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Autore: Violet Tyrell    04/09/2014    2 recensioni
Come ogni anno è il 1 Settembre e - sempre come ogni anno - Albus Silente manda i nuovi studenti alle loro destinazioni.
Ma quali saranno?
Una cosettina che contiene accenni ad altri fandom, ma senza entrarci troppo nello specifico.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Silente, Draco Malfoy
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Gli stereotipi sono duri a morire

 


Il primo giorno di settembre era giunto: come al solito Albus Siilente teneva la pergamena in mano e studiava l'elenco dei nuovi studenti.
Scoppiò a ridere.
Così, senza preavviso nè motivo!
Alcuni dei quadri presenti lo squadrarono con disapprovazione, ma il vecchio mago non si scompose: era lui ad avere stile, mica quei pappagalli privi di materia grigia ormai polvere di secoli.
Un'occhiata dalla finestra del suo studio gli disse che erano arrivati perciò si affrettò a uscire.

La Sala Grande era una noia: a quei pischellini con l'odore di latte addosso poteva anche piacere, ma più di un secolo tra quelle mura avrebbe stancato anche un animo più paziente del suo. E non esisteva, ne era sicuro!
Ah ecco la lista, certo però che se fossero di meno avremmo già finito!
Il Preside tamburellò fastidiosamente le dita contro il calice pieno di succo di zucca, cercando di non finire con la  testa all'interno del piatto per la noia. Minerva aveva una voce fin troppo soporifera per i suoi gusti, ma l'ultima volta che aveva detto qualcosa di simile, la vecchiaccia gli aveva portato via tutte le sue copie firmate di A song Of Ice And Fire... ed era faticoso andare qua e la tra presente e futuro, aveva dovuto quasi fare i salti mortali per scovare gli anni esatti di pubblicazione di quei libri, roba che normali Babbani non sarebbero stati capaci di fare.
Loro avrebbero dovuto aspettare una vita per conoscere il finale, mentre lui già lo conosceva senza che il vecchio zio Martin avesse ancora pubblicato nel presente.
Meglio prestare attenzione, qui non ho più qualche professore babbeo pronto a svegliarmi se mi addormento: sono inutili, li licenzierei se non dovessi poi occuparmi personalmente di istruire questi .... il Preside non riuscì a trovare una parola precisa per definire gli studenti, perciò alzò lo sguardo su Minerva che continuava a  ripetere nomi strani.
Poco dopo la pergamena venne arrotolata e il Cappello Parlante portato via.
Era quindi il momento.
Il Preside si alzò per il suo memorabile discorso. Guardò i presenti nella sala e sorrise quasi paternamente a quei bambini dalle faccette spaventate, scontente e piene di dubbi. In breve li avrebbero risolti, ma ancora non lo sapevano.
«Benvenuti a Hogwarts, miei piccoli amici, che sarà la vostra casa per sette anni: questo ovviamente se sopravviverete a tutti i trucchi, gli indovinelli e i pericoli che ho personalmente nascosto nella scuola. Quindi non spaventatevi se vedrette troll nei sotterranei, serpentoni nelle tubature, lupi mannari e mangiamorte, fa tutto parte di un Piano Superiore che capirete a tempo debito. Ma veniamo a noi!» disse l'uomo con un sorriso allucinato che indusse molti - studenti, professori e razze varie - a chiedersi che cosa ci fosse nel ripieno dei funghi del Preside. «Come saprete ognuno ha una propria destinazione, pertanto... Mastro Gazza! Venga qui, posi quella scopa e aiuti i nostri nuovi arrivi! Grifondoro» disse autoritario, volgendo lo sguardo ai piccoletti con l'emblema della casata. «Voi siete i discendenti di Godric Grifondoro - pace all'anima sua - pertanto validissimi in quanto avete onore, lealtà e tutte quelle cose meravigliose che si confanno a dei veri cavalieri. La vostra via passa per Grande Inverno, ora andate e che gli dei veglino su di voi! Scegliete voi quali, ce ne sono così tanti che la scelta non manca!»
Sorrise persino, chiedendosi il perchè di quelle faccette stranite e sorprese.
Scrollò le spalle: avrebbero presto capito come si stava al mondo. Dalla lista depennò quindi i Grifondoro, e uno era andato!
