Non so dire quanto tempo rimasi a terra in uno stato catatonico. Fu mia madre a trovarmi. Mi ricomposi immediatamente quando la vidi avanzare verso di me.
‹‹Che ci fai seduta a terra? Ti senti poco bene?››
Cercai di asciugare le lacrime prima che se ne accorgesse e mi alzai in fretta. ‹‹ Niente mamma, stavo solo messaggiando con Vicky.››
Evitai di guardarla negli occhi. Raccolsi i libri da terra e li rimisi a posto. Lei avanzò piano, guardando attentamente lo scaffale, come se fosse in cerca di un libro.
‹‹Siete già tornati?››
‹‹Sì. Papà è qui fuori che ci aspetta. Non ricordo più dov'è il libro di... ah, eccolo!›› prese un libro e se lo rigirò tra le mani. ‹‹Voglio leggerlo stasera.››
‹‹Che libro è?››
Si voltò per guardarmi e si immobilizzò. ‹‹Dafne, ma stai piangendo?››
Mi irrigidii. Non le avrei mai detto quello che era successo con Marco. Si sarebbe preoccupata più del dovuto e io non volevo allarmarla o spaventarla. Sentivo la mascella farmi male e sperai con tutta me stessa che quel cretino non mi avesse lasciato dei segni. Mi sforzai di sorridere.
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Posso dirvi solo che Vicky sta architettando qualcosa.
Ringrazio di vero cuore chi legge e commenta, siete davvero preziose per me. Un bacio e un abbraccio a Rebel_Spirit, Papera82 e _Chia329 per la recensione al precedente capitolo.
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A mercoledì prossimo :D
Un bacio!
Danila