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Autore: Marukka7    02/09/2014    4 recensioni
-E' sempre la stessa storia, non ne posso più. Uno di questi giorni devo proprio andarmene.-
-Non dire scemenze, Claudia, sai che non puoi andartene. E ora vieni ad aiutarmi con i piatti.-
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-E' sempre la stessa storia, non ne posso più. Uno di questi giorni devo proprio andarmene.-

La ragazza si strofinò gli occhi e spense il televisore, probabilmente stanca di vedere sempre quel solito statico.
-E' sempre la stessa storia, non ne posso più. Uno di questi giorni devo proprio andarmene.-
La depressione si sedette vicino a lei, sul divano, singhiozzante come al solito, ma lei cercò di ignorarla.

-Non dire scemenze, Claudia, sai che non puoi andartene. E ora vieni ad aiutarmi con i piatti.-

La ragazza si alzò dal divano bianco sporco, rassegnata, e si diresse verso la ragazza dal corpo coperto di tagli e i denti affilati come rasoi, in cucina.
Dei suoni gutturali riecheggiavano nelle mura del soggiorno, misti a lamenti e al singhiozzare dell'altra, ancora rannicchiata sul divano.

-Ah! Finalmente è uscita dal bagno! ...Qui devo fare tutto io.-

Disse la ragazza dai denti aguzzi che intanto si era tolta i guanti di gomma.
L'altra ragazza, che era uscita dal bagno si fiondò senza esitare un minuto in cucina aprendo il frigorifero e ingurgitando qualsiasi cosa le capitasse a tiro, emettendo solo versi e lamenti ogni tanto. La lingua delle dimensioni di quella di un bovino adulto, a penzoloni fuori dalla sua bocca, per questo motivo non riusciva ad articolare delle parole concrete, ma non ci avrebbe provato, all'ingordigia non importava altro che mangiare. Claudia la fissava sconvolta, mentre quella svuotava il frigo. Non riusciva a credere che quell'essere stesse mangiando di nuovo, a soli cinque minuti dall'ultima abbuffata, eppure, quella scena era così familiare per lei, che quasi ci si rispecchiava. 

-Muoviti! Non abbiamo tutto il giorno.- 

Gridò l'invidia, sbattendo i due guanti congiunti sul lavandino. Claudia se li infilò e cominciò a lavare quei piatti infiniti.

-Che noia...-

La depressione raggiunse in cucina e si sedette a tavola, mettendosi ad osservara anch'essa quell'altra, che intanto stava ancora divorando le scorte di cibo.
Piangeva. Ogni giorno, ogni minuto, liquido nero di cui Claudia non riusciva a spiegarsi l'identità. Che diavolo era quella roba? Claudia se lo domandava spesso, ma poi lasciava perdere, tornando ai suoi "lavoretti domestici", che l'invidia gli affidava.

Dopo mezz'ora, finalmente, l'ingoridgia si fermò e salì nuovamente le scale che portavano al piano di sopra, verso il bagno.
Claudia si tolse i guanti e si girò verso la depressione, ancora seduta, a piangere.
Quell'essere senza bocca si voltò a sua volta verso Claudia.

-Scusa, che cos'è quella roba?- 

La ragazzina si fece coraggio e lo chiese, si aspettava una risposta, ma ottenne solo qualche singhiozzo da parte dell'entità.

-E' inutile, tanto non può parlare.-

Esordì l'invidia sdraiata sul divano, fissando lo statico alla tv. Gli apparecchi tecnologici non funzionavano lì, all'inizio fu difficile per Claudia abituarsi, ma poi si rassegnò, come fanno tutti. 

Un'eterna estate, un'eterno caldo, un'eterno vuoto.

Claudia si sedette vicino alla sua amica, sul divano.

-Che diavolo fai? Perchè non stai lavando i piatti?-

-Fammi riposare un secondo.-

La sua unica amica in quel posto.

-Che palle...sempre la solta storia, sempre. Prima o poi me ne andrò da qui.-

L'ingordigia scese  nuovamente qualche scalino, la depressione smise di singhiozzare e l'invidia si tirò su dal sivano sorridendo, mostrando le due file di denti aguzzi.

-Non dire scemenze, Claudia, sai che non puoi andartene. Non puoi evitare i tuoi demoni, non puoi andartene dall'inferno.-

  
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