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Autore: Jenosh    02/09/2014    2 recensioni
Jennifer Lawrence ha lasciato Nicholas Hoult. Dopo una lunga tristezza, tutto sembra procedere per il meglio, tanto che la giovane pare voler riaprire la sua vita sentimentale con un altro.
Ma a un tratto, ricade nel buio. Un tunnel dal quale sembra impossibile uscire, sia che lei vada a destra o a sinistra, sia che vada in alto, sia che vada in basso.
L'attrice più potente di Holliwood è in difficoltà. Lacrime, tristezza, rancore, ricatti.
Ci sarà una 'torcia' che illuminerà la sua oscurità?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il giorno dopo si fece forza. Lo fece per Laura, che la costrinse ad alzarsi e a dimenticare Nicholas. Ma ora lei aveva Josh in testa, ma si.. vergognava ? Si vergognava ad ammettere che al suo migliore amico non importava più niente di lei. Dopo una specie di colazione, Jennifer si fece una doccia ghiaccia che le avrebbe fatto venire la polmonite e sciolto la gamba di gesso, aveva detto Lizz. Da quando Nicholas l'aveva tradita, Jennifer era andata a vivere con Laura in un appartamento che condividevano ai tempi in cui Laura andava al college e Jennifer a scuola di recitazione. Poi avevano girato il mondo, e quella casa era stata lasciata al suo destino. Poi l'attrice si era stabilita in una casa con Nicholas, e Laura era tornata nel vecchio appartamento. E ora Jennifer viveva con lei, con la condizione che Laura le facesse un po' da seconda mamma. Non poteva muoversi facilmente, sicche la sua amica faceva in modo che Jennifer avesse il massimo di comfort. Le stava vicina il più possibile per impedirle di ricadere nelle crisi di pianto o di cascare giù dal divano. Verso mezzogiorno era venuto Sam con tre pacchetti di cibo cinese e lattine di coca-cola a gogo. Sembrava di essere tornati ai tempi del college. Ridendo e scherzando, si fecero le due del pomeriggio. Il tempo era nuvoloso e prometteva pioggia, così Sam le propose una giratina semplice per sgranchirsi le gambe. Dopo aver convinto Laura, i due scesero in strada.                                                  
"Non hai parlato troppo come al solito.. Che ti prende Jen?" Chiese Sam mentre camminavano.            
"Solite cose.." Rispose ammiccando Jennifer, mentre posizionava le stampelle sotto le ascelle. Sam sospirò.  
"Dovrai lasciartelo alle spalle, prima o poi." Jennifer pensò istintivamente a Josh. A tutti i momenti di cazzeggio sul set e non. Tutte le interviste, le uscite, le confessioni, le pizzate, i film, le risate.. No, non era a lui che doveva pensare. Nicholas. Sam si riferiva a Nicholas. Era brutto perdere due persone importanti nell'arco di pochissimo tempo. Aveva bisogno di Josh più che mai ora che con  Nick le cose non andavano per il verso giusto. Il suo migliore amico avrebbe dovuto confortarla, non mentirle e fregarsene spudoratamente. Jennifer era sempre stata comprensiva nei suoi confronti, e lo aveva sempre aiutato nei momenti più bui. Ma ora lui dov'era?                                                                                                                          
 "..Mi stai ascoltando?" Sam schioccò le dita riportandola alla realtà. 
"Eh, si?" Sam rise  "Stavo dicendo che sarà dura per te lasciartelo alle spalle. Ma ora dobbiamo affrontare il processo, devi testimoniare contro di lui.. Non so se ce la farai, ma devi provarci. So che lo ami ancora, e che non vuoi che finisca in carcere, ma devi pensare a cosa farebbe se fosse rimesso in libertà, lo capisci Jen?" La bionda annuì distrattamente, cercando di levare Josh dalla sua testa. Josh, Nicholas, Josh, Josh…                     
 "La vita è tua, okay. Ma guarda come ti ha ridotto il tuo ragazzo, quello che ami alla follia e che dovrebbe amarti di rimando. Non voglio stressarti Jennifer, ma..fai ciò che ritieni giusto" Le accarezzò la guancia mordendosi il labbro, quindi lei si voltò a guardarlo. Aveva le guance arrossate dal freddo, in contrasto con la pelle quasi bianca. Aveva una sciarpa posizionata distrattamente intorno al collo. Gli zigomi pronunciati erano anch'essi arrossati. E poi c'erano gli occhi. Grigio, blu, verde..C'erano infinite sfumature di colori. Sam si avvicinò a lei, la mano premuta a coppa sotto il suo mento. Le lunghe dita di lui accarezzavano la guancia morbida di lei. La bocca di Sam si avvicinava sempre di più, così come i suoi occhi. La pupilla si dilatava, le ciglia svolazzavano. I denti mordevano la carne del labbro inferiore, rendendo Sam ancora più sexi di quanto non fosse già. Mancò veramente poco al bacio. Jennifer si scansò in un attimo di lucidità, spostando Sam. 
