Anime & Manga > Junjou Romantica
Segui la storia  |       
Autore: Vala    24/09/2008    2 recensioni
beh, la storia la conoscete. prendendo spunto dalle vicende narrate nel manga e nell'anime ne ho create altre basandomi sulla stessa falsariga. sono tre capitoli perchè tre sono le coppie presentate da quella che è diventata una delle mie opere preferite.
FINITO! ^^
se è di vostro gradimento, fatemelo sapere.
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“Questo è destino”.
Non faceva che ripetere quelle parole che alle sue orecchie sembravano così…così…irritanti. Si passò una mano tra i capelli scuri e sospirò. Poi alzò gli occhi, l’espressione di chi non crede ancora a quello che gli sta capitando. In casa sua, un liceale occupava il suo tempo e la sua esistenza, innervosendolo e facendolo sentire inadeguato ad ogni passo, lui, un adulto, un educatore!
Shinobu se ne stava comodamente seduto sul divano, tranquillo. Troppo tranquillo. Tra le mani non aveva un libro di preparazione agli esami di ammissione, ma uno strano volumetto che aveva tutta l’aria di essere stato comprato in una bancarella dell’usato. Niente di anormale, in fondo a molti giovani piaceva leggere, anche se il suo momentaneo disturbatore non pareva il genere.
Mentre lo stava studiando inconsapevolmente, il ragazzo alzò lo sguardo e divenne rosso accorgendosi degli occhi di Miyagi che percorrevano il suo volto. Carino, fu la prima parola che passò per la mente dell’uomo notando il rossore diffondersi dalle guance a tutto il viso incorniciato dai capelli miele. Di certo molto popolare, ci avrebbe scommesso il suo stipendio.
Doveva a tutti i costi resistere all’impulso di imbavagliarlo e rinchiuderlo da qualche parte lontano da lui, lontano dalle sue orecchie. Poteva quasi leggergli nella mente, ecco, adesso avrebbe puntato l’indice contro il suo petto di uomo adulto, e avrebbe detto la solita frase ad effetto che tanto gli rendeva la vita impossibile. Incrociò le braccia sul petto e poggiò la schiena contro la parete per prepararsi all’impatto devastante delle parole del ragazzo.
“Miyagi…guarda qui!” esclamò trionfante Shinobu mettendogli davanti agli occhi un foglio di carta fitto di calcoli.
Si avvicinò per guardare, non era solo educazione ma pura curiosità la sua. Cos’erano tutti quei numeri? Cosa significava quel grafico sulla sinistra? E soprattutto, perché c’era un grafico molto simile anche sul libro usato che ora giaceva aperto sul tavolino basso di fronte al divano?
Uno, due, tre passi e si piegò per avere meglio quei numeri arabi davanti agli occhi. Non ci capiva molto. A dire il vero non ci capiva nulla. Era un professore di lettere, non di matematica o astrologia. Sì, perché accanto al grafico, vi erano riferimenti ad alcune costellazioni, riconosceva i nomi e li ricordava a causa di antichi testi che aveva studiato in passato. Il sorriso del liceale non accennava a calare.
“Visto?! È destino!!” riecco quelle parole. Lo sguardo di Miyagi passò da vagamente interessato e incuriosito a seccato e disperato.
“Visto, cosa?” domandò, la voce che pareva uscita dall’oltretomba tanto era bassa per la frustrazione.
“Qui!” Shinobu indicò con orgoglio dei calcoli sulla destra, i primi che aveva fatto. Poi prese il libro dal tavolino, lo sfogliò fin quasi all’inizio delle pagine rilegate, poi gli mostrò anche quello. Altri calcoli. Che sperava di dimostrare?
“…ah…ah…ahahah!” la risata nervosa riempì la stanza di Miyagi non appena si rese conto pienamente di cosa era quel volumetto, ed il capo gli ciondolò in avanti, incapace di sostenerlo per lo sgomento.
“Qui, guarda! Ho fatto tutti i calcoli tre volte, non c’è possibilità di errore!” continuò il liceale, rosso in volto, alzandosi dal divano mentre Miyagi vi si sedeva prendendosi la testa tra le mani. Non ci credeva, non voleva crederci. Quel ragazzo era un vero incubo con quella sua fissazione.
