché credo si aspettasse un po' più di reticenza, poi sorride e annuisce. 
“Sanae-chan!” esclama in maniera pomposa mentre sento una strana voglia di ridere e il viso andare in fiamme.
“Tsubasa Ozora è il tuo ragazzo?”
I risolini e le grida intorno a me si affievoliscono di colpo e nello studio cala il silenzio.
Il mio cuore inizia a galoppare nel petto prima di rivolgere un ultimo sguardo dietro le quinte.
Mendo ha due stelle luccicanti al posto degli occhi e tiene le mani strette sotto al mento mentre annuisce, invitandomi così tacitamente a fregarmene di tutto e gridare ai quattro venti il mio amore.
Akane invece continua a scuotere la testa nel panico più totale, una mano mima prima una forbice poi un segno di taglio netto all’altezza della gola.
Mi dispiace... ma stavolta farò di testa mia!
Prendo un bel respiro, conscia del fatto che sto per liberarmi di un peso ma che di certo non risolverò tutto così.
Ma proprio non m'importa ora, così mi volto lentamente verso la platea che pende letteralmente dalle mie labbra.
Sorrido ancora ma più dolcemente.
“Sì!”
Un monosillabo e parte il delirio.
Rido imbarazzata ma felice.
Me
ndo saltella sul posto battendo le mani mentre Akane scuote la testa, posando sconsolata una mano sulla fronte.
Moko cinge allora le mie spalle con un braccio, facendo cenni di vittoria verso il pubblico festoso e la telecamera.
Io continuo a ridere.
A ridere ancora, euforica.
E innamorata…
E ora lo sanno proprio tutti, eh!








*Kami: è la parola giapponese indicante gli oggetti di venerazione nella fede shintoista. Limitatamente all'uso nello Shintoismo, la parola è un'onorificenza per spiriti nobili e sacri, che implica un senso di rispetto o adorazione per la loro virtù e autorità.
**Mokomichi Hayami è un attore giapponese. Che abbia presentato un programma musicale (la mia idea è uno show tipo vecchio TRL di Mtv) è una mia pura invenzione. =)


Grazie infinite se siete arrivati a leggere fin qua! Questa FF si basa su un'idea un po’ strana che avevo in mente da un bel po’: parlare del gossip intorno a Sanae e mostrare come l'avesse affrontato la ragazza nel tempo.
Nella prima stesura della shot il pdv era completamente suo poi Kumi ha preso il sopravvento perché ho pensato fosse carino usarla come filtro del gossip.
Alla fine questa FF è diventata una storia anche su di lei, spero di averle reso un po’ giustizia e di aver dato giusta voce ai suoi pensieri.
Nella storia faccio chiaramente cenno a episodi reali del manga ma ho scelto di non riproporli fedelmente (il pettegolezzo delle amiche di Kumi in caffetteria, Kumi che chiede a Sanae se è innamorata di Tsubasa, etc… ) mentre nelle ultime due scene ci sono richiami alle mie due storie principali (Butterfly e Fly Away ) da cui è tratta la caratterizzazione di Sanae.
In quelle long ormai datate (è impressionante vedere che Butterfly sia del 2006!) Sanae ha una carriera da cantante, Seii è un musicista suo collega di club di musica alle superiori, innamorato di lei e ovviamente antagonista di Tsubasa mentre Mendo è il suo eccentrico assistente e Akane, come ho scritto chiaramente qui, la sua addetta stampa.
Perdonatemi quindi se, in particolare nell’ultima parte in cui il pdv è quello di Sanae, non conoscendo le mie storie, risulta strano quello che ho scritto e compaiono personaggi di mia invenzione! =)
Con affetto, OnlyHope!

   
 
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