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Autore: Chartraux    04/09/2014    3 recensioni
Derek Hale, a causa di un furto finito male, viene mandato a scontare la pena in un Centro specializzato per curare il suo comportamento. Stiles Stilinski, che si trova nella struttura per altri motivi, prende a cuore il caso del ragazzo. Tra strani incontri, inopportune sedute, personale più strano degli ospiti della clinica, Derek e Stiles scopriranno che le bugie e le cattiverie si nascondono ovunque. E, forse, potrebbe essere un bene per entrambi.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi, Slash | Personaggi: Derek Hale, Peter Hale, Sceriffo Stilinski, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4


Stiles e Derek stanno camminando, l'uno accanto all'altro, verso il cortile. Il tempo è splendido quella mattina e l'aria è abbastanza fresca da non farli boccheggiare; è di nuovo lunedì e nessuno dei due sembra accorgersene. Hanno chiesto a Deaton di essere esonerati agli incontri del mattino perché Stiles non si sente bene; Deaton si è preoccupato, ma quando Derek gli ha detto che hanno parlato della madre per tutto il weekend, il medico si è stupito e poi ha 'regalato' loro l'intera giornata libera. Ed ora sono lì, a camminare per il vasto cortile, nel silenzio assoluto, solo perché non sanno cosa fare.
«Non c'è una tv?» chiede Derek con un pizzico di curiosità, è lì da più di due settimane ed ancora non l'ha notata: nessuna camera è dotata di quel dispositivo e non ha visto nemmeno dei computer.
Stiles alza le spalle «Una tv c'è, si trova nella stanza degli incontri coi parenti. Non viene usata da anni...»
Derek sorride, è il discorso sensato più lungo che gli abbia sentito dire in due giorni «E non possiamo usarla adesso?» domanda con un po' di eccitazione, farebbe qualunque cosa per tornare a vedere il solito Stiles di sempre.
Il ragazzino lo guarda e poi scuote la testa «Dobbiamo chiedere il permesso.»
«A chi?»
«A Victoria Argent.»
Entrambi vengono colti da un brivido fastidioso che percorre la loro schiena.
«E non possiamo prendere in prestito la tv?»
«E dove la mettiamo?!» chiede il giovane guardandolo incuriosito, e Derek vede un barlume di luccichio nei suoi occhi nocciola «Nella mia camera. Ci saranno pure delle spine per il collegamento!»
Stiles ci pensa «Mi sembra di sì...»
«Bene. Andiamo a prenderla!»
«Moriremo sicuramente nell'intento!» pigola il ragazzino pensando alle atroci torture che Victoria potrebbe fare loro.
«No, ci riusciremo!»
«Ma, Derek, come possiamo non farci notare? C'è il sole, è mattina, fra meno di un'ora ci sarà il pranzo e...»
«Stiles!»
«Uhm?»
«Andrà tutto bene.»
Stiles prende un respiro profondo e poi gli sorride divertito «Ok, facciamolo!» ed alza i pollici in su per enfatizzare la risposta; ed il cuore di Derek fa una piccola capriola.
Stiles lo trascina per un braccio fino all'ingresso dove, una Victoria Argent più rossa che mai, sta scrutando con attenzione alcuni documenti sulla scrivania.
«Cosa pensi di fare?» chiede il ragazzino passandosi una mano tra i capelli.
«Pensavo di distrarla e poi di intrufolarsi nella sala dietro di lei»
«Bene, e come?»
Derek rimane in silenzio un istante e Stiles lo guarda con un cipiglio scettico sul volto «Ma certo. Il silenzio assassino. Perché non ci ho pensato prima?! Sono io quello sciocco che pensava di scivolare attentamente dietro di lei ed nascondermi nella stanza, aprire la finestra così tu puoi entrare senza problemi. E contando il fatto che la finestra di quella stanza è sul retro, non hai nemmeno il problema di essere scoperto. Non ci sono guardie, né cani lasciati allo stato brado e senza cibo per giorni e che... che c'è?» domanda Stiles notando l'altro ragazzo guardarlo con occhi sgranati.
«Stiles Stilinski, sei geniale!» e detto questo, gli prende la testa tra le mani e gli scompiglia i capelli. Stiles lo guarda basito e le guance si tingono di un lieve rossore «Non è vero... io non sono...»
«Sì, lo sei!» rincara Hale sollevandosi in piedi «Io la distraggo, tu entri nella stanza e poi mi aprì la finestra. È facile, no?!»
Il ragazzo alza gli occhi al cielo borbottando «Certo! Come no?! Facilissimo!»
«Ok, io vado!»