"Io.. non posso, scusami" Si girò e stampellò via, verso la casa, seguita dalle urla del modello. Salì a fatica i pochi scalini, quindi si chiuse la porta alle spalle, ansante. Aveva il viso infuocato e il cuore che le martellava nel petto. Non poteva baciare Sam, per quanto lo desiderasse. Lei amava Nicholas. Laura era uscita, evidentemente aveva sospettato che l'uscita dei due si sarebbe prolungata, quindi ne aveva approfittato per andare chissà dove. L'attrice si trascinò sul divano scossa dai singhiozzi, quindi si addormentò nell'arco di una mezz'ora. A svegliarla fu il campanello che suonava. Impugnò le stampelle sottobraccio, quindi zoppicò fino alla porta, aprendola. Il fiato le morì nel petto non appena vide chi aveva suonato, svegliandola.       
"Josh?!" Il ragazzo aveva i capelli tirati in su, una felpa arrotolata ai gomiti, un paio di jeans e un..trolley?!  
"Si, sono venuto a trovarti." Sorrise radiosamente, portandosi una mano dietro i capelli castani.                
"Alla buon ora" La ragazza si appoggiò allo stipite della porta con la spalla. Moriva dalla voglia di abbracciarlo, ma al contempo gli voleva tirare uno schiaffo o picchiarlo con il suo stesso trolley. Aveva portato perfino una valigia per farle credere di essere appena tornato dall'aeroporto. Che razza di bugiardo! "Non sei contenta di vedermi?" Disse lui, il sorriso che piano piano si andava spegnendo.                         
"Tira tu le conclusioni, Hutcherson." Jennifer incrociò le braccia al petto, gli occhi che le si addolcivano alla vista di Josh che si intristiva, ma doveva essere forte e chiarire le cose. Dirgli che non voleva vederlo più. 
"E' perché non ti ho chiamato ieri sera? Dio, ho provato in tutti i modi. Ero a Madrid, avevo una cena importante e ho dovuto depositare il cellulare in un cestino all'entrata, perché dovevano collaudare un marchingegno e non dovevano essere ripresi. Mi aveva invitato Charles, il fratello del mio manager, e non potevo dirgli di no. Mi spiace, la cena è finita un sacco tardi e pensavo che stessi dormendo.." Sorrise debolmente, quindi si avvicinò a Jennifer per abbracciarla ma lei si scansò, entrando in casa propria. "Ma che..?" Provò a dire Josh, seguendola nell'appartamento.
"Davvero una bella storia, Hutcherson. Peccato che io sappia come te la sei spassata ieri sera. Se con 'marchingegno' intendi chissà quale nuovo gioco erotico che avete provato tu e Claudia sei più credibile. Patetico" Josh arrossì fino alla punta delle orecchie.
"..Che c'entra Claudia? Qui parliamo di me e te, non tirare in ballo lei adesso. Sono venuto per te"            
"Puoi dire semplicemente che te la sei scopata di brutto e non hai trovato tempo per me, almeno non sembri più bugiardo di quello che sei. Ah, e grazie per avermi confortato. " Josh strabuzzò gli occhi.                      
"Ho avuto un periodo infernale, e ho saputo solo ieri di quello che ti era successo. E ora sono qui per confortarti, ho fatto un viaggio lunghissimo e tu mi liquidi così? Sono qui per te, per stare con te" Jennifer tremò leggermente e si portò la mano sulla tempia, respirando debolmente.                                                  
"Non posso credere a quello che mi stai dicendo. Sai, mi viene da ridere! Sei solo un bugiardo patentato del cazzo. Si dice che si provi una strana sensazione quando qualcuno ti mente ma tu sai la verità. La mia è solo rabbia, Josh. La rabbia enorme perché non solo mi hai mentito, ma ti sei addirittura dimenticato di me e dei miei cazzo di fottuti problemi !!" Concluse urlando, le lacrime che minacciavano di scendere.             