«Tassorosso... che bellini che siete, siete proprio come si dice che siate: voi mi accompagnerete in queti giorni bui e oscuri per difendere il castello...ci sono moltissime opportunità in cucina, negli sgabuzzini... sarà Gazza a istruirvi, ha una dote innata per queste cose» disse con un altro sorriso. Poverini però, un po' gli facevano pena, ma dopotutto si doveva iniziare da giovani a sgobbare o correvano il rischio di diventare dei fannulloni.
Era per il loro bene!
Depennò pure loro: qualcuno a scuola doveva rimanere no?
Poi guardò i Corvonero. «Miei carissimi Corvonero, voi siete quelli intelligenti, quelli che se la tireranno per tutti e sette gli anni per una qualunque cosa che riterrete originale e da astuti. Ebbene, il professor Vitious  ha nella sua stanza un armadio molto particolare: entrateci - senza spintonare troppo, le belle maniere prima di tutto - e scoprite un mondo adatto alla vostra mente!»
In verità lui avrebbe voluto dire che li mandava a Narnia solo per liberarsi di inutili bocche da sfamare, ma aveva imparato che le cortesie rendevano il tutto ben più piacevole, per quanto il risultato comunque sarebbe stato lo stesso. Loro se ne sarebbero andati e sarebbero stati tutti più felici senza la loro presenza.
«Bene, ora che abbiamo finito...»
OPS!
Ma come aveva fatto a dimenticarsi i Serpeverde? Ogni anno era quello il momento che preferiva del primo giorno di scuola! In effetti lo stavano guardando proprio male, era il caso di rassicurarli che non li aveva dimenticati.
«Oh scusatemi miei cari, l'emozione gioca brutti scherzi anche a un genio come me! Dicevo...» sistemò meglio gli occhiali sul naso per darsi un'aria di umile importanza. «Voi... ah ecco il signor Moody. Salutate tutti Alastor Moody, uno dei nostri migliori Auror dalla notte dei tempi... vi porterà nella vostra nuova dimora, si chiama Azkaban. Vi piacerà da impazzire!»
Un mormorio spaventato serpeggiò tra gli studenti, anche se alcuni ridacchiarono: lui finse di non sentire finchè, alzando lo sguardo, vide un Serpeverde appena smistato che aveva alzato timidamente la mano per chiedere di parlare. A lui lo concesse, in fondo era educato!
«Dimmi figliolo, che cosa ti turba?»
Il ragazzino, biondo slavato pelle chiarissima, si schiarì la gola.
«Mi scusi Preside, ma Azkaban è una prigione per criminali e noi siamo solo dei bambini».
Alcuni annuirono, convinti.
Il Preside liquidò l'argomento con un cenno della mano.
«Certo, ma lo sarete presto quindi io brucio le tappe e vi ci mando subito».
Un silenzio sorpreso dilagò per la sala, nessuno fiatava, tranne il giovane Malfoy che sembrava rosso come un papavero ora.
«Ma signore, non può giudicare solo dalla Casa! Anche i Grifondoro potrebbero nascondere futuri criminali, tipo Potter per esempio!» Qualcuno applaudì pure: in quel momento il Preside squadrò il giovane teppistello con aria grave e disgustata, che in passato aveva rivolto solo a un altro, ovvero l'attuale Signore Oscuro.
«Non dire sciocchezza, è OVVIO che Potter non sarà mai un criminale: voi Serpeverde, invece, avete il marchio di fabbrica, sono millenni che è così pertanto è giusto risparmiare a me e a voi il tempo di accorgervene. Così come si sa che i Ggrifondoro sono leali, onorevoli e pieni di boria; proprio  come i Tassorosso sono lo zerbino della scuola e i Corvonero gli arroganti saputelli che non ne fanno uno buono. Gli stereotipi esistono per essere perpetrati nei secoli e secoli, non sarà quindi uno sbarbino come te a cambiare le cose. A proposito, mille punti a Grifondoro! E serena notte a tutti quanti!».
E il preside uscì la sala con tutta la dignità di qualcuno che si era riempito di vino per godersi al meglio la serata, lasciando i propri amati studenti al loro turpe destino.





Angolo autore: ciao, non pubblico da tanto, ma volevo farlo ed ecco xd spero vi abbia almeno fatto sorridere, non vuole essere una cosa pretenziosa^^
   
 
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