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Autore: Fujiko_Matsui97    04/09/2014    3 recensioni
[...] Forse quel visitatore anonimo era la sua soluzione di riscatto, forse una possibilità esisteva ancora per far sparire le bruciature, per far tornare vivida nei tratti del volto la sua ossessione, la fiamma che lo faceva sentire vivo.
-Io sono Kira.-
Beyond Birthday si rilassò dopo quella voce fredda proveniente da dietro le sue spalle, gli occhi sanguinei che si riaprivano spontaneamente per tuffarsi nel cielo invernale fuori la finestra a sbarre, macchiato di nero, un sorriso che si dipingeva di nuovo su quel volto scarno.
Davvero molto, molto divertente.
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Beyond Birthday è tornato. Ma stavolta Elle non è solo.
Genere: Erotico, Romantico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Beyond Birthday, Matt, Mello, Near, Un po' tutti | Coppie: L/Light
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza
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[The Mirror.]

 

 

 

K. Jail, Los Angeles, February, 6 p.m.

 

 

L'uomo manifestò quello che, nascosto dal truce ghigno, doveva essere un sorriso soddisfatto.

Non conosceva i passi decisi che risuonavano alle sue spalle, e questo gli bastò per capire che doveva essere qualcuno che condivideva i suoi stessi scopi ed ossessioni; si sentì improvvisamente avvolto da una curiosità che gli attanagliava lo stomaco, come una morsa velenosa di serpente.

Riuscì a controllarsi dal girare il volto per incontrare quello del suo visitatore, le sorprese erano la sua droga.

Elle era stato ed ancora era la sua ossessione per quella ragione.

Alla Wammy's House si era manifestato migliore di lui, amato e venerato per quelle capacità che Quillsh Wammy non aveva mai potuto constatare in nessuno... e mai avrebbe potuto.

Lui era solo una misera copia di un esperimento mal riuscito, un rifiuto, e la pelle viva che gli occupava quasi l'intero torace non osava dissolversi, ricordandogli ancora una volta, beffarda, il sapore della sconfitta... e gli occhi atoni di Elle che osservavano i suoi, intrisi di lacrime e dolore mentre il suo corpo era in preda agli spasmi delle fiamme.

Forse quel visitatore anonimo era la sua soluzione di riscatto, forse una possibilità esisteva ancora per far sparire le bruciature, per far tornare vivida nei tratti del volto la sua ossessione, la fiamma che lo faceva sentire vivo.

-Io sono Kira.-

Beyond Birthday si rilassò dopo quella voce fredda proveniente da dietro le sue spalle, gli occhi sanguinei che si riaprivano spontaneamente per tuffarsi nel cielo invernale fuori la finestra a sbarre, macchiato di nero, un sorriso che si dipingeva di nuovo su quel volto scarno.

Davvero molto, molto divertente.

 

 

 

 

Otto anni dopo

 

 

 

Quando Elle aprì gli occhi alle prime luci del mattino, rimase enormemente stupito dal constatare che non vi era alcun corpo vicino a lui, nel letto disfatto.

Si sollevò senza l'ausilio delle mani e scivolò sul pavimento freddo con le piante dei piedi, grattandosi il fondoschiena in uno sbadiglio: che Light fosse uscito per delle commissioni? Altamente improbabile, nessun pazzo avrebbe aperto il proprio negozio a quell'ora del mattino, e poi era sempre stato Watari a pensare a tutto il necessario per quella convivenza che ormai andava avanti da circa sei anni.

Sorrise timido pensando alla conversione del bruno e alla preghiera che gli aveva rivolto per aiutarlo ad abbandonare quella vita da assassino, da affamato di potere e di ambizioni;

si era innamorato di lui, e ogni cosa perdeva sempre più importanza ogni qual volta che incrociava gli occhi troppo spalancati del detective. La confessione era stata la scelta giusta, e aveva solo contribuito a far aprire sempre di più il cervello di Elle alla consapevolezza che non si era mai fatto trascinare da nessuna emozione in nessun caso che aveva risolto, e con Light Yagami invece era diverso.

Il suo cuore non aveva mai preso a battere più forte, e mentre le sue dita stringevano quelle del pericoloso indiziato, ora sul suo viso, si stringeva di più alla sua figura, volendo essere il più possibile in contatto con quelle labbra sorridenti.

Si sentiva come se potesse finalmente ricominciare a respirare.

