Non dirmi dove vai o io ti seguirò,
Tu sei fatta così e te ne vai.
Lo
sento dai rumori che provengono da dietro la porta chiusa della camera di mia
sorella dove ci sei tu. Io sono qui fuori, in ascolto. Lo so che non sta bene
origliare. Mamma me l’ha sempre detto fin da quando ero bambino ma questa
volta, mi dico, è una questione importante.
Tutti
sono in fermento per il matrimonio di Bill e Fleur ma tu no.
Tu
hai la testa altrove e io voglio scoprire cosa ti tormenta.
Impudente,
come sempre, entro in camera senza bussare.
Tu
ti giri di scatto, mi guardi e nascondi una piccola borsa dietro la schiena.
“Fred,
non dovresti essere qui.” Mi guardi sorpresa e irritata ad un tempo.
Lo
so.
Eri
stata molto chiara in merito.
Io
per te dovevo diventare solo un capitolo chiuso tra le nostre due vite.
Ma
non ce la faccio a starti lontano.
Ci ho provato. Hermione, giuro che ci ho
provato! Vorrei urlartelo ma tanto
non servirebbe a nulla. Tu hai deciso per entrambi anche questa volta, come hai
sempre fatto.
Cerco
di riprendere il controllo sui miei pensieri.
“Che
stai facendo?” Mi avvicino a te e cerco di sottrarti la borsa che tu, invano,
tenti di nascondere. Ho la meglio, naturalmente, e così mi ritrovo tra le mani
quell’oggetto curioso.
È
una strana borsa, devo ammetterlo. Un accessorio poco usuale per te: una borsa
di perline. È leggera e sembra contenere poco o niente ma io so che in realtà
non è così.
Approfitti
del fatto che sono rimasto interdetto a guardarla e me la sottrai dalle mani,
recuperandola e stringendola al petto come se fosse un tesoro. Oppure, penso
amaramente, come una volta, non tanto tempo fa, io stringevo te. Perché tu eri
il mio tesoro e se dipendesse solo da me, lo saresti ancora.
Ma
tu, ovviamente, hai deciso diversamente. Tu devi salvare il mondo magico con
Harry e mio fratello Ron. Quando me lo dicesti, io ti dissi subito che sarei
venuto con te. Ma tu me lo impedisti.
Oggi
sono qui per chiedertelo ancora una volta.
“Ti
stai preparando, vero?”
Tu
capisci al volo a cosa mi sto riferendo. Non parlo del matrimonio ma della
partenza segreta che tu, Harry e Ron siete pronti a mettere in atto non appena
la festa sarà finita.
“Sì.”
Lo affermi sicura, come un dato di fatto che non può essere cambiato.
“Posso
venire con te?” Ci provo, ci provo ancora una volta.
Tu
leggi l’inquietudine e la speranza nei miei occhi, nella mia voce e, forse per
compassione, ti avvicini a me, lasci cadere a terra la borsetta e mi accarezzi
una guancia percorrendo con le tue dita delicate la forma del mio zigomo.
Una
scarica elettrica percorre il mio corpo e anche il tuo. Lo so. Lo posso intuire
dai tuoi occhi che ad un tratto si riempiono di lacrime.
“Lo
sai che non puoi. Devo proteggerti, Fred.”
La
rabbia mi assale. Come puoi continuare a
pensare di dovermi proteggere quando dovrei essere io a proteggere te? Vorrei
urlarti addosso tutta la mia frustrazione ma, lo so, non servirebbe a niente. Tu
non cambi idea tanto facilmente.
Annuisco
semplicemente. È tutto ciò che posso fare.
“D’accordo,
Granger” ti dico. “Fai come vuoi. Non dirmi dove tu e gli altri due avete
intenzione di andare altrimenti lo sai che io ti seguirei.”
Rimani
colpita dalla mia affermazione. Eppure dovresti saperlo che Fred Weasley non
accetta la fine di una storia se non è lui a dichiarare che tutto è finito. E
ciò che ho appena detto sicuramente non è una fine.
Mi
allontano andando verso la porta. Mi allontano da te, lasciandoti lì, in mezzo
alla stanza a fissarmi.
“Quando
tutto sarà finito, Granger, ricordati che io sarò qui ad aspettarti.”
Ti
guardo per l’ultima volta e poi esco dalla stanza. Rimango appoggiato solo per
un momento alla porta e ti sento singhiozzare. Lo sai che ti amo e io so per
certo che tu ami me anche se non ce lo siamo mai detti. Non è da noi. Ma lo
sappiamo entrambi. Ma tu, Granger sei fatta così e te ne vai.