"Jen, si puo' sapere cosa cavolo stai dicendo? Di che verità parli? Non ti ho mai mentito, e non mi sono dimenticato di te! Ho preso il primo aereo disponibile quando oggi dovevo girare perfino una scena importante, ho mollato tutto per te, e te lo ripeto" A Jennifer scappò una risatina isterica.                         
"Verità? Vuoi la verità, Hutcherson? A me bastava la tua di verità.." Si lasciò sfuggire un singhiozzo.          
"Ieri sera ero a un parco, con..con un mio amico. E sai chi ho incontrato?" Josh scosse la testa. "Ho incontrato la tua ragazza, Claudia. E sai che mi ha detto? Che ti aveva lasciato addormentato dopo la bella trombata che avete fatto in hotel. Qui. A Los Angeles. Mi ha detto che siete qui da una settimana, e che nonostante lei ti abbia incitato più e più volte di telefonarmi e di venirmi a trovare, tu l'hai ignorata. MI hai ignorata. E come se fossi una cretina, ti presenti a casa mia con tanto di valigia e di faccia tipo alla 'ei,sono qui per confortarti, anche se sono qui da una settimana e ti ho mentito mi abbracci? Ho la faccia da stupida? Davvero, smettiamola di giocare. Avresti già dovuto troncare la nostra amicizia da un pezzo, se ti sei stufato di me.. Io credevo in te, avevo la massima fiducia.." La voce le si spezzò "Io avevo bisogno di te.."             
"Jenn.." Josh si chinò su di lei mentre l'attrice si sedeva sul divano, come se fosse stata privata delle sue forze.
"Jennifer, sono tutte cavolate" Jennifer lo guardò truce. "Non continuare a mentirmi!!" Urlò.                 
"Jen, ascoltami, ti prego." La bionda serrò con forza gli occhi, scuotendo la testa. "Come intendi ferirmi, ora? Quale fottuto piano, quale bugia…Per favore, vattene." Si alzò con fatica, poggiandosi su una sola gamba. Impugnò le stampelle e urlò a Josh di andarsene, le lacrime salate che le inacidivano la gola. "Ho già perso Nicholas nel peggiore dei modi.." Singhiozzò acida, mentre una lacrima le rigava la guancia.         
"Shrader, ti prego.." Josh la chiamava raramente col suo secondo nome. Nome che conoscevano in pochi, anche se effettivamente era scritto ovunque, accompagnatore del 'Jennifer Lawrence'.                              
"Sono tutte cazzate. Lasciami parlare." Le prese dolcemente le mani che minacciavano di colpirlo. Jennifer in futuro non avrebbe mai ricordato il perché avesse deciso di farlo parlare. Forse era stata la sua vicinanza, che le aveva rilassato i nervi tanto quanto li aveva alterati. Josh era una malattia, ma anche la cura.            
"Non vedo Claudia da poco più di quindici giorni. Sapevo che sarebbe stata a Los Angeles in questa settimana, e le avevo perfino chiesto di venirti a trovare per conto mio. Ovviamente so che lei non..insomma, tu non le vai esattamente a genio, quindi non ci contavo troppo. Ti ho chiamato molte volte, appena avevo due minuti liberi ma.. non mi hai mai risposto." Era vero. Un brivido percorse la schiena dell'attrice mentre ricordava che, insieme alle chiamate perse di Nicholas, ce n'era sempre almeno una di Josh.                   
"Ma io..No, Josh, non ti credo.. Quando mi hai chiamato, eri con lei. E' lei che ha fatto interrompere la nostra conversazione.." Il nervoso le saliva solo a ricordare Claudia, ma Jennifer si stava comunque addolcendo.  "No, no. Avevo appena letto su internet di quanto era successo tra te, Nicholas e quell'altro ragazzo. Mi sono spaventato a morte e ti ho subito chiamata..Poi mi è arrivata una videochiamata di skype con Claudia, e il mio computer ha risposto in maniera automatica..e' un'opzione che ha messo Claudia al mio pc e non chiedermi come abbia fatto... Lei mi ha costretto a buttarti giù. Sai com'è. Sai come non accetti un 'no' "    Jennifer fu colpita come da un'onda di speranza. Iniziò a tremare, scossa dai brividi.                                
