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Autore: sam_di_angelo    03/09/2014    8 recensioni
"NEWS: Il cantante dei Three Half-Blood Boys è scomparso, dopo lo scandalo del suo arresto, Percy Jackson è sparito dal mondo della musica. Il gruppo formato da Nico Di Angelo, Leo Valdez e Percy Jackson si scioglie con una rivelazione shock del chitarrista, Nico: "Vogliamo avere una vita da normali adolescenti, e tutto questo successo ci stava dando alla testa." L'era dei tre affascinanti ragazzi che hanno conquistato le teenager di tutto il mondo è finita, e ora si nascondono per avere una vita normale. Nico è andato a studiare in Italia, Leo non ha ancora deciso che liceo frequentare, ma del sexy cantante nessuna traccia. Vi terremo aggiornati, linea allo studio."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Percy Jackson, Quasi tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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-Annabeth non è ancora arrivata?- Chiese Thalia, mangiucchiandosi le unghie.
-No.- Risposero in coro Silena e Piper. Thalia sbuffò, e iniziò a battere il piede sull'asfalto, nervosa.
-Che cosa ho combinato?- Si mise le mani fra i capelli neri sparati in tutte le direzioni.
Non si era mai comportata così, ma con Annabeth era diverso. Di solito Thalia avrebbe preso coraggio e avrebbe detto tutta la verità faccia a faccia, e probabilmente, dato il suo carattere scontroso, non avrebbe nemmeno chiesto perdono... invece adesso... il coraggio non lo aveva nemmeno per chiedere scusa. Ma con Annabeth era così, aveva paura di perdere la sua sorella, e qualsiasi parola cercasse in quel momento, probabilmente non sarebbe stata l'ideale per scusarsi con lei, e l'ultima cosa che Thalia avrebbe voluto era perdere la sua migliore amica.
-Non preoccuparti Thal, si risolverà tutto...- Silena le poggiò la mano sulla spalla, e le sorrise.
-Ragazze!- Un cespuglio di capelli castani saltellò fino al gruppetto, rivelando poi il viso di una Hazel terribilmente scossa. Si fermò dopo aver corso da casa sua fino a lì, e riprese fiato, poggiando i palmi della mani sulle ginocchia.
-Ehi Haz, cosa succede?- Chiese Piper preoccupata, date le grandi borse sotto gli occhi dorati dell'amica.
-Non avete idea di quello che mi è successo!-
-COSA?- Chiesero all'unisono le tre compagne.

Annabeth stava fissando il soffitto.
"Proprio a me doveva capitare l'influenza sette giorni prima di Natale?" Si chiese la bionda, coprendosi con il piumone fino al naso. Starnutì.
Girò la testa di lato, poggiando lo sguardo sul fazzoletto della verità, appallottolato e buttato sulla scrivania.
"Non posso credere di averlo scritto." Pensò Annabeth.
"Meno male che non lo ha visto nessuno... Forse sarebbe meglio disfarsene... ma il cestino è nella stanza di sotto..." Annabeth fece una smorfia, poi si alzò e traballante afferrò il fazzoletto, tirando sul col naso. Si guardò riflessa nello specchio. Era così inquietante che si spaventò da sola: sembrava uno zombie dalla pelle pallida, il naso rosso, le occhiaie violacee e i capelli scoloriti.
"Bleah." Pensò disgustata, poi si diresse verso la finestra. Aprì e dopo aver preso la mira, gettò il fazzoletto aka aeroplanino verso la spazzatura.

Non si curò nemmeno di controllare se era atterrato nella pattumiera, che già si era buttata nel suo letto caldo, sotto le coperte, e dopo nemmeno due minuti, già russava. Ah, che cosa fa fare l'influenza...

 

Percy Jackson era davvero in ritardo. Correva verso la scuola. Già, con l'auto di Jason fuori servizio, non aveva potuto scroccare un passaggio in auto. Percy maledì sua madre per avergli fatto lasciare le sue macchine a New York.

“Povere Zoey, Pich e Penelope...” Si disse Percy, sì, i nomi delle sue auto. Passò di corsa accanto alla spazzatura dei Chase. Poi successe tutto troppo in fretta. Un pezzo di carta gli coprì gli occhi ed inciampò su quella che si sarebbe rivelata una buccia di banana, e cadde rovinosamente sull'asfalto. Era a pancia all'aria, steso per terra e con un mal di schiena tremendo.

