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Autore: Mad_Dragon    03/09/2014    2 recensioni
La storia di un Cavaliere di Berk e del suo drago tra battaglie, giuramenti, amori e la vera conoscenza di sé e dei suoi compagni di squadra, fino alla scoperta di un terribile segreto e ciò che ne conseguirà.
Aggiornamenti irregolari, spiegazioni all'interno del capitolo XXV
Genere: Avventura, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Dagur 'Lo Squilibrato', Hiccup Horrendous Haddock III, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza
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- Questa storia fa parte della serie 'A dragon and a Trainer's path'
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Capitolo XVI
- Preparativi-

Karl, Willow ed il resto del gruppo arrivarono a Berk pochi minuti dopo l'arrivo di Hiccup e Astrid. Appena atterrarono, i sette vennero accolti da Skaracchio che ordinò ai ragazzi di raggiungere nel più breve tempo possibile la Sala Grande poiché Stoick aveva bisogno di loro. Solo dopo si accorse della mancanza di Gothi e della presenza della ragazza dai capelli biondi. Il fabbro cercò di richiamare l'attenzione dei ragazzi, ma non ci riuscì dato che il gruppo era già entrato nella Sala Grande.
Karl era piuttosto preoccupato. Dal tono di voce di Skaracchio, il ragazzo aveva capito che era successo qualcosa di davvero importante. L'unica cosa che non aveva capito era se quella cosa fosse positiva o negativa. Il  gruppo entrò nella stanza e venne accolto da un irruento Stoick che si avvicinò minaccioso a Karl. "Dov'eravate?" chiese, poi si accorse di Willow che, spaventata e sorpresa dall'atteggiamento del capo villaggio, si era rifugiata dietro a Matt. "E lei chi è? Perché è qui?" chiese ancora.
"  È una storia lunga... Te la spiego dopo" disse Karl mentre si allontanava lentamente dal capo villaggio.
"Ragazzi!" esclamò Hiccup richiamando così l'attenzione di tutti, "Sedetevi, dobbiamo parlare di alcune cose"
Detto questo, il moro indicò al gruppo delle sedie disposte attorno al tavolo. Su una di esse era seduta Astrid che guardò prima Hiccup, poi Stoick, poi Willow poi una persona seduta dall'altra parte del tavolo. Questa persona era ricoperta completamente da un mantello nero, il cappuccio era calato sul viso e lasciava intravedere solo la bocca rosea ricoperta da uno strato sottile di polvere bianca. "Ci siamo tutti" disse Hiccup, poi aggiunse:" Puoi toglierti il cappuccio"
Lo straniero obbedì, rivelando la sua vera identità. Era Heather, la ragazza che due anni prima aveva venduto il Libro dei Draghi agli Esiliati scatenando una furiosa battaglia nella quale aveva perso la vita il fratello di Karl. Il ragazzo, sconvolto dal vedere Heather trattata come un'alleata, liberò tutta la rabbia che aveva accumulato in quel lasso di tempo.
"Cosa ci fai qui, lurida puttana!?" urlò Karl mentre sguainava la spada e la puntava alla gola di Heather.
I capelli di Heather caddero all'indietro e i suoi occhi si scontrarono con quelli di Karl. In quelli della ragazza c'erano paura, terrore e disperazione, mentre in quelli del ragazzo astio, collera e - cosa piuttosto strana- sete di sangue.
Arcadia e Melanie, sconvolte dall'impeto aggressivo, si erano spostate di qualche metro pronte ad intervenire se qualcosa fosse andato storto. A loro si unì anche Caleb. Matt e Merric, venuti a sapere delle intenzioni di Karl prima degli altri tre, si frapposero tra quest'ultimi e Karl, poiché consideravano giusta la vendetta del ragazzo moro.
Fu Stoick a rompere il silenzio, intimando ai Cavalieri più giovani di abbassare le armi e invitando Hiccup a spiegare nel dettaglio la situazione. L'Eroe di Berk disse che Heather si era consegnata di sua spontanea volontà, promettendo delle informazioni vitali riguardo ad alcuni piani degli Esiliati.
