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Autore: LauriElphaba e Ferao    24/09/2008    1 recensioni
Freddo.
Tutto ciò a cui riesce a pensare è il freddo.
Nuova storia di LauriElphaba e Ferao
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Andromeda Tonks
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Salve! Siamo di nuovo noi, LauriElphaba e Ferao. Di nuovo con una storia a quattro mani (la prima che abbiamo scritto). La parte in versi e l'ispirazione appartengono a LauriElphaba, mentre Ferao ha spaziato con la prosa... Speriamo vi piaccia!

Preghiera alla neve

Freddo.
Tutto ciò a cui riesce a pensare è il freddo.
Nulla riesce a distrarla da questo pensiero, non i giochi di luce del ghiaccio, non il tramonto sottile, non gli occhi vuoti delle stelle.
Fa freddo.
Troppo freddo.
Ma non si muove; non si muoverà.
È bello restare qui. Domani forse non ci sarà più nulla se non neve, candido omaggio del dolce cielo alla sua amata infedele, la terra.

Cadi neve con fiocchi lucenti
Guardami mentre digrigno i denti
Avevo una famiglia di nobili di pazzi
La mia vita per loro era un gioco di pupazzi

Non ci sarà altro che neve qui. Già le sembra di non esserci più.
Forse è proprio così che si scompare: a poco a poco, senza rumore.
D'altronde lei non ha mai amato il rumore. Molto più semplice, molto meno problematico tacere.
Tacere sempre, anche di fronte alla crudeltà massima.
Tacere davanti allo sfregio di essere nata donna in un mondo che venera l'uomo.
Tacere di fronte alla follia serpeggiante nel suo stesso sangue.
Tacere per il terrore di divenire una macchia da strofinare via dal nome dei Black.
Tacere, finalmente, di fronte alla voce del suo cuore.

Cadi neve con fiocchi grandi
Sulle mie lacrime calde e pesanti
Sul mio sconforto di donna lasciata
Dall'unico uomo che l'abbia mai amata

Persino le lacrime sono schegge di ghiaccio sul suo volto ancora giovane.
Tutto è freddo. Freddo sulla pelle, freddo sotto la pelle.
Freddi gli occhi di una donna che ha chiuso quelli del suo sposo.
Fredda la mano che ha stretto tra le sue, ricercando un calore sepolto nella memoria, tumulato dal fato.

Cadi neve in candidi fiocchi
Mentre una lacrima lascia i miei occhi
Solo al pensiero delle mia meraviglia
Della mia adorata, unica figlia

Ma il suo grembo è stato caldo, un tempo.
Era caldo, e quel calore s'è addensato, è diventato occhi, mani, cuore, pensieri.
Quel meraviglioso piccolo sole ha cancellato per ventisei anni tutti gli inverni della sua vita; il suo tepore era quello di una casa accogliente dopo un lungo viaggio, di una candela accesa in un rifugio al sicuro dalla tormenta.
Ma ora qualcuno ha distrutto quel rifugio.
Ed è freddo, tanto freddo.
La neve continua a cadere, ma ormai non riesce più a celare le sue lacrime.

Cadi neve con fiocchi bianchi
Scendi e lava i miei occhi stanchi
Che per riavere un poco d'amore
Troppo hanno pianto e implorato il Signore

Ma ti prego, neve, fa' ancora uno sforzo.
Non ha forse sofferto abbastanza questa donna?
Non è ormai degna di ricevere la tua dolce assoluzione?
Le sue lacrime sono davvero incancellabili?
Ti supplico per lei, neve.
Per lei, che non ne ha più il coraggio.

Cadi neve col tuo fresco calore
Là in casa mi aspetta il mio ultimo amore
Di mio marito il nome lui porta
E la bellezza di mia figlia morta

Ma cos'è questa ventata d'aria calda? Non c'è nulla di caldo in questo cuore gelato.
Cosa sono questi colori splendenti? Non c'è altro che bianco cristallo, qui.
Cos'è questo suono avvolgente? La neve non ha rumore, il suo cuore non batte ormai più.
Cosa sono questi occhi lucenti, queste mani frementi di vita? Non c'è più vita, non ci può più essere vita sotto la neve, ma neve, ti prego ancora, rendile la vita, rendila alla terra e alla creatura che ha bisogno di lei, di cui lei ha disperato bisogno.

"Ted..."

Cadi neve sui suoi occhi chiari:
Sono la dolce memoria di ieri
Sono la luce di questa mattina
Lo stesso sguardo della mia bambina

"Stai bene, nonna?"
Occhi azzurri, occhi di acqua limpida.
Non occhi di ghiaccio crudele, o di duro diamante, ma occhi di lago d'estate, occhi di neve disciolta.
Occhi che ridono, occhi che splendono. Occhi che vivono.
E in cui restano memorie dolcissime... tristi, è vero, ma meravigliosamente intatte, e rese perfette da quell'incanto caldo e luminoso chiamato amore.
Incanto, su cui nemmeno la buona neve può prevalere.
E la neve si ritira, in silenzio, dal suo cuore.
Delicatamente annulla il dolore, lievemente dissolve l'agonia.
Andromeda ritorna alla luce, ritorna al calore.
Hanno ricostruito il rifugio, la tormenta non fa più paura adesso.

"Sto bene, tesoro."

Cadi neve con fiocchi belli
Del mio dolore chiudi i cancelli
"Nonna, ti voglio bene, lo giuro"
lo guardo, gli credo, sorrido: ho un futuro.

  
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