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Autore: YlariaJongIn    03/09/2014    1 recensioni
"L’unica cosa che potei fare in quel momento, era quello di andarsene a gambe elevate, sperando di arrivare in tempo, anche se ci voleva qualche minuto. Eppure, proprio quando decisi di farlo, sentì un forte dolore alla nuca, che mi fece cadere ancora una volta.
Mckenna si accucciò disponendosi di fronte a me.
Il solo ricordo che ho di quell’attimo di secondo, era il sasso che teneva stretto nel pugno e il suo atteggiamento da omicida psicopatica.
Subito dopo non vidi più nulla..."
~Tratto dal 3 capitolo~
Una ragazza di nome Hyllary, decide di fare un'escursione in un bosco con la sua migliore amica Mckenna, alla quale fa grande affidamento. Improvvisamente, qualcosa di terribile accade alla giovane, ritrovandosi da sola in una grotta particolarmente misteriosa e inquietante, che metterà alla prova le sue più grandi fobie.
~Personaggi~
LAY-KAI-MINHO(Shinee)-TAO-KIM JAEJOONG-MAX CHANGMIN-ZELO-SUNGJAE (Btob)-KIM MYUNGSOO- VIXX (N)
Genere: Avventura, Fantasy, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kai, Kai, Lay, Lay, Nuovo personaggio, Tao, Tao
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 38
Swallow of the flames
 
“È meglio ardere tra le fiamme,
 oppure venir inghiottiti dal buio?” - Azzolin Ylaria-
 
Avrebbe fatto qualsiasi cosa per far accontentare l’oscurità,
per cui metter fine alla mia vita sarebbe stato un gioco da ragazzi.
 
Non credo che sia stato il suo primo pensiero appena mi aveva vista,
ma il contatto con il buio voleva farlo rimanere devoto alle sue abilità,
mettendole quindi al primo posto.
Ed è proprio quello che fece.
 
In pochissimi istanti mi ritrovai avvolta dalle fiamme:
Da allora in poi, tutto ciò in cui credevo si era volatilizzato,
morendo assieme al calore bollente che accarezzava le mie guance,
persino arrivando a percepire l’aria scostarmi leggermente i capelli dal viso
e successivamente una cascata di odore da bruciato inondarmi le narici.
 
Non potevo descriverla come una grande liberazione dal mondo comune,
ma come un’esperienza soffocante, ambigua e crudelmente lunga
che sarebbe stato difficile farla terminare.
Iniziare a vedere davanti ai propri occhi una luce dorata tingere l’intera anima di colori troppo accesi e intensi, avrebbe reso molto semplice il socchiudersi delle palpebre,
abbandonandomi alla realtà dei fatti.
Alla morte, semplicemente.
Provocata da una paura esageratamente potente che ormai era entrata nel mio cuore e non aveva nessuna intenzione di uscire.
Si, ero stata condannata a questa soluzione
e non avrei potuto far altro che accettarne le conseguenze.
Ormai ero sicura delle sue intenzioni.
Quel mostro non mi avrebbe lasciata andare per nessun motivo al mondo.
No, questa volta non mi avrebbe dato la possibilità di vivere.
 
Colori caldi, come l’arancione, il rosso e il giallo
che mi avrebbero costretta a giacere lì per l’eternità.
 
“Con te non è divertente”- Si espresse improvvisamente in tono ostile,
per poi esplodere dalla rabbia, facendolo diventare estremamente violento.
Al ché, tralasciò le mie ciocche di capelli,
cessando così, la tensione esercitata alla cute,
lasciandomi cadere tra il mucchio di fiamme,
nella speranza che potessi perdere ogni traccia di coraggio
che era sopravvissuta in queste ore piene di dolore.
 
Non feci più nulla per oppormi alla sua disperata reazione di potermi spaventare.
Ormai, conoscevo fin troppo bene il suo stato d’animo,
perciò non avrei voluto farglielo pesare ulteriormente.
 
 
Senza aprire bocca, difatti, mi lasciai trasportare dalla forza di gravità,
andando così ad inoltrami all’interno della fonte di calore.
 
Ma esattamente un attimo prima che decisi di farlo, 
percepì un grosso grido fuoriuscire dalla sua gola,
forse per esprimere la sua vittoria
o forse semplicemente per far intuire la sua immensa forza.
 
Insomma, per lui sembrava tutto così semplice
e non c’era modo migliore per vincere.
 Eppure, la troppa sicurezza alle volte porta al dubbio
e successivamente alla sconfitta.
 
Tutto d’un tratto, ricordo che la mia mano schiacciò il calore ardente,
provocandosi una grossa bruciatura, dolorosa e letale,
che poco dopo però, si presentò una salvezza.
Essa, infatti, si adagiò al suolo ardente,
dandomi la possibilità di darmi la spinta di oltrepassare
la linea di fuoco che si era andata a creare,
dato che aveva pervaso ogni oggetto adiacente ad esso.
 
“Com’è caspita ho fatto a farlo?”
Domandai a me stessa con un filo di voce,
subito dopo essermi scaraventata con forza al suolo freddo e maledettamente oscuro,
 che proseguiva subito dopo quella zona rovente.
 
Ancora non credevo ai miei occhi,
ero riuscita a continuare quella lotta senza alcun aiuto.
Chissà se avessi avuto le loro capacità fisiche,
forse lo avrei battuto in un batti baleno.
 
Ero felice.
Finalmente avrei potuto dirlo per la prima volta.
 
Ma subito dopo essermi riposata per alcuni minuti, incominciai a guardarmi attorno,
 rendendomi conto che il ragazzo non si trovava più vicino alle fiamme,
ma lo vidii allontanarsi poco a poco ritirandosi nell’oscurità.
 
A quel punto, compresi che avrei dovuto proseguire con il cammino,
cercando di dimenticare per un momento tutto quello che sarebbe potuto succedere senza riuscire a vedere nulla, oltre che al buio pesto.
Mi alzai da terra, effettuando uno dei tanti respiri profondi che fino a quel punto mi avevano fatto nascere in me un coraggio immenso e per un attimo mi lasciai coinvolgere dalla mia stessa ombra.
  
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