"E questo dovrebbe bastarmi?!" urlò Karl a Hiccup. Se avesse potuto, il ragazzo avrebbe incenerito tutti i presenti nella stanza.
"Karl, la violenza non è la soluzione e..."
"Non me ne frega un cazzo! Ha ucciso mio fratello!"
"Io non ho mai ucciso nessuno..." tentò di difendersi Heather.
"Hai venduto il Libro dei Draghi ai nostri nemici e mio fratello è morto per recuperarlo. Il fatto che tu non lo abbia attaccato non ti rende meno complice!"
La ragazza trasalì e chinò il capo, poi sussurrò: "Mi dispiace"
Karl arretrò di qualche passo abbassando nel mentre l'arma. Rimase in silenzio per diversi minuti, poi rifoderò la spada e si sedette. "Le tue scuse non mi interessano" dichiarò il ragazzo dopo essersi seduto.
Astrid prese la parola:" Karl, anche a me non fa piacere avere Heather qui, ma ci servono le sue informazioni... E poi anche lei non è in una bella situazione"
Il ragazzo ignorò la Cavalcatrice bionda ed iniziò a fissare il tavolo esortando poi Hiccup ad iniziare quel discorso. Non poteva, anzi non voleva stare un minuto n più del necessario in compagnia della ai capelli color della pece.
"Heather ci ha rivelato che gli Esiliati stanno distruggendo già da qualche mese le colonie dei draghi. Si sono alleati con i Berserker per facilitare questo compito. Sono coordinati da un sacerdote di nome Zasur. Adesso sono alla ricerca di un tempio situato in una grande foresta..."
"Tutto qui?" chiese sarcastico Matt.
"No. E, per favore, risparmiati il sarcasmo" disse Heather zittendo così il povero ragazzo. Poi continuò:" Hanno recuperato un talismano dagli oscuri poteri che permette loro di corrompere la mente dei draghi. Stanno iniziando ad addestrare dei guerrieri e, allo stato attuale, possono rivaleggiare appieno con la tua squadra, Hic"
"Beh, noi siamo dodici mentre loro saranno al massimo sei..." disse Melanie.
"Voi non siete preparati a fronteggiare quel tipo di nemico. Quei draghi selvaggi sono più potenti dei vostri e il talismano ha raddoppiato la loro forza. Hanno distrutto una parte di un'isola" replicò Heather.
La squadra di Karl rimase interdetta dall'ultima affermazione della ragazza, la quale aggiunse che solo coloro che avevano sconfitto Morte Rossa potevano tener testa ai Bewitched, così venivano chiamati i draghi soggiogati.
"Mentre voi cosa avete scoperto?" chiese Stoick.
Fu Willow a rispondere:" Il mio maestro, il Venerabile Floki, crede che gli Esiliati e i Berserker stiano cercando i Sigilli del Demone, quattro oggetti magici usati in tempi remoti per sigillare un antico male. Mi... Cioè ci ha consegnato una mappa dove sono segnati i tempi in cui sono custoditi i Sigilli. Eccola." Porse il rotolo di pergamena che custodiva nella sua tracolla a Stoick, il quale la srotolò sul tavolo. Heather indicò un punto e disse:" Molto probabilmente è questo l tempio di cui stavano parlando, mentre non so nulla egli altri. Mi dispiace di non avere altri informazioni"
"Non ti preoccupare. Grazie a te, possiamo impedir loro di portar a termine i loro piani" disse Hiccup appoggiando la mano sulla spalla di Heather.
Karl decise che per lui l'incontro era finito, così si alzò e uscì dalla Sala Grande dirigendosi con grandi e veloci falcate verso la sala d'allenamento dell'Accademia.
Heather, decisa a dare a Karl le spiegazioni di cui aveva bisogno, iniziò a seguirlo ma venne bloccata da Hiccup che le consigliò di lasciargli sbollire la rabbia da solo.
"Permettetemi di raccontarvi la mia storia, per favore" disse rivolta ai cinque amici di Karl e a Willow. I sei acconsentirono e Hiccup indicò loro una porta che dava su una stanza non utilizzata.