«No, Derek asp...!» mentre il ragazzo si alza, Stiles allunga le braccia per afferrarlo, per afferrare qualunque cosa che lo possa legare a Derek, ma tra le dita sente solo dell'aria e se ne preoccupa. Ha bisogno di aggrapparsi a qualcosa. Anche solo per una manciata di minuti. Ha paura di fallire miseramente come ha sempre fatto.
Derek lo osserva un istante, si accorge che qualcosa non va, gli afferra le dita per una manciata di istanti «Stiles, andrà bene! Io sono un ragazzo affascinante. Per quanto Victoria mi odi, in qualche modo la distrarrò, ok?», lascia le sue mani appena nota il ragazzino rilassarsi.
«...Ok.»
Derek inizia a camminare verso il nemico, con sicurezza e fermezza, e Stiles si sorprende di quell'aura fantastica che lo circonda in ogni istante. Lo vede avvicinarsi a Victoria con un sorriso - Sexy! - e la miglior faccia tosta – e da schiaffi – che abbia mai visto sul volto di Derek Hale.
Ovviamente Victoria non ci casca ed inizia una lunghissima divagazione sulla sfacciataggine giovanile, Stiles alza gli occhi al cielo e poi inizia a strisciare verso la stanza degli incontri; un paio di volte Derek ha fatto voltare la donna pur di non farle notare uno Stiles decisamente poco silenzioso. Stiles odia il linoleum. E le sue scarpe da ginnastica che stridono sul pavimento.
E devono essere assolutamente oliati i cardini di questa porta!
Quando il ragazzino è dentro alla stanza e chiude la porta, Derek conclude bruscamente il dialogo con Victoria ed esce dalla struttura, fa il giro e poi bussa contro il vetro. Dal basso, spaventandolo un poco, appare il giovane Stilinski che apre totalmente la finestra «Ce l'abbiamo fatta Derek!» esulta Stiles alzando le braccia in alto.
«Ok, adesso prendiamo la tv e... stai scherzando, vero?!» le sopracciglia di Hale si alzano fino quasi a toccare l'attaccatura dei capelli.
«Di che parli?»
«Parlo del fatto che quella, Stiles, è un reperto archeologico!» dice notando una televisione vecchia di anni e che, forse, funzionerà solo facendola rianimare con dell'elettroshock!
«Mi hai chiesto solo se c'era una tv, non che età avesse.» risponde con ovvietà.
Derek alza gli occhi al cielo e poi si avvicina alla televisione, stacca alcuni cavi che arrotola e li passa a Stiles che infila prontamente nelle tasche larghe dei jeans; cercando di fare meno rumore possibile, trasportano fino alla finestra l’apparecchio elettronico e, con non poche difficoltà e decisamente ancora meno coordinazione, riescono a portarla all’esterno senza farla cadere. Richiudono un po' malamente le persiane, lasciando comunque un piccolo spiraglio – perché Stiles non ci tiene a tornare nel corridoio passando proprio di fronte a Victoria Argent!
Derek obbliga Stiles a tacere ed a sincronizzarsi per cercare di evitare pazienti, guardie, proprietari e chiunque possa anche solo avvisare Deaton – o peggio, Chris Argent – del loro piccolo furto; quando finalmente raggiungono la camera, tirano un sospiro di sollievo  e mentre Derek cerca di collegare la tv, Stiles si sdraia sul letto.
Quindici minuti e qualche imprecazione dopo la televisione parte; i due ragazzi la scrutano speranzosi. L'audio non è un granché e lo schermo è tutto blu «un tubo catodico è andato.» dice Derek ringhiando; Stiles, a quell'espressione, inizia a ridere perché «Mio Dio! Dovresti davvero vederti!»
«Stiles!»
«Uhm?»
«Stai zitto e guarda la tv!»
Hanno guardato la televisione fino all'ora di pranzo, sono andati in refettorio a mangiare e poi si sono di nuovo chiusi in camera a guardare qualche programma. La tv è per terra, vicino al bagno, dove l'unica spina per l'apparecchio era nascosta da un pezzo di legno; passate le ore più calde sono usciti di nuovo per una passeggiata e la tv l'hanno nascosta sotto ad un panno.
«È stata l'esperienza più strana che abbia mai fatto!» dice emozionato Stiles saltellando, Derek si rende conto che le mani - Lunghe, affusolate, pallide, morbide mani! - sono libere dalle tasche dei jeans e se ne compiace; per due giorni le ha tenute al sicuro e rivederle gli sta risollevando il morale.
«Stiles!» urla una voce che Derek odia più di suo zio.
«Ehi Matt!» lo saluta il ragazzino alzando una mano e gesticolando sereno; Hale vorrebbe azzannare la gola ad entrambi.