Non era stato semplice trovare una soluzione che non intaccasse troppo le regole legislative, ma Elle sentiva che quel ragazzo dai lineamenti perfetti era finalmente sincero e si stava affidando a lui con tutto se stesso. Non poteva non aiutarlo.

Così, unendo le loro menti, avevano convinto, aiutati anche dai mass media, che Kira non esisteva più; vi era solo un nuovo Kira disposto a dare il buon esempio e a punire chi ancora proclamava il culto delle sue azioni, per un mondo davvero giusto.

L'intero organo della polizia, a differenza dei cittadini, era a dir poco contrariato, ma aveva imparato col tempo ad accettarlo e, diciamolo, anche leggermente ad ammirarlo.

Non che vi fosse stata scelta, comunque: nessuno avrebbe mai messo in discussione le scelte e l'autorità di una personalità influente come Elle.

Quest'ultimo alzò un sopracciglio quando un potente crash rimbombò nei suoi timpani; si avviò verso la porta e, quando la aprì, depositò un dito fra le labbra di fronte alla scena di un Light semicurvo e coperto fino al mento di piatti colmi, che si muoveva come un equilibrista alle prime armi tentando di recuperare i cocci che giacevano scomposti sul pavimento:

-Ehm.- si rialzò in fretta imbarazzato, scorta la figura incuriosita del detective -Buongiorno.-

-Provo ad indovinare- il moro inclinò la testa di lato, sforzandosi di non sorridere: -Non eri uscito per delle commissioni.-

Light sbuffò, sentendo sulla pelle il sarcasmo dell'uomo: era sicuro che in realtà aveva capito tutto non appena l'aveva visto in quelle condizioni, ma decise di dargli corda;

-Avrei voluto svegliarti io per una volta, dato che ogni volta che mi alzo tu sei già seduto al computer a lavorare da ore.-

-E quindi...- gli sorrise, stupendolo: -...hai svuotato il frigo?-

-Ma io non ho...- interruppe il suo tono offeso, sciogliendosi alla vista meravigliosa di un Elle sorridente. Scese col volto fino a baciarlo con delicatezza, carezzandogli la guancia con la punta del naso, il cuore che scoppiava di gioia: -Volevo solo fare colazione con te, per una volta, ma per colpa di Watari e le sue pretese di mangiare abbondantemente al mattino si è rovinato tutto.-

Elle alzò gli occhi al cielo, tipico di Light dare sempre la colpa a qualcun altro; tuttavia, non sapeva perchè, non riusciva a non amarlo.

-Non preoccuparti- si sedette sul divano in quel suo modo scomposto di sempre, un piatto colmo di crostata sul grembo -Finchè c'è una torta nulla è mai rovinato.-

Il bruno rise divertito prima di sedersi elegantemente accanto a lui, ancora una volta indeciso su cosa iniziare a mangiare, il cornetto oppure il suo amato detective.

 

 

 

 

-Near, perchè non vieni a giocare fuori?- la figura bianca, china sul suo puzzle, non si voltò per vedere Linda che stava attraversando il corridoio con altri alunni:

-Sto bene così.- assicurò atono il ragazzino, al quale le meraviglie dell'aria aperta non facevano nessun effetto. Con un “Lascialo perdere, Linda” le figure si allontanarono sghignazzanti verso il portone principale, lasciandolo solo;

Near socchiuse gli occhi, l'odore antico della biblioteca e dei suoi testi antichi che si insinuava prepotente fra le narici, stordendolo, una tessera incastrata con delicatezza fra le altre. La finestra era socchiusa e il forte vociare gli giungeva alle orecchie in modo spiacevole; sbattè le palpebre quando una voce potente lo raggiunse: “Ti ho preso, Mello!”

Sentì la risata sarcastica di quest'ultimo, probabilmente stavano giocando a palla avvelenata dato il bel tempo; immaginò le sue mani che afferravano la palla, una cascata bionda di capelli che si muoveva rapida seguendo quell'azione, i raggi del sole che donavano senza volerlo dei riflessi particolari a quella chioma.

I tratti di Near si distesero, e quando udì la voce stizzita di Mello commentare un “Fottiti”, l'immagine del biondo che mostrava il dito medio all'alunno in questione prese forma nella sua mente.

