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Autore: Niaile    03/09/2014    2 recensioni
Francesca ha bisogno di andare via, tornare alle radici e ricominciare. Nulla può impedirle di vivire sta volta, perchè lei deve tornare se stessa. Principio e arcano. Amore e parole. Io e me!
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Ciao, scusa ma non ho potuto far a meno di ascoltarti, secondo me, sempre se ti va di ascoltare l’opinione di un bello sconosciuto, questa tipa di cui tu parli è proprio una strana, non darle troppo retta.- Sfoggiava un bellissimo sorriso, sicuramente uno dei più belli, occhi enormi nocciola con ciglia lunghissime, capelli rossi, ricci come quelli di una bambina, le guance invase da lentiggini come i fiori in un giardino a primavera, un ragazzo mai visto, ma si sà che i migliori incontri avvengono per caso.

-Tranquillo, e poi certo che mi va di ascoltare l’opinione di uno sconosciuto, di solito è la più sincera.- Anche lei non aveva fatto sconti, il suo sorriso era enormi, e dopo tanto tempo era sincero, sul suo aspetto si poteva discutere, era abbastanza stanca!

-Eih hai dimenticato bello.

- Hai ragione, che sbadata, scusa.

-Eppure è la prima cosa che si nota!

Francesca in quel momento finalmente riuscì a non pensare, a mettere pausa in quello stereo che suonava sempre la stessa canzone, sempre le stesse parole, che non finiva mai di massacrare quella testa già così violentemente massacrata dal passare degli anni e dal procedere degli eventi.

-Comunque si, sto cercando proprio di allontanarmi da lei, ecco perchè sono qui oggi.

-Secondo me invece stai scappando, e le persone grandi non scappano.

-No, non sto scappando, ho solo chiuso un capitolo e non c’era altro modo se non essere qui.

-Ma hai cercato di parlare con lei? E poi scusami ancora, ma ci tieni o no alla vostra amicizia?

-E’ impossibile parlare con lei, è intrattabile, ipocrita, scontrosa , così adorabile. Al centro c’è lei, sempre, e poi tutti gli altri, ma la cosa che odio di più è il fatto che nemmeno ti fa accorgere del suo egoismo! E si, ci tenevo, ma ora ho capito che se c’è lei non posso esserci io, ma la cosa stupida è che lei sarei io, vedi, quello di cui tu mi hai sentito parlare non era altro che un rimprovero alla mia stupida personalità. E ora ti sto pure facendo paura , e non so perchè continuo a parlare con te e a pressarti, scusa!

-No, tranquilla, fai pure, ho un cugino psicologo e mi sto mettendo nei suoi panni.

-Ecco, uno psicologo, hai ancora una volta ragione, scusa.

Riprese le cuffie si girò dall’altra parte. Non c’era tanto da dire, lui aveva ragione, uno psicologo sarebbe stato l’ideale, uno di quelli che fanno il loro mestiere solo per portare soldi a casa, che non ti ascoltano veramente, che non gliene frega niente di quello che gli stai raccontando, che alla fine ti dice la solita frase e che poi ti chiede i soldi. Ecco, uno così e tutti i problemi si risolvono, non era stata una buon idea pensare con le cuffie!

-No scusa, non volevo dire quello che tu hai capito, non volevo offenderti, nemmeno ti conosco, anzi, ecco cosa mancava, piacere Ri...

-No, ti prego, non presentarti se vuoi davvero aiutarmi, perchè poi saprei chi sei e allora non starò più parlando con uno sconosciuto, e allora va a finire che tanto per cambiare io parlo, tu fai finta di ascoltare, io capirò che ti sto stancando mi alzerò e mi andrò a sedere da chissà quale altra parte, no per favore!

-... Si, ma io non voglio essere solo uno sconosciuto con cui passare del tempo sull’aereo, dai ti ho anche fatto sorridere!- Aveva ragione, sorridere così, da tempo ormai non capitava, ma era l’effetto sorpresa che rendeva ciò più bello!

-Allora, ti va di fare una cosa? Dimentichiamo i miei problemi da psicologo e ricominciamo, piacere Francesca.

-Riccardo, piacere mio. Io però non volevo dire che i tuoi problemi erano da psicologo, e se vuoi possiamo parlarne per tutto il tempo.

-Dai per favore, preferisco ridere che parlare.- Si tutto sommato era vero. Ridere sarebbe stato più utile, alla fine molte persone l’ascoltavano, ridere invece le mancava, quindi quel viaggio sarebbe finito con qualche risata iniziata per caso.

-Avevi detto che eri egoista.

-Si, ma avevo anche detto che lo nascondevo bene.

-Hai ragione. Vai a Roma?

-Si, tu?

-Pure, a fare cosa?

-Non so, qualcosa penso.

-Vedo che hai le idee molto chiare.

-Abbastanza devo dire.

-Ma conosci almeno qualcuno?

-No, a quanto pare mi stai dando ragione su tutto, non hai ascoltato una parola di quello che ho detto.

-Invece si, stavi scappando da te, ma se arrivi a Roma da sola che concludi? Sarai sempre con te stessa.

-Si, ma quando parlerò con qualcuno non dovrò rimanere fra quelle linee in cui da tanto sono intrappolata.

-Ma non conosci nessuno!

-Anche all’università non conoscevo nessuno, ma non mi sono mica demoralizzata, sono arrivata in camera, sono andata a dormire e l’indomani mi sono rimboccata le maniche e ho iniziato a studiare!

-Sai, ti ammiro.- E quegli occhi bellissimi potevano solo confermare quello che stava dicendo, era uno sguardo pieno di ammirazione, e forse qualcosa di più.

-Grazie.- Anche Francesca non si era fermata solo a sorridere in quel momento, quel ragazzo era stato veramente un dono divino, peccato che non credeva ancora al destino, ma in quel momento gli stava lanciando una bella sfida:”vediamo che combini stavolta, magari inizieremo a diventare amici io e tu”.

E Riccardo non aveva risposto, forse troppo occupato a pensare Roma sotto un altro aspetto adesso, e lei non si aspettava una risposta, non c’era più nulla da dirsi. Quell’incontro avvenuto per caso aveva fatto il suo dovere, era meglio concluderla lì.

La vocina che ti prepara all’atterraggio stava parlando, era ora di scendere.

   
 
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