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Autore: khan221b    03/09/2014    3 recensioni
“Quello che sto cercando di dirti è che –è che sono stanco di vivere così, nella menzogna. Io penso che tu e Amanda siate una splendida coppia ma non sai quanto questo mi faccia soffrire e non me la sento di continuare così. Sai, all'inizio, la prima volta che ti ho visto, ho pensato che fossi un tipo un po’ snob..."
Genere: Generale, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Benedict Cumberbatch, Martin Freeman
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I need you to talk. It's important.



“Ce la puoi fare. Oggi è la tua occasione. Non puoi tirarti indietro.”
Era davanti al lavandino, si era appena alzato dal letto e aveva indosso solo i pantaloni del pigiama.
Fissava lo specchio con lo sguardo vuoto.
In quegli ultimi mesi nessuno si era accorto di come lui stesse veramente, di cosa ci fosse in realtà dietro quel sorriso che indirizzava alle telecamere. Non era depresso, ma non era neanche felice.


Tengo questo segreto da troppo tempo. Ma oggi...oggi sono pronto a confessarlo. Devo togliermi questo peso. Più lo tengo e più sto male.

Aprì l’acqua e si lavò la faccia.

La stessa sera si preparò per la premiere.
Uscì di casa, salì in macchina e quando arrivò sul red carpet, fu travolto dalla folla. Non che non ci fosse abituato ma per lui era sempre un’emozione trovarsi davanti a tutte quelle persone; sentirsi il protagonista.
Scattate varie foto, tra interviste e autografi la serata passò lentamente per Benedict.
Non riusciva a concentrarsi e prestare attenzione alle cose che accadevano attorno a lui, l’unica cosa che aveva in mente ora, era solo una.
“Ti devo parlare.”
“Non possiamo farlo in un altro momento?”
“E’ importante.”
“Ascolta Ben, adesso non posso. Facciamo che me lo dici dopo al party, quando ci sarà un po’ più di tranquillità. Se è così importante, riuscirai a tenerlo per dopo. ”
Il piccolo uomo si allontanò e si diresse verso la folla per salutare.
Doveva aspettare ancora. Non era sicuro di riuscire a resistere fino al party, non era sicuro di reggere alla pressione. Si contorceva le mani dall’agitazione.
 
Finita la premiere tutti le celebrità, i fotografi e gli imbucati si diressero verso il party.
Durante la serata Benedict riuscì finalmente a fermare Martin, che assomigliava più ad una trottola che ad un uomo. Sembrava essere già ubriaco. Lo riprese con un tono da madre arrabbiata.
“Come fai ad essere già ubriaco?? E’ passata soltanto mezz’ora! Direi che stasera hai esagerato un po’.”
“Un po’? Che cosa intendi con un po’?”

 
Adesso. Diglielo adesso.


Senti Martin, c’è una cosa molto importante che devo dirti…”
“Cosa?”


Ora!

“Io ti amo! “
 
Oddio, da dove mi è uscita questa.


“Io ti amo. Si , è così. Sono innamorato di te, lo sono da due anni.”

Continua così Ben, stai andando alla grande…

Martin io, io non  riesco che pensare a te e in tutti questi anni non ho fatto che mentirti andando con tutte quelle modelle per cui non provavo niente, lo facevo solo per copertura, capisci?”
Martin prese un altro bicchiere in mano e continuò a bere.
“Quello che sto cercando di dirti è che –è che sono stanco di vivere così, nella menzogna. Io penso che tu e Amanda siate una splendida coppia ma non sai quanto questo mi faccia soffrire e non me la sento di continuare così. Sai, all’inizio, la prima volta che ti ho visto, ho pensato che fossi un tipo un po’ snob ma quando ti ho conosciuto, ho capito subito che c’era qualcosa di speciale in te, qualcosa che mi avrebbe cambiato. Ed è stato così. Tu mi hai cambiato, hai cambiato il mio mondo!”
Martin prese un altro bicchiere. Benedict era troppo accecato dalle emozioni per vedere quello che in realtà stava succedendo.
“Non sono bravo in questo genere di cose.” Stringeva così forte i pugni che le nocche erano diventate bianche.
“Ma ora ti voglio chiedere questo. Ti metteresti con un uomo che ora sta qui in ginocchio, beh per modo di dire, c-che non ha nient’altro da offrirti che il suo amore?”


Vai così Romeo…

Lo so che è un grande impegno, insomma, tu hai moglie, due splendide bambine ed è probabile che tu non prova niente per me, e lo comprendo benissimo se ti rifiuti; ma voglio che ci pensi bene, davvero bene… Pensi di provare qualcosa per me?”
Gli stavano venendo gli occhi lucidi vedendo che l’unica cosa che sembrava interessare Martin era il suo bicchiere vuoto; ma lui stava lì, immobile, in attesa di una risposta con il cuore pieno di speranza. Martin alzò lo sguardo verso Benedict.
Quello sguardo.
A Benedict esplodeva il cuore quando Martin faceva quello sguardo. Gli dava sicurezza e affetto, con quei grandi occhi che passavano dall’azzurro al marrone a seconda della luce. Era lo sguardo più dolce che avesse mai visto e non voleva separarsene.


