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Autore: RadioPotter    04/09/2014    0 recensioni
PhoebeRiddle è la protagonista di una giornata nella scuola di magia e stregoneria di Radiopotter, come al solito emerge il suo animo giocoso.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Così impara

by PhoebeRiddle

“Mamma mia che noia – pensò la giovane Serpeverde Phoebe Riddle – questa lezione di Aritmanzia alle 9 del mattino ti stronca la giornata, vivi in uno stato di abbiocco per tutto il giorno dopo”. Altro sbadiglio. Appoggiò la testa sulle braccia incrociate sul banco e sbirciò verso il fondo dell’aula, dove la sua amica norberto della casa Tassorosso stava tranquillamente sonnecchiando. Accartocciò un foglio con lo schizzo di un’acromantula e di un basilisco avvinghiati e lo tirò in testa alla tassa per svegliarla. La ragazza però si destò di soprassalto, attirando l’attenzione della professoressa JulieWood, la quale si avvicinò e, non accortasi che norberto aveva dormito fino a quel momento, raccolse il foglio e lo aprì. Un’occhiata truce raggiunse la serpolina che, nel frattempo, si era premurata di aprire il libro di Aritmanzia alla pagina riguardante le profezie sulle fini del mondo e a tirar fuori un foglio pieno di calcoli (che in realtà erano i tentativi di risoluzione di problemi di gare di matematica babbane, ma a lei bastava che ci fossero scritti numeri). 
“Phoebe Riddle – sibilò la professoressa – vedo che i compiti per la professoressa MoRe sono più interessanti della mia lezione. È evidente anche che non si fa problemi a passare le risposte per i suoi compiti mentre io spiego. 20 punti in meno a Serpeverde!”- Phoebe guardò con faccia colpevole i suoi compagni di Serpeverde – E per punizione, signorina Riddle, mi dovrà portare 100 righe sulle profezie della tribù degli Hopi degli Indiani d’America. Le voglio sulla mia cattedra entro cinque giorni…Bene ragazzi, la lezione è finita, potete andare…”. La classe si svuotò più o meno all’istante, quasi tutti si fossero smaterializzati pur di non passare un solo secondo di più in quell’aula. La voce dell’insegnante si perse nella confusione “Mi raccomando fate bene i compiti, sapete che ci tengo!”
Phoebe, al contrario degli altri, si alzò con calma e mogia mogia raccattò i suoi libri. Julie le si avvicinò: “Possibile che neanche dividendovi, tu e norberto riusciate a stare un po’ attente? Avvisa la tua compagna che la prossima volta la punizione toccherà anche a lei”. La serpolina annuì, salutò la professoressa con un mugugno assonnato e sbadigliando uscì dall’aula. Ad aspettarla c’era la sogghignante tassa, che Phoebe non tardò a prendere scherzosamente per il collo: “Ringraziami che se non ti avessi svegliata io la punizione te la saresti beccata tu”.
Norberto ammiccò: “Almeno la prossima volta lanciami gli appunti di Aritmanzia e non il disegno di Cura”.
“Appunti? Di Aritmanzia? Quali appunti??” Phoebe non riuscì a fare una faccia sconvolta che subito entrambe scoppiarono in una fragorosa risata che si diffuse per tutto il corridoio.
L’orologio suonò le 10 e le due ragazze corsero a perdifiato verso l’aula di Incantesimi ansiose di conoscere Sturgis, il nuovo professore. Presero posto in prima fila, negli ultimi due banchi rimasti liberi. Come si furono sedute, l’insegnante fece il suo ingresso.
Non perse molto tempo a presentarsi e subito cominciò la lezione su un metodo di viaggiare dei maghi, la Materializzazione. La caposcuola Serpeverde Taty rispose prontamente alla prima domanda e il professore, indicandola e ammiccando, ammise di conoscere una barzelletta in cui la protagonista si chiamava proprio Taty, ma nonostante le proteste della classe, si rifiutò di raccontarla.
La lezione proseguì tra gli sbuffi della piccola serpe: “Non è divertente che racconti che si possono fare cose così belle per poi dirci che i minorenni non possono materializzarsi!!”. Norberto sogghignò poiché, al contrario dell’amica, lei aveva appena compiuto 17 anni. Si udì un ululato di dolore abilmente coperto da colpi di tosse. Norberto si ritrovò il segno viola di un gomito sul fianco e Phoebe che le rivolgeva la schiena.
La lezione terminò e la giovane Riddle, avvicinandosi alla cattedra, domandò per l’ennesima volta al professore quale fosse la barzelletta.
“Non posso dirla, non vorrei farmi licenziare dal preside proprio ora” rispose guardingo.
“Ma professore, non può lanciare il sasso e nascondere la mano!” provò a insistere.
“Mi dispiace Phoebe – fu la risposta accompagnata da un sorriso smagliante – Spero ti sia piaciuta la lezione”.
La serpe assunse un’espressione delusa, poi ottenne il permesso di fermarsi nell’aula a fare i compiti dal momento che la lezione di astronomia era stata rinviata, perché il professor Jack era stato colpito da un’improvvisa varicella. Salutò quindi norberto, ricordandole di stare attenta a non addormentarsi con la faccia nel calderone durante l’ora di pozioni.
Phoebe, sedutasi sempre nello stesso banco, srotolò una pergamena e nel giro di mezz’ora completò i compiti di Incantesimi. Con faccia rabbuiata si avvicino alla cattedra, dove Sturgis stava preparando la lezione per il giorno dopo. La pergamena volò leggiadra sul tavolo e nello stesso istante il professore cadde dalla sedia. Si rialzò massaggiandosi la fronte, dove stava comparendo già un bel bernoccolo. L’insegnante fissò il pavimento e vide il sassolino con cui aveva appena avuto uno spiacevole incontro ravvicinato. Alzando lo sguardo scrutò arcigno la piccola serpe, la quale, con i libri sotto braccio, aveva nascosto in modo evidente una mano dietro la schiena, mentre con l’altra giocherellava con un sacchettino in cuoio pieno di sassolini.
“Le consiglio di farsi vedere da Madama Chips, professore. Buona giornata” Sturgis la salutò con un grugnito, continuando a massaggiarsi l’ormai evidente bernoccolo.
Phoebe uscì dall’aula e trovò norberto ad aspettarla, con la faccia e i capelli un po’ bruciacchiati. 
“Abbiamo avuto incontri ravvicinati con il fuoco o abbiamo scambiato la testa per il calderone?”.
“E taci” fu la risposta mugugnata, mentre la serpe scoppiò in una fragorosa risata. 
Durante il pranzo Phoebe era seduta assieme alle sue compagne serpi; quando Sturgis fece il suo ingresso in Sala Grande, le compagne si girarono verso di lei, sapendo che era stata l’ultima a vedere il professore e le chiesero cosa fosse successo. La risposta della serpolina fu vaga: ”Oh, incontri ravvicinati con i minerali”. Le serpi guardarono Phoebe, poi il professore, poi di nuovo la Serpeverde, infine ancora Sturgis e, sempre fissandolo, cominciarono a ridere fino alle lacrime. Sturgis le guardò in cagnesco, poi distogliendo lo sguardo si levò le bende per spiaccicarsi una bistecca cruda sul bernoccolo, con una conseguente smorfia di dolore nascosta da un cosciotto di pollo che aveva abilmente azzannato.
   
 
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