-Ma cosa diamine...?- Si rialzò lentamente, e si tolse la carta dal viso. Era un fazzoletto, lo aprì e lesse.

“Oh...” Corrucciò la fronte, poi guardò la finestra aperta della stanza della bionda, poi di nuovo il fazzoletto. Non gli interessava di certo, ma aveva scoperto che quella era la stanza di Annabeth. Poi scosse la testa, e si infilò il fazzoletto nella tasca, per poi riprendere la sua folle corsa.

 

-E quindi hai un tizio di nome Frank a casa tua?- Hazel arrossì.

-Sì...-

-Quindi si è tutto risolto?- Chiese Piper, tranquillizzata.

-Sì. Io e mamma abbiamo pulito e fasciato la ferita.-

-E dicci, com'è questo Frank?-

-Silena!- Le urlò Piper.

-Che c'è? E' solo pura curiosità?- Disse Silena incrociando indifferente le braccia al petto.

-Oh, ehm, si, è molto alto, ha un fisico atletico, ma un'espressione la bambino. Ha i lineamenti e la pelle tipica degli asiatici, e...-

-Ma guardala.- Piper le si avvicinò e le lisciò una guancia, con fare materno.

-E anche la nostra piccola panda si è innamorata.- Disse poi, come una nonnina. Hazel divenne rossa fino alla punta delle orecchie.

-Ma no!-

-Guardala.- Silena la affiancò dall'altra parte.

-Le si illuminano gli occhi solo al parlarne.- Disse con aria sognante.

-Che romantico!- Sospirano insieme Piper e Silena, mentre Hazel gesticolava.

-Tu che ne pensi Testa di Pigna?-

-Mh?- Fece Thalia, risvegliandosi dalla sua tranche.

-Cosa?- Silena roteò gli occhi.

-Ma come? Non hai sentito? La nostra Hazel ha una cotta per un cinesino!- Sorrise Silena, dando una piccola pacca sulla spalla ad Hazel, che cercava di parlare. Inutilmente, dato che continuava a balbettare tentando di formare frasi di senso compiuto, ma non riusciva comunque a superare le due sillabe.

-Scusate ragazze, ma oggi non sono dell'umore adatto.-

Le tre ragazze la guardarono, intristite.

-Si aggiusterà tutto, vedrai.-

-Lo spero.-

 

Thalia spalancò gli occhi.

-E perché vorresti parlare con Annabeth?- Chiese la lentigginosa, guardando l'altro con sguardo truce.

-Non sono fatti che ti riguardano.-

-Oh, invece sì, sappi che non permetto a tutti di parlare con la mia Sapientona, e ora dimmi perché la cerchi, sentiamo...-

Il ragazzo roteò gli occhi, infastidito.

-Devo dirle una cosa...-

-Ohw, mi dispiace, si da il caso che la mia migliore amica sia a casa con l'influenza, sarebbe inopportuno andare a disturbarla, a meno che tu non desideri ardentemente un mio pugno sulla faccia...-

Thalia serrò la mascella. Si era incredibilmente avvicinata a quel tipo, in modo da fulminarlo meglio con gli occhi elettrici. -No grazie, non vorrei mica picchiare una ragazza.- Thalia ringhiò.

-Io invece ho molta voglio di piazzarti un bel calcio come si deve.- Disse lei pungente. D'un tratto qualcuno divise i due, che entrambi si voltarono.

-Basta ragazzi!- Thalia aggrottò le sopracciglia.

-Tu saresti?-

-Sono un ragazzo nuovo.- Disse poi lui, sorridendo e passandosi una mano fra i capelli.


Nota: Eccomi qui, che ovviamente aggiorno la storia alle 23.57 AHAHAHAHAHAH Comunque sia, volevo ringraziarvi di cuore per le undici recensioni sotto il capitolo precedente, sono davvero contenta. Spero che anche questo capitolo sia di vostro gradimento, lasciatemi un commento o dei consigli, aspetto le vostre recensioni, ciaaaaaooooo♥ -Sam

   
 
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