«Stiles, c'è tuo padre.»
E Derek si sorprende dal cambio repentino di comportamento di Stiles: è impallidito, le dita si sono nascoste nei pantaloni ed è quasi certo di averlo visto tremare un poco.
Allunga una mano e la posa su una spalla del ragazzino e lo sente fremere a quel contatto, ha paura che gli svenga tra le braccia...
«Stiles?» chiede con preoccupazione.
Il ragazzino prende un respiro e scrolla le spalle liberandosi dalla stretta «Sto bene» e detto questo, va verso l'ingresso, lasciando soli Matt e Derek.
«Che succede?!» domanda Matt perplesso da quel cambiamento e Derek fa un semplice cenno negativo col capo. Non lo sa nemmeno lui.
Dopo essersi liberato di Matt -non nel modo che avrebbe voluto lui- ha deciso di fare una passeggiata, per schiarirsi la mente e per cercare di comprendere cosa sia accaduto a Stiles e cosa gli passi per la testa.
Cammina per il campo sportivo, Big B. sta giocando con una paio di ragazzi arrivati la settimana precedente e che sembrano essersi affezionati immediatamente al ragazzone; passa vicino alla hall e spera che gli Stilinski siano lì.
Cercando di non farsi notare, sbircia all’interno, ma non li vede; li trova, invece, nella stanza dei colloqui, quella dove hanno rubato la tv che ha lasciato uno spazio bianco sporco sopra al ripiano. È uscito nel cortile ed ha percorso il perimetro dell'edificio fino a che non ha raggiunto quella finestra. La finestra è ancora mezza aperta, nessuno è entrato dopo di loro.
Ode Stiles che, con voce piena di rabbia, si lamenta «È una brava persona!»
«Non lo è, Stiles! Ha una fedina penale davvero ampia e non è finito qui per caso!» risponde con la stessa frustrazione il signor Stilinski «Non lo conosci!»
Derek si affaccia alla finestra e vede il ragazzino stringere le mani in pugni feroci che, è certo, vorrebbe tirare sul naso del padre. Non ne è sicuro al cento per cento, ma pensa stiano parlando di lui.
«Sì che lo conosco, lui...»
«Stiles!» lo sceriffo sbatte un pugno sul tavolo, facendo sussultare il figlio e Derek vorrebbe essere lì, solo per potergli stringere le mani che tremano come in preda alla rabbia più cieca. O dalla paura.
«Non devi più vederlo.»
Gli occhi nocciola del ragazzo si spalancano «Cosa?!» è un sussurro, ma Hale lo sente bene.
«Non devi più vedere Derek Hale, Stiles.»
«...no!»
«È una pessima persona.»
«Non è vero, è un ragazzo gentile e fantastico; è divertente e si prende cura di me!»
Lo sceriffo e Derek guardano Stiles come se fosse impazzito, il secondo, soprattutto, spera di stare avendo un incubo!
«Stiles» lo ammonisce il padre, ma il giovane si alza di scatto e lo guarda con fastidio e forse un po' d'odio negli occhi luminosi «Derek Hale è la persona migliore che abbia incontrato qui dentro! Non puoi permetterti di venire qui e darmi delle regole nuove... Sono qui per guarire, papà, e lo faccio a modo mio o ritornerò esattamente come prima!»
Derek fa un paio di passi e si siede per terra, sull'erba fresca a tagliata da poco, si passa una mano sul viso ed è certo che nulla andrà bene d'ora in poi. Ed è tutto a causa sua.
Lo sceriffo sospira forte «Stiles...»
«No. Può confermartelo anche Deaton, sto migliorando. Potrei tornare a casa prima dell'inizio della scuola!»
L'uomo spalanca gli occhi e sorride estasiato «Davvero?»
«Sì, davvero! Ma papà, per piacere, lasciami guarire a modo mio.» chiede in quello che sembra un preghiera, prendendo tra le sue le mani del padre; l'uomo rimane in silenzio alcuni istanti, poi fa un cenno affermativo e Derek è sicuro che Stiles stia saltellando sul posto.
«Va bene; ma appena scopro che ti ha anche solo torto un capello, vengo qui e lo arresto»
«Non preoccuparti, so per certo che gli risulterebbe difficile visto che i miei capelli sono cortissimi!» ridacchia il ragazzino ed Hale si stupisce del tono gentile che hanno usato entrambi; si solleva dall'erba e poi cerca di mettere più distanza tra lui ed il figlio dello sceriffo.
Deve pensare a cosa dovrà fare nelle quattro settimane che gli rimangono...

 
  
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