"Quindi tu non ti sei dimenticato di me? Mi..Mi vuoi ancora bene? Non sono un peso per te?" Josh rise.    
"Dio Jenn, dovresti conoscermi meglio di tutti ma in questi momenti sembri una ragazzina in crisi adolescenziale, con mille domande e dubbi, dai, non dirmi che hai pensato davvero che io.." Guardando l'espressione della amica, però, capì che non era una bugia. Che lei aveva davvero temuto di perderlo. "Dio, Shrader.." Gli occhi le luccicavano mentre due o tre lacrime si erano fermate a metà della sua guancia destra. Odiava essere chiamata Shrader, non lo permetteva a nessuno tranne che a Josh.                                           
Il ragazzo l'attirò a se con delicatezza ma anche con evidente sollievo. Lei si buttò a capofitto tra le sue braccia, respirando a pieni polmoni il profumato odore di bucato sovrapposto a quello di deodorante. Amava quel profumo così naturale, profumato di suo, senza l'aggiunta di colonie. Quello era Josh.                       
"Dimmi che mi vuoi bene.." Grugnì la ragazza, non accorgendosi di aver ripreso a piangere. Il ragazzo rise.   
"Sembri una ragazzina di diciassette anni, Jen. Io non ti voglio solo bene, penso di amarti di bene.. Sei la mia migliore amica. E ora sono qui per te, sono qui per stare con te." La guardò. La guardò quasi come un padre guarda sua figlia, quasi come il fratello maggiore guarda la sorellina che, per quanto possa essere rompiscatole, fa parte della sua vita e non vorrebbe che ne uscisse, mai. La guardò come Josh Hutcherson guarda Jennifer Shrader Lawrence.                                                                                                                
"Mi sei mancato." E affondò il viso rigato di lacrime nella sua felpa, stringendolo fino a fargli male.           
 
Quando Laura rientrò a casa, le braccia rigate dalle buste di plastica piene di spesa, trovò le serrande tirate leggermente giù. Quella era un'atmosfera da film. Si chiuse silenziosamente la porta alle spalle, quindi posò le buste dietro di se, curiosa. La tivù del salotto era accesa, e stava probabilmente trasmettendo un film dell'orrore a giudicare dal sottofondo tetro. Sdraiata sul divano, c'era una figura piuttosto ingombrante. Sembrava una foca grinzosa e obesa, avrebbe detto Jennifer. Mezza avvolta nella coperta di lana a quadri, era difficile distinguerne i tratti. La mora avanzò silenziosamente impugnando un ombrello nel caso si trattasse di un intruso. Sembrava molto la pantera rosa, con i suoi movimenti furtivi. La figura si mosse.    
"..Laura?" La ragazza saltò, squittendo. Non era la voce di Jennifer, non era la voce di Sam. Chi era?       
"Laura, dio, quanto tempo! Tranquilla, sono, anzi, siamo, Josh e Jenn. Lei non è molto di compagnia perché si è addormentata ahah. Avvicinati, non mordo mica sai" Josh spense la tv e accese la lampadina, illuminando il suo viso pulito privo di barba, anche se un po’ assonnato. Accucciata sopra di lui, con la testa sul suo petto, c'era Jennifer. La gamba di gesso occupava praticamente mezzo divano, ma i due avevano trovato il modo di incastrarsi alla perfezione, o quasi. I capelli corti i Jennifer erano sparsi e scarruffati, mentre la mano destra di Josh le carezzava la testa.                                                                                      
"Josh, che bellissima sorpesa..Jenn sta davvero male dopo quello che è successo con Nick.." Sospirò.      