Ok sto aspettando decisamente troppo. Insomma, quanto ci vuole per rispondere sì o no?

“Martin…t-ti senti bene?”
“Hm.”
Adesso il suo sguardo non era più rivolto a lui ma fissava il fondo del bicchiere. Si mise a ridere.
“Martin!”
Al rompersi del vetro altre persone  si girarono e corsero in aiuto chiedendo che cosa potevano fare per dare una mano mentre Benedict teneva tra le mani, con delicatezza, la testa dell’altro dandogli ogni tanto dei piccoli schiaffi per cercare di risvegliarlo.

“Martin stai tranquillo, adesso ti portano in ambulanza, hai solo bevuto un po’ troppo.”
“Signore lei se ne deve andare, non può stare qui. “
“Ma io-“
Troppo tardi. Le porte si erano chiuse e l’ambulanza era partita. Si mise le mani tra i capelli mordendosi le labbra.
 
Il giorno dopo Martin usci dall’ospedale affiancato da Amanda e Benedict era già lì che lo aspettava.
“Abbiamo fatto festa grande ieri,eh?” Disse Amanda con un tono di disappunto.
“Ti prometto che non succederà mai più. Ora però, se permetti, posso parlare un attimo in privato con tuo marito? Ti prego.”
L’hobbit e il gigante si spostarono in un angolino e Martin che sembrava ancora un po’ stroncato da ieri sera, disse “Allora, cosa c’è?”
“Hai riflettuto su quello che ti ho detto ieri, al party?”
“Sul fatto che odi portare i boxer e preferisci le mutande?”
“Cosa? Io non l’ho mai detto questo! ...Comunque ,no, intendevo l’altra cosa…”
“Mmmm non ti seguo…”
Martin lo guardava con uno sguardo perso e a Benedict questo non piaceva.
“Ieri ti ho detto che ti dovevo parlare, era una cosa importante; abbiamo parlato e tu continuavi a bere e dopo sei svenuto, ricordi? Quell’altra cosa.”

Ci pensò un po’ e poi finalmente …

“Ah, sì! Adesso ricordo! “


Meno male. Prevedevo il peggio.

“Hai detto che la prima volta che mi hai incontrato pensavi che io fossi uno stronzetto, o una cosa del genere…”

Cosa?!

Benedict sbattè ripetutamente le palpebre.
“Mi stai dicendo che questo è tutto quello che ricordi da ieri sera?”
“Si perché?...C’è qualcosa che non va Ben?”


No, no. Non puoi farmi questo. Non ora. Io lo so che ricordi, lo so che nella tua mente ci sono ancora le mie parole impresse. Ti prego concentrati…

Benedict guardò intensamente Martin, e sorrise, o almeno, provò a sorridere.
“Ben…mi devi dire qualcosa? “


Si riprese scuotendo la testa.

“Eehmm, no è che, è che io ti chiesto se ricordavi quello che ti ho detto ieri sera, perché…perché ne anche io mi ricordo! E non vorrei averti detto qualcosa di imbarazzante sul mio conto, perché poi lo so che lo andresti a dire in giro a tutta l’Inghilterra se potessi.”
“Vero.”
“E poi ho detto che che la prima volta che ti ho incontrato pensavo tu fossi uno snob, non uno stronzetto. C'è differenza."
"Oh beh, grazie! Adesso si che mi sento meglio."
"Dai vieni, o tua moglie penserà che mi stia dichiarando...”
"Già.." 
Risero tutti e due e tornarono alla macchina.


“Ben sei sicuro di non volere un passaggio?”
“Oh no, mi farò una bella passeggiata, grazie comunque Amanda. Ci vediamo.”
Non ce la fece. Non ce la fece a ridire tutto da capo, non ne aveva le forze, non lì, non in quel momento. Era già stato troppo difficile farlo ieri sera e in più era sicuro che non sarebbe riuscito a tirar fuori nemmeno una parola. Ma forse era meglio così, forse era meglio starsene zitti e non rovinare il rapporto tra lui, Martin e Amanda.


Ben fatto. Proprio ben fatto. Sono riuscito a mandare tutto a puttane come sempre...

Guardò la macchina partire e scambiò con Martin un ultimo sguardo.
Uno strano sguardo.
Martin lo guardava storto come se lo stesse giudicando.
La faccia di Benedict che poco prima stava sorridendo cambiò in un secondo in un’espressione interrogativa…poi realizzò…e si tramutò in terrore…


Merda si ricorda!
 

 
 
  
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