***
Heather si sedette su una poltrona ed iniziò a raccontare la sua storia: era stata rapita dagli Esiliati insieme alla sua famiglia. Fu costretta da Alvin, il suo aguzzino, a rubare il Libro dei Draghi e fu la causa indiretta di quella battaglia atroce. Ancora oggi, incubi orrendi la tormentano. L'unica cosa che non aveva confessato a nessuno era che aveva un fratello, Björn, che era stato rapito quando lei aveva solo cinque anni. "Ho scoperto solo quando ero prigioniera che era stato adottato da una famiglia di Esiliati. Sono tornata laggiù solo per riportarlo indietro." disse la ragazza corvina prima di fare una pausa.
"E ce l'hai fatta?" chiese Willow che era rimasta turbata da quel racconto.
"Non del tutto. I primi tempi non voleva credermi, ma poi sono riuscita a convincerlo. Si ricordava ancora di un gioco che facevamo da piccoli..."
"Puoi portarlo qui, lo proteggeremo" disse Matt.
"No, non potete sono dovuta andar via senza di lui..."
Heather non riuscì a finire la frase e scoppiò a piangere. Melanie, commossa fino alle lacrime dalla storia della ragazza, l'abbraccio e le sussurro parole di conforto per risollevarle il morale.
"Non dovete preoccuparmi di me," disse la donna, poi aggiunse:" dobbiamo iniziare il viaggio verso i templi. Con la mappa, partiamo con un netto vantaggio rispetto ai nos... cioè, vostri nemici"
"Le uniche cose che dobbiamo fare sono due: far calmare Karl e prepararci per bene" disse Matt.
"Io ne aggiungerei un'altra: siamo alla fine dell'inverno. Tra poco più di un mese ci saranno i Giochi del Disgelo, dobbiamo prepararci anche a quelli" disse Caleb.
"Vi sembra il momento di pensare a certe cose?" chiese spazientita Heather.
"Non ci concentreremo solo su quello, non ti preoccupare. Partiremo appena Stoick ci darà l'ordine" disse Merric.
Heather si lasciò cadere sulla sedia e salutò Matt, che si diresse verso il Campo d'Addestramento deciso a far ragionare Karl.
***
Un movimento. Un colpo. Un manichino cade, tranciato in due dall'attacco di Karl. Il ragazzo si gira, il nulla intorno a lui. Si mette in posizione e scatta, perforando un altro manichino, l'ennesimo.
La rabbia era sfumata già da tempo, ma Karl non riusciva a fermarsi. L'unica cosa che voleva era distruggere: distruggere tutto e tutti. A partire da quella ragazza dai capelli corvini che gli aveva rovinato la vita. Un fendente, un affondo, un attacco rotante... sembrava che niente riuscisse a fermarlo. Solo una voce ci riuscì.
"Non credi che quei manichini abbiano sofferto abbastanza?"
Karl si voltò. Matt stava davanti alla porta, sfoggiando uno dei suoi soliti sorrisi beffardi.
"Io non credo che siano capaci di sentire il dolore" rispose freddamente Karl.
"Questo non ti autorizza a distruggerli"
"Sei venuto qui solo per farmi la predica?"
"No, per quello basta Hiccup. Volevo solo parlare con te"
"Non vedi che sono impegnato!"
"Allora, ti propongo un affare: ti farò da sparring partner. Così potremmo parlare e divertirci allo stesso tempo"
"Accetto" disse Karl mettendosi in posizione.
Matt entrò nell'arena e sguainò l'ascia. Partirono insieme. Si scambiarono un paio di fendenti. Inutile dire che fu Karl a colpire di più.
"Vorrei raccontarti una storia..." disse Matt mentre rotolava a sinistra per evitare un colpo di Matt.
"Non credo che siamo il momento adatto!" protestò Karl menando un fendente che fu parato dall'ascia di Matt.
"È la storia di due fratelli che vengono separati dal destino..."
Karl si fermò un attimo. pensieri confusi si aggrovigliavano nella sua mente. Il moro non riusciva a capire dove volesse andare a parare Matt con quella storiella. Nell'incertezza più totale, Karl decise di continuare il suo allenamento e al contempo di prestare attenzione alle parole del suo compagno di squadra.