"Mi spieghi che è successo, esattamente? I giornali sono parecchio vaghi, suppongo perché nessuno di loro sa come è andata..Si aspettano gli sviluppi da parte delle testimonianze ma.." Laura si sedette su una poltrona, spiegando al ragazzo per filo e per segno quanto ne sapesse lei. Anche Jennifer non era stata precisa sull'argomento, aveva dovuto tirare fuori le parole fino a scoprire che Nicholas l'aveva quasi violentata, Sam l'aveva salvata ricevendo in cambio cazzotti e calci. E Hoult aveva sparato a Jennifer, ritrovandosi al fresco, in attesa del processo. Josh si sentì inorridito. Nicholas con le sue manacce viscide che toccava Jennifer contro la sua volontà? Un formicolio gli crebbe sulle mani, quindi strinse involontariamente l'amica verso di se. Un moto di gelosia crebbe anche nei confronti di Sam, Sam Way. Ultimamente i giornali di gossip, internet, ma specialmente i telegiornali erano invasi da foto della nuova 'coppietta'. Il modello e l'attrice più potente di Hollywood. Foto ovunque. Si erano baciati? Erano fidanzati? Lui l'aveva già portata a letto? Quanti momenti speciali avevano condiviso mentre Josh era a Madrid? Jennifer aveva pianto con lui? Lui l'aveva chiamata 'Shrader'? Avevano riso quante volte? Strinse il pugno sinistro, mentre le dita della mano destra giocavano con i ciuffi della ragazza addormentata tra le sue braccia. Non erano quelle le domande che avrebbe dovuto farsi. Lui era fidanzato con Claudia, anche se la loro relazione ne avrebbe risentito dopo tutte le bugie che la sua ragazza aveva detto a Jennifer.                   
"Beh, che fai, rimani?" Josh guardò Laura, risvegliandosi dai suoi pensieri.                                                 
 "Uh, Ehm, no. Cioè, rimarrei volentieri, ma non credo che al suo ragazzo farebbe piacere.." borbottò Josh   "Il suo ragazzo? Se ti riferisci a Sam, mettiti l'anima in pace. Tra loro non è ancora successo nulla, credo" Josh sorrise nella penombra "No, comunque.. Jennifer deve passare dei momenti.. da sola..? E poi dovrebbe chiedermelo lei e.."          
"La nostra Jen ha bisogno di te più di quando abbia bisogno di starsene sola..E' troppo orgogliosa per chiedertelo, sicchè scordati che io accetti un no. E poi non dirmi che sei venuto per non rimanere.." Sorrise soddisfatta dell'espressione sconvolta sul volto di Josh. "Sai, fai paura. Sei  terrificante quasi come lei.." Josh indicò la testa bionda che aveva iniziato a russare. Risero piano, per non svegliare la loro amica.                                                                                                           
"E' quasi l'ora di cena, vi lascio venti minuti per dormire ma poi devi svegliarla. " Laura si alzò stiracchiandosi quindi si avvicinò ai due.                                                                                                                              
"Grazie davvero, Josh, per la visita. Da quando ha mollato Nicholas non ha mai avuto un sorriso così ebete nel sonno" Ridacchiò allontandosi, lasciando Josh con le guance infiammate e il cuore a mille.
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Yayyyy, eccome qua. Diciamo che ho scritto questo capitolo indecisa se pubblicarlo o meno. In realtà non volevo far riappacificare e chiarire i Joshifer così in fretta, ma.. le dita sono partite da sole e hanno dato il via a una cosa dolciosa.. Qui abbiamo un Sam friend-zonato, che di certo non si arrende così facilmente, una Claudia che ne passerà delle cotte e delle crude..*MUAHHAHAHA*...ma finalmente, ho concesso un po' di pace alla nostra Jen, povera. Finalmente, e dico FINALMENTE, sembra che avrà un po' di pace. MA…C'è sempre un ma. Si, perché sono Sadica, e non mi basta di far finire tutto bene, aaanzi, *sfregata di mani*. Non è ancora finita. Sarà una strada luuunga e tortuosa, non è finita con Nick, ne' tantomeno con Claudia, Sam..E chi più ne ha più ne metta. Però vi ho concesso un capitolo dolce e Joshifer, ma vi assicuro che quando mi ci metto posso rendere le cose ancora più dolci, diabetiche. Sicchè, non avete ancora assaggiato M I N I M A M E N T E il lato Joshifer che è in me. Buona fortuna nel farlo, perché quando leggerete quei capitoli verrete ricoverati d'urgenza per eccessività (?) di zuccheri. Bene, con questo vi saluto. Un abbraccio gigante a tutti voi che recensite *abbraccia*, come sempre, vi chiedo di farmi sapere che cosa ne pensate tramite anche solo una miniminiminiminimini recensione. Mi serve per avere consigli ma anche critiche, mi serve per migliorare la storia, per sentire il vostro parere. E' brutto avere duecento e passa views per ogni capitolo senza sapere che cosa ne pensate di come/cosa/quando/dove/perchè scrivo. Vabbeh, vi ringrazzio infinite davvero, perché mi diverto un monte a scrivere :3 Un graaaaaaaaaaaaaaaaaaaaande abbraccio e 3. Vi saluto immensamente.
Jenosh
 
  
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