Abbandonò quasi subito i pensieri: quello era il momento della giornata che amava di più, era totalmente e incondizionatamente solo. Gli alunni si riunivano in giardino, le cuoche andavano a sbrigare le commissioni per la cena e persino Roger si accomodava all'aria aperta per poter controllare i suoi ragazzi ed essere presente se qualcuno di questi si fosse fatto male.

Near amava quella silenziosa solitudine, ed era deciso ogni giorno a godersela appieno.

Tuttavia...

La tessera fra le dita gli rimase a mezz'aria, le palpebre che sbattevano piano: quel giorno poteva avvertire una sensazione di angoscia nell'aria, per niente rassicurante.

Non era solo.

Dei passi leggeri lo fecero voltare lentamente verso l'ingresso della stanza, fino a riconoscere una figura curva, adagiata sullo stipite, gli occhi solcati da profonde occhiate; sostenne quello sguardo che lo scrutava divertito mentre imponeva al suo cuore di non battere più dello stretto necessario: i ricordi di quando era un infante gli arrivarono precisi al cervello, che riusciva ancora a registrare la mano ossuta del detective che gli accarezzava affettuoso i capelli troppo bianchi... non aveva motivo di emozionarsi, perchè quell'uomo non era Elle, anche se di aspetto era identico.

Avrebbe riconosciuto quel volto distaccato ma gentile fra mille, e non aveva nulla a che fare con quel sorriso beffardo che gli ricordava tanto quello di Mello mentre lo picchiava, ma che gli procurava ancora più paura.

Paura perchè, a differenza del biondo con cui aveva sempre avuto lo stesso rapporto, senza bugie in quella violenza, quel tale minacciava di confondersi fra i suoi ricordi più felici.

Distolse lo sguardo da quella figura in silenzio, il capo di nuovo chino sul suo lavoro, e mentre lo percepiva avvicinarsi incastonò l'ultima tessera con forza.

 

 

 

 

Light scese col volto su quello di Elle fino ad incastrare perfettamente le labbra sulle sue, rabbrividendo al tocco delle dita gelate di quest'ultimo sulla sua schiena. Il detective mugolò di piacere quando la lingua di Light si depositò avida sul suo collo, e gli afferrò i capelli con forza mentre l'aria fuoriusciva furiosa dalle sue narici, l'eccitazione pulsante nei jeans.

Light sorrise soddisfatto quando l'amante gli aveva artigliato la chioma scura e, le dita rapide, gli sfilò la maglia da sopra la testa, cercando di separarsi dalla lingua morbida di Elle il meno possibile; gli afferrò il volto, suggendone piano la punta umida una volta terminato il bacio.

Era incredibile come tutta l'ambizione, la bramosia di comando e di potere si annullavano completamente, ogni volta, quando il dolce fremere del detective si tramutava in baci sconnessi, intrisi di passione e miele ingannatore perchè generatore di dipendenza, che al confronto lo zucchero si tingeva di amaro, e i fiori si vergognavano del loro profumo e appassivano... e Light scopriva che non c'era né ci sarebbe stato nulla di più fantastico: avere un posto nella vita di qualcuno dove sei imbattibile.

La situazione là sotto era oramai insostenibile, i boxer troppo stretti e del tutto fradici; sollevando piano il volto e rivolgendo ad Elle uno sguardo carico di lussuria dalle iridi socchiuse, Light Yagami depositò, facendosi forza con i gomiti sulla pelle del divano, una scia di piccoli baci per tutta la larghezza del torace, fino a leccarsi piano le labbra mentre scorreva con l'indice nell'apertura dei jeans del detective.

-Sei crudele.- gemette Elle con disperazione quando capì che il bruno non avrebbe fatto alcuna mossa, continuando a tormentarlo in quel modo.

-Per niente- commentò un Light spudoratamente sorridente -Non ero io che facevo lo spiritoso questa mattina, prendendoti in giro.-

-Io...- s'interruppe di botto, inarcando la schiena con voce roca quando le labbra di Light avevano afferrato la punta del suo membro -Non ti ho preso in giro, sei stato carino a portarmi la colazione, è che mi hai preso di sprovvista e...-

-Prego?- Light alzò di scatto la testa, l'espressione stupita -Allora non avevi capito le mie intenzioni!-

Elle scosse il capo, mesto: -Ho mentito. È che non riesco mai a decifrarti, sei sempre una sorpresa per me Light, e ci riesco sempre con tutti...- sorrise timido, recuperando un po' di respiro -...non è molto appagante, sai?-

Light sbattè le palpebre frastornato prima di mostrargli un sorriso di pura dolcezza e carezzare i capelli mori e disordinati di Elle, emozionato, salendo di nuovo col volto per baciarlo.