“Shinobu-chin, dove hai trovato quel libro?” domandò Miyagi sforzandosi di sorridere mentre il liceale voltava il volumetto permettendogli di leggere con facilità la copertina dai caratteri rossi.
“In una bancarella ieri. In Australia avevo un’altra edizione, ma anche questa va bene nonostante manchino alcuni calcoli e riferimenti rispetto all’altra”.
Per poco Miyagi non scivolò dal divano. Quello che aveva davanti era un temutissimo volume di “Astrologia e affinità di coppia: l’amore è questione di numeri”, un libro che aveva terrorizzato le sue giornate fin da quando lo aveva intravisto di sfuggita in una bancarella per le strade. Era solo questione di tempo prima che lo trovasse anche il suo giovane e fissato compagno. Avrebbe dovuto comprarlo, ma si era rifiutato di spendere anche solo uno yen per una cosa del genere, lui, un professore di letteratura. Di nuovo la testa gli ciondolò senza forze in avanti mentre con mano tremante cercava il pacchetto di sigarette nella sua tasca. Ne estrasse una e la accese senza nemmeno controllare dove fosse il posacenere. Tanto in casa sua ce n’era quasi uno in ogni angolo da quando quel ragazzino gli aveva invaso l’esistenza.
“Guarda, è tutto scientifico!” esclamò ancora più convinto Shinobu piazzandogli davanti al naso nuovamente quel foglio fitto di calcoli “Ho controllato più volte, non c’è possibilità di errore! Qui per esempio” e indicò delle file di numeri in basso a destra “dimostra che il numero di tratti del tuo nome e del mio sono compatibili! Oppure qui” e indicò un passaggio più a sinistra “è evidente come si possano trovare radici comuni…ma mi stai ascoltando?!”.
Miyagi aveva finito a tempo record la prima sigaretta e ora ne aveva accesa un’altra. Non ce la faceva più. Annuì quasi di riflesso con un sorrisino di sufficienza, e le mani del ragazzo si strinsero sul colletto della sua camicia minacciando di strangolarlo.
“Ci ho messo un giorno intero per fare tre volte tutti i calcoli! Questa è la prova inconfutabile che è destino!!” gli strillò quasi in faccia Shinobu, la voce che si alzava di alcune tonalità.
“Quel libro non prova nulla a parte il fatto che ti sei fatto fregare dei soldi da un venditore e che l’autore è uno schizzato…” mormorò l’uomo portandosi la sigaretta alle labbra e tirando una lunga boccata di fumo.
Shinobu sbatté il foglio di calcoli in faccia al convivente indicandogli un altro punto.
“Qui ho confrontato la posizione delle costellazioni al momento della mia nascita e al momento della tua! Vi è un’altra percentuale di compatibilità! E qui, ho calcolato la tua altezza, divisa per la circonferenza del torace, moltiplicata per il numero di scarpa, sommata al quoziente intellettivo, diviso il numero civico…”.
Accidenti, avrebbe dovuto bruciare quel libro, altro che sperare che non lo trovasse. Un intero foglio di calcoli sprecato. Non ci sarebbe cascato, tutte quelle cose erano buffonate.
“Non mi credi? Allora guarda qui!!” Shinobu estrasse un altro foglio su cui aveva tracciato disegni per lui privi di significato, ma la guardò lo stesso se non altro per farlo contento mentre finiva di fumare la seconda sigaretta “Questa è la nostra mappa astrale! Qui è segnato il giorno propizio per la prima dichiarazione…e coincide con il giorno in cui io sono tornato dall’Australia e ti ho incontrato! Qui è segnalato il giorno in cui si sarebbe verificata una svolta importante, ed è esattamente quando mio padre ti ha chiesto di tenermi in casa tua! E qui…” Shinobu divenne rosso come un peperone mentre indicava incerto l’incrocio di alcune linee “…qui segna il punto per…per…ecco…”.
Miyagi guardò la data e sobbalzò. Accidenti, si ricordava quel giorno. Gettò uno sguardo perplesso al pavimento mentre flash gli annebbiavano gli occhi.
“Fammi indovinare, quello è il giorno propizio per il primo bacio?” domandò continuando a fissare il punto in cui aveva spinto il ragazzo sul pavimento baciandolo per convincerlo ad uscire dalla sua vita…peccato che avesse ottenuto l’effetto opposto.