Matt, prima di proseguire, scambiò un altro paio di colpi con il suo avversario, poi disse:" I due fratelli, dopo molti anni, si ritrovano su un'isola abitata da gente orribile"
Altri fendenti, altri colpi che interrompono il racconto di Matt. Gocce di sudore scavano nella faccia dei due avversari, portando con sé la consapevolezza di qualcosa. Finalmente, Karl capì di chi parlava quella storia.
"Sono solo uno stupido... L'ho dimenticato un'altra volta!" disse scagliando da una parte la spada.
"Cos'hai dimenticato?" chiese Matt.
"Che non solo l'unico a soffrire per una perdita"
"Pensavo che non ci saresti arrivato"
"Fottiti" replicò Karl, poi si avvicinò all'amico e l'abbracciò, ringraziandolo nel mentre.
 "Suvvia, non fare il cretino" disse Matt dopo aver sciolto l'abbraccio.
"Credo che devo chiedere scusa ad una persona" disse il moro.
"Vai, io ti aspetto alla spiaggia. Gli altri sono già là"
Karl lasciò la Sala salutando con un cenno della mano colui che di primo acchito gli era sembrato un pomposo deficiente, ma che ora si stava rivelando per ciò che era: uno dei migliori amici che Karl avesse mai potuto trovare.
***
Isola dei Berserk, alcuni giorni dopo
Dagur Lo Squilibrato sedeva su una sedia di mogano. Guardava i rapporti che la sua spia gli aveva inviato qualche ora prima. Dal rapporto si poteva evincere che gli abitanti di Berk ancora non avevano capito i suoi piani né che avevano scoperto il doppio gioco del suo infiltrato. Il ragazzo sorrise. A soli vent'anni era riuscito a diventare capo della sua tribù. Per farlo dovette assassinare suo padre, ma non se ne è mai pentito: suo padre era un debole e i deboli devono essere schiacciati. Così la pensava il ragazzo.
D'un tratto, sentì bussare alla porta. Incitò l'ospite ad entrare nella stanza. Zasur entrò e disse:" Mio signore, temo che ci sia un problema"
"Cosa intendi dire? Parla vecchio, o te ne pentirai" rispose Dagur mentre metteva mano al manico della sua ascia.
"Si calmi, mio signore, e non usi quel tono con me. Si ricordi che se io muoio, lei non riuscirà mai a trovare ciò che cerca" rispose il sacerdote.
Dagur rimase in silenzio ma si acquietò togliendo la mano dall'ascia.
"Il Demone mi ha mandato una visione. Una traditrice degli Esiliati ha svelato il nostro piano agli abitanti di Berk"
"Non è possibile! Cos'altro ti ha mostrato?"
"Purtroppo, la connessione si è interrotta"
"Che cazzo stai dicendo?"
"Una presenza i pura luce ha allontanato il Demone"
"Quanto vantaggio hanno?"
"Da quel che ho capito, tutto ciò è successo alcuni giorni fa. Credo che i nostri nemici siano già partiti per il primo tempio"
"Bene, mandate laggiù gli uomini stanziati al nostro avamposto. Dite loro di prendere le barche più veloci che hanno. Io partirò domani mattina per l'isola degli Esiliati. Devo parlare con Alvin"
"Come desiderate... Fate attenzione"
"Lo farò. Ora va"
Zasur uscì dalla stanza, ma fece in tempo a vedere Dagur che conficcava l'ascia nel muro maledicendo  il capo degli Esiliati
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Buongiorno Fandom di Dragon Trainer, come state?
Allora, questo capitolo è importante per la crescita del personaggio di Karl, quindi tenetevelo bene a mente perché da qui in avanti avrà un nuovo obiettivo.  Mi scuso per l'eccesso di parolacce presenti nel testo, ma in alcuni casi servivano. E poi questa è rating arancione, quindi posso lasciarmi andare u.u. L'ultima parte non mi convince molto, d'altronde non si può scrivere bene con un tizio che continua ad urlare:" GOAL! Incredibile!". Un giorno o l'altro ammazzerò il mio vicino. Detto questo, vi lascio. Un saluto \0/
Rovo

 
  
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