Il moro chiuse gli occhi, il cuore palpitante nel petto mentre avvolgeva le sue braccia attorno al collo del partner, il suo delizioso sapore di pesca sulla pelle;

-In ogni caso- la voce lo risvegliò dal battito del suo cuore: -la punizione resta, anzi peggiora, dato che mi hai mentito per non ammettere la tua inferiorità.-

Il detective lo guardò malissimo: -Io non sono...- quasi si strozzò con la sua stessa saliva, sentendo la lingua di Light che scendeva a carezzare la sua virilità a lungo trascurata;

-Oh, Dio...- gemette roco prima di spingere di più col bacino, tuffandosi di più in quella sensazione bollente e fantastica -Hai ragione, merito proprio una punizione esemplare.-

Light sorrise soddisfatto a quella rivelazione, iniziando a suggere con foga.

Qualche minuto dopo Elle venne fra le labbra di Light con un grido, aprendo poi le braccia per accogliere il corpo accaldato di quest'ultimo e stringerlo a sé; rimasero in silenzio ad osservare, sereni e ancora stupiti dopo tutto quel tempo, i tratti reciproci, fino a quando non recuperarono il ritmo respiratorio di sempre.

-Sei sempre così?-

-Così come?-

-Sadico.- commentò Elle, sforzandosi di non ridere, cosa che invece fece Light:

-Se non ti piaceva potevi anche fermarmi...-

Il detective gli diede ragione con lo sguardo, accoccolandosi fra le sue braccia;

-Mi aiuti anche oggi?-

-D'accordo.- Light si allentò il nodo della cravatta, cercando di ignorare la sua eccitazione che pulsava ancora vogliosa: -Vado prima a farmi una doccia, però.-

Si rintanò nella stanza comunicante ed Elle, una volta avviatosi al computer e seduto, di buonumore, accese lo schermo di fronte a lui. Era passato tanto tempo, ma Light era ancora perfezionista come quando l'aveva incontrato.

Si chiedeva se avesse mai conosciuto la paura, ma la risposta era arrivata, e nel migliore dei modi, quando gli aveva sussurrato in una sera estiva, timoroso anche se non l'avrebbe mai ammesso, che lo amava, che non lo avrebbe lasciato mai più solo.

La solitudine non era più la forza di Elle per restare a galla da quando Light era entrato nella sua vita.

Mosse il mouse per cliccare su una delle infinite cartelle dei casi, quando all'improvviso lo schermo diventò nero. Si mordicchiò un'unghia mentre scorreva il cursore per scorgere qualche movimento e poi reclinava la testa per vedere se per caso c'era qualche cavo che si era staccato dalla presa, ma così non era; ebbe appena il tempo di avvertire una pesante sensazione di angoscia quando un bip lo risvegliò potente dai suoi sensi.

Gli occhi bui tuffati in quel nero, gli bastò qualche secondo per dilatarli al massimo e cadere, boccheggiante, dalla sedia con un rumore sordo. Quando Light rientrò lo trovò con le mani aggrappate al marmo freddo, pallido in volto e che tentava di indietreggiare sempre di più.

Dopo avergli rivolto domande a vuoto che sembravano rimbombare incomprensibili nel cervello del detective, il bruno corse verso di lui gridando preoccupato, scuotendolo per le spalle, la voce rotta che chiedeva insistente cosa gli prendesse... il suo respiro gli si mozzò fino in gola quando vide tutto quel nero, la scritta rossa “Wanna play?” a caratteri eleganti e spigolosi, scie di sangue che lo sottostavano nella loro morbidezza.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Note dell'Autrice

 

Ho questa storia in mente da circa un mese, e spero davvero di essere capace di scriverla al meglio, essendo per giunta la prima long Yaoi che scrivo. Non so se il rating cambierà nel corso della storia, vedremo come andranno le cose u.u

E adessooo... introduco velocemente la sezione PRR (no, non è una pernacchia, ma è la sigla di Piccole Risposte alle Recensioni, che posterò per rispondere ai commenti quando pubblicherò i capitoli successivi) aspetto pareri con ansia :3 besos!

 

 

 

 

 

-FM.

 

   
 
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