Le orecchie di Shinobu avevano assunto una tonalità allarmante mentre evitava accuratamente di guardare l’uomo seduto sul divano, la sigaretta dimenticata che rischiava di bruciargli le dita.
“Esatto!” commentò bofonchiando, imbarazzato “E questo è il giorno propizio per…per…”.
Già, sorrise Miyagi posando la sigaretta e scompigliandosi i capelli a disagio, non l’avevano ancora fatto. Da qualche settimana Shinobu viveva nuovamente a  casa sua dopo che era andato a recuperarlo in aeroporto impedendogli di partire per un altro continente, ma da quella volta non era accaduto nulla di significativo. Guardò la data e si preoccupò non poco: il giorno si avvicinava.
“Ahn…!” gli uscì dalle labbra mentre si alzava dal divano “Shinobu-chin! Un ragazzo con la tua decantata esperienza non dovrebbe usare questi mezzucci!” lo prese in giro mentre si allontanava di alcuni passi dal divano per svuotare il posacenere pieno delle sigarette di tre giorni “Hai detto tu stesso che l’hai già fatto molte volte, quindi non dovrebbe essere un problema semplicemente chiederlo, mn?”.
Il posacenere vacillò pericolosamente tra le due dita quando le braccia del ragazzo lo cinsero da dietro. Il suo respiro caldo sulla schiena gli fece venire i brividi e dovette posare una mano a sostegno contro il bancone della cucina per non scivolare. Non se l’era aspettato. E se ora gliel’avesse chiesto? Come avrebbe reagito?
Si voltò appena, solo la testa gettata all’indietro, e vide la massa di capelli chiari del ragazzo premuta con forza contro il suo corpo di adulto. Shinobu alzò lo sguardo. Era se possibile ancora più rosso, il viso lava pura. Gli occhi di Miyagi si allargarono dallo stupore quando realizzò che quello che aveva pensato non appena lo aveva visto in quell’istante era stato “adorabile”. Qualcosa non andava.
“Ah…ahahah! Shinobu-chin, forse è il caso che rifai i calcoli! Non vorrei mai che sbagliassi giorno!”.
Il volto si Shinobu fu attraversato da un’espressione di stupore e felicità, poi si strofinò un’ultima volta contro la sua schiena e si staccò per tornare al divano. Prese un altro foglio bianco, una matita, il libro, e ricominciò a tracciare le linee, il volto sempre in fiamme.
Per quel giorno ce l’aveva fatta. Mentre svuotava il posacenere però l’uomo adulto cominciò a fare i calcoli. Non mancava poi molto. Un brivido freddo gli passò lungo la schiena. Gettò appena un’occhiata al ragazzo sul divano, e sorrise. Adorabile, la parola giusta.
“Ohi, Shinobu! Preparo la cena mentre sei impegnato?” domandò speranzoso.
Shinobu alzò immediatamente la testa dal lavoro con un’espressione truce.
“No, mi sono esercitato ancora, stavolta sono sicuro che…”.
“Hai, hai…” mormorò Miyagi depresso prendendo dal frigo la solita verdura tra le tante verdure tutte uguali. E dire che a lui il cavolo non piaceva nemmeno particolarmente.
“Cosa non si fa per…” mormorò bloccandosi di botto prima di finire la frase. Cosa non si fa per…
“Hai detto qualcosa?” chiese il liceale afferrando il cavolo dalle sue mani bloccate.
Miyagi scosse la testa con forza più volte. Stava impazzendo, non c’era altra spiegazione logica.
“Ho bisogno di un’altra sigaretta…”.


[E con questa si chiude il ciclo. Mamma mia che faticaccia! Sarebbe bello poter mettere la parola “fine” e basta, però mentre scrivevo mi è venuta in mente un’altra idea, alla quale è seguita un’altra ancora…insomma, qualcuno prima o poi dovrà pur rinfoltire le fanfic di Junjou, no? Alla prossima storia!
Grazie infinite a athenachan e aka_z (questa com'era? ^^)
kissu special per i commenti ^3^]
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Junjou Romantica / Vai alla pagina dell'autore: Vala